Articles Tagged with Riflessioni

Notiziario – riflessioni

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,                                                               

«La Terra Santa brucia! Noi vi preghiamo, fermate questo inferno.
Con queste parole di Fr. Ibrahim Faltas ofm, che ci giungono oggi da Gerusalemme, noi vi imploriamo di compiere tutto ciò che è in vostro potere per fermare quello che sta accadendo, e che state anche personalmente vivendo.
A Gerusalemme, in Israele, in Palestina, vive un mosaico di popolazione in uno stesso territorio. Su questa terra, che miliardi di persone al mondo considerano Santa, non può continuare a spargersi sangue, sangue innocente, sangue di civili e donne, sangue di bambini».

Così inizia un accorato appello che la città di Assisi ha voluto inviare a Israeliani a Palestinesi che si fronteggiano in un drammatico scontro che pare senza tempo e senza fine. Pochi giorni prima era stato il Patriarcato latino di Gerusalemme a far sentire la propria voce.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

domenica scorsa è stato beatificato nel Duomo di Agrigento il giudice Rosario LIVATINO, assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990. Riportiamo alcune parti del Messaggio che i Vescovi di Sicilia hanno diffuso per l’occasione. Sono parole significative per la presa di coscienza del problema mafioso che quella Chiesa ha maturato e importanti per noi perché ci indicano quale comportamento dobbiamo mantenere. Purtroppo il problema mafioso non è più una questione regionale, ma nazionale e mondiale, essendosi è lentamente insinuato anche nel nostro tessuto sociale.
«Amati figli e figlie delle Chiese di Sicilia, il Signore ha benedetto ancora questa nostra terra!
L’ha benedetta in uno di noi, cresciuto in una comunissima famiglia delle nostre e in una delle nostre città, dove ha respirato il profumo della dignità e dove ha appreso il senso del dovere, il valore dell’onestà e l’audacia della responsabilità.
L’ha benedetta nella sua giovinezza, che la forza della fede e gli ideali del Vangelo hanno trasfigurato di una bellezza straordinaria, impregnandola di amore per il bene comune, di passione per la verità e di sete della giustizia.             Continua nell’ ALLEGATO 

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                               quando la settimana scorsa sono stati arrestati 7 (un ottavo si è consegnato il giorno dopo) dei 10 terroristi che durante gli anni di piombo hanno ucciso e che tuttavia avevano trovato rifugio in Francia per una mal interpretata legge garantista, credo che a molti di noi, quelli cioè che hanno una certa età, sia venuta la pelle d’oca. È come se all’improvviso fossimo tornati indietro di 40 – 50 anni e, come allora, i ricordi si riaffacciassero nella loro concreta drammaticità. E allora si rende conto che per certe cose i ricordi non passano e non vanno nel dimenticatoio, ma sono lì presenti. Certo i contorni sono più sfumati, ma l’essenziale cioè il dolore, la paura, il senso di impotenza, anche la rabbia sono lì, di fronte a noi se non dentro di noi.

Spesso si sente parlare della necessità di FARE I CONTI CON LA STORIA e questo avviene al termine di grandi rivolgimenti storici, soprattutto se questi hanno coinvolto e diviso le coscienze delle donne e degli uomini che vi hanno preso parte e che in un modo o nell’altro ne sono stati toccati.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
avevamo programmato questo numero in un certo modo, ma due avvenimenti di indubbia gravità ci costringono a cambiare struttura. In primo luogo la notizia della morte di Nadia DE MUNARI, volontaria dell’Operazione Mato Grosso in Perù, sopravvenuta all’aggressione di sei giorni fa, poi questa mattina il ferimento di padre Christian CARLASSARE, comboniano e vescovo nominato di Rumbek in Sud Sudan. Sono due avvenimenti che ci interrogano profondamente sul nostro essere testimoni di speranza.
A questi due fatti abbiamo così dedicato uno spazio apposito all’interno della Circolare.
D’altra parte veniamo da una settimana nella quale abbiamo toccato con mano gli estremi di questa speranza/disperazione prima partecipando alla Beatificazione dei dieci martiri del Quiché in Guatemala, poi, quasi contestualmente, assistendo impotenti alla tragedia del naufragio di 130 donne, uomini e bambini, lasciati soli ad annegare nel Mediterraneo. Un mare che da tempo ha smesso di essere ponte tra le genti che si affacciano sulle rive, per diventare tomba per tanti innocenti, se non terreno di scontro tra persone completamente sorde e per di più cieche, perché incapaci di guardare in faccia una realtà, quella della migrazione, che è alla base non soltanto di disperati viaggi verso la vita, quanto di innumerevoli conflitti che si combattono a tutte le latitudini.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                      come ormai saprete, il 23 aprile prossimo con una solenne Cerimonia, che anche noi vivremo in contemporanea nella Celebrazione presieduta dal nostro vescovo Daniele nella Basilica di Santa Maria della Croce, verranno beatificati DIECI MARTIRI nella cattedrale di Santa Cruz del Quiché, vera e propria primizia delle migliaia che, in quella spaventosa repressione che investì quella Terra del Guatemala tra il 1970 e il 1990, hanno dato la loro vita.

