Notiziario

L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA… (Redazione)

Questa settimana richiamiamo la nostra attenzione su un dramma spesso ricordato o citato dalle cronache, ma sul quale poco ci si sofferma: la tratta di persone, in particolare donne e bambini, dai paesi poveri. La violenza, la schiavitù e il degrado sono il destino che viene riservato a queste persone. Tuttavia l’inizio del mese di febbraio è segnato da altri due importanti appuntamenti: La Giornata per la vita, la prima domenica del mese e la Giornata Mondiale del Malato, la seconda domenica. Tre momenti importanti nei quali la vita umana si trova in pericolo o viene ferita se non addirittura soppressa. Tre momenti nei quali la VITA chiede di essere ascoltata, rispettata, difesa. Ecco perché la diocesi di Crema ha deciso di riunire in un unico momento di preghiera queste tre occasioni di sofferenza.

A. VEGLIA PER LA VITA
1Sabato 10 febbraio, alle ore 21, nella basilica di Santa Maria della Croce – Crema, sarà celebrata la 1a VEGLIA PER VITA
La veglia assume quest’anno un valore particolare in quanto si prefigge di ricordare a tutti noi come la vita sia sacra in ogni suo istante. Per questo si prevedono tre momenti di riflessione sulla:
1. Vita ferita al momento della nascita
2. Vita ferita nella tratta
3. Vita ferita nella malattia
La veglia sarà animata dalla presenza del Coro Multietnico di Crema

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SARDEGNA E ARMI: LA RICONVERSIONE POSSIBILE (Ilaria de Bonis)

1Nel Sulcis Iglesiente, in Sardegna, un comitato di cittadini si batte per la riconversione della Rwm Italia, la fabbrica di bombe di Domusnovas, da industria bellica a civile. La loro idea ricalca quella della battaglia per la Valsella, che nel 1999 smise di produrre mine antiuomo ed iniziò a fare pezzi di ricambio per le auto.

L’esperienza Valsella insegna: trasformare una fabbrica di mine anti-uomo in una pacifica fabbrica automotive si può. Ci sono voluti anni, battaglie e ricorsi. Ma alla fine la riconversione c’è stata. «A Domusnovas, in Sardegna, sogniamo di fare una cosa simile». Al momento gli operai della Rwm chiusi in fabbrica otto ore al giorno assemblano bombe, però. La novità è che «i cittadini sardi finalmente hanno preso la palla in mano e molti hanno detto no alle bombe». Quando parla del Comitato di cui è portavoce, Cinzia Guaita racconta soprattutto un’esperienza di consapevolezza e riconversione culturale. Una conquista della pace che parte dal basso.                                          Continua nellALLEGATO

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RICONOSCIAMO GESU’ NEL VOLTO DI TUTTI I BAMBINI. (Papa Francesco)

1Riportiamo il Messaggio “Urbi et Orbi” che papa Francesco ha lanciato alla Città e al Mondo il giorno di Natale.

Cari fratelli e sorelle, buon Natale!,

A Betlemme, dalla Vergine Maria, è nato Gesù. Non è nato per volontà umana, ma per il dono d’amore di Dio Padre, che «ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Questo evento si rinnova oggi nella Chiesa, pellegrina nel tempo: la fede del popolo cristiano rivive nella liturgia del Natale il mistero di Dio che viene, che assume la nostra carne mortale, che si fa piccolo e povero per salvarci. E questo ci riempie di commozione, perché troppo grande è la tenerezza del nostro Padre.   Continua nell ALLEGATO

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IO, COME POSSO FARMI PROSSIMO ALL’ALTRO? (Vescovo Daniele Gianotti

1Riportiamo di seguito il messaggio che mons. Gianotti, vescovo di Crema, ha rivolto alla sua Chiesa.

Ricordiamo senz’altro la celebre parabola di Gesù sul «buon samaritano»: parabola che Gesù racconta per rispondere alla domanda: «Chi è il mio prossimo?», e che però, alla fine, porta l’interlocutore (e il lettore del vangelo) a sentirsi dire da Gesù: tu devi farti prossimo dell’altro, del bisognoso, del tribolato: tu sei, o dovresti essere, il «prossimo». La tradizione cristiana antica ha intuito che questa parabola, che Gesù racconta, ci parla anche di lui; ci dice che lui – anzi, Dio stesso, in lui – si è fatto prossimo, si è avvicinato all’uomo caduto nel peccato e nella miseria, per ridargli vita e salvezza. Il Natale è, possiamo dire, il canto, il poema bellissimo di questa prossimità.         Continua nell’ ALLEGATO

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È NATALE: SI E’ MANIFESTATA LA LUCE E LA VITA. (Vescovo Arturo Fajardo Bustamante)

1Riportiamo di seguito il Messaggio che mons. Arturo Fajardo, “obispo de S. José de Mayo”, ha inviato alla sua Diocesi.

