VANNO E VENGONO.

La Giornata Missionaria è terminata, ma loro rimangono!

Stiamo parlando dei Missionari e delle Missionarie che ci onorano della loro presenza. Quest’anno infatti contrariamente a quanto avviene di solito, quest’anno abbiamo la fortuna di averne tra noi alcuni:

  • don Federico BRAGONZI fidei donum in Uruguay
  • suor Clara ZANIBONI paolina in Kenya e Sudan
  • padre Renato RIBONI consolata in Colombia
  • A questi si aggiungono diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.

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“GUARDO ALTO” PER SCRUTARE LONTANO. Continua…

altoChe cosa significa GUARDO ALTO?
Significa guardare lontano, perché da lontano gli avvenimenti, come gli oggetti, si colgono nell’ insieme, non  più separati tra loro, ma formano un contesto e in questo modo è più facile confrontarli tra loro e valutarne dimensione e consistenza.

Continua il nostro precorso di riflessione sul mondo attuale. Dopo il primo incontro sul Brasile nel contesto dell’America Latina, è la volta del continente africano.
Non a caso il prossimo incontro, programmato per martedì 8 novembre, avrà per tema: IL CASO DEL CONGO NEL CONTESTO DELL’AFRICA e sarà guidato da Raffaele MASTOgiornalista di Radio Popolare da sempre conoscitore esperto ed appassionato del continente africano. Anche questo si terrà a Caravaggio, presso la Sala del Santuario, con inizio fissato alle ore 21.

IL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2016 È UN TASSELLO DELL’ITALIA MIGRANTE

migrantes on line

È stato presentato solo poche settimane fa, eppure non se ne parla più. Rischia di entrare nel dimenticatoio mediatico ,dove finiscono troppe notizie scomode o che ci costringono a pensare, un documento di fondamentale importanza per il nostro futuro. Stiamo parlando del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) 2016, curato, come sempre dalla Fondazione Migrantes.

In esso si legge che dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9% passando da poco più di 3 milioni di iscritti a oltre 4,8 milioni. Un incremento che, in valore assoluto, ha riguardato tutti i continenti e tutti gli Stati soprattutto quelli che, nel mondo, accolgono le comunità più numerose di italiani come l’Argentina, la Germania e la Svizzera. Tuttavia le variazioni più significative degli ultimi 11 anni hanno riguardato la Spagna (+155,2%) e il Brasile (+151,2%).
La presentazione del RIM continua nell’  ALLEGATO

23/10/2016. LA PAROLA DEL PAPA: LA POVERTÀ CI INTERPELLA

23 OTTOBRELa seconda lettura dell’odierna Liturgia ci presenta l’esortazione di San Paolo a Timoteo, suo collaboratore e figlio diletto, nella quale ripensa alla propria esistenza di apostolo totalmente consacrato alla missione (cfr 2 Tm 4,6-8.16-18).

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

 Vedendo ormai vicina la fine del suo cammino terreno, lo descrive in riferimento a tre stagioni: il presente, il passato, il futuro.

Il presente, lo interpreta con la metafora del sacrificio: «Sto per essere versato in offerta» (v. 6). Per quanto riguarda il passato, Paolo indica la sua vita trascorsa con le immagini della «buona battaglia» e della «corsa» di un uomo che è stato coerente con i propri impegni e le proprie responsabilità (cfr v. 7); di conseguenza, per il futuro confida nel riconoscimento da parte di Dio, che è «giudice giusto» (v. 8). Ma la missione di Paolo è risultata efficace, giusta e fedele solo grazie alla vicinanza e alla forza del Signore, che ha fatto di lui un annunciatore del Vangelo a tutti i popoli. Ecco la sua espressione: «Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero» (v. 17).                                                                       

La riflessione continua nell’   ALLEGATO

RICORDARE LUTERO: “DAL CONFLITTO ALLA COMUNIONE, INSIEME NELLA SPERANZA”

Pope Francis waves as he leaves at the end of his weekly general audience in St. Peter's Square at the Vatican, Wednesday, Feb. 5, 2014. A U.N. human rights committee denounced the Vatican on Wednesday for “systematically” adopting policies that allowed priests to rape and molest tens of thousands of children over decades, and urged it to open its files on the pedophiles and the bishops who concealed their crimes. (AP Photo/Alessandra Tarantino)

