IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

A –  I nostri Missionari ci scrivono
Continuano ad arrivare le lettere di Natale delle nostre Missionarie e dei nostri Missionari. Eccone altre due. Ma continueremo anche dopo… (le lettere sono pubblicate su questo sito, nella sezione Dalle Missioni/lettere dalle Missioni)

  • Padre Renato RIBONI (ITALIA)
  • Padre Angelo RIBOLI (KENYA)

4b. Gruppi Missionari gennaioB –  Il prossimo incontro di Animazione Missionaria
Ricordiamo che il prossimo Incontro di Animazione Missionaria si svolgerà domenica 27 gennaio a Crema, nella Casa del Vescovo (Episcopio) alle ore 15.  Oltre al mons. Gianotti, padrone di casa e guida, lo svolgimento dell’incontro avrà come protagonisti solo GIOVANI.
Fabrizio, Erika, Giulia, Paolo, Valeria, Stefano, Sara, Ilaria, Luca, Chiara, Giulia ci racconteranno la loro esperienza missionaria a 360°: dall’Albania al Congo, da Locri al Perù, dal Cammino Loreto-Assisi al Guatemala ci racconteranno, ciascuno con un accento diverso, con un’ottica diversa, ma con lo stesso entusiasmo e la stessa fede che la MISSIONE è sempre uguale. Può avere obiettivi diversi, esprimersi in modi diversi, ma lo spirito che anima il Missionario non cambia: significa uscire da se stessi e andare incontro all’altro sapendolo ascoltare.
Il Vescovo ci aiuterà a fare sintesi, a riflettere sul nostro impegno e a consigliarci come essere utili non solo a noi stessi, ma a tutta la diocesi.
Contiamo su una presenza numerosa, anzi numerosissima!
Fate girare la voce, invitate amici e amiche, coinvolgete persone titubanti e pessimiste, parlatene a chi diffida dei giovani… Scopriremo cose davvero interessanti se non addirittura  sorprendenti! Partecipare per credere!
Al termine, naturalmente la nostra fatica sarà ripagata da un abbondante buffet. Con i giovani non si scherza… E anche i meno giovani non si tirano indietro!
Un grazie di cuore al nostro vescovo mons. Daniele Gianotti e a Marzia, la sua segretaria e  fac-totum, per l’ospitalità.

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L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…

ASono riprese le Messe Latinoamericane…
Sono riprese con la normale cadenza quindicinale, alle ore 13, presso la chiesa di S.Giacomo in Crema con l’aiuto di don Francesco  RUINI e don Roberto SANGIOVANNI.
La prossima sarà domenica 27 gennaio.

B – La vera Italia dell’umanità accogliente. Quattro motivi per sperare
5a. stranieri4Nel suo Rapporto 2018 Amnesty International chiude il severo capitolo dedicato alle politiche migratorie italiane con un cenno di speranza: la vede incarnata nei cittadini e nelle associazioni che si sono organizzate per opporsi alla xenofobia e per offrire assistenza a rifugiati e migranti.
Il caso della mobilitazione di Lodi a favore dei bambini di famiglie immigrate esclusi dalla mensa è forse quello che negli ultimi tempi ha riscosso più interesse, ma questo giornale ha dato voce in molte occasioni alle iniziative di solidarietà sorte in tutta Italia: pensiamo per esempio all’accoglienza diffusa dei rifugiati giunti con i “corridoi umanitari” dal Vicino Oriente e dall’Africa, alle tante scuole d’italiano, ai doposcuola associativi e parrocchiali che seguono i ragazzi di origine immigrata.      Continua nell’ ALLEGATO 

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CONTE-STARE LA NARRAZIONE OCCIDENTALE DEL SAHEL (Mauro ARMANINO)

7. Conte_NigerHa soggiornato 24 ore a Niamey e poi è partito per N’Djamena, la capitale del Ciad. Prima di Conte  erano già passati da queste parti Paolo Gentiloni, Federica Mogherini, Angela Merkel, Emmanuele Macron e molti alti funzionari dell’Occidente.

 Il primo ministro Conte ha confermato, nel breve e inoffensivo soggiorno a Niamey, la narrazione che, senza colpo ferire, è assunta come l’unica possibile. Per lui come per altri prima di lui, ci si ostina a recitare un’unica Conte-stabile narrazione che si spaccia per autentica. Non si sbagliava George Orwell quando, nel suo noto romanzo ‘1984’, affermava che, nel sistema totalitario che dipinge, la menzogna diventava verità e passava alla storia. Di certo l’autore non conosceva il Sahel e non poteva immaginare che qui la storia è   raccontata solo dalla sabbia. Lo stesso ha fatto Conte che liquida in 24 ore la complessità e i drammi di cui il Niger e il Sahel incarnano l’attualità. L’ignoranza è forza, dice Orwell nel libro menzionato.     Continua nell’ ALLEGATO

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LA SALVEZZA OFFERTA DA DIO IN CRISTO È PER TUTTI GLI UOMINI, VICINI E LONTANI. (Angelus Epifania)

O1. angelus.papafrancesco13.11.2016-800x468ggi, solennità dell’Epifania del Signore, è la festa della manifestazione di Gesù, simboleggiata dalla luce. Nei testi profetici questa luce è promessa: si promette la luce.

