Notiziario

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

preferisco non entrare direttamente nella vicenda personale di Silvia ROMANO, lasciando questo compito alla bella lettera che le ha scritto Miryam Ismail, antropologa somala residente a Milano.

Mi limito solo ad alcune puntualizzazioni su alcuni comportamenti che hanno trasformato un momento di festa in un incubo che purtroppo potrebbe prolungarsi.
In primo luogo credo che sia mancata, in tutta la gestione della vicenda, la SOBRIETÀ. E questo in modo particolare da parte del governo, che avrebbe dovuto predisporre le fasi del ritorno senza clamore e senza trionfalismi. Non è il primo ostaggio che, fortunatamente viene riportato a casa, tuttavia ricordo il pudore e l’attenzione con cui personaggi sia conosciuti, come i giornalisti Quirico, Mastrogiacomo e Sgrena, per ricordarne alcuni, che non conosciuti come le volontarie Greta e Vanessa, rapite cinque anni fa in Siria, furono accolti in Italia. Ci sono situazioni fortemente personali che possono essere date in pasto senza un minimo di rispetto.
In secondo luogo mi sarei aspettato una minore SUPERFICIALITÀ da parte di chi si occupa di informazione. Non sappiamo quasi nulla di questa storia e tuttavia ecco tutti ad esprimere giudizi, valutazioni spesso pesanti, come se fossero esperti di rapimenti, di jihad, di Islam… Ma perché non prendersi una pausa di silenzio per ascoltare, riflettere, capire. Lo stesso silenzio che ci ha permesso  di affrontare con più consapevolezza la prima parte di questa incredibile esperienza della pandemia.      Continua nellALLEGATO

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GESÙ È LA VIA PER LA GIOIA PER SEMPRE (Regina Coeli 10-05-20)

papaNel Vangelo di oggi (cfr Gv 14,1-12) ascoltiamo l’inizio del cosiddetto “Discorso di addio” di Gesù. Sono le parole che rivolse ai discepoli al termine dell’ultima Cena, appena prima di affrontare la Passione. In un momento così drammatico Gesù cominciò dicendo: «Non sia turbato il vostro cuore» (v. 1). Lo dice anche a noi, nei drammi della vita. Ma come fare perché il cuore non si turbi? Perché il cuore si turba.

Il Signore indica due rimedi al turbamento. Il primo è: «Abbiate fede in me» (v. 1). Sembrerebbe un consiglio un po’ teorico, astratto. Invece Gesù vuole dirci una cosa precisa. Egli sa che, nella vita, l’ansia peggiore, il turbamento, nasce dalla sensazione di non farcela, dal sentirsi soli e senza punti di riferimento davanti a quel che accade. Quest’angoscia, nella quale a difficoltà si aggiunge difficoltà, non si può superare da soli. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Gesù, e per questo Gesù chiede di avere fede in Lui, cioè di non appoggiarci a noi stessi, ma a Lui. Perché la liberazione dal turbamento passa attraverso l’affidamento. Affidarci a Gesù, fare il “salto”. E questa è la liberazione dal turbamento. E Gesù è risorto e vivo proprio per essere sempre al nostro fianco. Allora possiamo dirgli: “Gesù, credo che sei risorto e che mi stai accanto. Credo che mi ascolti. Ti porto quello che mi turba, i miei affanni: ho fede in Te e mi affido a Te”.      Continua nell’ ALLEGATO

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LETTERA A SILVIA ROMANO (Myriam Ismail)

2a. Lettera a SilviaHo scelto il silenzio per 24 ore prima di scrivere questo post.
Quando si parla del jihadismo islamista somalo mi si riaprono ferite profonde che da sempre cerco di rendere una cicatrice positiva. L’aver perso mio fratello in un attentato e sapere quanto è stata crudele e disumana la sua agonia durata ore in mano agli Al Shabab mi rende ancora furiosa, ma allo stesso tempo calma e decisa.
Perché? Perché noi somali ne conosciamo il modus operandi spietato e soprattutto la parte del cosiddetto volto “perbene” . Gente capace di trattare, investire, fare lobbing, presentarsi e vincere qualsiasi tipo di elezione nei loro territori e ovunque nel mondo.
Insomma sappiamo di essere di fronte a avversari pericolosissimi e con mandanti ancor più pericolosi.
Ora la giovane cooperante Silvia Romano, che è bene ricordare NON ha mai scelto di lavorare in Somalia, ma si è trovata suo malgrado in una situazione terribile, è tornata a casa.
Non è un caso che per mesi ho tenuto la foto di Silvia Romano nel mio profilo fb. Sapevo a cosa stava andando incontro.      Continua nell’ ALLEGATO

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AMAZZONIA, DEVASTATA DAL CORONAVIRUS E DALL’INCURIA DELLO STATO (Laura Vicuña Pereira Manso)