È il motto di questo 17.mo viaggio internazionale di Francesco che porterà il papa in Svezia, dove, dal 31 ottobre al 1 novembre, commemorerà insieme ai luterani il quinto centenario dell’inizio della Riforma e celebrare i cinquant’anni di dialogo ufficiale tra luterani e cattolici.  In poco più di 24 ore in Svezia Papa Francesco esorterà cattolici e luterani a “lavorare insieme e non settariamente”, come egli stesso ha anticipato in una lunga intervista concessa alla rivista dei Gesuiti svedesi “Signum” e a “La Civiltà Cattolica”.
Il viaggio inizierà nella mattinata del 31 ottobre, con l’arrivo all’aeroporto internazionale di Malmö, dove avverrà l’incontro col primo ministro svedese, Stefan Löfven. A Lund, dopo pranzo, il Pontefice si recherà in visita di cortesia alla famiglia reale di Svezia: ad accoglierlo al Kungshuset saranno il re Carl XVI Gustav e la regina Silvia.

Il pomeriggio proseguirà con l’attesa Preghiera ecumenica comune nella cattedrale luterana: la scelta del luogo, Lund, è dovuta al fatto che qui, nel 1947, fu fondata la Federazione Luterana Mondiale, mentre la data, il 31 ottobre, è il giorno in cui, secondo la tradizione, Martin Lutero affisse le sue 95 tesi sulla porta della Chiesa del castello di Wittenberg, nel 1517. Si arriva a questo evento dopo 50 anni di dialogo ecumenico: con i luterani, i cattolici hanno avviato il primo “tavolo bilaterale” dei dialoghi scaturiti dal Concilio Vaticano II; nel ’99 le due comunità hanno firmato la Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione, che ha annullato dispute secolari fra cattolici e luterani, una pietra miliare cui guardano anche altre confessioni cristiane, e nel 2013 hanno approvato il documento “Dal conflitto alla comunione”, da cui scaturiscono la Preghiera comune e il tema del viaggio. Il programma del Papa prevede poi il ritorno a Malmö per l’evento ecumenico e l’incontro con le delegazioni ecumeniche alla Malmö Arena.

Martedì 1 novembre allo Stadio di Malmö, nella solennità di Tutti i Santi, la celebrazione in latino e svedese della Messa per la piccola comunità cattolica del Paese: si tratta di poco più dell’1% della popolazione totale, censita in circa 10 milioni di abitanti. In tarda mattinata il trasferimento all’aeroporto della città,  per il rientro a Roma Ciampino.

LA VEGLIA MISSIONARIA

vescovo_oscar

 

La scorsa settimana, ricordando la Veglia Missionaria svoltasi in Cattedrale sabato 15 ottobre, avevamo riportato le testimonianze di don Federico, sacerdote fidei donum da quattro anni in Uruguay, e di Giovanni ormai consacrato diacono insieme a  Francesco e Nicholas.

Questa volta tocca al Vescovo Oscar, al quale è stato riconosciuto un impegno missionario davvero speciale, meritandosi l’applauso commosso e riconoscente dei partecipanti.

Riportiamo ALLEGATO  la riflessione del Vescovo Oscar Cantoni

 

“GUARDO ALTO” PER SCRUTARE LONTANO. Continua..

altoMartedì 25 ottobre con il tema: Il caso del Brasile nel contesto dell’America latina è iniziato il percorso formativo GUARDO ALTO. È intervenuto don Paolo CUGINI, sacerdote della diocesi di Reggio Emilia, fidei donum in Brasile per 14 anni nella diocesi di Rui Barbosa, nello stato nordestino di Bahia.

L’incontro, che ha avuto luogo nella Sala del Santuario di Caravaggio, ha permesso di cogliere non solo l’evoluzione della Chiesa in Brasile e in America Latina dal Concilio Vaticano II ai nostri giorni, ma anche le trasformazioni politiche e sociali. Questo è stato possibile perché da sempre la Chiesa Cattolica si è sforzata, in quel continente, di incarnarsi nella vita quotidiana. Le Comunità Ecclesiali di Base sono state il grande strumento di questa trasformazione, perché ha permesso alla gente, soprattutto quella delle campagne e delle periferie da sempre emarginata, di diventare protagonista non solo nella Chiesa, ma anche nella società. È così che all’inizio del nuovo millennio la maggior parte dei Paesi dell’America Latina hanno avuto governi di sinistra o di centrosinistra che hanno fatto sognare profonde riforme economiche e sociali. Purtroppo la crisi economica, sommata alla corruzione endemica e alla globalizzazione, ha bruscamente interrotto questo sogno, precipitando non solo il Brasile, ma anche molti altri Stati in una situazione di grande incertezza.

