Notiziario

Comunicato del vescovo Daniele

Ai Rev.di Parroci e rettori di chiese
della Diocesi di Crema

Carissimi,
a seguito del pericolo di epidemia determinato dal c. d. Coronavirus, i Sindaci del Cremasco, d’intesa con la Prefettura di Cremona e con la Regione, hanno emanato Ordinanze che riguardano la sospensione di manifestazioni pubbliche nei rispettivi territori comunali compresi nella nostra Diocesi. In linea generale, ci atterremo, anche per la vita delle nostre parrocchie, alle disposizioni date dalle autorità competenti, evitando inutili allarmismi.
Le Ordinanze emanate sino a oggi non riguardano le celebrazioni liturgiche, che quindi si potranno svolgere normalmente. Dopo essermi confrontato con i rappresentanti dei Sindaci e anche con i confratelli Vescovi di Lodi e di Cremona, dispongo, come misure precauzionali, quanto segue:

  • le S. Messe domenicali e feriali e gli altri eventuali momenti di preghiera siano celebrati secondo gli orari consueti;
  • nelle S. Messe, si sospenda lo scambio del segno di pace (che, del resto, non è obbliga- torio) e, senza imporlo, si consigli ai fedeli di ricevere la S. Comunione    sulla mano, e non in bocca;
  • si tolga l’acqua lustrale dalle acquasantiere.

Non è intenzione dei Sindaci chiedere la chiusura totale degli Oratori e dei Circoli. Faccio mia e trasmetto a voi, tuttavia, la loro indicazione di sospendere, all’interno degli Oratori, tutte le manifestazioni che possono creare assembramenti (come feste di compleanno o iniziative simili e in particolare, in questi giorni, le feste di Carnevale). È consigliabile anche la sospensione degli incontri di catechismo in questi giorni.
Naturalmente sarà mia premura tenervi informati di eventuali nuovi sviluppi e disposizioni che dovessero coinvolgere la vita delle nostre comunità.
Alle misure cautelari qui indicate aggiungiamo anche la nostra preghiera per gli ammalati, per il personale sanitario e per tutti coloro che si stanno adoperando per far fronte a questa emergenza sanitaria.

A tutti la mia benedizione.     Crema, 22 febbraio 2020      +Daniele Gianotti

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NON AMARE SIGNIFICA UCCIDERE IN QUALCHE MODO SE STESSI Angelus – (Angelus 16-02-2020)

1a. Bacio PapaIl Vangelo di oggi (cfr Mt 5,17-37) è tratto dal “discorso della montagna” e affronta l’argomento dell’adempimento della Legge: come io devo compiere la Legge, come fare. Gesù vuole aiutare i suoi ascoltatori ad avere un approccio giusto alle prescrizioni dei Comandamenti dati a Mosè, esortando ad essere disponibili a Dio che ci educa alla vera libertà e responsabilità mediante la Legge. Si tratta di viverla come uno strumento di libertà. Non dimentichiamo questo: vivere la Legge come uno strumento di libertà, che mi aiuta ad essere più libero, che mi aiuta a non essere schiavo delle passioni e del peccato. Pensiamo alle guerre, pensiamo alle conseguenze delle guerre, pensiamo a quella bambina morta di freddo in Siria l’altro ieri. Tante calamità, tante. Questo è frutto delle passioni e la gente che fa la guerra non sa dominare le proprie passioni. Gli manca di adempiere la Legge. Quando si cede alle tentazioni e alle passioni, non si è signori e protagonisti della propria vita, ma si diventa incapaci di gestirla con volontà e responsabilità.     Continua nellALLEGATO

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Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

Carissime, Carissimi,
nel giro di pochi giorni, all’inizio di febbraio, abbiamo ricordato tre Giornate molto importanti: la GIORNATA PER LA VITA, la GIORNATA CONTRO LA TRATTA DELLE PERSONE, la GIORNATA PER IL MALATO. Giornate che hanno avuto il loro momento culminante sabato sera con la Veglia per la vita che si è svolta nel Santuario della Pallavicina.

