L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…

In attesa di definire in modo dettagliato le attività in programma in diocesi, dedichiamo la nostra attenzione al Decreto Sicurezza, voluto con forza dal ministro dell’Interno Salvini e approvato dai due rami del Parlamento il 29 novembre.
Pubblichiamo così due articoli: il primo presenta in modo asettico i principi cardine della nuova legge, mentre il secondo è un crudo commento delle conseguenze che a breve si scateneranno.

5a. BaraccopoliA – Cosa prevede il Decreto Salvini su immigrazione e sicurezza  (Annalisa Camilli)
Il 15 novembre la VI Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha bocciato all’unanimità il decreto in quanto anticostituzionale, inviando il proprio parere al Ministro della Giustizia. Criticate le norme riguardanti i migranti e i richiedenti asilo.
Nonostante questo il 29 novembre il decreto è stato approvato sia dal Senato che dalla Camera con doppio voto di fiducia. Il decreto si compone di tre titoli: il primo si occupa di riforma del diritto d’asilo e della cittadinanza, il secondo di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata; e l’ultimo di amministrazione e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.

Abolizione della protezione umanitaria. Il primo articolo contiene nuove disposizioni in materia della concessione dell’asilo e prevede di fatto l’abrogazione della protezione per motivi umanitari che era prevista dal Testo unico sull’immigrazione. Oggi la legge prevede che la questura conceda un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che presentano “seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello stato italiano”, oppure alle persone che fuggono da emergenze come conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità in paesi non appartenenti all’Unione europea.     Continua nell’ ALLEGATO

5b. presepeB – Il presepe vivente (Marco Tarquinio)
Il presepe di cui qui si parla è vivente. Loro sono giovanissimi: Giuseppe (Yousuf), Fede (Faith) e la loro creatura. Che è già nata, è una bimba e ha appena cinque mesi. Giuseppe viene dal Ghana, Fede è nigeriana, entrambi godono – è questo il verbo tecnico – della «protezione umanitaria» accordata dalla Repubblica Italiana. Ora ne stanno godendo in mezzo a una strada.

Una strada che comincia appena fuori di un Cara calabrese e che, senza passare da nessuna casa, porta dritto sino al Natale. Il Natale di Gesù: Uno che se ne intende di povertà e grandezza, di folle adoranti e masse furenti, di ascolto e di rifiuto, del “sì” che tutto accoglie e tutti salva e dei “no” che si fanno prima porte sbattute in faccia e poi chiodi di croce.
Giuseppe e Fede solo stati abbandonati, con la loro creatura, sulla strada che porta al Natale e, poi, non si sa dove. Sono parte di un nuovo popolo di “scartati”, che sta andando a cercare riparo ai bordi delle vie e delle piazze, delle città e dell’ordine costituito, ingrossando le file dei senza niente.     Continua nell’ ALLEGATO

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