3a. Laura Pereira MansoBrasile, dalla parte degli ultimi

Nelle regioni amazzoniche e nelle periferie delle grandi città brasiliane la pandemia non ha fermato deforestazione e inquinamento. Le politiche di abbandono delle fasce di popolazione più fragili stanno favorendo la crescita di violenza e violazioni dei diritti. A tutto vantaggio delle elite al potere
L’Amazzonia brasiliana sta vivendo un altro momento drammatico della sua storia. Innumerevoli massacri e atrocità sono stati commessi contro i popoli indigeni, così come da sempre è stata assente una vera politica pubblica per i popoli amazzonici: riberinhos, abitanti dei fiumi, seringheiros, raccoglitori di gomma, quilombolos, popoli di origine afro, e i molti migranti che popolavano questa terra.
L’Amazzonia è sempre stata una frontiera economica per i gruppi avidi di denaro e di potere che la sfruttavano, e continuano a sfruttarla, senza alcuna considerazione per le persone che vi abitano e le loro reali necessità.  La situazione è catastrofica per le innumerevoli comunità indigene di tutta la regione che già in passato hanno avuto la loro storia, i loro progetti di vita, interrotti da epidemie che hanno sterminato molti popoli, permettendo così libero accesso a potentati economici e colonizzatori che senza scrupoli hanno promosso una guerra biologica contro questi popoli, con la diffusione del morbillo, dell’influenza e di altre malattie letali per le popolazioni indigene.       Continua nell’ ALLEGATO

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UN SEGNO CONCRETO IN AIUTO ALLE FAMIGLIE COLPITE DALLA CRISI ECONOMICA POST COVID-19 (Caritas diocesana)

Su sollecitazione del Vescovo, Costituito il Fondo “Chiesa con voi”, che sarà gestito dalla Caritas diocesana, coadiuvata da una apposita Commissione.

Il 1° Maggio, festività liturgica di S. Giuseppe e nel calendario Festa del Lavoro, la diocesi di Crema, su espressa sollecitazione del vescovo Daniele di “dare un segno concreto di vicinanza alle persone e alle famiglie del territorio che vivono un momento di difficoltà economica a causa dell’attuale emergenza Covid”, ha costituito il Fondo #chiesaconvoi.
Ente gestore sarà la Caritas diocesana, che s’impegna a rendicontare l’utilizzo delle risorse in modo dettagliato e trasparente sui siti della diocesi e della Caritas e periodicamente sul settimanale Il nuovo Torrazzo.
“Questo fondo – viene puntualizzato nel Regolamento costitutivo – non vuole essere alternativo all’impegno delle parrocchie nel farsi carico delle varie situazioni di difficoltà, tanto meno sostituirsi alle misure messe in campo dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni, ma vuole integrarle cercando di aumentarne l’efficacia e sostenere al meglio le persone e le famiglie che, a causa della pandemia, si trovano in difficoltà economica: per emergenza lavorativa (ad esempio perdita del lavoro, riduzione di orario o di entrate, cassa integrazione, attività in proprio ridotta o chiusa…), abitativa (ad esempio sfratti, morosità incolpevoli nei canoni di affitto…), o di difficoltà legate allo studio o alla salute.”       Continua nell’  ALLEGATO

4a. Chiesaconvoi_1    4b. Chiesaconvoi_2

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Il Centro Missionario informa…

IL CENTRO MISSIONARIO APRE IL SUO CANALE YOUTUBE

Non avevamo mai dubitato dell’attenzione e della disponibilità dei nostri Missionari e Missionarie quando il 12 marzo scorso chiedemmo di inviarci video e testimonianze che facessero sentire la loro vicinanza alle Comunità di origine martoriate dal Covid-19. Ebbene la risposta è andata oltre leaspettative! Abbiamo ricevuto testimonianze di ogni genere e attestati di solidarietà davvero commoventi. Alcune lettere sono state pubblicate dal Settimanale Diocesano, mentre alcuni video sono stati resi pubblici grazie all’iniziativa diocesana #siamocasasiamochiesa. Tuttavia se le lettere saranno tutte pubblicate sia sul Nuovo Torrazzo sia sulla nostra newsletter, per i video abbiamo pensato di aprire un canale youtube del Centro Missionario dove sia possibile vedere le belle testimonianze dei Missionari.
Non si tratta solo di documenti di solidarietà, ma di veri e propri spaccati di una realtà, la loro, che finalmente possiamo conoscere da vicino.

