Notiziario

UNA HASANAT (BUONA AZIONE) PER OGNI LETTERA DEL CORANO: RISCOPRIRE LA PAZIENZA (Nadia EL GHAOUAT)

3a. unnamedL’Ufficio diocesano per il dialogo interreligioso di Bergamo ha proposto ad una giovane studentessa universitaria di fede islamica, che vive e lavora in quella provincia, di raccontare il Ramadan. È stata un’iniziativa culturale a sostegno della conoscenza reciproca per capire meglio e più da vicino che cosa accade in questo periodo nelle comunità musulmane che vivono tra di noi. In questo articolo riportiamo l’ultimo intervento.
Una delle cose belle di questo periodo è riuscire a dedicarmi di più alla lettura. Specialmente trovare nel fine settimana anche del tempo per leggere il Corano. Quando ero piccola odiavo la domenica mattina. Dopo una settimana di scuola non mi veniva concessa quell’ora in più di sonno. Motivo? I miei genitori insistevano che mi svegliassi per imparare qualche sura e trascriverla a mano. Non capivo cosa facessi di male per non meritare del riposo e tanto meno perché dovessi memorizzare delle preghiere se tanto erano scritte, immobili e non sarebbero scappate da nessuna parte. Quando poi chiedevo ai miei amici se anche i loro genitori li obbligavano a fare lo stesso mi rispondevano di no, che loro le preghiere le leggevano e basta e che a memoria ne sapevano poche. All’epoca non conoscevo altri bambini non cristiani con cui confrontarmi, perciò ero giunta alla conclusione che fosse solo un’ossessione antiquata dei miei genitori.      Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

CORONAVIRUS? PER CASA DO SOL NON È UN PROBLEMA… (Pina Rabbiosi)

5a.Casa do Sol è una struttura educativa che opera in un quartiere difficile di Salvador de Bahia, nel nord-est del Brasile. Già povertà e spaccio di droga la fanno da padroni, in più si è aggiunto il covid-19 che ha fatto chiudere tutto. Ma non hanno fatto i conti con la perseveranza di educatori e genitori che, con un pizzico di fantasia e una grande dose di buona volontà, sono riusciti a continuare l’attività educativa.
A metà marzo il sindaco della città di Salvador, con 3 milioni e mezzo di abitanti, ha emesso il decreto di chiusura di tutte le strutture educative della città, per la minaccia del Covid 19 che stava iniziando a spargersi anche nello stato della Bahia.
Sindaco e governatore, pur di correnti politiche molto diverse, contrariando la posizione del presidente Bolsonaro, che proclamava dal palazzo presidenziale del Planalto in Brasilia, che il coronavirus era una semplice influenza, si sono accordati per determinare la chiusura di scuole, università e uffici pubblici.
Anche Casa do Sol ha dovuto chiudere le sue porte, nonostante i responsabili fossero molto preoccupati con  la situazione dei bambini e ragazzi, che lì ogni giorno avevano garantita l’alimentazione, la protezione e uno spazio salutare dove trascorrere la giornata seguiti da insegnanti ed educatori preparati e dedicati.
Come sarebbero rimasti, rinchiusi e isolati nelle loro abitazioni, tutte ugualmente insalubri, senza finestre (oramai quasi tutte cementate per proteggersi dagli spari dei trafficanti), umide e ammuffite perché in questi mesi siamo nel periodo delle piogge, con spazio insufficiente e senza cibo, che è procurato giorno per giorno con i lavori precari dei genitori?       Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

L’AEROPLANINO DI CARTA E LE LACRIME. LA FRAGILITÀ PUÒ RENDERCI MIGLIORI (Paola Springhetti)

6a. aeroplanini imagesE se, nella fase due, le nostre comunità fossero più forti – nel coltivare relazioni e valorizzare le persone – perché capaci di fare i conti con la fragilità?
Due immagini, tra le altre, mi porterò dietro, tra i ricordi del periodo del lockdown: un pugno di aeroplanini di carta e un pugno di lacrime.
Gli aeroplanini li trovavo, a volte, quando uscivo sul terrazzo. All’inizio non capivo da dove venissero e cosa ci facessero lì, poi una volta, guardando in su, ho visto un nonno che, dall’ultimo piano, mi faceva dei segnali con le mani. Allora ho guardato giù, e ho visto i suoi nipotini che giocavano in cortile. Allora ho capito che il nonno – recluso in casa dalle regole dell’emergenza sanitaria e da severissimi figli terrorizzati dalla possibilità che si ammalasse – faceva quel gioco per loro, i bambini. Così ho cominciato a lanciarli giù, cercando di indirizzarli proprio lì, dove stavano giocando. Cosa che ho scoperto essere molto difficile, nonostante la perizia quasi ingegneristica con cui gli aerei erano fatti.
Il gioco è andato avanti per qualche giorno: il nonno lanciava, io rilanciavo, i bambini raccoglievano, ridevano e si sbracciavano per lanciare saluti al nonno, lassù. E il mio terrazzo non era più un ostacolo, ma solo un luogo di sosta.    Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

