Notiziario

L’ANTIVIRUS DELLA FRATERNITÀ (don Paolo Zago)

3a. gorgonzola-formaContro il virus dell’indifferenza, del sospetto e dell’individualismo ecco la ricetta semplice quanto efficace messa in atto dal parroco, dal sindaco e dal presidente della Pro Loco di Gorgonzola.

 Oggi (25 febbraio) alle ore 13 , insieme al sindaco di Gorgonzola, al presidente della Pro Loco e al capo dei Vigili Urbani, siamo andati ad incontrare i sindaci di Codogno e di Casalpusterlengo, al limite della zona rossa. Siamo andati per consegnare loro quattro forme di gorgonzola come segno della vicinanza della nostra gente alla popolazione della zona rossa. Per me è stato il segno di voler donare un antivirus, quello della fraternità. Perché insieme al Corona virus rischia di diffondersi tra le persone un virus più pericoloso: il virus dell’indifferenza, del sospetto e dell’individualismo.

Per questo ci sembrava importante dire che siamo vicini alle popolazioni colpite, siamo vicini con un segno di solidarietà, di vicinanza, di attenzione, di fraternità. Abbiamo invitato i due sindaci a venire da noi per la Sagra del Gorgonzola e loro sono stati molto contenti. Hanno commentato che la nostra è stata la prima delegazione ufficiale di un Comune e di una Parrocchia ad andare da loro per manifestare un segno di vicinanza. Erano quasi commossi e non finivano di ringraziarci non tanto per le quattro forme di formaggio, ma per questa forma di vicinanza e di attenzione alla loro situazione. Chiaramente abbiamo parlato a due metri di distanza, con le mascherine e tutte le precauzioni che la legge impone, anche se loro non sono infetti e non hanno alcun problema.

È stato un momento molto bello e un segno di grande fraternità e di amore.

L’attenzione che dobbiamo avere per non contagiare va vissuta non nella forma del sospetto, ma nella forma di un atto di amore reciproco che ci doniamo vicendevolmente.

Allora credo che sia importante che impariamo a vivere anche le privazioni che ci sono richieste come un atto di amore nei confronti dei fratelli.

Diffondiamo tutti l’antivirus della fraternità.              Don Paolo ZAGO – Parroco di Gorgonzola

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ELOGIO DELLA NORMALITÀ

4a. normalitaÈ di un anonimo abitante della zona rossa la breve riflessione che segue. Tanto semplice quanto profonda.

 A tutti noi che abitiamo al limite della zona rossa, quella della quarantena, oggi la situazione ci sembra davvero surreale. Esiste una linea Maginot che non possiamo oltrepassare, valichi che fino a sabato erano quotidiani passaggi. Anche qua, nella zona gialla, ci hanno imposto divieti, limitazioni. Ascolto la scienza, e mi fido degli scienziati. Ascolto i tecnici e mi affido a loro. Quindi, tutto questo è giusto.
Tuttavia, credo che questa esperienza rimarrà segnante, non tanto per le conseguenze del virus, ma perché, anche a quelli della mia generazione – non propriamente degli adolescenti – ci ha restituito una diversa prospettiva di mondo. Quello che ti sembrava lontano, dall’altra parte degli oceani, in un attimo te lo trovi in casa. Quello che in maniera spesso qualunquistica credi che sia altro e per altri, nel volgere di mezza giornata diventa tuo.
Ma io sono un inguaribile ottimista, uno che vede sempre il bicchiere mezzo pieno anche quando è vuoto per tre quarti. E c’è una cosa che ho imparato ad apprezzare ancora di più di quanto – e tanto – non abbia fatto fino ad oggi: la normalità. La splendida normalità, le cose che ti sembrano scontate, routinanti, declinate alla ridondanza del quotidiano. Spesso ti accorgi di quanto valore ci sia nella normalità, di quanta libertà stia dentro il quotidiano, solo nel momento in cui essa vira a divieto, limite, confine invalicabile.
La noia, lo stress, l’uniformità, in fondo non sono che consumati sinonimi della ridondanza del normale. E pensandoci bene invece, lì dentro c’è tutta la libertà del mondo. Se riusciremo a capirlo, una parte della battaglia contro il coronavirus, l’avremo già vinta.

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LA FANTASIA DELLO SPIRITO CI FACCIA ATTENTI A CHI È PIÙ POVERO E BISOGNOSO (+Daniele Gianotti, vescovo)

5a. La fantasia dello SpiritoMessaggio del vescovo Daniele per la Quaresima 2020

Carissimi fratelli e sorelle di questa diocesi di Crema,  saluto tutti voi con affetto mentre, con tutta la Chiesa, ci disponiamo a iniziare il «tempo favorevole» della Quaresima.

