Notiziario

QUARESIMA IN NIGER, RICORDANDO P. GIGI (P. Vito Girotto)

3. Quaresima in NigerNonostante la sua mancanza, la vita religiosa continua nella terra che ha visto l’imoegno di P, Gigi Maccalli. In particolare adesso che è iniziata la Quaresima.

 La Quaresima in diocesi di Niamey è molto sentita dai fedeli, che riempiono le chiese il mercoledì delle ceneri, e tutti i venerdì per la Via Crucis. Nel vicariato di Niamey abbiamo l’abitudine di organizzare un pellegrinaggio quaresimale, con la partecipazione dei  cristiani di tutte le nove comunità parrocchiali. Ci si ritrova nel grande cortile della scuola cattolica, situata nei pressi della cattedrale, e da lì si parte per un percorso di alcuni chilometri, pregando, cantando, meditando.
Quest’anno il pellegrinaggio avrà luogo domenica 17 marzo, e il programma è molto denso: catechesi, adorazione, celebrazione penitenziale con confessioni, Via Crucis e la Messa conclusiva animata dai giovani, il tutto per 12 ore molto intense di preghiera e riflessione spirituale. E nessuno si lamenterà per la durata e la stanchezza!
Alla Messa ci sarà un momento speciale di preghiera per p. Pierluigi Maccalli: proprio il 17 marzo si ricordano sei mesi dal giorno in cui è stato rapito e strappato  alla comunità diocesana. In questi sei mesi non è mai mancata la preghiera per la sua liberazione ad ogni messa celebrata in diocesi. Per p. Pierluigi tutto questo tempo è stato una lunga e dolorosa quaresima, e ricordando lui, ciascuno di noi è richiamato all’impegno di fedeltà a Gesù che ci ha chiamato, e non ci ha promesso gloria e onore, ma sofferenze e persecuzioni.     Continua nell’ ALLEGATO

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IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

4a. Gruppi-MISSIO-marzoA –  Il prossimo incontro di Animazione Missionaria
Ricordiamo che il prossimo Incontro di Animazione Missionaria si svolgerà domenica 24 marzo a Madignano, presso l’Oratorio Don Bosco in via Risorgimento 4, con inizio alle ore 15.
Continuando il tema dell’anno, GIOVANI PER IL VANGELO, avremo l’opportunità di incontrare due esperienze missionarie apparentemente distanti tra loro, per le scelte operative, ma in realtà molto vicine per l’attenzione alla realtà ed ai suoi problemi, affrontati con strumenti e modalità consone alla loro esperienza e alle loro competenze. Si tratta dell’Arsenale dell’Accoglienza e Gloria Manfredini, volontaria della diocesi di Cremona.     Continua nell’ ALLEGATO

4b. Progetti-Quaresima-2019_WEB

B –    I progetti di Quaresima
Ricordiamo che il digiuno quaresimale è l’opportunità per imparare a condividere le proprie risorse con chi fa più fatica. È solo con-dividendo che queste si moltiplicano veramente! In Quaresima puoi trasformare in offerta i tuoi momenti di digiuno e di rinuncia.
Come sempre due sono i progetti da sostenere:
Caritas diocesana: costituzione di un fondo che verrà utilizzato per sostenere i costi delle utenze di nuclei familiari in difficoltà.
Centro Missionario: diamo un futuro ai giovani del Niger: aiutiamo a costruire una scuola secondaria a Bomoanga, nella missione di P. Gigi Maccalli.

4c. Scuola di Pace

C –   Facciamo comunità!
Questo il titolo scelto per la “Scuola di Pace 2019”, giunta ormai alla quattordicesima edizione, del progetto educativo che vede coinvolte diverse scuole superiori della città. Il progetto, sostenuto dalle organizzazioni di volontariato IPSIA Cremona, Caritas Crema, Coop. Sociale La Siembra, Centro Missionario Diocesano, Commissione Migrantes e Presidio Cremasco di Libera, ha preso avvio il 6 marzo scorso, con la proiezione dello spettacolo teatrale “La Scelta – e tu? Cosa avresti fatto?”, di Marco Cortesi, basato sul lavoro giornalistico di Svetlana Broz.     Continua nell’ ALLEGATO

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L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…

5a. Centro Aiuto VitaA –  È vita, è futuro
La prima domenica di febbraio si è celebrata la 41° Giornata per la vita. In questa giornata i Vescovi italiani ci invitano a riflettere sul tema: “E’ vita, è futuro”. Ci ricordiamo che l’esistenza è il dono più prezioso fatto all’uomo attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio. Per aprire il futuro siamo chiamati all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale.    Continua nell’ ALLEGATO

