Notiziario

LA FORZA DELLA PREGHIERA È STATA LA CHIAVE DELLA LIBERTÀ

3a. P. Gigi MaccalliTestimonianza di padre Gigi Maccalli registrata e trasmessa durante la Veglia missionaria del 17 ottobre 2020. Due anni di grande silenzio e di grande tristezza, ma anche di tanta preghiera e contemplazione. E alla fine quanta gioia! Un appello a non dimenticarci delle donne e degli uomini che ancora sono ostaggio dei rapitori.

Proprio oggi 17 ottobre sono 25 mesi esatti del mio rapimento/sequestro ad opera di un gruppo jihadista affiliato ad Al Qaeda. Tutto è cominciato il 17 settembre 2018. Da quel giorno avete organizzato in diocesi Veglie di preghiera e marce per implorare da Dio la mia liberazione. Sono stato sorpreso e edificato nell’apprenderlo. Mi ha profondamente commosso la vostra fedeltà e perseveranza. La provvidenza vuole che proprio oggi, 17 ottobre 2020, sia il giorno G della Veglia della Giornata Missionaria Mondiale e io sono finalmente libero! Anche se sono ostaggio della quarantena del Covid-19 che mi tiene sequestrato in casa per 14 giorni. Ma sono di cuore con voi in Duomo. Grazie a Dio e grazie a voi tutti per la preghiera di intercessione. E perdonate il mio ardire, oso chiedervi di continuare a pregare per la liberazione degli altri ostaggi che sono ancora in mano dei loro rapitori. Ce ne sono altri sei in Mali, tra cui una donna: suor Gloria Cecilia Narvaez, colombiana, da quasi quattro anni, a febbraio prossimo, prigioniera dello stesso gruppo che mi ha sequestrato me e soffre di disturbi psicologici e rischia di cadere nella follia.
La forza della preghiera l’abbiamo sperimentata: Dio ha esaudito il nostro grido di aiuto, quante volte ho ripetuto: “Oh Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto, presto – ripetevo – presto”. È stata lunga un’attesa infinita, ma è finita grazie a Dio! Sono più che convinto, anzi credo fermamente, che la preghiera insieme sia il filo migliore per tessere la tela della fraternità universale. Ci si salva insieme, mano nella mano.                      Continua nell’ ALLEGATO

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RIUSCIREMO A TRASMETTERE ALLE NUOVE GENERAZIONI QUESTO DESIDERIO DI MISSIONE? (Vescovo Daniele)

doc1-1La grazia di aver conosciuto e collaborato con le missioni, il valore dalla salvezza che sia di Giona, di S. Paolo o di P. Gigi, perché la missione possa continuare, la speranza che le nuove generazioni raccolgano il testimone di una tradizione missionaria ricchissima come la nostra sono stati i temi toccati dal vescovo Daniele durante il suo intervento alla Veglia missionaria.

Sono venuto qui, questa sera, senza aver preparato un intervento previo. Volevo anch’io mettermi soprattutto in ascolto. I due testi sui quali è intessuta questa veglia – il racconto di Giona e quello del naufragio di Paolo, nel penultimo capitolo degli Atti degli Apostoli – mi sono molto cari e li ho meditati tante volte; ma ho preferito venire qui anzitutto con il desiderio di ascoltare i testi proposti, e le testimonianze dei nostri missionari. E forse farei bene a fermarmi proprio qui: dopo l’ascolto di padre Giuseppe Mizzotti, e dopo la testimonianza di padre Gigi Maccalli, farei meglio a tacere… Corro comunque il rischio di proporvi tre pensieri intrecciati tra di loro un po’ malamente, a partire da un’annotazione autobiografica.

  1. Nella mia diocesi di origine, quella di Reggio Emilia – Guastalla, ho avuto la grazia – perché tale la considero – di conoscere l’attività missionaria sia della diocesi stessa, sia dei missionari originari della diocesi, operanti in istituti missionari. Ho avuto anche la grazia di contribuire a questa attività con il mio piccolo, piccolissimo mattone: e anche questo lo considero un grande dono.         Continua nell’ ALLEGATO      

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NESSUNO SI SALVA DA SOLO – APPELLO DI PACE (La Redazione)

5a. Mattarella PaceÈ il comune messaggio firmato al termine dell’incontro internazionale “NESSUNO SI SALVA DA SOLO” svoltosi a Roma martedì 20 ottobre. Promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, ha visto la partecipazione, oltre che di papa Francesco, anche del patriarca Bartolomeo I insieme a rappresentanti di Islam, ebraismo e buddismo. Presente il Presidente Mattarella, è stato trasmesso un videomessaggio di Ursula von der Leyen. Sono state ricordate le vittime della pandemia e di tutte le guerre.