Ascoltiamo che cosa ci dice il Papa a questo proposito: «Oggi si celebra in Italia la Giornata per la Vita, che ha come tema Aprite le porte alla vita. Mi associo al Messaggio dei Vescovi ed auspico che questa Giornata sia un’occasione per rinnovare l’impegno di custodire e proteggere la vita umana dall’inizio fino al suo naturale termine. È necessario, altresì, contrastare ogni forma di violazione della dignità, anche quando è in gioco la tecnologia o l’economia, spalancando le porte a nuove forme di fraternità solidale».      Continua nell’ ALLEGATO

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LA CHIESA NON SIA UN RECINTO, MA SI SPENDA PER I POVERI E I PICCOLI (Angelus – 09.02.20)

1. AngelusNel Vangelo di oggi (cfr Mt 5,13-16), Gesù dice ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra […]. Voi siete la luce del mondo» (vv. 13.14). Egli utilizza un linguaggio simbolico per indicare a quanti intendono seguirlo alcuni criteri per vivere la presenza e la testimonianza nel mondo.

Prima immagine: il sale. Il sale è l’elemento che dà sapore e che conserva e preserva gli alimenti dalla corruzione. Il discepolo è dunque chiamato a tenere lontani dalla società i pericoli, i germi corrosivi che inquinano la vita delle persone. Si tratta di resistere al degrado morale, al peccato, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità, senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza. È “sale” il discepolo che, nonostante i fallimenti quotidiani – perché tutti noi ne abbiamo –, si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, a cercare il dialogo e l’incontro con gli altri. È “sale” il discepolo che non ricerca il consenso e il plauso, ma si sforza di essere una presenza umile, costruttiva, nella fedeltà agli insegnamenti di Gesù che è venuto nel mondo non per essere servito, ma per servire. E di questo atteggiamento c’è tanto bisogno!      Continua nell’ ALLEGATO

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EMOZIONI SENZA FINE SULLE TRACCE DEL BEATO PADRE ALFREDO (mons. Daniele Gianotti)

2a. Croce B. AlfredoRiportiamo la testimonianza, sotto forma di diario, che il nostro vescovo Daniele ci ha lasciato dei due giorni più significativi ed intensi del viaggio in Myanmar: quelli trascorsi sul luogo del martirio del beato padre Alfredo.

Venerdì 7 febbraio
Partenza mattutina (verso le 7) per Thandaungyi: si entra nelle montagne del regno Kareen e si incominciano a capire meglio le lettere nelle quali p. Cremonesi racconta delle sue marce per visitare le comunità dei cristiani Kareen (i “Cariani”) nei villaggi nascosti nella foresta su queste montagne scoscese. (Finora in pratica avevamo visto solo pianura: anche Taungngu è in pianura, ma la diocesi è molto grande e comprende un bel po’ di montagna).      Continua nellALLEGATO

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MIGRANTI COME CARNE DA CANNONE, ARRUOLATI COI RICATTI DALLE MILIZIE LIBICHE (Nello Scavo)

4a. Migranti come carne da cannone...LIBIA

L’Acnur ha le prove di questo traffico vergognoso. E l’Unicef denuncia: vengono arruolati anche i bambini. I mercanti reclutano le loro vittime per entrambe le parti. Se muoiono non risultano perdite
Adulti o mocciosi non fa differenza. L’importante è che siano migranti e che sappiano premere il grilletto.
Perché anche i ragazzini in Libia sono carne da cannone da gettare in battaglia. Lo denuncia Henrietta Fore, direttore esecutivo dell’Unicef che chiede «a tutte le parti in conflitto, e a coloro che hanno influenza su di loro, di proteggere i bambini, di porre fine al loro reclutamento». In una dichiarazione, l’agenzia delle Nazioni Unite per la tutela dei minori menziona alcuni «report su bambini mutilati, uccisi e anche reclutati per combattere».
Dello stesso tenore l’accusa dell’Acnur, preoccupata per l’arruolamento forzato dei prigionieri. «Abbiamo le prove», assicura Vincent Cochetel, inviato dell’alto commissariato per i rifugiati nel Mediterraneo Centrale. Prove ottenute «attraverso migranti che si trovano nei centri di detenzione». Il reclutamento avverrebbe per mano di combattenti sudanesi che stanno offrendo ai migranti reclusi un’alternativa alla detenzione.      Continua nell’ ALLEGATO

