UN UOMO DI PAROLA (La Redazione)

2a. stradaLa morte di Gino STRADA, quasi fosse un segno del destino, ha occupato le prime pagine dei giornali insieme alle tragiche notizie che incominciavano a provenire dall’Afghanistan. Molto è stato scritto su di lui. E a ragione, dato lo spessore della sua persona. Per quanto ci riguarda crediamo che, quando ci lasciano uomini di tale levatura, la cosa migliore sia lasciar parlare loro stessi. Per questo riproponiamo l’articolo comparso sul quotidiano LA STAMPA il 13 agosto scorso, lo stesso giorno della sua morte. È un atto d’accusa lucido e disincantato di 20 anni d bugie raccontate a proposito di libertà, democrazia, diritti umani, ecc.

Prima però di cedergli la parola, riportiamo il commosso ricordo di mons. Giancarlo PEREGO, presidente della Fondazione Migrantes. “Ho incontrato Gino Strada in alcune occasioni, una di queste in Kosovo. Era un uomo sempre molto attento ai diritti umani ma soprattutto attento a far sì che l’Italia dimostrasse davvero di ripudiare la guerra. Era anche molto attento alle problematiche dell’immigrazione, il suo impegno era a tutela dei diritti. Ci mancherà un uomo capace di dare voce ai diritti dei più deboli e a questo articolo 11 della Costituzione che trova l’Italia ancora molto lontana dal ripudio della guerra. Ci mancherà molto.          Continua nell’ ALLEGATO

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