Isaia, infatti, si rivolge a Gerusalemme con queste parole: «Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te» (60,1). L’invito del profeta – ad alzarsi perché viene la luce – appare sorprendente, perché si colloca all’indomani del duro esilio e delle numerose vessazioni che il popolo aveva sperimentato.
Questo invito, oggi, risuona anche per noi che abbiamo celebrato il Natale di Gesù e ci incoraggia a lasciarci raggiungere dalla luce di Betlemme. Anche noi veniamo invitati a non fermarci ai segni esteriori dell’avvenimento, ma a ripartire da esso e percorrere in novità di vita il nostro cammino di uomini e di credenti.
La luce che il profeta Isaia aveva preannunciato, nel Vangelo è presente e incontrata. E Gesù, nato a Betlemme, città di Davide, è venuto a portare salvezza ai vicini e ai lontani: a tutti. L’evangelista Matteo mostra diversi modi con cui si può incontrare Cristo e reagire alla sua presenza. Per esempio, Erode e gli scribi di Gerusalemme hanno un cuore duro, che si ostina e rifiuta la visita di quel Bambino.      Continua nell’ ALLEGATO

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L’INSICUREZZA NON SPEGNE LA LUCE E LA GIOIA DEL NATALE A BOMOANGA E MAKALONDI

2. P. Vito GirottoUna riflessione di Padre Vito GIROTTO, missionario SMA e parroco della missione più vicina a quella di p. Gigi Maccalli.

Quest’anno le feste natalizie nella mia parrocchia di Makalondi le ho dovute vivere da lontano. Le ho sentite raccontare a viva voce o telefonicamente dagli amici e dai confratelli che ora si occupano di questa parrocchia, e anche dell’ex parrocchia di p. Gigi, Bomoanga.
l clima festivo degli anni scorsi è stato certamente smorzato dal clima di insicurezza che regna in tutta la zona di frontiera con il Burkina Faso. Di qua e di là della frontiera quasi ogni settimana sono lanciati degli attacchi armati che hanno come obiettivo soprattutto i militari e le forze dell’ordine, e che hanno già provocato decine di morti.    Continua nell’ ALLEGATO

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TENSIONI E VIOLENZE IN AUMENTO (Ag. Fides)

3. Violenze in NigerAfrica – Niger

Non si placa la tensione in Niger. Giungono infatti all’Agenzia Fides notizie di operazioni militari in corso contro Boko Haram proprio nella zona vicina alla missionae di Padre gigi Maccalli.

“La regione colpita è quella dell’estremo sud-est del paese, nella zona del lago Ciad, alla frontiera con Nigeria e Ciad”, racconta a Fides padre Marco Prada della Società per le Missioni Africane. “In particolare – continua il missionario – secondo un comunicato del Ministero della Difesa, le rive del fiume Komadougou e alcune isole del lago sono le aree maggiormente coinvolte dalle violenze. Si parla di 200 terroristi che sarebbero stati uccisi in attacchi aerei, mentre un altro centinaio in azioni di terra”.
Padre Marco evidenzia che “nel dipartimento di Torodi, a circa 60 km a est della capitale Niamey, e non lontano da Bomoanga, la missione di padre Pier Luigi Maccalli, non cessano gli attacchi a posizioni dell’esercito governativo e delle forze di sicurezza da parte di gruppi armati, con probabilità legati al jihadismo. L’ultimo attacco, avvenuto il 3 gennaio, ha provocato un morto e un ferito tra i ranghi della Guardia Nazionale del Niger (GNN)”.   MP/AP – Agenzia Fides – 10/1/2019

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NON LASCIAMO IL POPOLO AI POPULISTI (Christian Albini)

4. AlbiniRICORDANDO CHRISTIAN…

Venerdì scorso in due momenti distinti, ma partecipati e profondamente legati tra loro, è stato ricordato un amico: Christian Albini. Anche noi vogliamo ricordarlo, ripubblicando un articolo uscito più di due anni fa, ma che per la sua profondità non ha perso la sua attualità

Sappiamo bene che gli uomini forti, i Nabucodonosor di turno, prima o poi cadono perché i loro piedi sono di argilla. Non è tanto di loro che bisogna preoccuparsi, ma di costruire e di farlo sulla roccia
Donald Trump presidente: quello che un tempo era impensabile diventa realtà!
Voto del popolo colpito dalla crisi economica? In parte è vero, ma non del tutto. Chi conosce gli USA dall’interno, come il teologo italiano Massimo Faggioli che insegna alla Villanova University, invita a dare il giusto peso anche a una questione razziale a cui da noi non siamo abituati.     Continua nell’ ALLEGATO

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MOLTE GUERRE UNA SOLA FAMIGLIA

Pubblichiamo il messaggio di Natale, “Urbi et orbi”, di papa Francesco

1. Natale-2018-messaggio-Urbi-et-orbiCari fratelli e sorelle, buon Natale!
A voi, fedeli di Roma, a voi, pellegrini, e a tutti voi che siete collegati da ogni parte del mondo, rinnovo il gioioso annuncio di Betlemme: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli/e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14).
Come i pastori, accorsi per primi alla grotta, restiamo stupiti davanti al segno che Dio ci ha dato: «Un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12). In silenzio, ci inginocchiamo, e adoriamo.
E che cosa ci dice quel Bambino, nato per noi dalla Vergine Maria? Qual è il messaggio universale del Natale? Ci dice che Dio è Padre buono e noi siamo tutti fratelli.
Questa verità sta alla base della visione cristiana dell’umanità. Senza la fraternità che Gesù Cristo ci ha donato, i nostri sforzi per un mondo più giusto hanno il fiato corto, e anche i migliori progetti rischiano di diventare strutture senz’anima.
Per questo il mio augurio di buon Natale è un augurio di fraternità.
Fraternità tra persone di ogni nazione e cultura.
Fraternità tra persone di idee diverse, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro.
Fraternità tra persone di diverse religioni.       Continua nell’ ALLEGATO

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