RIACE, IL CONSIGLIO DI STATO DÀ RAGIONE A MIMMO LUCANO (Alessia Candito)

5a. Riace, LucanoL’organo amministrativo ha sconfessato la chiusura dei progetti Sprar voluta dall’allora ministro dell’Interno Salvini. La solidarietà all’ex sindaco: “Riconosciuto il valore del suo modello di integrazione”

Un diluvio di messaggi, da tutta Italia e persino dall’estero. Da quando il Consiglio di Stato ha sconfessato la chiusura di tutti i progetti Sprar di Riace ordinata dal Viminale, all’epoca in mano al leader della Lega Matteo Salvini, sulla bacheca dell’ex sindaco Mimmo Lucano è pioggia di solidarietà. Che arrivano da attivisti, simpatizzanti, da chi ha costruito “il paese dell’accoglienza” e da chi l’ha guardato da lontano. Ma Lucano che di quel borgo era sindaco, nonostante la vittoria, da giorni non nasconde l’amarezza e la rabbia. “Volevano distruggere Riace e ci sono riusciti” dice a chiunque gli chieda un commento.
Ed in effetti, dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha stabilito che il Ministero dell’Interno all’epoca ha deciso di agire quanto meno troppo in fretta, senza dare la possibilità all’amministrazione di sanare eventuali mancanze o irregolarità, per altro neanche puntualmente contestate o segnalate. Anzi – segnalano i giudici – il Viminale non si sarebbe neanche disturbato ad inviare una diffida. Nonostante questo, a pochi giorni dall’arresto dell’allora sindaco Lucano, travolto dall’inchiesta della procura di Locri che ha letto nel borgo dell’accoglienza un sistema criminale, il ministero di Salvini ha disposto il trasferimento dei migranti, posti tutti davanti ad una scelta: ricollocazione o rinuncia al circuito dell’accoglienza. E non poteva farlo.       Continua nell’ ALLEGATO

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