Notiziario

PER LA DIFESA DELLA VITA, DELLA TERRA E DELLE CULTURE (Papa Francesco)

1Riportiamo il discorso che il Papa ha indirizzato alla popolazione peruviana il 19 gennaio a Puerto Maldonado.

Cari fratelli e sorelle,
Vedo che siete venuti non solo dalle diverse zone di questa Amazzonia peruviana, ma anche dalle Ande e da altri paesi vicini. Che bella immagine della Chiesa, che non conosce frontiere e nella quale tutti i popoli possono trovare il loro spazio! Quanto abbiamo bisogno di questi momenti dove possiamo incontrarci e, al di là delle nostre provenienze, incoraggiarci a dar vita a una cultura dell’incontro che ci rinnova nella speranza.    Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

VIGILE DEL FUOCO OBIETTORE: “NON CARICO BOMBE PER L’ARABIA SAUDITA”

1Un eroe civile. Ha messo a repentaglio il suo posto di lavoro per non rendersi complice di un possibile crimine contro i civili, le donne e i bambini, rifiutandosi di caricare armi destinate ai bombardamenti nello Yemen.

Un eroe civile. Ha messo a repentaglio il suo posto di lavoro per non rendersi complice di un possibile crimine contro i civili, le donne e i bambini, rifiutandosi di caricare armi destinate ai bombardamenti nello Yemen.
E’ diventato un caso in Spagna, con tanto di interrogazioni parlamentari dei deputati baschi e di Podemos. Un vigile del fuoco ha rifiutato di prendere parte ad una operazione di consegna nel porto di Bilbao di un carico di 4.000 tonnellate di esplosivi, bombe e detonatori destinati all’Arabia Saudita. Questo perché – vista la situazione politica e quel che sta accadendo – non voleva assolutamente essere complice nell’uccisione di civili nella guerra Yemen con questo armamento.                                                                                                                            Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

LA PACE VA CONDIVISA (Redazione)

1La tradizionale Marcia per la Pace, organizzata dall’Azione Cattolica di Pandino, ha assunto quest’anno un valore particolare. Coinvolgendo molte associazioni presenti sul territorio, la Marcia è diventata occasione per tante riflessioni a più voci sul sogno della vita di tutti: la PACE.

Quindici le Associazioni coinvolte nella Marcia della pace che il 14 gennaio, organizzata dall’Azione Cattolica e dall’Oratorio S. Luigi, si è snodata in corteo per le strade di Pandino. Superando la tradizione che vedeva l’Azione Cattolica semplicemente invitare le altre Associazioni, quest’anno si è voluta una marcia che vedesse protagoniste le Associazioni presenti sul territorio.                                                                                                                         Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

A GHEDI E’ SCOPPIATA LA PACE, NON LA BOMBA (Forum contro la guerra – Ghedi)

1Una coloratissima manifestazione, organizzata dal “Forum contro la guerra”, ha attraversato il 20 gennaio la cittadina di Ghedi per raccogliersi infine in presidio davanti alla base aera che esibisce al mondo i suoi terribili strumenti di morte: la armi nucleari.

Circa un migliaio di attivisti per il disarmo e contro la guerra, dopo essere partiti da piazza Roma, dietro ad uno striscione di “Donne e Uomini Contro la Guerra” ed un altro che sintetizzava artisticamente l’opposizione alle armi, hanno raggiunto in corteo la sede della ditta RWM, che in Sardegna produce bombe che fanno strage di civili in Yemen ad opera di un cliente di prim’ordine, la monarchia islamica assoluta dell’Arabia Saudita, alleato “nostro” e degli Stati Uniti, accusata, tra l’altro, di sostenere l’ISIS.                                                                                                                          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA… (Redazione)

Don Francesco
Don Francesco

Sospendiamo per questa settimana la pubblicazione delle lettere dei nostri missionari, per darvi alcune notizie urgenti. Riprenderemo con quelle al più presto. Alla vigilia del viaggio in Uruguay, proponiamo alla vostra attenzione la testimonianza di don Francesco Ruini, missionario nel paese sudamericano.
Anche se durata poco tempo, nelle parole di don Francesco si coglie lo sforzo essenziale di vuole uscire dalla comodità della propria cultura per provare a entrare, anche se con fatica, in un’altra cultura.

