Notiziario

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

A –  I nostri Missionari ci scrivono
La festa del Natale è sempre una bellissima occasione di incontro con i nostri Missionari. In molti infatti ci hanno scritto per fare gli Auguri e per fare il bilancio del loro lavoro, anche perché Natale precede di soli 6 giorni la conclusione dell’anno.
Iniziamo con questo numero la pubblicazione delle loro lettere, una splendida occasione per conoscere tanti aspetti della loro vita che nemmeno sospettiamo. Si tratterà di un percorso lungo, ma sempre piacevole e arricchente.

Ecco i primi cinque (le lettere sono pubblicate su questo sito, nella sezione Dalle Missioni/lettere dalle Missioni):

  • Padre Arnaldo DEVIDI (BRASILE)
  • Padre Giuseppe MIZZOTTI (PERÙ)
  • Padre Walter MACCALLI (LIBERIA)
  • Pina RABBIOSI (BRASILE)
  • Padre Gianni ZANCHI (BANGLADESH)

B – Il prossimo incontro di Animazione Missionaria
Come già annunciato la settimana scorsa, il prossimo Incontro di Animazione Missionaria si svolgerà domenica 27 gennaio a Crema, nella Casa del Vescovo (Episcopio) alle ore 15.  Oltre al mons. Gianotti, padrone di casa e guida, lo svolgimento dell’incontro avrà come protagonisti solo GIOVANI.
Ulteriori informazioni vi saranno date nel prossimo numero della Comunicazione. Per il momento vi prego di annotarvi con cura la data e, mi raccomando, non prendete altri impegni!!!

C –  Avvento di Fraternità 2018: i progetti di solidarietà
Centro Missionario: FARE COMUNITÀ – Costruzione della Sala riunioni per la Comunità di Melão in Maranhão Brasile. Destinatario Padre Innocenzo PACCHIONI, cappuccino originario della Parrocchia dei Sabbioni – Crema.
Caritas Crema: FONDO CASA – creazione di un fondo casa per sostenere la mediazione abitativa volta a mantenere l’attuale alloggio o a reperirne uno nuovo. Il fondo sarà utilizzato come cofinanziamento al progetto “Alimentiamo la Speranza – ripartire dai poveri per costruire comunità”, finanziato da Fondazione Cariplo attraverso il bando “Doniamo Energia”.

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L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…

CompactA – Global Compact per la Migrazione
Si è parlato molto di questo avvenimento e, come abbiamo virto all’inizio, ne ha parlato anche il Papa al termine dell’Angelus di domenica scorsa.
Vogliamo dedicare anche noi un piccolo spazio per capire che cos’è e tentare anche di decifrare la strana e ambigua posizione tenuta dal Governo italiano.     Continua nell’ ALLEGATO

B –  Riprendono le messe in lingua spagnola
Mercoledì 26 dicembre riprende la Messa in lingua spagnola presso la chiesa di S. Giacomo in Crema. Sarà un’occasione per tutta la comunità ispano-americana di celebrare nuovamente il Natale. La liturgia sarà celebrata da don Francesco Ruini ed avrà inizio alle ore 15. Non mancate!

5c. Una preghiera lunga 55 giorniC – Una preghiera lunga 55 giorni
L’interno della chiesa protestante Bethel, a L’Aja, è semplice. Dietro l’altare c’è una grande parete a mosaico dai colori dorati e tanti lumini sempre accesi. Oltre ad un’icona e alla riproduzione di un quadro del pittore Hans Versteeg, la “Madonna del Mare Nostrum” ricevuto in dono da un’altra comunità dell’Aja. Rappresenta Maria con Gesù in braccio, entrambi con la pelle scura, avvolti da una coperta isotermica (meglio conosciuta come coperta metallina) formata dai due strati, uno argentato ed uno dorato. Lo stesso telo con cui sono involti gli immigrati infreddoliti salvati dai barconi. La gente prega, si accendono candele, si canta, il pastore legge brani della Bibbia, ognuno testimonia la sua fede e carità.     Continua nell’ ALLEGATO

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IL CREDENTE È COLUI CHE INDICA PROSPETTIVE DI SPERANZA. SEMPRE (papa FRANCESCO – Angelus 09/12/18)

1. PapaDomenica scorsa la liturgia ci invitava a vivere il tempo di Avvento e di attesa del Signore con l’atteggiamento della vigilanza e anche della preghiera: “vigilate” e “orate”. Oggi, seconda domenica di Avvento, ci viene indicato come dare sostanza a tale attesa: intraprendendo un cammino di conversione, come rendere concreta questa attesa.

