I TRE ECUMENISMI DI PAPA FRANCESCO

M.Faggioli
M.Faggioli

Il viaggio di papa Francesco in Svezia segna una tappa importante nel cammino ecumenico della chiesa iniziato al Concilio Vaticano II poco più di cinquanta anni fa. Una riflessione di Massimo FAGGIOLI vaticanista dell’Huffington Post.

Francesco è un figlio del Vaticano II anche e soprattutto per la sua visione ecumenica. La dichiarazione congiunta firmata dal papa e dal vescovo Munib Yunan, Presidente della Lutheran World Federation, cade nel diciassettesimo anniversario della Dichiarazione congiunta sulla giustificazione, fermata ad Augsburg in Germania il 31 ottobre 1999. Solo diciassette anni fa, ma un mondo in parte diverso da oggi: nel mondo post-11 settembre 2001 il cristianesimo è tentato di farsi colonna della civiltà occidentale. Ma era anche una chiesa cattolica in parte diversa da oggi, in cui la questione ecumenica è diventata anche una questione interna e non solo di rapporti con le altre chiese.
Continua nell’  ALLEGATO  la riflessione di Massimo Faggioli

CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

         ❶ Vanno e vengono…
La Giornata Missionaria è terminata, ma loro rimangono!
Stiamo parlando dei Missionari e delle Missionarie che ci onorano della loro presenza. Quest’anno infatti contrariamente a quanto avviene di solito, quest’anno abbiamo la fortuna di averne tra noi alcuni:

  • don Federico BRAGONZI fidei donum in Uruguay
  • suor Clara ZANIBONI paolina in Kenya e Sudan
  • padre Renato RIBONI consolata in Colombia
  • A questi si aggiungono diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.    CONTATTATECI!

          ❷ Ritiro di Avvento
L’Autunno è ormai inoltrato e ci avviciniamo a grandi passi all’Avvento, il periodo,  lungo quattro settimane che precede il Natale.
Com’è consuetudine consolidata il Centro Missionario offre un’opportunità di riflessione che permetta una preparazione più approfondita e consapevole alla Festa del Natale. È quello che chiamiamo Ritiro di Avvento. Da qualche anno a questa   parte ci sforziamo di condividere questo ritiro con altre Associazioni diocesane con le quali abbiamo obiettivi comuni. Quest’anno lo vivremo insieme all’Azione Cattolica, alla Caritas e alla Migrantes ed avrà luogo sabato 3 dicembre alle ore 15, presso il Centro S. Luigi. Sarà guidato da un sacerdote cremonese, don Marco D’AGOSTINO da molti anni impegnato con gli adolescenti e i giovani.

“GUARDO ALTO”: IL CONGO PARADIGMA DELL’AFRICA

CALIFFATO-1Si è svolto l’8 novembre a Caravaggio il secondo  incontro nell’ambito del progetto “Guardo alto”. Ospite e  relatore Raffaele MASTRO, giornalista di Radio popo lare e profondo conoscitore del Continente africano al  quale ha dedicato molti libri.  Perché partire dal Congo? Perché la storia del Congo è  l’esempio della storia Africana. Nelle vicende del Congo,  dalla scoperta, alla conquista coloniale, allo sfruttamento  delle risorse fino all’indipendenza ed alle lotte civili che lo stanno dilaniando, si rispecchiano tutti i Paesi africani.
È una storia di conquista, di sfruttamento, di violenza che non si è mai interrotta, nemmeno con l’indipendenza. Anzi con essa le potenze coloniali, pur facendo il gesto di andar via, in realtà consolidarono ancora meglio il loro potere, che lasciarono in mano ad élites che avrebbero comunque favorito i colonialisti. Basta verificare l’età media dei vari presidenti africani per renderci conto di come questa “collaborazione” si sia proficuamente mantenuta nel tempo.
Purtroppo le immense ricchezze costituite da materie prime sono anche la maledizione di questo Continente. Perché, infatti, tante guerre interne?
Semplice. Un’impresa multinazionale X chiede la governo di uno Stato africanola concessione per estrarre un certo minerale. L’impresa Y, rivale di X e momentaneamente esclusa, favorisce, magari sfruttando antiche rivalità etniche, lo scoppio di un conflitto contro il governo dello Stato, in modo da rendere difficile se non impossibile lo sfruttamento minerario. Il messaggio di Y è chiaro: anche lei vuole partecipare alla divisione della torta.
L’incontro si è concluso con un appello che il relatore ha lanciato ai presenti invitandoli non solo a partecipare, ma a moltiplicare questi incontri. “Conoscere è fondamentale, perché solo la conoscenza – ha detto Masto – può interrompere il, progetto di chi semina terrore per raccogliere voti”.
Per saperne di più vi segnaliamo due libri scritti da Raffaele Masto:

  • AFRICA – Tam 2016
  • CALIFFATO NERO – Laterza 2016

Il prossimo appuntamento sarà martedì 15 novembre a CREMA presso il Centro S. Luigi, via Bottesini, 4, con Padre Giulio ALBANESE, giornalista e direttore di Popoli e Missioni che parlerà su: LE DINAMICHE CHE ATTRAVERSANO IL MONDO ATTUALE.

LA VITTORIA DI TRUMP.

TRUMP-1La vittoria di Trump ha generato non poco  sconcerto sia dentro che fuori gli Stati Uniti.  Un fatto che non si era mai verificato e che  denota il livello di tensione che ha generato  una Campagna elettorale condotta senza  esclusione di colpi. Per capire dove effettiva mente stiamo andando presentiamo due articoli che pur diversi tra loro, ci invitano entrambi a guardare la realtà con serietà, ma al tempo stesso con l’ottimismo della speranza.

Il primo articolo è firmato da Christian ALBINI, cremasco, teologo, docente e direttore del Centro di Spiritualità.

a) NON LASCIAMO IL POPOLO AI POPULISTI
Sappiamo bene che gli uomini forti, i Nabucodonosor di turno, prima o poi cadono perché i loro piedi sono di argilla. Non è tanto di loro che bisogna preoccuparsi, ma di costruire e di farlo sulla roccia

Donald Trump presidente: quello che un tempo era impensabile diventa realtà!
Voto del popolo colpito dalla crisi economica? In parte è vero, ma non del tutto. Chi conosce gli USA dall’interno, come il teologo italiano Massimo Faggioli che insegna alla Villanova University, invita a dare il giusto peso anche a una questione razziale a cui da noi non siamo abituati.   L’articolo continua nell’ ALLEGATO

b) TRUMP È IL MURO, FRANCESCO IL PONTE
Francesco ha già ripetuto varie volte che ci troviamo in una  3ª Guerra Mondiale. La sua opinione fantasiosa o irresponsabile. Egli è l’unico leader mondiale che abbia una lettura del momento attuale dell’umanità.
Francesco parla a partire dalla guerra in Siria, in Afghanistan, in altre parti del mondo e, soprattutto, a partire dalle vittime delle guerre, dagli immigrati e rifugiati a causa delle catastrofi socio ambientali. Parla a partire dai senza tetto, senza terra e senza lavoro. Si ricorda anche degli anziani, dei malati, dei bambini, degli scarti della società contemporanea.
L’articolo continua nell’ ALLEGATO

QUEL MILIONE DI ITALIANI CHE SI SENTONO “FANTASMI”.

Xavier Palma
Xavier Palma

Xavier avrebbe voluto votare al prossimo referendum. «Sarebbe stato bello. Non poter votare significa non avere voce ed essere costretti a subire le scelte di altri», riflette. Ha 23 anni ed è arrivato in Italia dal Salvador quando ne aveva solo 10. La madre – che era emi-grata alcuni anni prima per lavorare come colf – aveva deciso di portarlo in Italia anche per metterlo al riparo dai pericoli legati alla presenza delle Maras, i violenti gruppi criminali che spadroneggiano nel piccolo Paese centroamericano. «Ho sempre vissuto qui, mi sono diplomato, ora sto studiando mediazione culturale all’università – spiega Xavier Palma – Siamo italiani quanto i nostri coetanei, ci sentiamo italiani. Ma non siamo considerati citta- dini». Sono circa un milione i giovani italiani di origine straniera che vivono in Italia. Molti sono arrivati qui appena bambini, come Xavier. Sempre più numerosi quelli che non hanno mai visto il Paese d’origine dei genitori se non durante le vacanze estive, perché nati in Italia. Parlano i dialetti delle città in cui sono cresciuti. Cittadini di fatto, ma non davanti al- la legge e alla burocrazia. “Italiani con il permesso di soggiorno”, si definiscono. Ma sono veri e propri cittadini “fantasma”. Chiedono che venga approvata la legge di riforma della cittadinanza già licenziata dalla Camera il 13 ottobre 2015. Ma che da un anno esatto giace al Senato, sepolta da circa ottomila emendamenti, in buona parte presentati dalla Lega. La riforma prevede un passaggio dalla normativa attuale basata sullo “Ius sanguinis” (è italiano chi ha almeno un genitore italiano) allo “Ius soli temperato”: è italiano chi nasce in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno in possesso del permesso UE di lungo sog- giorno. Ha inoltre diritto alla cittadinanza chi arriva entro i 12 anni di età e che abbia fre- quentato almeno cinque anni di scuola in Italia: è il cosiddetto “Ius culturae”.
Si può sperare che il Senato possa approvare al più presto questa legge in modo che la vita di questi giovani non sia più appesa a un filo? Lo chiedono ormai in più di un milione!