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800 MISSILI DA ISRAELE PER ARMARE BLINDATI E CARRI ARMATI (Antonio Mazzeo)

L’Esercito italiano fa incetta di missili in Israele.5a. spike Nell’ambito del programma di ammodernamento ed approvvigionamento di nuovi sistemi d’arma “tecnologicamente  avanzati”, lo Stato maggiore dell’Esercito ha comunicato che acquisterà 126 lanciatori controcarro e 800 missili “Spike” prodotti dalla Rafael Advanced Defense Systems Ltd, società leader del complesso militare-industriale israeliano.

“L’Esercito Italiano compie un importante balzo in avanti capacitivo e tecnologico grazie alla stipula nei giorni scorsi di diversi contratti presso la sede del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti”, riferisce l’Ufficio stampa dello Stato maggiore. “Nel quadro di un miglioramento tecnologico dello strumento terrestre l’Esercito ha approvvigionato 126 lanciatori controcarro Spike e 800 missili per medie e lunghe gittate di nuova generazione che entreranno in servizio a partire dal 2021”. Impiegabili sia da terra sia da bordo dei veicoli, i sistemi di guerra made in Israele “consentono l’ingaggio di mezzi dotati di corazzature reattive, ovvero di sistemi attivi antimissile”. Il sistema “Spike” è impiegabile in tutto lo spettro delle operazioni militari, in qualunque condizione metereologica, nonché in ambiente contaminato NBC (nucleare, batteriologico e chimico) o in presenza di disturbi elettromagnetici. Il costo totale del programma è stimato in 105 milioni di euro; con gli “Spike” andranno in pensione i sistemi controcarro a gittata media “Milan” e quelli a lunga gittata “TOW”.      Continua nell’ ALLEGATO 

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Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

Carissime, Carissimi,

                                   sembra di essere tornati ai tempi degli untori di manzoniana memoria e credo che Maurizio Ambrosini, sociologo delle migrazioni, abbia analizzato molto bene, dalle pagine del quotidiano Avvenire, come si stia diffondendo, insieme al coronavirus, anche un altro virus, quello di un razzismo che, abbandonato ogni supporto pseudo scientifico, cerca di volta in volta argomenti apparentemente razionali per i propri capri espiatori.
«Le notizie sulla diffusione del coronavirus stanno scatenando un inquietante effetto collaterale, in Italia e in altri Paesi: la ripulsa nei confronti di persone di origine cinese e a volte di altri asiatici, la sinofobia. La paura che gli stranieri (specie se poveri) diffondano malattie è antica e radicata. Ne abbiamo avuto recenti prove nel caso degli sbarchi di persone di origine africana, da alcuni additate come portatrici di Ebola, da molti altri tenuti alla lontana per presunti “rischi sanitari”. Ma non c’è stata notizia di vere o presunte epidemie che non abbia sollevato la richiesta di chiusura delle frontiere verso rifugiati e immigrati dal Sud del mondo».
Tuttavia «nell’emergenza attuale l’ondata sinofoba è però ancora più incresciosa, perché investe non soltanto le persone in arrivo dal gigante asiatico, ma anche cittadini cinesi e naturalizzati residenti qui da anni, attività commerciali, ristoranti, bambini che frequentano le scuole italiane, piccoli calciatori: tutte persone e famiglie che non hanno nessun rapporto con la città di Wuhan». E prosegue «che non si tratti di un principio di precauzione un po’ dilatato è dimostrato dal fatto che, nel recente passato, l’esplosione di focolai di malattie infettive in alcune città e regioni italiane – a cominciare dalla Lombardia – non ha provocato particolari allarmismi, né cordoni sanitari “spontanei” intorno agli abitanti o alle persone originarie delle zone interessate. Queste reazioni scomposte rivelano dunque alcuni aspetti preoccupanti dell’attuale tessuto sociale».    Continua nell’ ALLEGATO