Il prossimo incontro, programmato per martedì 8 novembre, sarà guidato da Raffaele MASTO,  giornalista di Radio Popolare da sempre conoscitore esperto ed appassionato del continente africano. Anche questo si terrà a Caravaggio, presso la Sala del Santuario, con inizio fissato alle ore 21.

Nell ’ ALLEGATO  il manifesto dell’iniziativa con le date degli incontri.

 

PAURE IMMOTIVATE: PARLA IL PARROCO DI GORO

S.Maria delle Grazie - Goro
S.Maria delle Grazie – Goro

 

Siamo rimasti tutti sconcertati dagli avvenimenti di Goro (Ferrara), dove a dodici donne profughe con i loro otto bambini, che avrebbero trovato sistemazione in un ostello, è stato proibito con la costruzione di barricate di entrare in paese. Se pensiamo che una volta le barricate erano sinonimo di resistenza allo strapotere e alla violenza, mentre oggi sono strumento di sopraffazione e di rifiuto verso i deboli e gli inermi, riusciamo a capire quanta umanità abbiamo perduto in questi pochi anni. Tratto dal blog SPERARE PER TUTTI di Christian Albini, proponiamo questa breve intervista con il parroco del paese romagnolo curata da Fabrizio Contessa, de  “L’Osservatore Romano” del  26 ottobre 2016.

«Non è quello delle barricate il paese che conosco. Che ho conosciuto in tutti questi anni». Don Francesco Garbellini, dal 2008 parroco di Goro e di altri due piccoli centri del ferrarese, Bosco Mesola e Monticelli, da due giorni è testimone di una situazione che definisce davvero inedita per un territorio, quello del delta del Po, che in passato per decenni è stato terra di povertà severa e immigrazione e ora si trova a essere sotto i riflettori per un episodio che, come ha rimarcato l’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, «ripugna alla coscienza cristiana».

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ISLAM E MODERNITÀ: LE SFIDE DEL PENSIERO MUSULMANO IN EUROPA

Padre Nicelli
Padre Nicelli

 

Un incontro molto ricco quello che si è svolto la scorsa settimana presso la Parrocchia dei Sabbioni a Crema. Ospite padre Paolo NICELLI, missionario del PIME che, dopo e grazie ad un’esperienza nelle Filippine, si è avvicinato all’Islam, diventandone un profondo conoscitore.
 Un incontro ricco sia per i molti stimoli che p. Paolo ha portato, sia per la vivace partecipazione del pubblico. Segno che l’argomento Islam, comunque venga trattato, suscita moltissimo interesse.
A costo di essere riduttivo, fondamentalmente, tre sono stati i temi trattati: Il primo, ben ricollegato all’esperienza personale di p. Nicelli, riguarda l’incontro con un’altra cultura nel nostro caso l’Islam
                                                           La riflessione continua nell”  ALLEGATO

SUD SUDAN, FRANCESCOCONVOCA I LEADER CRISTIANI IN VATICANO PER DISCUTERE DELLA CRISI

sudanCome se non bastassero le guerre già in atto, anche il Sud Sudan, l’ultimo stato africano a raggiungere l’indipendenza nel 2011, è stato  travolto da una guerra civile che non accenna a risolversi. L’interessamento fattivo del Papa potrebbe aiutare la popolazione, ormai allo sbando, di uno stato completamente privo di qualsivoglia infrastruttura. 

L’agenzia Fides rende noto in un comunicato l’invito in Vaticano di Papa Francesco ai leader religiosi cristiani del Sud Sudan per discutere la grave crisi che sta attraversando il più giovane Stato africano.
Lo ha rivelato monsignor Paolino Lukudu Loro, Arcivescovo cattolico di Juba, il quale ha precisato che tra gli invitati vi sono l’Arcivescovo Daniel Deng Bul, Primate della Episcopal Church of Sudan e Peter Gai, Moderator of the Presbyterian Church in South Sudan and Sudan.
La guerra civile tra il Presidente Salva Kiir e l’ex Vice Presidente Riek Machar scoppiata nel dicembre 2013 ha messo in ginocchio il giovane Stato indipendente dal 2011. Gli accordi di pace raggiunti ad agosto 2015 sono stati disattesi e il conflitto è esploso nuovamente a luglio quando nella capitale Juba le truppe di Kiir si sono scontrate in accesi combattimenti con quelle di Machar. Un rapporto di Amnesty International, reso noto il 25 ottobre, accusa le forze governative di aver commesso «deliberate uccisioni di civili, stupri di donne e ragazze e saccheggi» durante gli scontri di luglio nella capitale.

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