5b. Sr-eugenia

B –  Insieme contro la tratta delle persone
In occasione della Veglia diocesana c he si è svolta sabato 9 febbraio nella Basilica di Santa Maria della Croce, suor Eugenia Bonetti, figura di spicco nella lotta contro la tratta delle donne, soprattutto nigeriane, impossibilitata a venire nella nostra città per motivi di salute, ha inviato un messaggio alla comunità di Crema.     Continua nell’ ALLEGATO

C –  Le Caritas della Lombardia dicono “no” al Decreto Salvini
5c. Caritas LombardeTre le ferme decisioni assunte dalle Caritas lombarde nella grave emergenza umanitaria provocata dallo spietato Decreto Salvini sull’immigrazione: resteranno nei centri di accoglienza 500 migranti che dovrebbero essere allontanati; gli enti ecclesiali sosterranno a proprie spese tirocini e corsi di formazione non più previsti dalle convenzioni; collaborare lealmente con le istituzioni, ma rispondere, come ha dichiarato il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, innanzitutto alla propria coscienza.     Continua nell’ ALLEGATO

5d. RigeneraD –  Apertura a Crema di un negozio di elettrodomestici rigenerati
Si tratta di una interessante iniziativa che ha preso il via a Crema lo scorso mese di febbraio, quando è stato inaugurata RIGENERA, una attività economica che vuole unire la creazione di posti di lavoro con l’attenzione verso gli ultimi e i più in difficoltà e con il rispetto dell’ambiente.      Continua nell’ ALLEGATO

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LA VIA CRUCIS DI QUARESIMA

6. cristoinpietaTornano le Vie Crucis della Quaresima di Vino Nuovo. E oggi cominciamo partendo dalla concomitanza singolare proposta dal calendario liturgico in questo 2019: il primo venerdì di Quaresima cade infatti l’8 marzo, il giorno della festa della donna. Per questo abbiamo deciso di contemplare oggi la Passione e Croce di Gesù con gli occhi delle donne di ieri e di oggi.

I STAZIONE: GESÙ È CONDANNATO A MORTE
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Era la preparazione della Pasqua, ed era l’ora sesta. Egli disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!» Allora essi gridarono: «Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Crocifiggerò il vostro re?» I capi dei sacerdoti risposero: «Noi non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso (Giovanni 19,14-16).         Continua nell’ ALLEGATO  

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DALLA LINGUA INCOMINCIANO LE GUERRE (Papa FRANCESCO Angelus 03/03/19)

1. AngelusL’odierna pagina evangelica presenta brevi parabole, con le quali Gesù vuole indicare ai suoi discepoli la strada da percorrere per vivere con saggezza.

Con l’interrogativo: «Può forse un cieco guidare un altro cieco?» (Lc 6, 39), Egli vuole sottolineare che una guida non può essere cieca, ma deve vedere bene, cioè deve possedere la saggezza per guidare con saggezza, altrimenti rischia di causare dei danni alle persone che a lei si affidano. Gesù richiama così l’attenzione di quanti hanno responsabilità educative o di comando: i pastori d’anime, le autorità pubbliche, i legislatori, i maestri, i genitori, esortandoli ad essere consapevoli del loro ruolo delicato e a discernere sempre la strada giusta sulla quale condurre le persone.
E Gesù prende in prestito una espressione sapienziale per indicare se stesso come modello di maestro e guida da seguire: «Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro» (v.40). È un invito a seguire il suo esempio e il suo insegnamento per essere guide sicure e sagge. E tale insegnamento è racchiuso soprattutto nel discorso della montagna, che da tre domeniche la liturgia ci propone nel Vangelo, indicando l’atteggiamento della mitezza e della misericordia per essere persone sincere, umili e giuste. Nel brano di oggi troviamo un’altra frase significativa, quella che esorta a non essere presuntuosi e ipocriti. Dice così: «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?» (v.41). Tante volte, lo sappiamo tutti, è più facile o comodo scorgere e condannare i difetti e i peccati altrui, senza riuscire a vedere i propri con altrettanta lucidità.      Continua nell’ ALLEGATO

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UN BAGNO D’UMILTÀ PER RIPULIRSI DAL CLERICALISMO (Roberto Beretta)

2. UmiltàA una settimana dal vertice vaticano sugli scandali sessuali nella Chiesa, oggi a Milano viene presentato il nuovo libro di Roberto Beretta “Oltre l’abuso. Lo scandalo della pedofilia può cambiare la Chiesa?” (Ancora). Un’anticipazione.