Untitled

0001

La musica ha potere di purificare tutti, è trascendenza.
Trascende anche il dolore: ne abbiamo bisogno, non è un nostro nemico, ma un amico un po’ antipatico che va consolato.
La musica è trasfigurazione come ci insegna Cristo,la trasfigurazione è andare oltre se stessi, non è diventare altro.

Ezio BOSSO

————————————————————

 

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

chiedo scusa se ho dedicato l’apertura della Comunicazione al ricordo di Ezio BOSSO, ma il suo amore per la vita e per la musica era talmente contagioso che ci mancherà, soprattutto in questo momento faticoso, dove il grigio di un futuro incerto a fatica viene diradato dal sole di questa luminosa primavera.

L’argomento di questa lettera d’apertura ha a che fare con l’ INFORMAZIONE, coniugata però con un argomento che per molti giorni ha occupato le prime pagine dei giornali: il rapimento e il rilascio di Silvia ROMANO. Di Silvia si è scritto di tutto e di più, ma non si è capito bene a che titolo fosse in Africa per conto di un’associazione, Africa Milele, che è sì una Onlus, ma non è una Ong (organizzazione non governativa). Cerchiamo allora di chiarire, per quanto è possibile, da chi è formata la varia umanità che si aggira per il mondo con lo scopo di destinare tempo, competenze e a volte anche denaro, per migliorare le condizioni di vita di persone che vivono molto peggio di noi.      Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

LO SPIRITO SANTO ILLUMINA E SORREGGE I NOSTRI PASSI (Regina Coeli 17-05-2020)

1a. Regina coeliIl Vangelo di questa domenica (cfr Gv 14,15-21) presenta due messaggi: l’osservanza dei comandamenti e la promessa dello Spirito Santo.

Gesù lega l’amore per Lui all’osservanza dei comandamenti, e su questo insiste nel suo discorso di addio: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti» (v. 15); «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama» (v. 21). Gesù ci chiede di amarlo, ma spiega: questo amore non si esaurisce in un desiderio di Lui, o in un sentimento, no, richiede la disponibilità a seguire la sua strada, cioè la volontà del Padre. E questa si riassume nel comandamento dell’amore reciproco – il primo amore [nell’attuazione] –, dato da Gesù stesso: «Come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Non ha detto: “Amate me, come io ho amato voi”, ma “amatevi a vicenda come io vi ho amato”. Egli ci ama senza chiederci il contraccambio. È un amore gratuito quello di Gesù, mai ci chiede il contraccambio. E vuole che questo suo amore gratuito diventi la forma concreta della vita tra di noi: questa è la sua volontà.

Per aiutare i discepoli a camminare su questa strada, Gesù promette che pregherà il Padre di inviare «un altro Paraclito» (v. 16), cioè un Consolatore, un Difensore che prenda il suo posto e dia loro l’intelligenza per ascoltare e il coraggio per osservare le sue parole. Questo è lo Spirito Santo, che è il Dono dell’amore di Dio che discende nel cuore del cristiano.      Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

UNA PROPOSTA DELLA DIOCESI DEL QUICHÈ ALLA DIOCESI DI CREMA (La Redazione)

