Notiziario

“GUARDO ALTO”: LE DINAMICHE CHE ATTRAVERSANO IL MONDO ATTUALE

padre Albanese-2Si è svolto il 15 novembre a Crema il terzo incontro nell’ambito del progetto “Guardo alto”. Ospite e relatore Padre Giulio ALBANESE, missionario e giornalista, direttore delle testate missionarie della Fondazione MISSIO. Il tema trattato è stato molto ampio e anche la sintesi che riportiamo (ricordiamo che anche l’intervento di padre Albanese è stato registrato) è lunga e la rimandiamo tra gli allegati.

  Dobbiamo dare ragione alla speranza che è nei nostri cuori, ci chiede l’apostolo Pietro e per fare questo dobbiamo essere molto chiari sia verso noi stessi che verso la realtà.
Cominciamo dalla realtà, che è caratterizzata da due fenomeni molto importanti.
In primo luogo viviamo in un’epoca molto particolare, segnata dal pensiero debole, in- capace di fare discernimento, di incarnare spirito e vita.
Continua nell’ ALLEGATO  la riflessione di p. Giulio Albanese

Per saperne di più vi segnaliamo l’ultimo libro scritto da padre Albanese :

  • VITTIME E CARNEFICI nel nome di Dio – Einaudi – 2016

Il prossimo appuntamento sarà martedì 22 novembre a CREMA presso il Centro S. Luigi, via Bottesini, 4, con Maria Soave BUSCEMI, laica fidei donum, teologa in Brasile e presso il CUM di Verona. Ragionerà con noi su un tema molto importante: … E NOI DOVE CI COLLOCHIAMO?

Ricordiamo che GUARDO ALTO è un’iniziativa promossa dalle diocesi di Crema, Cremona e dall’Associazione Amici del Brasile Onlus per aiutare tutte le persone di buona volontà a leggere una realtà sempre più sfuggente e a operarvi in modo costruttivo.

SCHEGGE DAL BANGLADESH

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Padre Franco CAGNASSO è un missionario del PIME,  che da molti anni vive in Bangladesh. Si tratta dello stesso Paese dove vive ed opera il nostro p. Gianni Zanchi e non è un caso che i due siano anche molto amici tra di loro. Padre Cagnasso tiene un blog. Intitolato appunto “SCHEGGE DI BENGALA”, brevi racconti nei quali descrive in modo vivace e partecipato flash di vita bengalese. Alcuni  sono spiritosi, altri drammatici, altri ancora semplicemente normali. Tutti però sono veri e rappresentano spaccati di vita di quel Paese lontano eppure così vicino, con i suoi profughi e richiedenti asilo presenti tra noi. D’ora in poi non ci dimenticheremo di riportare le notizie di questo blog. Di seguito riportiamo l’inizio dei cinque racconti che padre Franco ci propone.

Fatica
Un anno fa, mi stavo godendo a Dinajpur i primi giorni di “libera uscita” dall’incarico di superiore regionale del PIME in Bangladesh quando, verso le 8.30 di una mattina fresca e piacevole, è arrivata una telefonata…

Cibo
L’economia del Bangladesh sembra andare al galoppo. Non lo dicono solo le statistiche, si vede dal gran fervore di opere, costruzioni, iniziative, anche culturali, che pullulano ovunque…

Veleno
Per chi campa pedalando su un riksciò, o su un “van” (triciclo con pianale, per trasporto merci) il sogno è di non dover affittare il mezzo ogni giorno, passando al proprietario una buona parte dei soldi guadagnati con tanta fatica…

Pellegrini?
L’anno della misericordia ha visto numerose iniziative nella piccola chiesa bengalese, compresa l’organizzazione di tre pellegrinaggi a Roma, con 40 partecipanti per ogni gruppo…

Stillicidio
Due anni fa successe a Ruma, nel sud. Sull’account Facebook di un giovane buddista si dice male dell’islam. La voce si sparge in un baleno: “Offesa ai sentimenti religiosi! L’islam è in pericolo!”…  

RICORDANDO PADRE DALL’OGLIO

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Giovedì 17 novembre 2016, giorno della sua nascita, è  stata celebrata una Messa a Verona, nella Chiesa di San   Bernardino, per ricordare ed esprimere affetto e riconoscenza a padre Paolo DALL’OGLIO, rapito in Siria tre anni fa.  È stata un’occasione per pregare non solo per P. Paolo,  ma per tutte le persone rapite, e per le vittime della violenza e dell’odio in Siria, in Medio Oriente, in Europa e  nel mondo intero.