Il primo effetto benefico dello scandalo è senza dubbio un salutare bagno di umiltà. La Chiesa cattolica, forte dell’essere culturalmente e storicamente all’origine della civiltà occidentale (che si considera la più progredita del mondo), troppo spesso si è reputata la prima, più perfetta e impeccabile istituzione religiosa del pianeta.
Ebbene, né il prestigio della derivazione diretta da Gesù Cristo, uno dei maestri di saggezza maggiormente apprezzati della storia; né l’immagine di affidabilità della gerarchia, dal Papa in giù, senza dubbio tra le più accreditate nella diplomazia contemporanea; né la pretesa più volte espressa di possedere da duemila anni la «verità universale»: niente di tutto ciò ha potuto salvare la gloriosa Catholica dalla vergogna di uno scandalo così esteso e umiliante.
Proprio i moralizzatori per eccellenza degli errori e delle colpe del mondo, sempre pronti ad alzare il dito ammonitore contro le miserie e le cadute dell’umanità, questa volta sono stati colti in fallo – ed esattamente per quel peccato del sesso sul quale sovente si erano trovati a dettare legge. Strana nemesi della storia… Una volta tanto il male non è «fuori», tra gli «altri», e la Chiesa non appare come l’agenzia senza macchia e senza paura che lo affronta lancia in resta e con la ricetta della perfezione in tasca; la crisi tocca invece il mondo cattolico dall’interno, l’errore lo contagia come una vastissima mortifera pestilenza.      Continua nell’ ALLEGATO

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ACCORDO CINA-ETIOPIA SULLA GRANDE DIGA DELLA RINASCITA (Raffaele Masto)

3. Accordo Cina Egitto sulla grande digaGrande attivismo della Cina in Etiopia, uno dei paesi africani più promettenti sul piano dello sviluppo e della crescita. E grande interesse dell’Etiopia per gli investimenti cinesi.

Su questo blog ho già riferito del mega accordo per un oleodotto che trasporti il gas naturale dei giacimenti dell’Ogaden a Gibuti per la commercializzazione.
Ora arriva la notizia di una mega partecipazione cinese nel più grande progetto infrastrutturale del paese. La compagnia Ethiopian Electric Power (Eep) ha firmato un contratto del valore di 40 milioni di dollari con la China Gezhouba Group per la gestione delle attività relative alla Grande diga della rinascita, che dovrebbe essere operativa entro il 2022. L’accordo è stato firmato ad Addis Abeba dall’amministratore delegato di Ethiopian Elettric Power e dal rappresentante di China Gezhouba Group.
Nelle intenzioni delle due parti, l’intesa consentirà di accelerare il ritmo della realizzazione della diga che, una volta ultimata, avrà una capacità di 6.450 megawatt per un volume totale di 74 mila metri cubi. Il progetto, del valore complessivo di quattro miliardi di dollari, vede contrapposti Egitto, da una parte, ed Etiopia e Sudan, dall’altra, in relazione alla spartizione delle acque del fiume Nilo.
Il nuovo ciclo di colloqui tecnici sugli impatti della diga Gerd è fallito dopo che nel settembre 2017 Addis Abeba ha respinto la relazione consegnata dalle società di consulenza francesi Brl e Artelia, che avvertivano dell’impatto negativo della diga etiope sul flusso dell’acqua del Nilo in Egitto e sulla produttività della diga di Assuan.
Per questo motivo dal 2010 l’Egitto boicotta l’Iniziativa del bacino del Nilo, istituita con l’accordo di Entebbe firmato da sei paesi: Etiopia, Kenya, Ruanda, Tanzania, Uganda e Burundi. All’accordo non hanno tuttavia aderito l’Egitto e il Sudan, a causa della riassegnazione delle quote d’acqua del Nilo che sfavorirebbe questi due paesi.
Una complessa a cruciale questione nella quale, con la sua capacità finanziaria, è adesso entrata anche la Cina che non si fa problemi a realizzare accordi e investimenti con i protagonisti, anche se contrapposti.             Raffaele MASTOBuongiorno Africa19 febbraio 2019

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VENEZUELA UN PAESE PER DUE (Paolo Moiola)

America Latina – Venezuela

Di Venezuela si parla e si scrive tanto in questi giorni. Per questo vale la pena di riassumere i termini di una questione complicata che non può essere spiegata facendo un semplicistico elenco dei «buoni» e dei «cattivi».