A. VIVERE IL VANGELO PER POTERLO ANNUNCIARE
Nel primo incontro di animazione missionaria, svoltosi il 1 ottobre 2017, abbiamo dato spazio alla testimonianza di don Francesco RUINI, il sacerdote “fidei donum” della nostra diocesi rientrato dopo quasi un anno di missione per gravi motivi di salute. Finalmente curato e guarito, lo abbiamo ascoltato raccontare la sua esperienza.
I dieci mesi che ho trascorso in Uruguay, tanto è durata la mia missione, si è svolta essenzialmente in tre luoghi:
CARDONA, dove abitano i sacerdoti di Lodi e dove, domenica sera e lunedì converge anche don Federico. Lì ho trascorso la maggior parte del mio tempo e lì studiavo.
DELTA EL TIGRE, un agglomerato di case, a circa 30 km da Montevideo, lungo circa 3 km e con circa 20.000 abitanti. E’ la futura parrocchia dei cremaschi.
HOGAR SACERDOTAL, la casa di accoglienza per preti malati e anziani, circa 25. Lì ho abitato dalla fine di dicembre fino a marzo, cioè al mio ritorno in Italia.                                                   Continua nell ALLEGATO

B. “LA MESSE È MOLTA…” Il prossimo incontro di Animazione Missionaria.
Con la seconda domenica di febbraio, esattamente domenica 11 febbraio alle ore 15, riprendono gli incontri di Animazione Missionaria per i Gruppi e le persone interessate alle tematiche Missionarie.
La scelta di questa data è motivata dal fatto che avremo come ospite-guida il vescovo mons. Daniele. La presenza del nostro Vescovo non sarà un semplice gesto di cortesia, ma sarà un’occasione importante per riflettere e di confrontarci con il nostro Pastore sui temi della Missione e del senso del nostro impegno in quella direzione. Un incontro che acquista un valore particolare perché mons. Gianotti sarà appena ritornato dal viaggio in Uruguay, previsto dal 28 gennaio al 6 febbraio 2018. Partendo dal testo di Luca (10, 2 e seguenti) “La messe è molta …” il Vescovo ci aiuterà non solo a leggere e a comprendere la situazione attuale e futura della Missione Cremasca al Delta del Tigre a sostegno della diocesi sorella di san Josè de Mayo, ma anche a individuare i punti chiave per un’azione missionaria anche all’interno della nostra diocesi di Crema.
Durante l’incontro verranno presentate anche le esperienze di chi si è messo in gioco ed ha vissuto un’esperienza in una delle tante missioni sparse nel mondo e animate dai nostri missionari e dalle nostre missionarie.
Data l’importanza dell’incontro e contando su una buona partecipazione, abbiamo pensato di organizzare l’incontro presso il Salone del Centro Giovanile S. Luigi.
L’incontro è aperto a tutti e raccomandato soprattutto per coloro che sono interessati ai temi della Missione.

C. VIAGGIARE PER ANDARE OLTRE NOI STESSI.
Un Corso di preparazione per una breve esperienza in missione offerto dal Centro Missionario Diocesano per permettere a giovani e adulti di conoscere e lasciarsi evangelizzare dalle giovani Chiese.
1“I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Essi cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità”. Guidati da queste parole del Papa contenute nel recente messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, inizieremo sabato 17 febbraio il 18° Corso DARE IL SENSO AL VIAGGIO. Si tratta di una serie di incontri pensati per chi si prepara per una breve esperienza in missione ed organizzati dal Centro Missionario Diocesano di Crema.

Articolato in sei incontri con cadenza quindicinale (con l’aggiunta di un settimo per il racconto delle esperienze vissute), il Corso propone un percorso formativo per conoscere i temi legati alla diversità delle culture, alla missionarietà, ai problemi del Sud del mondo.
Attraverso una metodologia partecipativa si darà ampio spazio sia alla relazione di gruppo che all’esperienza personale, in modo che ciascuno possa riflettere sugli atteggiamenti che caratterizzano la propria capacità di relazione, di dialogo e di spiritualità. Nel corso degli incontri sono previsti anche interventi di esperti e testimonianze di persone che hanno già vissuto esperienze di missione.

Il Corso è aperto a tutti coloro che vogliono visitare una missione per scelta personale, per amicizia con missionari o anche per iniziativa della loro parrocchia. Sono benvenuti anche coloro che hanno già fatto un viaggio nel Sud del mondo e vogliono ripensare la propria esperienza attraverso il confronto con gli altri.

L’importante è acquisire quegli strumenti culturali che permettano di non partire allo sbaraglio, di non giudicare affrettatamente, di non sprecare il tempo, di non rimanere delusi. Al contrario si tratta di conquistare la consapevolezza che viaggiare significa guardare oltre: conoscere altre culture e anche qualcosa di più di noi stessi, significa saper condividere l’esperienza con altri e soprattutto rafforzare l’impegno per un mondo più solidale attraverso l’incontro con i missionari e le loro comunità. In fondo, come dice ancora il Papa, “il testimone è colui che vive per primo il cammino che propone”.   Il Programma del Corso nell’ ALLEGATO