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IL MONDO HA BISOGNO DI CRISTIANI CHE NON SI STANCANO DI CAMMINARE PER LE STRADE DELLA VITA (Angelus – 02.02.2020)

1a. AngelusOggi celebriamo la festa della Presentazione del Signore: quando Gesù neonato fu presentato al tempio dalla Vergine Maria e da san Giuseppe. In questa data ricorre anche la Giornata della vita consacrata, che richiama il grande tesoro nella Chiesa di quanti seguono il Signore da vicino professando i consigli evangelici.

Il Vangelo (cfr Lc 2,22-40) racconta che, quaranta giorni dopo la nascita, i genitori di Gesù portarono il Bambino a Gerusalemme per consacrarlo a Dio, come prescritto dalla Legge ebraica. E mentre descrive un rito previsto dalla tradizione, questo episodio pone alla nostra attenzione l’esempio di alcuni personaggi. Essi sono colti nel momento in cui fanno esperienza dell’incontro con il Signore nel luogo in cui Egli si fa presente e vicino all’uomo. Si tratta di Maria e Giuseppe, Simeone e Anna, che rappresentano modelli di accoglienza e di donazione della propria vita a Dio. Non erano uguali questi quattro, erano tutti diversi, ma tutti cercavano Dio e si lasciavano guidare dal Signore.     Continua nell’ ALLEGATO

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IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA….

A  –  PELLEGRINAGGIO IN GUATEMALA
1-16 agosto 2020

Durante la prossima estate viene proposta ai giovani, in collaborazione con Azione Cattolica, Caritas e Centro Missionario, l’esperienza missionaria in Guatemala dove incontreranno il nostro conterraneo Mons. Rosolino Bianchetti, Vescovo del Quiché. Insieme al Vescovo Daniele i giovani sperimenteranno l’impegno dei laici e dei giovani nelle comunità guatemalteche, il cammino di molti testimoni che hanno dato la loro vita fino al martirio e l’attenzione al creato e a molti temi sociali. Ricordiamo infatti che nel prossimo mese di ottobre 2020 ben dieci martiri saranno beatificati, come riconoscimento del sacrificio di un intero popolo.     Continua nell’ ALLEGATO

B  – MISSIONE ORATORIO ovvero ORATORIO IN MISSIONE

In collaborazione con l’Ufficio Missionario diocesano abbiamo individuato alcuni missionari che per vari motivi possono interagire facilmente e condividere la loro esperienza di vita e di Chiesa. Ad ogni Oratorio della nostra Diocesi è affidato un Missionario o una Missionaria con i quali chiediamo di vivere uno scambio epistolare. All’interno degli Oratori, coinvolgendo i vari gruppi, potranno essere prodotti filmati, book fotografici, lettere, condividere domande e curiosità, per comprendere che in tutte le parti del mondo, donne e uomini, sono al lavoro come buoni seminatori di bene e di pace. I missionari a loro volta potranno condividere la loro vita e la vita della loro gente. Molti sono anche i progetti che nelle missioni si stanno realizzando: nulla vieta che i ragazzi e tutto l’Oratorio possano sostenere alcune di queste opere. Questa proposta dona grande ricchezza alla vita dei ragazzi e non solo, permette di aprire mente e cuore alla vita di altri nostri fratelli e sorelle per condividere gioie e fatiche, sogni e speranze.     Continua nell’ ALLEGATO

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