Per questo lascio spazio ai Vescovi del Guatemala che, nel loro Messaggio per la Beatificazione dei 10  Martiri, con parole semplici e sincere, tratteggiano la personalità e la fede di questi uomini tanto umili quanto profondamente innamorati del Vangelo.

“La loro convinzione che il cristiano non può disinteressarsi della realtà in cui vive, né tanto meno chiudersi in un individualismo egoista incapace di vedere i grandi bisogni che vive la gente in quel preciso momento storico, li aiutava a considerare la vita come un tempo di grazia che li spingeva a vivere in una tensione continua verso l’eternità, senza però dimenticarsi di stare con i piedi per terra.         Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime. Carissimi,

al termine dell’omelia di Pasqua in Papa ci invita “a superare le barriere, vincere i pregiudizi, avvicinare chi ci sta accanto ogni giorno, per riscoprire la grazia della quotidianità”. Questo significa rivolgere la nostra attenzione anche ad altri vicini, con i quali probabilmente condividiamo momenti di lavoro od occasioni di incontro, per fermarci un momento a riflettere che anche loro vivono, come abbiamo fatto e stiamo facendo anche noi, intensi momenti di preghiera. Mi riferisco alla Comunità Musulmana.
È interessante notare come quella stessa luna che, prima piena dopo l’equinozio di primavera, ci ha portato la Pasqua, ora, terminato il suo ciclo, riparte nuova per avviare il mese di RAMADAN martedì prossimo 13 aprile. Il Ramadan è un tempo fondamentale per i fedeli musulmani. Infatti
secondo i cinque pilastri dell’Islam, durante il Ramadan i musulmani devono rispettare il digiuno (nella loro lingua Sawm) dall’alba al tramonto, per ricordare quando Maometto ha rivelato per la prima volta il Corano. Oltre ad acqua e cibo, i fedeli devono privarsi nell’arco della giornata anche del sesso, del fumo e di tutti i loro vizi.           Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

da qualche tempo a questa parte il nostro Vescovo Daniele ci ha abituati a riflettere su alcune parole chiave che hanno a che fare con la nostra fede. Così dopo aver trattato della paura a Natale, dell’ascolto in Quaresima, oggi è la volta della PAZIENZA per aiutarci ad intendere meglio la Pasqua.
Una riflessione profonda che non solo ci porta a cogliere la comune radice della parola passione, ma anche a considerare la sua estensione temporale, l’abbinamento strutturale con il concetto di amore e il valore esclusivamente positivo che la pazienza deve avere se vogliamo che qualunque nostra azione sia costruttiva.
Così al termine della lettura del Messaggio mi è venuto naturale associare la parola pazienza a tutta la vicenda dei Martiri del Quiché, alla quale dedichiamo l’apertura della Comunicazione ed il biglietto augurale di questa Pasqua,
Una pazienza connaturata alle popolazioni indigene che per oltre il 90% abitano la regione del Quiché da sempre discriminate sia socialmente che economicamente. Socialmente in quanto discendenti dalle antiche popolazioni Maya e quindi disprezzate dall’élite di origine europea. Economicamente in quanto considerate manodopera a buon mercato, quindi sfruttata e mal pagata.          Continua nell’ ALLEGATO

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QUATTRO PASSI PER VIVERE IL NOSTRO CAMMINO SPIRITUALE (Mons. Daniele Gianotti)