È sufficiente iscriversi al canale di youtube “Centro Missionario Diocesi di Crema”, al link:
https://www.youtube.com/channel/UCV1dJoWbFRA2sSAwpJTBpxg

Ultimo video pubblicato:
Monache di Clausura Carmelitane scalze – Yaoundé, CAMERUN
https://youtu.be/CsdVT2FtEUg

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Untitled

Nuovo Documento di Microsoft Office Word

SOBRIETÀ DI GIUDIZIO

Concediamo il mistero dell’animo umano a chi ha vissuto momenti così difficili…
Ebraismo, Cristianesimo e Islam fanno parte della stessa famiglia,
hanno delle affinità che possono aiutare a comprendere
articolazioni differenti dello stesso linguaggio,
il linguaggio del monoteismo di Abramo
Yahya PALLAVICINI – Imam della moschea al-Wahid – Milano
Dobbiamo grande rispetto per ciò che Silvia Romano ha vissuto
e per ogni sua decisione, anche relativa alla conversione.
Nessuno di noi sa cosa significhi essere rapiti,
essere in una costrizione psicologica
chiedendosi quotidianamente se avrebbe visto il domani.
Don Enrico PARAZZOLI – Parroco di Casoretto – Milano

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

se la ricorrenza del 25 aprile ci ha portato a parlare della Libertà, è naturale che, con l’arrivo del 1° maggio, si parli del LAVORO. Ma non  è solo questione di una data, è che il lavoro è diventato l’argomento che, insieme alla salute, ricorre maggiormente in qualunque discussione sia essa in famiglia, con gli amici al telefono o su qualunque piattaforma: cartacea, web, radiofonica e televisiva. E, come spesso succede, tanto più si parla di un argomento quanto meno se ne conoscono non solo i contorni, ma l’essenza stessa. Che cos’è il lavoro se non un oggetto sempre più misterioso?

Se qualcuno infatti ha ripreso il suo lavoro di sempre, altri dovranno ricorrere agli ammortizzatori sociali perché il lavoro è sospeso, altri lo hanno già perso o temono di perderlo con la prospettiva di disagi sociali che fatichiamo ad immaginare. Altri hanno scoperto, anche se da anni se ne conosceva l’esistenza, la possibilità di lavorare da casa, altri ancora lavoreranno a singhiozzo, se non addirittura a rotazione, senza contare che ancora non conosciamo il destino dei lavoratori della scuola…     Continua nell’ ALLEGATO

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LA VOCE DI DIO CI LIBERA DA TIMORI E DA AMAREZZE (Regina coeli 03-05-2020)

1a Regina coeliLa quarta domenica di Pasqua, che celebriamo oggi, è dedicata a Gesù buon Pastore. Il Vangelo dice: «Le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome» (Gv 10,3). Il Signore ci chiama per nome, ci chiama perché ci ama. Però, dice ancora il Vangelo, ci sono altre voci, da non seguire: quelle di estranei, ladri e briganti che vogliono il male delle pecore.

Queste diverse voci risuonano dentro di noi. C’è la voce di Dio, che gentilmente parla alla coscienza, e c’è la voce tentatrice che induce al male. Come fare a riconoscere la voce del buon Pastore da quella del ladro, come fare a distinguere l’ispirazione di Dio dalla suggestione del maligno? Si può imparare a discernere queste due voci: esse infatti parlano due lingue diverse, hanno cioè modi opposti per bussare al nostro cuore. Parlano lingue diverse. Come noi sappiamo distinguere una lingua dall’altra, possiamo anche distinguere la voce di Dio e la voce del maligno. La voce di Dio non obbliga mai: Dio si propone, non si impone. Invece la voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere. All’inizio blandisce, ci fa credere che siamo onnipotenti, ma poi ci lascia col vuoto dentro e ci accusa: “Tu non vali niente”. La voce di Dio, invece, ci corregge, con tanta pazienza, ma sempre ci incoraggia, ci consola: sempre alimenta la speranza. La voce di Dio è una voce che ha un orizzonte, invece la voce del cattivo ti porta a un muro, ti porta all’angolo.     Continua nell’ ALLEGATO

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COVID-19: LE IDEE AFRICANE PER AFFRONTARE LA CRISI (Federico Monica)

2a. CovidSono tantissime le azioni di contrasto all’epidemia di Covid-19 che comunità locali, gruppi di giovani o singoli ideatori sparsi per il continente africano stanno mettendo in pratica quotidianamente e che un progetto italiano sta cercando di raccogliere e mappare.

Turkana county, nord ovest del Kenya. Una persona si avvicina a una tanica di plastica appesa a un filo teso fra due alberi, allunga un piede e azionando un rudimentale meccanismo può lavarsi le mani senza toccare il tappo. Nello stesso momento in un negozio di Kigali gli avventori attendono il proprio turno rispettando scrupolosamente le distanze di sicurezza grazie a semplici cerchi rossi dipinti per terra, mentre a Bamako alcuni ragazzi osservano la stampante 3d del loro fab-lab completare una mascherina protettiva.
L’iniziativa di raccogliere e mappare queste semplici esperienze viene sviluppata dallo studio di progettazione Taxibrousse e dall’associazione Le Réseau e si chiama “COVID FREE anti-epidemic participatory toolkit” e ha come obiettivo la disseminazione di soluzioni che partono dal basso semplici, creative ed economiche che amplino le opportunità di difesa soprattutto nelle comunità più svantaggiate.     Continua nell’ ALLEGATO

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