 “Io credo nella forza della preghiera in situazione. Tutta la tradizione semitica locale, ebraica, cristiana e musulmana, testimonia che l’esperienza forza degli eventi, torce il braccio del destino, devia la traiettoria della sventura. Ma per questo ci vuole un sacrificio, quello del cuore, dell’anima, che però prenda sul serio quello, più facile, del corpo”
(P. Paolo Dall’Oglio, COLLERA E LUCE, 2013)

TRE DONNE PREMIATE AD AOSTA

donne premiateSono Nadia Murad BASEE TAHA, yazida irachena, fuggita dalle torture di Daesh e ora si batte contro i genocidi, la brasiliana Regina Tchelly DE ARAUJO FREITAS, scappata dalla fame e adesso dà da mangiare a tutta la favela con una cucina alternativa che ricicla i rifiuti alimentari,  Affoué Ahoutoue Brigitte YOBOUE, emersa dalla povertà in cui il marito l’aveva abbandonata con i figli, creando impresa femminile, scuole e ospedali nei villaggi ai margini della savana della Costa d’Avorio, le tre straordinarie donne finaliste del Premio Internazionale “La Donna dell’Anno”, e premiate nel teatro Splendor di Aosta il 12 novembre.
Con questo premio il Consiglio regionale della Valle d’Aosta offre un sostegno concreto ai progetti di sviluppo e di pace di tre donne straordinarie lontane dai riflettori della cronaca, che ogni giorno, anche a rischio della vita, portano avanti il proprio impegno civile e sociale in un mondo spesso sommerso, silenzioso, eppure così vivo e ricco di emozioni. Le loro sono storie di solidarietà e fedeltà ai propri ideali, storie spesso di grande sofferenza ma anche di grande gioia nel mettersi al servizio degli altri, dei più deboli, della pace e della libertà, valori che la Valle d’Aosta, terra di confine e incontro tra le genti, è da sempre impegnata a difendere e promuovere.
Il tema centrale dell’edizione 2016 è il ‘cambiamento’ e le tre finaliste sono state selezionate dalla giuria tra 19 nomi proposti da enti e associazioni di tutto il mondo.
Aosta news – 14.10.2016

6/11/2016. LA PAROLA DEL PAPA: “RESURREZIONE È LA VITTORIA SUL NULLA CHE GIÀ POSSIAMO PREGUSTARE”

A pochi giorni di distanza dalla solennità di Tutti i Santi e dalla Commemorazione dei fedeli defunti, la Liturgia di questa domenica ci invita ancora a riflettere sul mistero della risurre- zione dei morti. Il Vangelo (cfr Lc 20,27-38) presenta Gesù a confronto con alcuni sadducei, i quali non credevano nella risurrezione e concepivano il rapporto con Dio solo nella dimensione della vita terrena. E quindi, per mettere in ridicolo la risurrezione e in difficoltà Gesù, gli sottopongono un caso paradossale e assurdo: una donna che ha avuto sette mariti, tutti fratelli tra loro, i quali uno dopo l’altro sono morti. Ed ecco allora la domanda maliziosa rivolta a Gesù: quella donna, nella risurrezione, di chi sarà moglie (v. 33)?

 NOVEMBRECarissimi Fratelli e Sorelle,

 Gesù non cade nel tranello e ribadisce la verità della risurrezione, spiegando che l’esistenza dopo la morte sarà diversa da quella sulla terra. Egli fa capire ai suoi interlocutori che non è possibile applicare le categorie di questo mondo alle realtà che vanno oltre e sono più grandi di ciò che vediamo in questa vita. Dice infatti: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito» (vv. 34-35). Con queste parole, Gesù intende spiegare che in questo mondo viviamo di realtà provvisorie, che finiscono; invece nell’aldilà, dopo la risurrezione, non avremo più la morte come orizzonte e vivremo tutto, anche i legami umani, nella dimensione di Dio, in maniera trasfigurata. Anche il matrimonio, segno e strumento dell’amore di Dio in questo mondo, risplenderà trasformato in piena luce nella comunione gloriosa dei santi in Paradiso.