2a. Palme-Missionari-2021Veglia per la Professione di fede Memoria dei missionari martiri, Cattedrale, 27 marzo 2021

«Quattro passi per vivere il nostro cammino spirituale»: è questo che mi viene chiesto di proporvi questa sera, mentre con voi ringrazio il Signore per questo appuntamento, che fa da vigilia alla Settimana Santa, e ci dà la gioia di accogliere la Professione di fede di Beatrice, Fabiola, Gaia e Giorgia, che a nome di tutti ringrazio di cuore per questa scelta, che accompagniamo con la nostra preghiera e la nostra simpatia.
Quattro passi intrecciati con i giorni santi che stiamo per vivere, con quella che la tradizione chiama la «Settimana autentica», come dire: la settimana vera, la settimana che ci dice la verità sul progetto di Dio sul mondo, la verità sulla nostra vita, sul nostro passato, sul presente e su ciò che è preparato per noi nella Pasqua del Signore.

  1. Il primo passo lo prendo dall’inizio del racconto della passione del Signore secondo Marco, che ascolteremo domani, nella liturgia della Domenica delle Palme. È il racconto dell’unzione di Betania, quando una donna – nel racconto di Giovanni (12,1-11) è Maria, sorella di Marta e Lazzaro – vuota una grande quantità di olio profumato e prezioso sul capo di Gesù. È un gesto che scandalizza coloro che sono sensibili allo spreco, e vorrebbero che tutto il valore di quell’olio profumato diventasse sussidio per i poveri.         Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

                                               in un articolo comparso sul quotidiano LA STAMPA del 21 marzo e intitolato “Perché la lotta alle mafie riguarda tutti” don Luigi CIOTTI, fondatore di “Libera”, tocca un tema particolarmente sensibile, in un giorno significativo quale quello della Giornata della memoria delle vittime innocenti della mafia. Per questo riporto volentieri le sue parole.

La lotta alle mafie non può essere relegata solo agli addetti ai lavori (magistrati, forze di polizia, prefetture, alcuni segmenti fondamentali della società a cui va tutta la mia, la nostra riconoscenza). La repressione deve arrivare alla fine di un percorso.
È necessario allargare a tutti la partecipazione, perché riguarda tutti. Occorre quindi un pensiero nuovo, radicale, rigeneratore. Se non ci rigeneriamo come persone, ma anche come gruppi e movimenti, degeneriamo. La lotta alla mafia non è un sapere di settore, occorre un meticciato più vasto di saperi, che attraversi i diversi ambiti della vita.
Ecco perché a Ricordare e rivedere le stelle lo slogan scelto quest’anno per il 26° anno della Giornata della Memoria e dell’Impegno, è si un richiamo a Dante, come memoria del cuore, ma anche il desiderio verso l’altro, l’altrove. Desiderio deriva dal latino e significa letteralmente «mancanza di stelle»: noi abbiamo bisogno di stelle, fame di luci che ci guidino nel cammino a volte faticoso della vita. Luci della conoscenza, di libertà e giustizia, di dignità per tutti.         Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa

CARPE DIEM!   VLOG SULLA SETTIMANA SANTA

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Il Vangelo della Passione della domenica delle Palme apre la Settimana Santa, chiamata anche la settimana autentica, vera, in cui i dubbi si chiariscono, i sotterfugi vengono alla luce. In cui non si può più essere sia caldo che freddo, sia carne che pesce,… in cui o si sta con Gesù oppure no!
Cosa c’entrano la primavera, il profumo e la Settimana Santa alle porte?
Queste le domande che si pone e ci pone il seminarista Andrea Berselli nel suo nuovo video a commento del Vangelo della domenica.

Link al video:  www.youtube.com/watch?v=V-yb8FWch2s

 

Nuovo Documento di Microsoft WordPer questa quaresima, Andrea propone anche un PODCAST quotidiano con un breve commento al Vangelo del giorno, disponibile sia sul suo canale youtube (www.youtube.com/channel/UC91_P8Ug6mfWnpqjKPO45gQ), sia sulla piattaforma Spotify (PODCAST – Dammi 5 minuti – Andrea Berselli).
Un modo alternativo e semplice perchè la Parola corra!

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