Notiziario

CHE COSA VUOL DIRE PORGERE L’ALTRA GUANCIA? (Angelus. 20-02-2022)

1a. angelusNel Vangelo della Liturgia odierna Gesù dà ai discepoli alcune indicazioni fondamentali di vita. Il Signore si riferisce alle situazioni più difficili, quelle che costituiscono per noi il banco di prova, quelle che ci mettono di fronte a chi ci è nemico e ostile, a chi cerca sempre di farci del male. In questi casi il discepolo di Gesù è chiamato a non cedere all’istinto e all’odio, ma ad andare oltre, molto oltre. Andare oltre l’istinto, andare oltre l’odio. Gesù dice: «Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano» (Lc 6,27). E ancora più concreto: «A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra» (v. 29). Quando noi sentiamo questo, ci sembra che il Signore chieda l’impossibile. E poi, perché amare i nemici? Se non si reagisce ai prepotenti, ogni sopruso ha via libera, e questo non è giusto. Ma è proprio così? Davvero il Signore ci chiede cose impossibili, anzi ingiuste? È così?          Contiua nell’ ALLEGATO

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UNA GUERRA SCATURITA DA UNA PACE ARMATA (Luigi Ciotti)

2a. Una guerra scaturita...Una società attraversata dalla competizione e dai conflitti sarà sempre terreno fertile per la guerra

La guerra reale o minacciata, la guerra di cui ci accorgiamo solo quando si affaccia più vicina a noi e ai nostri interessi, ma che senza tregua insanguina tante regioni del mondo. La guerra che non “scoppia” all’improvviso, ma che – covata da chi se ne avvantaggia – lievita e poi dilaga con forza distruttiva, travolgendo persone, ecosistemi, patrimoni storici e culturali.
Non sono solo gli Stati e le coalizioni a entrare in guerra fra loro. Prima, o nel frattempo, sono i potenti a dichiarare guerra ai propri popoli, i ricchi a lottare non contro la povertà ma contro i poveri, dolenti testimoni della loro ingiustizia, i violenti ad accanirsi contro i miti e i non-conformi, dalle cui mani dipende il futuro del pianeta.           Continua nell’ ALLEGATO

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UNA GUERRA NATA DALLE TROPPE BUGIE (Barbara Spinelli)

3a. NATOParagonando l’invasione russa dell’Ucraina all’assalto dell’11 settembre a New York, Enrico Letta ha confermato ieri in Parlamento che le parole gridate con rabbia non denotano per forza giudizio equilibrato sulle motivazioni e la genealogia dei conflitti nel mondo.

Perfino l’11 settembre aveva una sua genealogia, sia pure confusa, ma lo stesso non si può certo dire dell’aggressione russa e dell’assedio di Kiev. Qui le motivazioni dell’aggressore, anche se smisurate, sono non solo ben ricostruibili ma da tempo potevano esser previste e anche sventate. Le ha comunque previste Pechino, che ieri sembra aver caldeggiato una trattativa Putin-Zelensky, ben sapendo che l’esito sarà la neutralità ucraina chiesta per decenni da Mosca. Il disastro poteva forse essere evitato, se Stati Uniti e Unione europea non avessero dato costantemente prova di cecità, sordità, e di una immensa incapacità di autocritica e di memoria.          Continua nell’ ALLEGATO

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UN ESEMPIO CHE LA PACE È POSSIBILE (Livi Cefaloni)

4a. Incontro di Firenze-FirenzeSi è chiusa ieri l’intensa avventura dell’incontro sul Mediterraneo. Giorni in cui è sembrato che l’intero mare fosse racchiuso in una sola città, come ha detto il Sindaco di Firenze, Dario Nardella. Giorni in cui il Mediterraneo ha smesso di sembrare una barriera e si è trasformato nell’unico, grande continente sognato da Giorgio La Pira.

A Firenze, in questi giorni, si è colta l’occasione unica di riunire insieme le massime autorità religiose e civili delle principali comunità della regione, perché affrontassero temi comuni e proponessero soluzioni condivise. Alla fine, l’intento è stato raggiunto perché il dialogo è stato costruito. I muri sono stati abbattuti, tra una sponda e l’altra si sono gettati i ponti del dialogo.         Continua nell’ ALLEGATO

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UNA MANO AMICA A IMPERATRIZ (Giambattista Longari)

5a. Madre Amelia in un momento della Festa dell'OratorioMadre Amelia Marchesini, cremasca originaria della parrocchia di San Giacomo, è una missionaria delle Figlie della Carità Canossiane. Il prossimo maggio compirà 76 anni, 46 dei quali trascorsi in Brasile: da Santa Catarina passando per Rio de Janeiro e Santos, fino all’attuale missione a Imperatriz, una grande città situata nella parte occidentale dello Stato del Maranhão, sulle rive del fiume Tocantins, vicino all’Amazzonia.

Imperatriz deve il suo nome alla moglie dell’ultimo imperatore del Brasile, Pedro II: era italiana, Teresa di Borbone, e si fece molto amare dai sudditi brasiliani.
Tanto è il lavoro da fare nella missione, composta da una parrocchia e da nove comunità dove sono presenti un parroco e, insieme a madre Amelia, altre tre suore: un’argentina e due brasiliane.
Un lavoro, quello della missionaria cremasca, che si può condensare nella bella espressione “pastorale dell’amicizia”, caratterizzata da ascolto, dialogo, condivisione e da piccoli gesti quotidiani che fanno la differenza in un contesto segnato da tante povertà.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DALL’UFFICIO MIGRANTES (La Redazione)

Sbarcati sulle coste italiane

Sono 5.474 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo i dati diffusi dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina.
Dei quasi 5.300 migranti sbarcati in Italia nel 2022, 1.383 sono di nazionalità egiziana (25%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Bangladesh (1.238, 23%), Tunisia (690, 12%), Afghanistan (331, 6%), Costa d’Avorio (273, 5%), Siria (262, 5%), Eritrea (213, 4%), Guinea (147, 3%), Sudan (118, 2%), Camerun (106, 2%) a cui si aggiungono 713 persone (13%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Per quanto riguarda la presenza di migranti in accoglienza, i dati parlano di 76.967 persone su tutto il territorio nazionale di cui 81 negli hot spot della Sicilia, 50.358 nei centri di accoglienza e 26.528 nei centri Sai.          Continua nell’ ALLEGATO

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