In questo particolare momento storico, il Venezuela ha due Assemblee nazionali: quella legislativa (eletta nel dicembre 2015) in mano all’opposizione e quella costituente (eletta nel luglio 2017) in mano al governo. E ci sono due presidenti: Nicolás Maduro, successore del defunto Hugo Chávez, rieletto nel maggio 2018 e Juan Guaidó, giovane capo dell’Assemblea legislativa, autoproclamatosi presidente (ad interim) lo scorso 23 gennaio. Qualsiasi cosa si pensi di Maduro e del suo operato, Guaidó è un abusivo anche se, poche ore dopo il golpe, Donald Trump si è affrettato a riconoscerlo. Credere che gli Stati Uniti – soprattutto questi Stati Uniti – si siano mossi per il bene dei venezuelani è un’ingenuità. In realtà, gli Usa sono interessati a riprendere il controllo economico su un paese che ha un potenziale petrolifero di prim’ordine. I tempi sono cambiati e molta acqua è passata sotto i ponti, ma gli Stati Uniti non hanno mai realmente mutato il proprio atteggiamento verso l’America Latina considerata come il proprio «cortile di casa». Non possiamo, in queste poche righe, ripercorrere tutta la storia dei rapporti tra Usa e il Sud America, ma possiamo ricordarne alcuni capisaldi teorici: la dottrina Monroe del 1823 per quanto concerne le questioni diplomatiche e militari, il rapporto Rockefeller del 1969 che analizzò il contesto latinoamericano (anche religioso) alla luce degli interessi statunitensi e il Washington Consensus del 1989 che mirava ad affrontare le crisi economiche altrui con gli strumenti del neoliberismo (riduzione della spesa pubblica,liberalizzazioni, privatizzazioni, deregulation).      Continua nell’ ALLEGATO

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LA CHIESA CATTOLICA DEL BANGLADESH FESTEGGIA 500 ANNI (Sumon Corraya)

Bangladesh, September 2012Chittagong. Bishop House MassProject trip of Veronique Vogel, Jesus GarciaAsia – Bangladesh

I primi cattolici a sbarcare sulla costa di Chittagong erano dei mercanti portoghesi, arrivati nel 1518. Dopo 80 anni, anche i primi missionari. La storia delle origini della Chiesa locale rimane per lo più sconosciuta. Tuttavia dall’esempio dei primi fedeli, tra cui anche tanti martiri, oggi continua a far crescere una comunità che contribuisce allo sviluppo sociale ed economico della nazione.
La Chiesa cattolica del Bangladesh è in festa: oggi infatti si celebra il 500mo anniversario dell’arrivo dei primi cristiani. La festa, fortemente voluta dal card. Patrick D’Rozario e dal vescovo di Chittagong mons. Moses Costa, dove nel 1518 sbarcarono i primi mercanti portoghesi di religione cattolica, è l’occasione per ricordare le origini di questa Chiesa tanto lontana da Roma, la sua lunga storia (per lo più sconosciuta) e i suoi martiri. Sul suolo bengalese scorre infatti il sangue di tanti cristiani che hanno dato la propria vita per la fedeltà a Cristo.
I festeggiamenti si svolgono a Diang, nella diocesi di Chittagong (di recente rinominata Chattogram). Alla cerimonia hanno partecipato più di 8mila cattolici, 100 sacerdoti, 120 suore e 10 vescovi da tutto il Paese. Tra le personalità ecclesiastiche, anche mons. Lumen Monteiro, arrivato da Agartala (India). I festeggiamenti continueranno fino alla sera, quando musulmani, cristiani, indù e buddisti si ritroveranno insieme nella cattedrale, per partecipare ad un incontro interreligioso, segno dell’armonia e della gioia che marca i rapporti tra le diverse comunità religiose del Paese.      Continua nell’ ALLEGATO

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IL VIMINALE SMENTISCE SALVINI: «MAI DATO ORDINE PORTI CHIUSI A SEA WATCH» (Nello Scavo)

6. Documento ViminaleContrariamente alle dichiarazioni del vicepremier, il Ministero dell’Interno nega di avere mai dato l’ordine di divieto all’approdo e allo sbarco dei 47 migranti della nave umanitaria.

 Matteo Salvini non ha mai dato l’ordine di chiudere il porto alla Sea Watch, la nave umanitaria ripartita ieri dopo tre settimane di stop a Catania, dove il 31 gennaio erano stati fatti sbarcare 47 migranti. Non solo, il ministro dell’Interno non ha neanche vietato lo sbarco dei minorenni dalla nave quando è stata tenuta alla fonda a Siracusa. E questo nonostante il vicepremier leghista avesse ribadito più volte che «in Italia i porti – lo aveva assicurato anche il 23 gennaio mentre la nave si avvicinava alla Sicilia – sono chiusi». A smentire, ancora una volta, sono i documenti ufficiali, come già rivelato da “Avvenire” lo scorso 8 gennaio.
I documenti suscitano domande nuove sulla reale catena di comando che parte dal governo e arriva all’ultimo ufficiale delle Capitanerie di porto. Rispondendo a una «istanza di accesso civico», la Direzione centrale dell’immigrazione presso il Dipartimento della Pubblica sicurezza, precisa che il ministero «non ha prodotto e non detiene alcun provvedimento/comunicazione trasmesso alla nave Sea Watch».      Continua nell’ ALLEGATO

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