 Convenuti a Roma nello “spirito di Assisi”, spiritualmente uniti ai credenti di tutto il mondo e alle donne e agli uomini di buona volontà, abbiamo pregato gli uni accanto agli altri per implorare su questa nostra terra il dono della pace. Abbiamo ricordato le ferite dell’umanità, abbiamo nel cuore la preghiera silenziosa di tanti sofferenti, troppo spesso senza nome e senza voce. Per questo ci impegniamo a vivere e a proporre solennemente ai responsabili degli Stati e ai cittadini del mondo questo Appello di Pace.
In questa piazza del Campidoglio, poco dopo il più grande conflitto bellico che la storia ricordi, le Nazioni che si erano combattute strinsero un Patto, fondato su un sogno di unità, che si è poi realizzato: l’Europa unita. Oggi, in questo tempo di disorientamento, percossi dalle conseguenze della pandemia di Covid-19, che minaccia la pace aumentando le diseguaglianze e le paure, diciamo con forza: nessuno può salvarsi da solo, nessun popolo, nessuno!                                 Continua nell’ ALLEGATO

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È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE FRA’ ALIGI QUADRI

6a. Fra Aligi Quadri con bambini del sostegno a distanzaAveva 83 anni e viveva con la Comunità dei Cappuccini nella Parrocchia dei Sabbioni. Una vita spesa al servizio degli altri sia in Itala come in Brasile.

Fra Aligi QUADRI nato a Dalmine (BG) nel 1937, a soli 19 anni, entra a far parte dell’Ordine dei Frati minori cappuccini. Prosegue gli studi filosofici e teologici giungendo così all’ordinazione sacerdotale avvenuta l’8 giugno del 1963.
La sua prima destinazione è l’Ospedale Maggiore di Bergamo nel quale rimarrà per cinque anni, seguiti dai quattro passati come coadiutore nella Parrocchia cappuccina di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi.
A 38 anni, dopo quasi venti con l’abito, realizza il desiderio di diventare missionario e, nel 1975, si reca in Brasile, nella provincia del Maranhão Parà. Qui trascorre dieci anni come maestro dei novizi e altri sei come maestro degli studenti cappuccini di teologia. Poi le sue attenzioni si spostano alla vita parrocchiale così da essere più a stretto contatto con la vita della popolazione locale, sviluppando in particolar modo lo strumento delle adozioni a distanza per avviare i bambini alla scuola.
Decide di rientrare in Italia nell’ottobre del 2012 dopo 37 anni di servizio in America Latina.
Nel 2014 viene mandato alla comunità dei Sabbioni, dove gli altri frati trovano in lui un “autentico frate minore cappuccino. Racchiude in sé la fraternità, il servizio e la povertà e semplicità, che sono riscontrabili in ogni suo gesto”. Aligi è un uomo e un frate gioioso, che si ispira a San Francesco per seguire Dio e il Suo Vangelo.
Padre Aligi “ha fatto della sua vita una risposta gioiosa alla chiamata del Signore, sino a oggi”.
Riconoscenti, lo ricordiamo per il prezioso servizio svolto, in particolare presso la Comunità delle Sorelle del Buon Pastore, lo affidiamo alla misericordia del Signore e siamo vicine/i con la preghiera alla Comunità dei Cappuccini e alla Parrocchia dei Sabbioni.                          A cura delle consacrate e dei consacrati dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) di Crema

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Il Centro Missionario informa…

A – LE TESTIMONIANZE DEI MISSIONARI SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

CONSIGLIAMO LA VISIONE
FRA ALIGI QUADRI
Intervista del 2012 a Fra Aligi Quadri, sulla sua esperienza di missionario cappuccino nello stato brasiliano del Maranhão, come parroco della città di Porto Franco e di altre 15 comunità situate nel Sertão (regione semi-arida presente in molti stati del nord-est del Brasile).