Come guida per questo cammino, il Vangelo ci presenta la figura di Giovanni il Battista, il quale «percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Lc 3,3). Per descrivere la missione del Battista, l’evangelista Luca raccoglie l’antica profezia di Isaia, che dice così: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato» (vv. 4-5).     Continua nell’ ALLEGATO

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LA MIRACOLOSA SCOPA BURKINABÈ (Mario Giro)

2. Balai-citoyenQuattro anni fa, gli oltre cinque lustri di regime di Blaise Compaoré venivano “spazzati via” dalla “primavera” scesa nelle piazze delle città del Burkina Faso. Un caso esemplare, non unico in Africa, di capacità della società civile organizzata.

La vicenda senegalese di Y’en a Marre è forse la più articolata tra le organizzazioni della società civile africana attuale. Ma non l’unica. Un’altra success story del civismo africano è quella del Balai Citoyen del Burkina Faso, che ha saputo mobilitare giovani e studenti fino a far cadere il presidente Blaise Compaoré.

A differenza dell’effervescenza senegalese, in Burkina tutto sembra calmo, le città, la gente, le strade. In realtà si tratta di un Paese con una lunga tradizione “movimentista”. Il primo colpo di Stato, 1966, è una reazione all’insurrezione popolare dei sindacati contro il regime di Yaméogo accusato di corruzione e nepotismo. I militari si contendono il potere fino a che nel 1983 emerge Thomas Sankara, da allora consacrato dal mito.     Continua nell’ ALLEGATO

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ELEZIONI PRESIDENZIALI: SITUAZIONE CONFUSA (Redazione)

3. elezioni-CongoAfrica/R. D. Congo

L’opposizione si presenta divisa alle elezioni presidenziali congolesi del 23 dicembre. Vi sono due coalizioni elettorali che sfideranno il candidato del partito del Presidente uscente, Joseph Kabila, “il campo di Bemba-Katumbi-Muzito, con la coalizione Lamuka, il cui candidato è Martin Fayulu, e il campo UDPS-UNC, con la coalizione Verso il cambiamento, il cui candidato è Felix Tshisekedi”.

Secondo vari osservatori, in elezioni presidenziali a un solo turno, in cui sarà eletto il candidato che otterrà la maggioranza relativa, questa divisione andrebbe a scapito dell’opposizione e favorirebbe il candidato unico del campo politico del presidente uscente Joseph Kabila, il Fronte Comune per il Congo (FC), il cui candidato è Emmanuel Ramazani Shadary.     Continua nell’ ALLEGATO

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SVOLTA MONETARISTA BOLSONARO E I CHICAGO BOYS (Daniele Mastrogiacomo)

4. Bolsonaro e P. GuedesAmerica Latina / Brasile

Il nuovo presidente ha nominato ministro dell’Economia Paulo Guedes, allievo di Milton Friedman, che già ha annunciato il taglio delle tasse per i ricchi. E un piano di privatizzazioni che non risparmia l’Amazzonia.

La “dottrina dello shock” sarà applicata anche in Brasile. Ci sono tutti gli ingredienti: uno dei più brillanti studenti che fecero parte dei “Chicago boys” di Friedman come superministro dell’Economia, Paulo Guedes; tre anni di recessione; un pacchetto di 87 privatizzazioni già pronto al Congresso e in attesa di essere approvato. Il nuovo presidente del Brasile Jair Bolsonaro non ha atteso neanche il primo gennaio prossimo, giorno del suo insediamento, per annunciare i principi che guideranno la sua azione di governo.     Continua nell’ ALLEGATO

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ELEZIONI (Franco Cagnasso)

5. khaleda-zia - Leader dell'opposizione attualmente in prigioneAsia/Bangladesh

Cinque anni fa le elezioni parlamentari furono precedute da disordini gravissimi, con bombe incendiarie gettate negli autobus affollati, interminabili blocchi di ogni circolazione, e altre amenità del genere. Ma il partito al potere, Awami League (AL), non cedette di un millimetro, e organizzò le elezioni come le voleva. Il principale partito di opposizione, BNP, per protesta ritirò i suoi candidati, così AL s’impossessò del parlamento, pregando un terzo attore della vicenda, l’ondivago Jonota Party (Partito Popolare), di svolgere il ruolo di oppositore.