ADOTTIAMO UNA FAMIGLIA DEL QUICHÈ

guateQuando all’inizio della Quaresima di quest’anno proponemmo ai Gruppi di Animazione Missionaria ed alla Diocesi, come gesto di fraternità di collaborare alla costruzione del Centro di formazione comunitaria  della futura parrocchia di Tzalbal, nel Quiché – Guatemala, non potevamo sospettare minimamente quello che sarebbe successo. Pensavamo al contrario che il 2020 sarebbe stato l’anno in cui le Diocesi sorelle di Crema e del Quiché avrebbero rinsaldato la propria amicizia. L’aiuto economico al Centro di Formazione, il Pellegrinaggio dei giovani nel Quichè progettato insieme alla Pastorale giovanile e guidato dal nostro vescovo Daniele, la Beatificazione dei 10 Martiri del Quiché prevista per la fine dell’anno, erano momenti distinti che, in un crescendo di partecipazione, avrebbero riannodato gli antichi legami di un’amicizia che da quarant’anni lega le nostre Chiese.
Le cose però non sono andate così. Non lo sapevamo noi e nemmeno loro, gli amici del Quiché, lo potevano sospettare. Tuttavia, come ci scrive padre Tomás Racanoj, a nome dell’équipe della Pastorale sociale della Diocesi del Quiché, “benché ci troviamo nel mezzo della crisi dovuta alla pandemia del covid-19, riaffermiamo la nostra speranza e il nostro impegno per la vita, la dignità e la promozione umana che ha la sua ispirazione nel Vangelo di Gesù”.         Continua nell’  ALLEGATO

————————————————————

“QUEL CARICO ORMAI FA PARTE DI ME” (Tommaso Chessa)

3a. Quel carico fa parte di meRiportiamo la lettera di un militare dei camion dei morti di Bergamo: «Senti addosso quella grande responsabilità, ogni buca, ogni avvallamento sembra una mancanza di rispetto nei loro confronti… Pagherei oro per conoscere tutti i parenti delle persone che ho accompagnato nel loro ultimo viaggio».

E stasera termina la fase uno….
Che dire???? Forse la gente non si rende conto, non ha materialmente avuto il tempo di percepire la realtà!
Io vi dico la mia, anche se sono cosciente di non rendere (per fortuna) l’idea.
Essere alla guida di un camion, una giornata qualunque dove il pensiero ti porta oltre la tua quotidianità.
Tu guidi, scambi due chiacchiere con il collega alla parte opposta della cabina, ma quando per forza di cose, per un istante il silenzio rompe tua routine, il tuo pensiero si posa su di loro, realizzi che dentro quel camion non siamo in due, ma in sette…. cinque dei quali affrontano il loro ultimo viaggio… e sì…. l’ultimo…. ti rendi conto di essere la persona sbagliata, o meglio, qualcuno doveva essere al posto tuo ma purtroppo non può… tocca a te…. ed è li che senti addosso quella grande responsabilità, qualcosa che ti preme dentro, ogni buca, ogni avvallamento sembra una mancanza di rispetto nei loro confronti…        Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

NON UNA CHIESA CHE VA IN CHIESA, MA UNA CHIESA CHE VA A TUTTI (Mons. Derio Olivero)

4a. Non una Chiesa che va...Pubblichiamo la lettera che monsignor Derio OLIVERO, vescovo di Pinerolo, ha inviato al popolo della sua Diocesi. In essa chiede di ascoltare attentamente ciò che ci dice con forza questo tempo: dobbiamo cambiare, perché non possiamo tornare alla Chiesa di prima.

Carissime amiche, carissimi amici,
in questi giorni si è acceso un dibattito sulle Messe: aprire o aspettare ancora? In realtà la vita di  tutti ci sta dicendo di pensare a cose più urgenti: il dolore di chi ha perso un famigliare, senza neppure poterlo salutare; l’angoscia di chi ha perso il lavoro e fatica ad arrivare a fine mese; il peso di chi ha tenuto chiuso un’attività per tutto questo tempo e non sa come e se riaprirà; i ragazzi e i giovani che non hanno potuto seguire lezioni regolari a scuola; i genitori che devono con fatica prendersi cura dei figli rimasti a casa tutto il giorno; la ripresa economica con un impoverimento generale… Queste sono questioni che mi porto in cuore e sulle quali, come Chiesa di Pinerolo, stiamo cercando di fare il possibile. È in gioco il futuro del nostro territorio. A questo dedico la maggior parte delle mie poche forze in questi giorni, mettendoci mente e cuore. La questione serissima è: “Non è una parentesi!”. Vorrei che l’epidemia finisse domani mattina e la crisi economica domani sera. Ma non sarà così. In ogni caso questo periodo di pandemia e di crisi non è una semplice parentesi. Molti pensano: “Questa parentesi si è aperta ad inizio marzo, si chiuderà e torneremo alla società e alla Chiesa di prima”. No.       Continua nell’  ALLEGATO

————————————————————

Untitled

0001armi

In migliaia partono dall’Europa per l’Africa.

Sono le armi.

E si convertono tutte.

In euro.

Silvia Colombo

————————————————————