Notiziario

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Il 25 aprile rappresenta la data fondativa della nostra democrazia, oltre che di ricomposizione dell’unità nazionale.
Una data in cui il popolo e le Forze Alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo.
Un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace
dopo la guerra voluta dal regime fascista.

A pagare furono, come non mai, le popolazioni civili,
contro le quali, in un tragico e impressionante numero di episodi sanguinosi, si scagliò la brutalità delle rappresaglie.
Fu, quella, una crudele violenza contro l’umanità,
con crimini incancellabili nel registro della storia,
culminati nella Shoah.          Continua nell’ ALLEGATO

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LA PACE PRIMARIA RESPONSABILITÀ DI TUTTI (Omelia Notte di Pasqua 2022)

1a. papa_francesco_urbi_orbi_vaticano_pasqua_2022-640x300Gesù, il Crocifisso, è risorto! Viene in mezzo a coloro che lo piangono, rinchiusi in casa, pieni di paura e di angoscia. Viene a loro e dice: «Pace a voi!» (Gv 20,19). Mostra le piaghe nelle mani e nei piedi, la ferita nel costato: non è un fantasma, è proprio Lui, lo stesso Gesù che è morto sulla croce ed è stato nel sepolcro. Davanti agli sguardi increduli dei discepoli Egli ripete: «Pace a voi!» (v. 21).
Anche i nostri sguardi sono increduli, in questa Pasqua di guerra. Troppo sangue abbiamo visto, troppa violenza. Anche i nostri cuori si sono riempiti di paura e di angoscia, mentre tanti nostri fratelli e sorelle si sono dovuti chiudere dentro per difendersi dalle bombe. Facciamo fatica a credere che Gesù sia veramente risorto, che abbia veramente vinto la morte. Che sia forse un’illusione? Un frutto della nostra immaginazione?          Continua nell’ ALLEGATO

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REGINA COELI (Lunedì dell’Angelo)

2a. Regina coeliI giorni nell’Ottava di Pasqua sono come un unico giorno in cui si prolunga la gioia della Risurrezione. Così il Vangelo della Liturgia odierna continua a raccontarci del Risorto, della sua apparizione alle donne che si erano recate al sepolcro (cfr Mt 28,8-15). Gesù va loro incontro, le saluta; poi dice loro due cose, che farà bene anche a noi accogliere, come dono pasquale. Sono due consigli del Signore, un dono pasquale.
Per prima cosa le rassicura con due semplici parole: «Non temete» (v. 10). Non avere paura. Il Signore sa che i timori sono i nostri nemici quotidiani. Sa pure che le nostre paure nascono dalla grande paura, la paura della morte: paura di svanire, di perdere le persone care, di star male e non farcela più… Ma a Pasqua Gesù ha vinto la morte. Nessun altro, dunque, può dirci in modo più convincente: “Non temere”, “non avere paura”. Il Signore lo dice proprio lì, accanto al sepolcro da cui è uscito vittorioso.         Continua nell’ ALLEGATO

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ESSERE SUOI TESTIMONI, CON LA FORZA E LA PACE CHE SCATURISCONO DAL RISORTO (Fabián Antúnez)

3a. Foto ANTUNEZ_2-1-1024x512Questo il senso del Messaggio che Mons. Fabián, vescovo di S. José de Mayo in Uruguay, ha voluto lasciare ai suoi fedeli unitamente agli Auguri di Buona Pasqua

Cari amici di San José e Flores,
non c’è dubbio che, di tutti i problemi che l’uomo deve affrontare, la morte è il più grave di tutti. La combattiamo, si è riusciti a innalzare la vita media degli uomini, la medicina cerca di trovare palliativi per le malattie, ma lei è lì. La morte è ancora più dolorosa per ciò che interrompe che per ciò che è in sé stessa.
Domande inquietanti sorgono dai nostri cuori: a che serve un grande amore che deve durare solo pochi anni? Cosa c’è dietro quella porta?         Continua nell’ ALLEGATO

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DA SARAJEVO A MARIUPOL, LA LEZIONE DA IMPARARE (Mario Calabresi)

Sarajevo Palazzo-TV, 1993
Sarajevo Palazzo-TV, 1993

Trent’anni fa iniziava l’assedio di Sarajevo, quattro anni e 12mila morti. Oggi, che la guerra è tornata nel cuore dell’Europa e molti dicono che non succedeva dai tempi del secondo conflitto mondiale, dobbiamo tornare con la memoria a quei giorni. Lo facciamo con la voce di Paolo Rumiz, allora giovane inviato in Jugoslavia, oggi profondo osservatore delle spaccature da cui nascono le contrapposizioni. Il suo amore per l’Europa è la ricetta migliore per la pace.

 Cos’era Sarajevo? «Una realtà multietnica leggendaria, dove il rabbino andava a cena dall’Imam e dove i preti ortodossi andavano a caccia sulle montagne insieme a quelli cattolici, dove nelle case dei cristiani c’era sempre una pentola che non aveva mai contenuto carne di maiale, per poter ospitare musulmani ed ebrei.       Continua nell’ ALLEGATO

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SI RICOMINCIA CON NULLA E DAL NULLA… (Padre L.Maggi)

5a. Si ricominciaPadre Livio è un missionario del PIME che opera in Myanmar, con l’ONG New Humanity, specialmente nel campo della disabilità, del carcere minorile, dei tossicodipendenti. In poche, ma significative parole, descrive i sentimenti e le fatiche che prova la gente provata da mille difficoltà.
Stavo pensando come in poco tempo la vita, la vita di tutti è cambiata.
Il Covid prima e poi la paura della guerra e della catastrofe.
Pensavo a come ci si accorga che le cose che si rincorreva fino a questo momento possono svanire immediatamente.
Completamente. E ci si ritrova con una nulla in mano.         Continua nell’ ALLEGATO

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LA VITA E L’AMORE VINCONO SU TUTTO (Dante Carraro)

6a. La vita e l'amore vincono su tuttoDalla Moldavia, dove sono impegnati i medici del CUAMM a sostegno dei profughi ucraini, una voce di speranza, nonostante le atrocità della guerra.
È quasi Pasqua. Festa di Resurrezione, di Vita che vince la morte. Il pensiero non può non andare a chi vive momenti bui, a chi si trova ogni giorno ad affrontare morte e sofferenza. Ogni conflitto, ogni guerra, ce lo ricorda sempre Papa Francesco, sono un sacrilegio, sono atrocità da abolire, prima che esse distruggano l’uomo. Ovunque. Dall’Etiopia al nord del Mozambico, dal Sud Sudan al Centrafrica, fino a quella più vicina a noi, in Ucraina. In Africa si consuma il nostro costante e determinato impegno quotidiano. Sono lì il nostro cuore e la nostra vita. Ma la solidarietà chiama anche vicino a noi.         Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di Scannabue

VATICANO: CHE STAVOLTA CI SIA ASCOLTO

“Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”.
È quasi impossibile non pensare a questo versetto del Magnificat dopo la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, compiuta da papa Francesco.
Un atto che, come egli stesso ha spiegato, non è una formula magica, ma un atto spirituale, attraverso il quale rivela una visione che riannoda passato, presente e futuro sotto lo sguardo di Dio.
Abbiamo smarrito la via della pace, dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali:
è questo che vogliamo ripetere?             Continua nell’ ALLEGATO

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