Notiziario

QUEL MILIONE DI ITALIANI CHE SI SENTONO “FANTASMI”.

Xavier Palma
Xavier Palma

Xavier avrebbe voluto votare al prossimo referendum. «Sarebbe stato bello. Non poter votare significa non avere voce ed essere costretti a subire le scelte di altri», riflette. Ha 23 anni ed è arrivato in Italia dal Salvador quando ne aveva solo 10. La madre – che era emi-grata alcuni anni prima per lavorare come colf – aveva deciso di portarlo in Italia anche per metterlo al riparo dai pericoli legati alla presenza delle Maras, i violenti gruppi criminali che spadroneggiano nel piccolo Paese centroamericano. «Ho sempre vissuto qui, mi sono diplomato, ora sto studiando mediazione culturale all’università – spiega Xavier Palma – Siamo italiani quanto i nostri coetanei, ci sentiamo italiani. Ma non siamo considerati citta- dini». Sono circa un milione i giovani italiani di origine straniera che vivono in Italia. Molti sono arrivati qui appena bambini, come Xavier. Sempre più numerosi quelli che non hanno mai visto il Paese d’origine dei genitori se non durante le vacanze estive, perché nati in Italia. Parlano i dialetti delle città in cui sono cresciuti. Cittadini di fatto, ma non davanti al- la legge e alla burocrazia. “Italiani con il permesso di soggiorno”, si definiscono. Ma sono veri e propri cittadini “fantasma”. Chiedono che venga approvata la legge di riforma della cittadinanza già licenziata dalla Camera il 13 ottobre 2015. Ma che da un anno esatto giace al Senato, sepolta da circa ottomila emendamenti, in buona parte presentati dalla Lega. La riforma prevede un passaggio dalla normativa attuale basata sullo “Ius sanguinis” (è italiano chi ha almeno un genitore italiano) allo “Ius soli temperato”: è italiano chi nasce in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso UE di lungo sog- giorno. Ha inoltre diritto alla cittadinanza chi arriva entro i 12 anni di età e che abbia fre- quentato almeno cinque anni di scuola in Italia: è il cosiddetto “Ius culturae”.
Si può sperare che il Senato possa approvare al più presto questa legge in modo che la vita di questi giovani non sia più appesa a un filo? Lo chiedono ormai in più di un milione!

 Migrante on line – 4 ottobre 2016

30/10/2016. LA PAROLA DEL PAPA: “…È VENUTO A SALVARE CIÒ CHE ERA PERDUTO”

30 OTTOBREIl Vangelo di oggi ci presenta un fatto accaduto a Gerico, quando Gesù giunse in città e fu accolto dalla folla (cfr Lc 19,1-10).

Carissimi Fratelli e Sorelle,
 A Gerico viveva Zaccheo, il capo dei “pubblicani”, cioè degli esattori delle tasse. Zaccheo era un ricco collaboratore degli odiati occupanti romani, uno sfruttatore del suo popolo. Anche lui, per curiosità, voleva vedere Gesù, ma la sua condizione di pubblico peccatore non gli permetteva di avvicinarsi al Maestro; per di più, era piccolo di statura, e per questo sale su un albero di sicomoro, lungo la strada dove Gesù doveva passare.

                                                                         La riflessione continua nell’  ALLEGATO

OMELIA DI PAPA FRANCESCO A LUND (SVEZIA)

Microsoft Word - Documento1 Ecco il testo della Preghiera ecumenica comune che il 31 ottobre papa Francesco hai guidato nella cattedrale luterana di Lund.

«Rimanete in me e io in voi» (Gv 15,4). Queste parorole, pronunciate da Gesù nel contesto dell’Ultima Cena, ci consentono di accostarci al cuore di Cristo  poco prima del suo donarsi definitivo sulla croce. Possiamo sentire i suoi battiti di amore per noi e il suo desiderio di unità per tutti coloro che credono in lui. Ci dice che lui è la vera vite e noi i tralci; e che, come Egli è unito al Padre, così noi dobbiamo rimanere uniti a lui, se vogliamo portare frutto.
L’omelia continua nell’ ALLEGATO

IL PAPA E LA CULTURA DELL’INCONTRO

Enzo Bianchi
Enzo Bianchi

In questa riflessione, comparsa sul quotidiano la Repubblica, il priore di Bose, Enzo Bianchi, traccia una valutazione generale, sul prima e sul dopo, di un incontro davvero inaspettato quanto salutare e positivo.