  1. Avevo incominciato a scrivere giorni fa questo Messaggio guardando anzitutto alla Pasqua, perché è ad essa che questo tempo di grazia vuole condurci; eguardando poi al dono dell’incontro con papa Francesco, in programma per lanostra Chiesa cremasca nei giorni che seguiranno la celebrazione pasquale, sabato18 aprile.
    Lo sguardo resta ancora orientato là. In qualunque circostanza, la Pasqua del nostro Signore Gesù Cristo, crocifisso e risorto, rimane il cuore della storia secondo il disegno di Dio. E da oltre venti secoli Pietro continua a proclamare che Gesù, il crocifisso che Dio ha risuscitato da morti, «è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza…     Continua nell’ ALLEGATO

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IL VILLAGGIO CHE ASPETTA IL RITORNO DI SILVIA (Angelo Ravasi)

7a. Silvia-Chakama_2Sono passati quindici mesi dalla scomparsa di Silvia Romano, la volontaria sequestrata in Kenya da criminali comuni e oggi forse in Somalia, in mano agli Shabaab. Angelo Ravasi è appena tornato dal villaggio di Silvia. Con qualche segno di speranza.

Chakama è un villaggio sonnacchioso, forse perché è festa.
Poche case intorno alla pista di terra rossa che spacca a metà l’abitato. Davanti alla casa dove abitava Silvia Romano stazionano tre-quattro ragazzotti a cavallo dei loro moto-taxi in attesa di clienti. Sul patio, invece, un nugolo di bambini gioca indisturbato. Oggi in Kenya è un giorno di festa. Tutti gli uffici e le attività sono ferme per consentire alla popolazione di partecipare ai funerali del secondo presidente del Kenya, Daniel arap Moi, o per poterli vedere alla televisione.      Continua nell’ ALLEGATO

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Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

Carissime, Carissimi,

riportiamo più sotto la Comunicazione del Vescovo in merito alla situazione creatasi per l’emergenza sanitaria del cosiddetto Coronavirus.

Ora ci preme non perdere di vista due realtà apparentemente distanti, eppure strettamente collegate: il nostro padre Gigi Maccalli, appena ricordato per la diciassettesima volta o Patrick Zaky, il ricercatore egiziano che studia a Bologna e che rischia di fare la stessa fine di Giulio Regeni. 01a. Zaki

Nel corso della Veglia che si è svolta lunedì 17 febbraio tra S. Angela Merici e S.ta Maria della Croce, padre Cainelli, nuovo provinciale della SMA, ha ricordato come, tra le tante spine che questo rapimento ha generato, sono germogliati anche “dei bei fiori di solidarietà e di speranza, di condivisione e di crescita nella fede. Uno di questi ce lo offre la Diocesi di Crema che, dopo il rapimento di padre Pier Luigi si riunisce ogni mese per manifestare nella fede la sua «paziente e insistente speranza», fiore di luce e di fede, di perseveranza nella preghiera, di comunione profetica, di Chiesa in cammino. Noi missionari della SMA ci sentiamo in profonda comunione con questa diocesi di cui è originario il nostro confratello. Ringraziamo di cuore il suo Vescovo, Mons. Daniele Gianotti, l’Ufficio Missionario e tutta la comunità Diocesana, per averci coinvolti ogni volta in questi momenti di preghiera, che ci incoraggiano e ci consolano nella sofferenza, che ci fanno crescere come Chiesa, e che ci fanno condividere la stessa missione e la stessa speranza”.      Continua nell’ ALLEGATO

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Comunicato del vescovo Daniele

Ai Rev.di Parroci e rettori di chiese
della Diocesi di Crema

Carissimi,
a seguito del pericolo di epidemia determinato dal c. d. Coronavirus, i Sindaci del Cremasco, d’intesa con la Prefettura di Cremona e con la Regione, hanno emanato Ordinanze che riguardano la sospensione di manifestazioni pubbliche nei rispettivi territori comunali compresi nella nostra Diocesi. In linea generale, ci atterremo, anche per la vita delle nostre parrocchie, alle disposizioni date dalle autorità competenti, evitando inutili allarmismi.
Le Ordinanze emanate sino a oggi non riguardano le celebrazioni liturgiche, che quindi si potranno svolgere normalmente. Dopo essermi confrontato con i rappresentanti dei Sindaci e anche con i confratelli Vescovi di Lodi e di Cremona, dispongo, come misure precauzionali, quanto segue:

  • le S. Messe domenicali e feriali e gli altri eventuali momenti di preghiera siano celebrati secondo gli orari consueti;
  • nelle S. Messe, si sospenda lo scambio del segno di pace (che, del resto, non è obbliga- torio) e, senza imporlo, si consigli ai fedeli di ricevere la S. Comunione    sulla mano, e non in bocca;
  • si tolga l’acqua lustrale dalle acquasantiere.

Non è intenzione dei Sindaci chiedere la chiusura totale degli Oratori e dei Circoli. Faccio mia e trasmetto a voi, tuttavia, la loro indicazione di sospendere, all’interno degli Oratori, tutte le manifestazioni che possono creare assembramenti (come feste di compleanno o iniziative simili e in particolare, in questi giorni, le feste di Carnevale). È consigliabile anche la sospensione degli incontri di catechismo in questi giorni.
Naturalmente sarà mia premura tenervi informati di eventuali nuovi sviluppi e disposizioni che dovessero coinvolgere la vita delle nostre comunità.
Alle misure cautelari qui indicate aggiungiamo anche la nostra preghiera per gli ammalati, per il personale sanitario e per tutti coloro che si stanno adoperando per far fronte a questa emergenza sanitaria.