a cura del Centro Missionario Diocesano

D.  MAI PIÙ INGIUSTIZIE, DISCRIMINAZIONI, LEBBRE NEL MONDO
1Domenica 28 gennaio sarà celebrata in tutta Italia la 65° Giornata Mondiale di Malati di Lebbra. Un’occasione per riflettere, come diceva Raoul Follereau che dedicò la vita a combattere questa malattia, che “perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene dalla paura e dall’indifferenza”.
La lebbra oggi è una malattia facilmente curabile, ma è ancora presente nelle aree più povere del mondo, con oltre 210.000 nuovi casi ogni anno. Un nuovo caso ogni due minuti! Il 9% ha meno di 15 anni e milioni di persone riportano disabilità permanenti e vengono emarginate a causa della lebbra. Le cause principali della malattia continuano ad essere l’assenza di servizi sanitari, di igiene e di alimentazione. Inoltre i pregiudizi culturali, per i segni che la malattia lascia sul corpo, sono ancora molto presenti, causando emarginazione ed esclusione sociale.

Per questo è indispensabile non abbassare la guardia. L’obiettivo è quello di debellare la malattia e favorire il reinserimento sociale di persone che, seppur guarite, riportano delle disabilità. Per questo, come Centro Missionario, incoraggiamo e ringraziamo tutti coloro che si impegnano a sostenere l’azione di chi, Associazioni, Missionari, Volontari dedicano le loro energie per la liberazione dei malati di lebbra e dedichiamo a tutti questa breve, ma intensa poesia dell’indimenticabile Raoul Follereau. formativo per conoscere i temi legati alla diversità delle culture, alla missionarietà, ai problemi del Sud del mondo.

DONA LA LUCE AI NOSTRI OCCHI INDIGENTI
Dona luce ai nostri occhi indigenti,
la Luce,
che era prima che nascessero i soli
e l’accordo sublime delle tue galassie.
Mai più carestie, mai più guerre.
No, Signore, mai più mai più
carestie o guerre,
affinché mai, mai più
abbiamo a vergognarci di ciò che siamo;
affinché sempre,
per sempre diventiamo uomini.
Nel disordine ottuso, nella violenza triste
di tutti gli istinti scatenati,
aiutaci a salvare noi stessi
da noi stessi;
risuoni per noi senza fine
l’eco miracolosa delle Beatitudini.

D. UN SANTO PER TUTTE LE STAGIONI
4-4Ricorrono quest’anno 65 anni dal martirio di padre Alfredo Cremonesi, missionario del Pime in Birmania (Myanmar), ucciso il 7 febbraio 1953 nel suo villaggio di Donokù. È stato subito invocato come “martire”, perché ha dato la vita per il suo gregge. Era stato invitato a ritirarsi da un posto molto pericoloso: è rimasto con la sua gente pagando con la vita. “Martire del nostro tempo” perché? Tre i motivi. In primo luogo padre Cremonesi era un missionario santo. Il martirio è stato il dono di Dio a un uomo che era già tutto suo: preghiera, mortificazioni, donazione totale al prossimo più povero e abbandonato. I santi non invecchiano mai. In secondo luogo Padre Alfredo era un missionario moderno. Aveva un concetto avanzato della missione (per quei tempi): ci dice che dobbiamo sempre guardare avanti, essere aperti alle novità che lo Spirito suscita nella Chiesa, anche se disturbano la nostra pigrizia.
Infine, era un missionario autentico, proiettato verso le tribù non cristiane per annunziare Cristo. Grande viaggiatore, percorreva lunghe distanze quasi sempre a piedi o in bicicletta fra guerriglieri e briganti, e si adattava a vivere come i locali, con grande spirito di sacrificio. Ricordarlo significa riconoscere che tutti noi siamo debitori a lui e a tutti coloro che incarnano la missione come donazione quotidiana verso i fratelli che camminano al nostro fianco.

Nel 65° anniversario del martirio
di Padre Alfredo Cremonesi
Celebrazione della S. Messa
Mercoledì 7 febbraio – ore 21 Cattedrale di Crema
Al termine della celebrazione la dott.ssa CONSOLINI, postulatrice della Causa di Padre Alfredo Cremonesi,
ci aggiornerà sulla “positio” del Servo di Dio e sui possibili esiti del processo di beatificazione

————————————————————

L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA… (Redazione)

Questa settimana richiamiamo la nostra attenzione su un dramma spesso ricordato o citato dalle cronache, ma sul quale poco ci si sofferma: la tratta di persone, in particolare donne e bambini, dai paesi poveri. La violenza, la schiavitù e il degrado sono il destino che viene riservato a queste persone. Tuttavia l’inizio del mese di febbraio è segnato da altri due importanti appuntamenti: La Giornata per la vita, la prima domenica del mese e la Giornata Mondiale del Malato, la seconda domenica. Tre momenti importanti nei quali la vita umana si trova in pericolo o viene ferita se non addirittura soppressa. Tre momenti nei quali la VITA chiede di essere ascoltata, rispettata, difesa. Ecco perché la diocesi di Crema ha deciso di riunire in un unico momento di preghiera queste tre occasioni di sofferenza.