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CATTOLICI E LUTERANI: TESTIMONIARE INSIEME

 dichiarazione-1Dichiarazione congiunta in occasione della  commemorazione cattolico-luterana della  Riforma

  «Rimanete in me e io in voi. Come il  tralcio non può portare frutto da sé  stesso se non rimane nella vite, così  neanche voi se non rimanete in me»  (Gv 15,4).

 Con cuore riconoscente
Con questa Dichiarazione Congiunta, esprimiamo gioiosa gratitudine a Dio per questo mo- mento di preghiera comune nella Cattedrale di Lund, con cui iniziamo l’anno commemora- tivo del cinquecentesimo anniversario della Riforma. Cinquant’anni di costante e fruttuoso dialogo ecumenico tra cattolici e luterani ci hanno aiutato a superare molte differenze e hanno approfondito la comprensione e la fiducia tra di noi.
La Dichiarazione congiunta continua nell’ ALLEGATO

I TRE ECUMENISMI DI PAPA FRANCESCO

M.Faggioli
M.Faggioli

Il viaggio di papa Francesco in Svezia segna una tappa importante nel cammino ecumenico della chiesa iniziato al Concilio Vaticano II poco più di cinquanta anni fa. Una riflessione di Massimo FAGGIOLI vaticanista dell’Huffington Post.

Francesco è un figlio del Vaticano II anche e soprattutto per la sua visione ecumenica. La dichiarazione congiunta firmata dal papa e dal vescovo Munib Yunan, Presidente della Lutheran World Federation, cade nel diciassettesimo anniversario della Dichiarazione congiunta sulla giustificazione, fermata ad Augsburg in Germania il 31 ottobre 1999. Solo diciassette anni fa, ma un mondo in parte diverso da oggi: nel mondo post-11 settembre 2001 il cristianesimo è tentato di farsi colonna della civiltà occidentale. Ma era anche una chiesa cattolica in parte diversa da oggi, in cui la questione ecumenica è diventata anche una questione interna e non solo di rapporti con le altre chiese.
Continua nell’  ALLEGATO  la riflessione di Massimo Faggioli

CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

         ❶ Vanno e vengono…
La Giornata Missionaria è terminata, ma loro rimangono!
Stiamo parlando dei Missionari e delle Missionarie che ci onorano della loro presenza. Quest’anno infatti contrariamente a quanto avviene di solito, quest’anno abbiamo la fortuna di averne tra noi alcuni:

  • don Federico BRAGONZI fidei donum in Uruguay
  • suor Clara ZANIBONI paolina in Kenya e Sudan
  • padre Renato RIBONI consolata in Colombia
  • A questi si aggiungono diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.    CONTATTATECI!

          ❷ Ritiro di Avvento
L’Autunno è ormai inoltrato e ci avviciniamo a grandi passi all’Avvento, il periodo,  lungo quattro settimane che precede il Natale.
Com’è consuetudine consolidata il Centro Missionario offre un’opportunità di riflessione che permetta una preparazione più approfondita e consapevole alla Festa del Natale. È quello che chiamiamo Ritiro di Avvento. Da qualche anno a questa   parte ci sforziamo di condividere questo ritiro con altre Associazioni diocesane con le quali abbiamo obiettivi comuni. Quest’anno lo vivremo insieme all’Azione Cattolica, alla Caritas e alla Migrantes ed avrà luogo sabato 3 dicembre alle ore 15, presso il Centro S. Luigi. Sarà guidato da un sacerdote cremonese, don Marco D’AGOSTINO da molti anni impegnato con gli adolescenti e i giovani.

