LO SCHIAFFO DELL’ASEAN AL MYANMAR (Atlante delle guerre – Redazione)

3. Lo schiaffo dell'AseanLa giunta birmana reagisce con rabbia all’esclusione dal prossimo summit ma decide un’amnistia. L’isolamento regionale pesa sui golpisti di febbraio

L’Asean ha battuto un colpo e ha deciso di non invitare al suo prossimo summit di fine ottobre il generale Min Aung Hlaing, leader del governo golpista del Myanmar. La reazione non si è fatta attendere. Il generale ha detto ieri che gli altri nove Paesi, che col Myanmar fanno parte dell’Associazione regionale del Sudest asiatico (Asean), dovrebbero condividere la responsabilità di non aver contribuito a sedare la violenza che ha travolto la sua nazione da quando l’esercito ha preso il potere nel febbraio scorso. In un discorso trasmesso alla televisione ha accusato l’Associazione di non voler riconoscere il carattere violento dell’opposizione e ha aggiunto che il suo governo sta cercando di ripristinare pace e stabilità.
La sua risposta alla mossa è stato il tentativo maldestro di censurare la decisione senza precedenti dell’Asean che ha deciso di evitare la sua imbarazzante presenza na un consesso on invitarlo al prossimo summit in cui parteciperà anche Joe Biden. Cisarà invece un invito per una personalità birmana “non politica” ed è quindi da escludere che si possa trattare di un rappresentante del governo clandestino di unità nazionale. Ma lo schiaffo alla giunta rimane ed è la prima volta che i fautori della “non ingerenza” prendono una decisione tanto grave. Non espelleranno il Myanmar dall’Asean ma non saranno i golpisti in divisa a rappresentarlo.          Continua nell’ ALLEGATO

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