A tutti la mia benedizione.     Crema, 22 febbraio 2020      +Daniele Gianotti

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NON AMARE SIGNIFICA UCCIDERE IN QUALCHE MODO SE STESSI Angelus – (Angelus 16-02-2020)

1a. Bacio PapaIl Vangelo di oggi (cfr Mt 5,17-37) è tratto dal “discorso della montagna” e affronta l’argomento dell’adempimento della Legge: come io devo compiere la Legge, come fare. Gesù vuole aiutare i suoi ascoltatori ad avere un approccio giusto alle prescrizioni dei Comandamenti dati a Mosè, esortando ad essere disponibili a Dio che ci educa alla vera libertà e responsabilità mediante la Legge. Si tratta di viverla come uno strumento di libertà. Non dimentichiamo questo: vivere la Legge come uno strumento di libertà, che mi aiuta ad essere più libero, che mi aiuta a non essere schiavo delle passioni e del peccato. Pensiamo alle guerre, pensiamo alle conseguenze delle guerre, pensiamo a quella bambina morta di freddo in Siria l’altro ieri. Tante calamità, tante. Questo è frutto delle passioni e la gente che fa la guerra non sa dominare le proprie passioni. Gli manca di adempiere la Legge. Quando si cede alle tentazioni e alle passioni, non si è signori e protagonisti della propria vita, ma si diventa incapaci di gestirla con volontà e responsabilità.     Continua nellALLEGATO

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Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

Carissime, Carissimi,
nel giro di pochi giorni, all’inizio di febbraio, abbiamo ricordato tre Giornate molto importanti: la GIORNATA PER LA VITA, la GIORNATA CONTRO LA TRATTA DELLE PERSONE, la GIORNATA PER IL MALATO. Giornate che hanno avuto il loro momento culminante sabato sera con la Veglia per la vita che si è svolta nel Santuario della Pallavicina.

Ascoltiamo che cosa ci dice il Papa a questo proposito: «Oggi si celebra in Italia la Giornata per la Vita, che ha come tema Aprite le porte alla vita. Mi associo al Messaggio dei Vescovi ed auspico che questa Giornata sia un’occasione per rinnovare l’impegno di custodire e proteggere la vita umana dall’inizio fino al suo naturale termine. È necessario, altresì, contrastare ogni forma di violazione della dignità, anche quando è in gioco la tecnologia o l’economia, spalancando le porte a nuove forme di fraternità solidale».      Continua nell’ ALLEGATO

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LA CHIESA NON SIA UN RECINTO, MA SI SPENDA PER I POVERI E I PICCOLI (Angelus – 09.02.20)

1. AngelusNel Vangelo di oggi (cfr Mt 5,13-16), Gesù dice ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra […]. Voi siete la luce del mondo» (vv. 13.14). Egli utilizza un linguaggio simbolico per indicare a quanti intendono seguirlo alcuni criteri per vivere la presenza e la testimonianza nel mondo.

Prima immagine: il sale. Il sale è l’elemento che dà sapore e che conserva e preserva gli alimenti dalla corruzione. Il discepolo è dunque chiamato a tenere lontani dalla società i pericoli, i germi corrosivi che inquinano la vita delle persone. Si tratta di resistere al degrado morale, al peccato, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità, senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza. È “sale” il discepolo che, nonostante i fallimenti quotidiani – perché tutti noi ne abbiamo –, si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, a cercare il dialogo e l’incontro con gli altri. È “sale” il discepolo che non ricerca il consenso e il plauso, ma si sforza di essere una presenza umile, costruttiva, nella fedeltà agli insegnamenti di Gesù che è venuto nel mondo non per essere servito, ma per servire. E di questo atteggiamento c’è tanto bisogno!      Continua nell’ ALLEGATO

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EMOZIONI SENZA FINE SULLE TRACCE DEL BEATO PADRE ALFREDO (mons. Daniele Gianotti)

2a. Croce B. AlfredoRiportiamo la testimonianza, sotto forma di diario, che il nostro vescovo Daniele ci ha lasciato dei due giorni più significativi ed intensi del viaggio in Myanmar: quelli trascorsi sul luogo del martirio del beato padre Alfredo.

Venerdì 7 febbraio
Partenza mattutina (verso le 7) per Thandaungyi: si entra nelle montagne del regno Kareen e si incominciano a capire meglio le lettere nelle quali p. Cremonesi racconta delle sue marce per visitare le comunità dei cristiani Kareen (i “Cariani”) nei villaggi nascosti nella foresta su queste montagne scoscese. (Finora in pratica avevamo visto solo pianura: anche Taungngu è in pianura, ma la diocesi è molto grande e comprende un bel po’ di montagna).      Continua nellALLEGATO

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