https://youtu.be/g5S1XVHY0T4

CONSIGLIAMO LA VISIONE
VEGLIA MISSIONARIA 2020
Veglia missionaria e di ringraziamento. Tessitori di Fraternità Diocesi di Crema – Chiesa di San Bernardino  (auditorio Manenti)

https//youtu.be/5br7kvcxd3I

Iscriviti al canale di youtube del “Centro Missionario Diocesi di Crema”, per essere avvisato ad ogni pubblicazione di un nuovo video. Link: https://www.youtube.com/channel/UCV1dJoWbFRA2sSAwpJTBpxg

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A – GUATEMALA CHIAMA CREMA

Nuovo Documento di Microsoft Office Word-1 

LA RACCOLTA CONTINUA ……

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ANCORA  DISPONIBILEC – IL SUSSIDIO MISSIONARIO
Visto il successo che questa pubblicazione ha riscosso lo scorso anno, abbiamo pensato di continuare l’iniziativa proponendo, anche per questo mese missionario 2020, un sussidio che aiuti e favorisca la riflessione.
Se l’anno scorso avevamo privilegiato l’esperienza di padre Alfredo Cremonesi, un missionario fondamentale per la nostra Chiesa Cremasca e finalmente riconosciuto Beato, quest’anno vogliamo proporre all’attenzione non un unico missionario, ma tutti i Missionari che ci hanno scritto.
Su queste pagine troverete:

    • il testo del Vangelo,
    • un breve commento di papa Francesco,
    • un testo tratto dalle lettere inviate dai nostri Missionari,
    • il commento domenicale affidato a p. José Mizzotti, missionario in Perù.

Illuminati dalla Parola di Dio, dalla riflessione del Papa e dal percorso missionario tracciato dai nostri Missionari possiamo trasformare un normale mese di ottobre in un Mese Missionario davvero speciale.
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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

lascio volentieri la penna al vescovo Daniele che, con il suo Comunicato ufficiale interpreta tutti i nostri sentimenti riguardo alla liberazione di Padre Gigi…
«Con gioia grandissima, al suono festoso delle campane della Cattedrale, della sua parrocchia di Madignano e di tante chiese delle diocesi di Crema, abbiamo accolto nella serata di giovedì 8 ottobre 2020 la notizia della liberazione, avvenuta in Mali, di padre Gigi Maccalli e di altri ostaggi che ne condividevano la prigionia: una prigionia durata, per lui, quasi venticinque mesi, da quel 17 settembre 2018 che ne ha visto il rapimento nella sua parrocchia di Bomoanga, in Niger.
La gioia di tutta la Diocesi di Crema si unisce a quella dei familiari di padre Gigi – e specialmente della sorella Clementina e dei fratelli Angelo e p. Walter –, dei confratelli missionari della Società delle Missioni Africane, della diocesi di Niamey, dai tanti amici che in questi lunghi mesi hanno condiviso l’apprensione, le speranze, la preghiera e l’attesa.
Grazie a quanti hanno pregato e operato per questa liberazione!        Continua nell’ ALLEGATO

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LA VERA AUTORITÀ È SERVIRE NON SFRUTTARE GLI ALTRI (Angelus, 04-10-2020)

1b. Angelus-04.10.20Nel Vangelo di oggi (cfr Mt 21,33-43) Gesù, prevedendo la sua passione e morte, racconta la parabola dei vignaioli omicidi, per ammonire i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo che stanno per prendere una strada sbagliata. Questi, infatti, nutrono intenzioni cattive nei suoi confronti e cercano il modo di eliminarlo.
Il racconto allegorico descrive un padrone che, dopo aver molto curato la sua vigna (cfr v. 33), dovendo partire la affida a dei contadini. Poi, al tempo del raccolto, manda dei servi a ritirare i frutti; ma quei vignaioli accolgono i servi a bastonate e alcuni addirittura li uccidono. Il padrone invia altri servi, più numerosi, che però ricevono lo stesso trattamento (cfr vv. 34-36). Il colmo si raggiunge quando il padrone decide di mandare il suo figlio: i vignaioli non ne hanno alcun rispetto, anzi, pensano che eliminandolo potranno impadronirsi della vigna, e così uccidono anche lui (cfr vv. 37-39).
L’immagine della vigna è chiara: rappresenta il popolo che il Signore si è scelto e ha formato con tanta cura; i servi mandati dal padrone sono i profeti, inviati da Dio, mentre il figlio è figura di Gesù. E come furono rifiutati i profeti, così anche il Cristo è stato respinto e ucciso.
Al termine del racconto, Gesù domanda ai capi del popolo: «Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a questi contadini?» (v. 40). Ed essi, presi dalla logica della narrazione, pronunciano da sé stessi la propria condanna: il padrone – dicono – punirà severamente quei malvagi e affiderà la vigna «ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo» (v. 41).        Continua nell’ ALLEGATO