“La Grazia di Dio, che è fonte di salvezza per tutti gli uomini, si è manifestata” (Tito 2,11)
Celebriamo la festa della luce e della vita, in Gesù, Dio si è fatto bambino e ci ha rivelato il suo amore e la sua tenerezza. In mezzo al nostro mondo minacciato dalla guerra e dalla violenza, in una società frammentata dove non si rispetta la vita e e cresce l’individualismo, ha brillato una grande Luce.                                                                                                                                                  Continua nell’ ALLEGATO

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VIA LIBERA DEL PARLAMENTO AI MILITARI IN NIGER (Raffaele Masto)

Il Parlamen1to ha infine dato il via libera alla missione italiana in Niger: 470 uomini a regime con l’obiettivo ufficiale è arginare i flussi migratori

Vero: il Niger è uno snodo fondamentale, anche se non l’unico. Ma se questo è il mandato ufficiale non si può non tenere conto che i soldati italiani si inseriscono in un gioco ben più ampio e in un area, quella del Sahel, che è anche lo snodo di piste del contrabbando: di sigarette, di armi, di droga. Tutti traffici controllati dalla piccola galassia di formazioni jihadiste che hanno fatto del Sahel una sorta di Afghanistan africano nel quale la Francia ha interessi enormi.                                           Continua nell’ ALLEGATO

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L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA… (Redazione)

In molti conserviamo nel cuore e nella mente emozioni e ricordi della Messa Internazionale celebrata domenica scorsa nella Parrocchia di S. Bernardino. Un momento significativo per la Comunità parrocchiale presente numerosa, per la Chiesa Cremasca rappresentata dal Vescovo e per le Comunità straniere anch’esse presenti in buon numero. Un’occasione da non perdere per aprire gli occhi sui bisogni dei tanti stranieri che incrociano quotidianamente le nostre vite. Per questo iniziamo con la seconda parte del servizio sulla Comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati: Casa Porta MiSNA, per poi proseguire con l’interessante iniziativa promossa dall’Amministrazione di Cremona di costituire, per via elettiva, una Consulta degli stranieri quale organo consultivo di rappresentanza e concludere con una riflessione, rimanendo nel tema natalizio di questo numero, sul cosa voglia dire che dobbiamo lasciarci evangelizzare dai migranti, come va ripetendo papa Francesco.

ACASA PORTA MiSNA: UN MODELLO DI ACCOGLIENZA PER I MINORI
Il servizio, aperto in città dal febbraio 2017 è destinato a sostenere, con soluzioni innovative l’accoglienza, l’integrazione e l’accompagnamento all’autonomia di minori prossimi alla maggiore età, privi di una solida rete familiare e sociale, in quanto giunti in Italia come rifugiati.
Si tratta di un progetto del Comune di Crema che ha come finalità di fornire assistenza, protezione sociale, supporto educativo e accompagnamento all’autonomia ad alcuni minori stranieri non accompagnati (MiSNA), accolti in un appartamento.                                          Continua nell’ ALLEGATO

B. ELETTA LA CONSULTA DEGLI STRANIERI A CREMONA (Mondinsieme)

6Dalle ore 9.00 alle ore 18.00 del 17 dicembre si sono svolte le operazioni di voto per l’elezione della Consulta comunale delle cittadine e dei cittadini stranieri non comunitari e apolidi residenti nel Comune di Cremona.
Potevano votare gli stranieri con cittadinanza in uno Stato estero non facente parte dell’Unione Europea oppure status di apolide, in possesso di un regolare titolo di soggiorno o in corso di rinnovo, che hanno compiuto i 18 anni entro la data delle elezioni e sono iscritti all’anagrafe dei residenti nel Comune di Cremona.                          Continua nell’ ALLEGATO

C.  LASCIARSI EVANGELIZZARE DAI MIGRANTI… IL GIORNO DI NATALE (Gabriele Cossovich)
Abbiamo l’occasione di metterci in ascolto dei duecentocinquanta migranti sbarcati a Natale e farci spiegare da loro cosa vuol dire attendere un Salvatore.
È notizia del giorno di Natale i circa duecentocinquanta migranti salvati dalla Guardia Costiera nel Mediterraneo, quasi a ricordarci che il mondo e le sue contraddizioni non si ferma per il pranzo della festa, non va in vacanza tra pacchi scintillanti e addobbi colorati. Ci sono diverse tipologie di sguardo col quale soffermarsi su questi eventi, che così poco scalfiscono il nostro interesse normalmente tanto ci siamo abituati, figuriamoci il giorno di Natale.                                 Continua nell’ ALLEGATO

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È QUESTO IL NOSTRO NATALE DI PACE ? (Alex Zanotelli)

1“Sono indignato davanti a quest’Italia che si sta sempre più militarizzando”. Questo il duro monito di padre Alessandro Zanotelli, di fronte ad un pericoloso riarmo mondiale che, in barba all’art. 11 della nostra Costituzione, vede in prima linea anche l’Italia.