A. VEGLIA PER LA VITA
1Sabato 10 febbraio, alle ore 21, nella basilica di Santa Maria della Croce – Crema, sarà celebrata la 1a VEGLIA PER VITA
La veglia assume quest’anno un valore particolare in quanto si prefigge di ricordare a tutti noi come la vita sia sacra in ogni suo istante. Per questo si prevedono tre momenti di riflessione sulla:
1. Vita ferita al momento della nascita
2. Vita ferita nella tratta
3. Vita ferita nella malattia
La veglia sarà animata dalla presenza del Coro Multietnico di Crema

————————————————————

SARDEGNA E ARMI: LA RICONVERSIONE POSSIBILE (Ilaria de Bonis)

1Nel Sulcis Iglesiente, in Sardegna, un comitato di cittadini si batte per la riconversione della Rwm Italia, la fabbrica di bombe di Domusnovas, da industria bellica a civile. La loro idea ricalca quella della battaglia per la Valsella, che nel 1999 smise di produrre mine antiuomo ed iniziò a fare pezzi di ricambio per le auto.

L’esperienza Valsella insegna: trasformare una fabbrica di mine anti-uomo in una pacifica fabbrica automotive si può. Ci sono voluti anni, battaglie e ricorsi. Ma alla fine la riconversione c’è stata. «A Domusnovas, in Sardegna, sogniamo di fare una cosa simile». Al momento gli operai della Rwm chiusi in fabbrica otto ore al giorno assemblano bombe, però. La novità è che «i cittadini sardi finalmente hanno preso la palla in mano e molti hanno detto no alle bombe». Quando parla del Comitato di cui è portavoce, Cinzia Guaita racconta soprattutto un’esperienza di consapevolezza e riconversione culturale. Una conquista della pace che parte dal basso.                                          Continua nellALLEGATO

————————————————————

RICONOSCIAMO GESU’ NEL VOLTO DI TUTTI I BAMBINI. (Papa Francesco)

1Riportiamo il Messaggio “Urbi et Orbi” che papa Francesco ha lanciato alla Città e al Mondo il giorno di Natale.

Cari fratelli e sorelle, buon Natale!,

A Betlemme, dalla Vergine Maria, è nato Gesù. Non è nato per volontà umana, ma per il dono d’amore di Dio Padre, che «ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Questo evento si rinnova oggi nella Chiesa, pellegrina nel tempo: la fede del popolo cristiano rivive nella liturgia del Natale il mistero di Dio che viene, che assume la nostra carne mortale, che si fa piccolo e povero per salvarci. E questo ci riempie di commozione, perché troppo grande è la tenerezza del nostro Padre.   Continua nell ALLEGATO

————————————————————

IO, COME POSSO FARMI PROSSIMO ALL’ALTRO? (Vescovo Daniele Gianotti

1Riportiamo di seguito il messaggio che mons. Gianotti, vescovo di Crema, ha rivolto alla sua Chiesa.

Ricordiamo senz’altro la celebre parabola di Gesù sul «buon samaritano»: parabola che Gesù racconta per rispondere alla domanda: «Chi è il mio prossimo?», e che però, alla fine, porta l’interlocutore (e il lettore del vangelo) a sentirsi dire da Gesù: tu devi farti prossimo dell’altro, del bisognoso, del tribolato: tu sei, o dovresti essere, il «prossimo». La tradizione cristiana antica ha intuito che questa parabola, che Gesù racconta, ci parla anche di lui; ci dice che lui – anzi, Dio stesso, in lui – si è fatto prossimo, si è avvicinato all’uomo caduto nel peccato e nella miseria, per ridargli vita e salvezza. Il Natale è, possiamo dire, il canto, il poema bellissimo di questa prossimità.         Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

È NATALE: SI E’ MANIFESTATA LA LUCE E LA VITA. (Vescovo Arturo Fajardo Bustamante)

1Riportiamo di seguito il Messaggio che mons. Arturo Fajardo, “obispo de S. José de Mayo”, ha inviato alla sua Diocesi.

“La Grazia di Dio, che è fonte di salvezza per tutti gli uomini, si è manifestata” (Tito 2,11)
Celebriamo la festa della luce e della vita, in Gesù, Dio si è fatto bambino e ci ha rivelato il suo amore e la sua tenerezza. In mezzo al nostro mondo minacciato dalla guerra e dalla violenza, in una società frammentata dove non si rispetta la vita e e cresce l’individualismo, ha brillato una grande Luce.                                                                                                                                                  Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————