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NEL SAHEL C’È UN TEMPO PER TUTTO. ANCHE PER LA LIBERAZIONE DI PIERLUIGI (Mauro Armanino)

2a. Nel Sahel...La sabbia la sa lunga.  Ha i suoi tempi che non quadrano con le comuni attese dei mortali, legati come sono allo scorrere dei giorni e delle ore.
Lei sa quando è il momento di muovere la storia.
Un cambio di governo, i militari al comando, trattative in atto probabilmente in segreto, un ruolo probabile di regia francese ed ecco che accade lo scambio.
Prigionieri di sabbia per prigionieri di sabbia.
Una libertà che arriva di notte, come il suo rapimento e d’improvviso si apre un futuro rimasto imbavagliato per anni.
Persi, trovati, abbandonati, arrestati, deportati, coltivati e rimasti sospesi per anni, gli anni.
In cambio di altri prigionieri, innocenti o assassini di altri per la loro libertà.
C’è sempre un prezzo da pagare.

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CI ABBIAMO SEMPRE CREDUTO (Filippo Ivardi Ganapini)

3a. Ci abbiamo sempre credutoIl rilascio del religioso – assieme a un altro italiano, Nicola Chiacchio – è accolto con gioia immensa. Come testimoniano anche padre Antonio Porcellato, suo superiore generale, e Daniele Marchesi, marito della sorella.

Nigrizia esulta alla liberazione in Mali di padre Gigi Maccalli, rapito nella notte tra il 17 e il 18 settembre di due anni fa in Niger. L’annuncio del rilascio del religioso e dell’ingeniere campano Nicola Chiacchio, giovane italiano rapito in Mali nel 2019, mostrato al fianco di Maccalli in un video pubblicato da Avvenire il 24 marzo scorso, è stato dato la sera dell’8 ottobre dal portavoce del governo maliano. Una nuova compagine di militari e civili che, dopo il colpo di stato del 18 agosto scorso, sta cercando di transitare il paese nei prossimi 18 mesi verso nuove elezioni.
Non è un caso che la liberazione sia avvenuta proprio in questi giorni, perché il nuovo corso governativo ha deciso una svolta nei confronti dei gruppi jihadisti che imperversano nel paese. Tre nuovi ministri sono infatti ex ribelli e nel fine settimana scorso sono stati liberati dallo Stato oltre centro prigionieri, appartenenti a gruppi terroristi.
I jihadisti hanno a loro volta liberato Soumaïla Cissé, leader dell’opposizione rapito lo scorso 26 marzo durante la sua campagna elettorale, e l’operatrice umanitaria francese Sophie Pétronin, sequestrata il 24 dicembre 2016 a Gao. I due sono stati rilasciati nel nord del Mali martedì scorso, ma soltanto ieri si è saputo della loro liberazione.
Nigrizia ha sempre seguito la vicenda di padre Gigi, restando vicina a lui e alla sua famiglia religiosa, la Società missioni africane (Sma), con solidarietà, stima, amicizia e preghiera. Nel Niger infestato dalle scorribande jihadiste, il missionario italiano provava a tessere reti di solidarietà con la popolazione, a larga maggioranza musulmana, secondo l’esempio che papa Francesco ribadisce nella nuova enciclica “Fratelli tutti”, stimolato proprio dal grande imam Ahmad Al Tayyeb della moschea di al-Azhar, al Cairo: “Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro”. (n°5)        Continua nell’ ALLEGATO

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