 Migrante on line – 4 ottobre 2016

30/10/2016. LA PAROLA DEL PAPA: “…È VENUTO A SALVARE CIÒ CHE ERA PERDUTO”

30 OTTOBREIl Vangelo di oggi ci presenta un fatto accaduto a Gerico, quando Gesù giunse in città e fu accolto dalla folla (cfr Lc 19,1-10).

Carissimi Fratelli e Sorelle,
 A Gerico viveva Zaccheo, il capo dei “pubblicani”, cioè degli esattori delle tasse. Zaccheo era un ricco collaboratore degli odiati occupanti romani, uno sfruttatore del suo popolo. Anche lui, per curiosità, voleva vedere Gesù, ma la sua condizione di pubblico peccatore non gli permetteva di avvicinarsi al Maestro; per di più, era piccolo di statura, e per questo sale su un albero di sicomoro, lungo la strada dove Gesù doveva passare.

                                                                         La riflessione continua nell’  ALLEGATO

OMELIA DI PAPA FRANCESCO A LUND (SVEZIA)

Microsoft Word - Documento1 Ecco il testo della Preghiera ecumenica comune che il 31 ottobre papa Francesco hai guidato nella cattedrale luterana di Lund.

«Rimanete in me e io in voi» (Gv 15,4). Queste parorole, pronunciate da Gesù nel contesto dell’Ultima Cena, ci consentono di accostarci al cuore di Cristo  poco prima del suo donarsi definitivo sulla croce. Possiamo sentire i suoi battiti di amore per noi e il suo desiderio di unità per tutti coloro che credono in lui. Ci dice che lui è la vera vite e noi i tralci; e che, come Egli è unito al Padre, così noi dobbiamo rimanere uniti a lui, se vogliamo portare frutto.
L’omelia continua nell’ ALLEGATO

IL PAPA E LA CULTURA DELL’INCONTRO

Enzo Bianchi
Enzo Bianchi

In questa riflessione, comparsa sul quotidiano la Repubblica, il priore di Bose, Enzo Bianchi, traccia una valutazione generale, sul prima e sul dopo, di un incontro davvero inaspettato quanto salutare e positivo.

Cinque secoli sono passati da quel giorno in cui un monaco agostiniano affisse sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg il suo “manifesto” che chiedeva una riforma della vita e della dottrina allora dominante nella chiesa cattolica. Iniziava in quel giorno una “protesta” che aveva come fine il ritorno al vangelo: Martin Lutero – un uomo “morsicato” da Dio e assetato di una salvezza misericordiosa – scoperto che l’amore di Dio non deve mai essere meritato, diventò la voce possente, tesa a ridare il primato alla Scrittura, alla grazia-amore gratuito di Dio e a Cristo, Signore della sua chiesa.
Continua nell’  ALLEGATO  la riflessione di Enzo Bianchi

 

IN GINOCCHIO CON NORCIA

Microsoft Word - Documento1Permettici di tornare ad inginocchiarci per  renderti grazie,  perché oggi tu ci hai messo in  ginocchio oltre ogni nostro volere.
 Una riflessione – preghiera di un giornalista che crede in un Dio misericordioso e non giudice crudele.

Perché Signore?
Come facciamo oggi a leggere quello che tu ci hai scritto: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra”. Era questo il senso che intendevi? Lo so, forse sono presuntuoso, ma non posso tacerlo: non riesco a pensare che fosse questo il senso che intendevi. Eppure tu stesso ce lo hai lasciato trapelare: “La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché Egli era sdegnato. Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti. Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi”.

La riflessione continua nell’ALLEGATO