Cinque anni al potere senza opposizione organizzata hanno cambiato di molto il quadro politico e sociale. Siamo in pieno boom economico. I leader del principale partito islamico, Jamaat-ul-Islam, sono stati processati e impiccati per crimini compiuti durante la guerra del 1971; la leader del BNP è in carcere. Condannata a 5 anni di reclusione, ha fatto ricorso chiedendo l’assoluzione, e recentemente la Corte di livello superiore ha portato la condanna da 5 a 10 anni, mentre vari altri processi l’attendono, per altre accuse di reati.    Continua nell’ ALLEGATO

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L’ITALIA SMETTA DI ALIMENTARE LA GUERRA NELLO YEMEN (Nigrizia)

6. stop-arming-saudi-720x398-720x398-8d88dL’Italia deve smettere di essere complice della catastrofe umanitaria che si sta consumando nello Yemen. Il nostro paese vende armi all’Arabia Saudita che dal 2015, in coalizione con gli Emirati Arabi Uniti, affianca il governo dello Yemen nella guerra contro i ribelli yemeniti houti, musulmani sciiti sostenuti dall’Iran.

La guerra non risparmia la popolazione civile. In questi anni, l’aviazione saudita ha colpito scuole, mercati, abitazioni, fabbriche, ospedali strade, porti e campi per la produzione di cibo. Nei bombardamenti indiscriminati sono utilizzate bombe made in Italy. Troviamo inconcepibile che si faccia finta di niente e si continui a far soldi esportando i nostri ordigni al regime saudita. È un comportamento ingiustificabile.      Continua nell‘ ALLEGATO

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APRIRCI ALLE NECESSITÀ DELLA GENTE, AL DESIDERIO DI UN MONDO NUOVO (papa Francesco – Angelus, 02/12/18)

1. AngelusOggi inizia l’Avvento, il tempo liturgico che ci prepara al Natale, invitandoci ad alzare lo sguardo e ad aprire il cuore per accogliere Gesù. In Avvento non viviamo solo l’attesa del Natale; veniamo invitati anche a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo – quando alla fine dei tempi tornerà –, preparandoci all’incontro finale con Lui con scelte coerenti e coraggiose. Ricordiamo il Natale, aspettiamo il ritorno glorioso di Cristo, e anche il nostro incontro personale: il giorno nel quale il Signore chiamerà.

In queste quattro settimane siamo chiamati a uscire da un modo di vivere rassegnato e abitudinario, e ad uscire alimentando speranze, alimentando sogni per un futuro nuovo. Il Vangelo di questa domenica (cfr Lc 21,25-28.34-36) va proprio in tale direzione e ci mette in guardia dal lasciarci opprimere da uno stile di vita egocentrico o dai ritmi convulsi delle giornate. Risuonano particolarmente incisive le parole di Gesù: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso. […] Vegliate in ogni momento pregando» (vv. 34.36).     Continua nell ALLEGATO

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CHE FINE HA FATTO PADRE MACCALLI? (Ilaria De Bonis)

2. villaggio-nigerAfrica/Niger

Padre Pierluigi Maccalli è stato rapito in Niger la sera del 17 settembre scorso. Le notizie che trapelano sono poche e frammentate. Il missionario è vivo ma non sappiamo dove si trovi. La stampa africana azzarda delle ipotesi, le inchieste ricostruiscono il clima di violenza jihadista che imperversa in tutta l’area.

«I villaggi di Diabiga e Kompienbiga, nella parte orientale del Burkina Faso, sono finiti sotto attacco tra il 14 e il 15 settembre scorso. Bilancio: otto civili uccisi. Dieci giorni dopo, il missionario italiano Pier Luigi Maccalli viene rapito a Bamangoa, in Niger, da uomini armati arrivati dal vicino Burkina. Al rapimento ha fatto seguito il 23 settembre scorso, quello di tre impiegati, tra cui un indiano e un sudafricano, nella miniera d’oro di Inata, in Burkina».
Nel cercarli, tre uomini della gendarmeria subiscono un’imboscata. E muoiono. E’ l’inchiesta del giornale francofono Mondafrique a ricostruire nei dettagli i numerosi episodi di violenza avvenuti di recente tra Niger e Burkina, tra cui quello che riguarda il rapimento del nostro missionario della Società delle Missioni Africane.   Continua nell’ ALLEGATO 

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