Lo vedo proprio a partire dal Sud, il territorio economicamente più disastrato d’Europa, eppure sempre più militarizzato. Nel 2015 è stata inaugurata a Lago Patria (la parte della città metropolitana di Napoli) una delle più importanti basi NATO d’Europa, che il 5 settembre scorso è stata trasformata nell’Hub contro il terrorismo (centro di spionaggio per il Mediterraneo e l’Africa). Sempre a Napoli, la famosa caserma della Nunziatella è stata venduta dal Comune di Napoli per diventare la Scuola Europea di guerra, come vuole la Ministra della Difesa F. Pinotti.                                Continua nell’ ALLEGATO

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PER FAVORE, NON SPEGNIAMO LA SPERANZA NEL CUORE DI CHI EMIGRA (Papa Francesco – Angelus 01.01.18)

1 GENNAIOSulla prima pagina del calendario del nuovo anno che il Signore ci dona, la Chiesa pone, come una stupenda miniatura, la solennità liturgica di Maria Santissima Madre di Dio. In questo primo giorno dell’anno solare, fissiamo lo sguardo su di lei, per riprendere, sotto la sua materna protezione, il cammino lungo i sentieri del tempo.

 Carissimi Fratelli e Sorelle,
Il Vangelo di oggi (cfr Lc 2,16-21) ci riconduce alla stalla di Betlemme. I pastori arrivano in fretta e trovano Maria, Giuseppe e il Bambino; e riferiscono l’annuncio dato loro dagli angeli, cioè che quel Neonato è il Salvatore. Tutti si stupiscono, mentre «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (v. 19). La Vergine ci fa capire come va accolto l’evento del Natale: non superficialmente ma nel cuore. Ci indica il vero modo di ricevere il dono di Dio: conservarlo nel cuore e meditarlo. È un invito rivolto a ciascuno di noi a pregare contemplando e gustando questo dono che è Gesù stesso.                         L’Angelus continua nell’ ALLEGATO

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ACCOGLIERE, PROTEGGERE, PROMUOVERE, INTEGRARE I MIGRANTI E I RIFUGIATI (Redazione)

1-1Si celebrerà il prossimo 14 gennaio, ma è già stato pubblicato il Messaggio per la Giornata, Mondiale del Migrante e del   Rifigiato giunta ormai all’edizione numero   104. Un testo ricco di proposte e azioni concrete, che il Pontefice offre per un’accoglienza che faciliti “l’incontro    personale”. Allora NO all’espulsione e all’apolidia, SÌ a una legge che garantisca la cittadinanza nel rispetto delle regole internazionali, SÌ alla cura dei minori, sì alla garanzia della libertà religiosa ai migranti. E poi aiuti ai Paesi in via di sviluppo che sostengono il maggior numero di profughi e spingere l’Onu ad approvare i due patti globali su rifugiati e migranti. Il tutto riassunto, in quattro verbi cardine: Accogliere, Proteggere, Promuovere e Integrare.

 «Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio».
Con queste chiare parole tratte dal Levitico, il terzo libro dell’Antico Testamento redatto tra il VII e il VI secolo a. C., il Papa apre il suo documento in difesa di Migranti e Rifugiati di questo 2018, quasi a ricordarci che l’attenzione a chi fugge, cercando una situazione migliore, è antica come l’uomo.
Così come anche i predecessori di Francesco si sono prodigati non negli ultimi anni ma negli ultimi secoli, di alzare la loro voce in difesa dei migranti, degli indigeni, degli schiavi, delle vittime della tratta. Che hanno indicato come nei migranti e rifugiati il cristiano veda il riflesso della famiglia di Nazaret, con il Figlio di Dio fatto uomo e nato nella precarietà lontano da casa, quindi costretto a fuggire in un altro Paese perché minacciato di morte. Che hanno predicato accoglienza e integrazione, invitando a scorgere nel fenomeno migratorio anche delle opportunità per i Paesi ospitanti.                    L’articolo continua nell’ ALLEGATO

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