“GUARDO ALTO”: IL CONGO PARADIGMA DELL’AFRICA

CALIFFATO-1Si è svolto l’8 novembre a Caravaggio il secondo  incontro nell’ambito del progetto “Guardo alto”. Ospite e  relatore Raffaele MASTRO, giornalista di Radio popo lare e profondo conoscitore del Continente africano al  quale ha dedicato molti libri.  Perché partire dal Congo? Perché la storia del Congo è  l’esempio della storia Africana. Nelle vicende del Congo,  dalla scoperta, alla conquista coloniale, allo sfruttamento  delle risorse fino all’indipendenza ed alle lotte civili che lo stanno dilaniando, si rispecchiano tutti i Paesi africani.
È una storia di conquista, di sfruttamento, di violenza che non si è mai interrotta, nemmeno con l’indipendenza. Anzi con essa le potenze coloniali, pur facendo il gesto di andar via, in realtà consolidarono ancora meglio il loro potere, che lasciarono in mano ad élites che avrebbero comunque favorito i colonialisti. Basta verificare l’età media dei vari presidenti africani per renderci conto di come questa “collaborazione” si sia proficuamente mantenuta nel tempo.
Purtroppo le immense ricchezze costituite da materie prime sono anche la maledizione di questo Continente. Perché, infatti, tante guerre interne?
Semplice. Un’impresa multinazionale X chiede la governo di uno Stato africanola concessione per estrarre un certo minerale. L’impresa Y, rivale di X e momentaneamente esclusa, favorisce, magari sfruttando antiche rivalità etniche, lo scoppio di un conflitto contro il governo dello Stato, in modo da rendere difficile se non impossibile lo sfruttamento minerario. Il messaggio di Y è chiaro: anche lei vuole partecipare alla divisione della torta.
L’incontro si è concluso con un appello che il relatore ha lanciato ai presenti invitandoli non solo a partecipare, ma a moltiplicare questi incontri. “Conoscere è fondamentale, perché solo la conoscenza – ha detto Masto – può interrompere il, progetto di chi semina terrore per raccogliere voti”.
Per saperne di più vi segnaliamo due libri scritti da Raffaele Masto:

  • AFRICA – Tam 2016
  • CALIFFATO NERO – Laterza 2016

Il prossimo appuntamento sarà martedì 15 novembre a CREMA presso il Centro S. Luigi, via Bottesini, 4, con Padre Giulio ALBANESE, giornalista e direttore di Popoli e Missioni che parlerà su: LE DINAMICHE CHE ATTRAVERSANO IL MONDO ATTUALE.

LA VITTORIA DI TRUMP.

TRUMP-1La vittoria di Trump ha generato non poco  sconcerto sia dentro che fuori gli Stati Uniti.  Un fatto che non si era mai verificato e che  denota il livello di tensione che ha generato  una Campagna elettorale condotta senza  esclusione di colpi. Per capire dove effettiva mente stiamo andando presentiamo due articoli che pur diversi tra loro, ci invitano entrambi a guardare la realtà con serietà, ma al tempo stesso con l’ottimismo della speranza.

Il primo articolo è firmato da Christian ALBINI, cremasco, teologo, docente e direttore del Centro di Spiritualità.

a) NON LASCIAMO IL POPOLO AI POPULISTI
Sappiamo bene che gli uomini forti, i Nabucodonosor di turno, prima o poi cadono perché i loro piedi sono di argilla. Non è tanto di loro che bisogna preoccuparsi, ma di costruire e di farlo sulla roccia

Donald Trump presidente: quello che un tempo era impensabile diventa realtà!
Voto del popolo colpito dalla crisi economica? In parte è vero, ma non del tutto. Chi conosce gli USA dall’interno, come il teologo italiano Massimo Faggioli che insegna alla Villanova University, invita a dare il giusto peso anche a una questione razziale a cui da noi non siamo abituati.   L’articolo continua nell’ ALLEGATO

b) TRUMP È IL MURO, FRANCESCO IL PONTE
Francesco ha già ripetuto varie volte che ci troviamo in una  3ª Guerra Mondiale. La sua opinione fantasiosa o irresponsabile. Egli è l’unico leader mondiale che abbia una lettura del momento attuale dell’umanità.
Francesco parla a partire dalla guerra in Siria, in Afghanistan, in altre parti del mondo e, soprattutto, a partire dalle vittime delle guerre, dagli immigrati e rifugiati a causa delle catastrofi socio ambientali. Parla a partire dai senza tetto, senza terra e senza lavoro. Si ricorda anche degli anziani, dei malati, dei bambini, degli scarti della società contemporanea.
L’articolo continua nell’ ALLEGATO