Cinque secoli sono passati da quel giorno in cui un monaco agostiniano affisse sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg il suo “manifesto” che chiedeva una riforma della vita e della dottrina allora dominante nella chiesa cattolica. Iniziava in quel giorno una “protesta” che aveva come fine il ritorno al vangelo: Martin Lutero – un uomo “morsicato” da Dio e assetato di una salvezza misericordiosa – scoperto che l’amore di Dio non deve mai essere meritato, diventò la voce possente, tesa a ridare il primato alla Scrittura, alla grazia-amore gratuito di Dio e a Cristo, Signore della sua chiesa.
Continua nell’  ALLEGATO  la riflessione di Enzo Bianchi

 

IN GINOCCHIO CON NORCIA

Microsoft Word - Documento1Permettici di tornare ad inginocchiarci per  renderti grazie,  perché oggi tu ci hai messo in  ginocchio oltre ogni nostro volere.
 Una riflessione – preghiera di un giornalista che crede in un Dio misericordioso e non giudice crudele.

Perché Signore?
Come facciamo oggi a leggere quello che tu ci hai scritto: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra”. Era questo il senso che intendevi? Lo so, forse sono presuntuoso, ma non posso tacerlo: non riesco a pensare che fosse questo il senso che intendevi. Eppure tu stesso ce lo hai lasciato trapelare: “La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché Egli era sdegnato. Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti. Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi”.

La riflessione continua nell’ALLEGATO

VANNO E VENGONO.

La Giornata Missionaria è terminata, ma loro rimangono!

Stiamo parlando dei Missionari e delle Missionarie che ci onorano della loro presenza. Quest’anno infatti contrariamente a quanto avviene di solito, quest’anno abbiamo la fortuna di averne tra noi alcuni:

  • don Federico BRAGONZI fidei donum in Uruguay
  • suor Clara ZANIBONI paolina in Kenya e Sudan
  • padre Renato RIBONI consolata in Colombia
  • A questi si aggiungono diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.

CONTATTATECI!

“GUARDO ALTO” PER SCRUTARE LONTANO. Continua…

altoChe cosa significa GUARDO ALTO?
Significa guardare lontano, perché da lontano gli avvenimenti, come gli oggetti, si colgono nell’ insieme, non  più separati tra loro, ma formano un contesto e in questo modo è più facile confrontarli tra loro e valutarne dimensione e consistenza.

Continua il nostro precorso di riflessione sul mondo attuale. Dopo il primo incontro sul Brasile nel contesto dell’America Latina, è la volta del continente africano.
Non a caso il prossimo incontro, programmato per martedì 8 novembre, avrà per tema: IL CASO DEL CONGO NEL CONTESTO DELL’AFRICA e sarà guidato da Raffaele MASTOgiornalista di Radio Popolare da sempre conoscitore esperto ed appassionato del continente africano. Anche questo si terrà a Caravaggio, presso la Sala del Santuario, con inizio fissato alle ore 21.

IL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2016 È UN TASSELLO DELL’ITALIA MIGRANTE

migrantes on line

È stato presentato solo poche settimane fa, eppure non se ne parla più. Rischia di entrare nel dimenticatoio mediatico ,dove finiscono troppe notizie scomode o che ci costringono a pensare, un documento di fondamentale importanza per il nostro futuro. Stiamo parlando del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) 2016, curato, come sempre dalla Fondazione Migrantes.

In esso si legge che dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9% passando da poco più di 3 milioni di iscritti a oltre 4,8 milioni. Un incremento che, in valore assoluto, ha riguardato tutti i continenti e tutti gli Stati soprattutto quelli che, nel mondo, accolgono le comunità più numerose di italiani come l’Argentina, la Germania e la Svizzera. Tuttavia le variazioni più significative degli ultimi 11 anni hanno riguardato la Spagna (+155,2%) e il Brasile (+151,2%).
La presentazione del RIM continua nell’  ALLEGATO

23/10/2016. LA PAROLA DEL PAPA: LA POVERTÀ CI INTERPELLA

23 OTTOBRELa seconda lettura dell’odierna Liturgia ci presenta l’esortazione di San Paolo a Timoteo, suo collaboratore e figlio diletto, nella quale ripensa alla propria esistenza di apostolo totalmente consacrato alla missione (cfr 2 Tm 4,6-8.16-18).

