LA GRANDE LIBERTÀ DELLA FESTA (Luigino Bruni)

16-2“Vivete! Vivete la meravigliosa vita che è in voi! Nulla deve andar perduto per voi. Cercate continuamente nuove sensazioni.          
Non abbiate paura di nulla… Un nuovo edonismo! Di questo ha bisogno il nostro secolo. Potreste esserne il simbolo visibile.         
Nulla è vietato alla vostra persona. Il mondo è vostro, per una stagione…”  Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray

La religione capitalistica vuole abolire la festa. Le ha dichiarato una vera e propria guerra, che si accompagna a una esplosione di offerta di divertimenti e di svago, che non hanno nulla, o troppo poco, dell’esperienza della festa. È questa un’altra espressione della ormai nota “distruzione creatrice” del capitalismo del XXI secolo, che prima ha eliminato la festa e poi ci vende merci per cercare di sostituirla. Ma non ci riesce, perché la gratuità non si vende né si compra. E così i suoi divertimenti ci lasciano solo un grande vuoto e una grande nostalgia di festa vera, di cui i primi indigenti sono soprattutto i bambini e i ragazzi. Solo una civiltà che conosce i tempi diversi e gli spazi liberi della gratuità può essere una cultura della festa.                                                                                                                                                                                                                           L’articolo continua nell’ ALLEGATO