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

 Vedendo ormai vicina la fine del suo cammino terreno, lo descrive in riferimento a tre stagioni: il presente, il passato, il futuro.

Il presente, lo interpreta con la metafora del sacrificio: «Sto per essere versato in offerta» (v. 6). Per quanto riguarda il passato, Paolo indica la sua vita trascorsa con le immagini della «buona battaglia» e della «corsa» di un uomo che è stato coerente con i propri impegni e le proprie responsabilità (cfr v. 7); di conseguenza, per il futuro confida nel riconoscimento da parte di Dio, che è «giudice giusto» (v. 8). Ma la missione di Paolo è risultata efficace, giusta e fedele solo grazie alla vicinanza e alla forza del Signore, che ha fatto di lui un annunciatore del Vangelo a tutti i popoli. Ecco la sua espressione: «Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero» (v. 17).                                                                       

La riflessione continua nell’   ALLEGATO

RICORDARE LUTERO: “DAL CONFLITTO ALLA COMUNIONE, INSIEME NELLA SPERANZA”

Pope Francis waves as he leaves at the end of his weekly general audience in St. Peter's Square at the Vatican, Wednesday, Feb. 5, 2014. A U.N. human rights committee denounced the Vatican on Wednesday for “systematically” adopting policies that allowed priests to rape and molest tens of thousands of children over decades, and urged it to open its files on the pedophiles and the bishops who concealed their crimes. (AP Photo/Alessandra Tarantino)

È il motto di questo 17.mo viaggio internazionale di Francesco che porterà il papa in Svezia, dove, dal 31 ottobre al 1 novembre, commemorerà insieme ai luterani il quinto centenario dell’inizio della Riforma e celebrare i cinquant’anni di dialogo ufficiale tra luterani e cattolici.  In poco più di 24 ore in Svezia Papa Francesco esorterà cattolici e luterani a “lavorare insieme e non settariamente”, come egli stesso ha anticipato in una lunga intervista concessa alla rivista dei Gesuiti svedesi “Signum” e a “La Civiltà Cattolica”.
Il viaggio inizierà nella mattinata del 31 ottobre, con l’arrivo all’aeroporto internazionale di Malmö, dove avverrà l’incontro col primo ministro svedese, Stefan Löfven. A Lund, dopo pranzo, il Pontefice si recherà in visita di cortesia alla famiglia reale di Svezia: ad accoglierlo al Kungshuset saranno il re Carl XVI Gustav e la regina Silvia.

Il pomeriggio proseguirà con l’attesa Preghiera ecumenica comune nella cattedrale luterana: la scelta del luogo, Lund, è dovuta al fatto che qui, nel 1947, fu fondata la Federazione Luterana Mondiale, mentre la data, il 31 ottobre, è il giorno in cui, secondo la tradizione, Martin Lutero affisse le sue 95 tesi sulla porta della Chiesa del castello di Wittenberg, nel 1517. Si arriva a questo evento dopo 50 anni di dialogo ecumenico: con i luterani, i cattolici hanno avviato il primo “tavolo bilaterale” dei dialoghi scaturiti dal Concilio Vaticano II; nel ’99 le due comunità hanno firmato la Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione, che ha annullato dispute secolari fra cattolici e luterani, una pietra miliare cui guardano anche altre confessioni cristiane, e nel 2013 hanno approvato il documento “Dal conflitto alla comunione”, da cui scaturiscono la Preghiera comune e il tema del viaggio. Il programma del Papa prevede poi il ritorno a Malmö per l’evento ecumenico e l’incontro con le delegazioni ecumeniche alla Malmö Arena.

Martedì 1 novembre allo Stadio di Malmö, nella solennità di Tutti i Santi, la celebrazione in latino e svedese della Messa per la piccola comunità cattolica del Paese: si tratta di poco più dell’1% della popolazione totale, censita in circa 10 milioni di abitanti. In tarda mattinata il trasferimento all’aeroporto della città,  per il rientro a Roma Ciampino.