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Notiziario – riflessioni

DIECI TWEET DI DON BOSCO PER GLI EDUCATORI DI OGGI (Marco Pappalardo)

2a. dieci-tweet...Don Bosco ha vissuto tempi non meno duri (epidemia inclusa!); con il suo “sistema preventivo” ha affrontato le intemperie e dato una risposta a livello internazionale all’emergenza educativa. Cosa dice agli educatori oggi?

Ci troviamo da anni nell’emergenza educativa e ogni giorno, purtroppo, la cronaca nera lo conferma. Qualcuno dà la colpa alla pandemia, ma tutt’al più ha solo amplificato la difficile situazione. Le emergenze ci sono state e ci saranno, tuttavia, se coprono decenni, si fa fatica a definirle tali. Per affrontarle non ci vogliono convegni su convegni, dibattiti su dibattiti, denunce su denunce, bensì un metodo chiaro e ispirato, uno stile acquisito, un modello – anche del passato – da attualizzare.
In questo periodo viene in mente Don Bosco (il cui ricordo è il 31 gennaio) che tra la metà e la fine dell’Ottocento ha vissuto tempi non meno duri (epidemia inclusa!); con il suo “sistema preventivo” ha affrontato le intemperie e dato una risposta a livello internazionale all’emergenza educativa. E ciò non vale solo per la Chiesa, lo sanno bene gli studenti e gli studiosi di pedagogia, nonché le istituzioni laiche che vi si ispirano, persino in Paesi dove i cristiani sono in minoranza! Cosa dice agli educatori di oggi?          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                             il Giorno della Memoria è troppo importante e coinvolgente per essere lasciato solo agli specialisti. Ci tocca tutti da vicino dopo che la senatrice Liliana SEGRE ha evocato la parola INDIFFERENZA come chiave per interpretare un avvenimento, quale è la Shoah, che ancora ci sconvolge. Per questo riportiamo di seguito due documenti che ci possono aiutare a comprendere qualche cosa di più.
Il primo è la parte conclusiva di un’intervista, curata da Lia Tagliacozzo, a Simonetta DELLA SETA, collaboratrice dell’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, e comparsa sul MANIFESTO del 27 gennaio scorso, mentre il secondo è un comunicato stampa della Fondazione Migrantes.                            
Sono vent’anni che con la legge 211 del 2000 è stato istituito il «Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti». Venti anni sono un traguardo importante e questo va sottolineato con forza: è la legge che ha permesso una nuova consapevolezza ed ha rappresentato una presa di coscienza, un modo di fare i conti con la storia d’Italia relativamente a quella vicenda specifica.
Sorprende però che, dopo venti anni di celebrazioni del «Giorno della memoria» nelle istituzioni e nelle scuole di ogni ordine e grado – e spesso il lavoro inizia con i bambini delle primarie – si registri un aumento di episodi legasti all’antisemitismo.          Continua nell’ ALLEGATO

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NEL MONDO POST-VACCINAZIONE MODELLI ALTERNATIVI PER IL FUTURO DELLA MADRE TERRA. (Leonardo Boff)

2a. Madre TerraqPubblichiamo, in esclusiva per l’Italia, la terza parte della riflessione, dell’eco-teologo brasiliano Leonardo Boff, sulle reali possibilità di una trasformazione dei rapporti con la Terra: la proposta rivoluzionaria contenuta nell’enciclica “Fratelli Tutti” di papa Francesco.

Veniamo e siamo ancora all’interno di un paradigma antropocentrico che è alla base della modernità. È il regno del dominus: l’essere umano come signore e padrone (maître et possesseur di Descartes) della natura e della Terra. Questi hanno senso solo nella misura in cui si ordinano al suo volere. Ha cambiato la faccia della Terra, ha portato molti vantaggi, ma ha anche creato un principio di autodistruzione. È l’attuale impasse delle “ombre dense” (Ft cap I). Siamo parte integrante della natura, non al di fuori o sopra di essa, ma al suo interno e al suo fianco come fratelli e sorelle.
Di fronte a questa visione del mondo della modernità, l’enciclica Fratelli tutti contrappone un nuovo paradigma: quello del frater del fratello, della fraternità universale e dell’amicizia sociale (n. 6). L’essere umano, parte di essa, ha legami di fraternità che uniscono tutti gli esseri, non solo perché cosi, lo visse Francesco di Assisi, grande ispiratore di Francesco di Roma, ma soprattutto per il fatto scientifico che tutti gli esseri viventi hanno lo stesso codice genetico di base. Siamo, quindi, tutti fratelli e sorelle, dalla cellula più primitiva di 3,8 miliardi di anni fa, passando per i dinosauri fino a noi.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                       finalmente una BUONA NOTIZIA davvero grande!
Come anticipato dall’immagine di copertina, venerdì scorso 22 gennaio è entrato in vigore il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN). Ciò significa che, grazie a questo nuovo trattato, le armi nucleari diventano illegali.
«È un evento storico che allontana il flagello della guerra nucleare dal mondo» è quanto afferma il Tavolo per la Pace di Cremona. È anche una vittoria della società civile che ha agito attraverso la campagna ICAN, che in inglese significa “io posso”, ma allo stesso tempo è l’acronimo di Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari che nel 2017 vinse appunto il Premio Nobel per la pace. Il TPAN è stato approvato proprio nel 2017 dall’Assemblea dell’ONU da 122 Paesi membri e ratificato da 50, mentre altri 30 paesi hanno in atto procedure di ratifica.
Sono 13.400 le testate atomiche esistenti nel mondo, in continua modernizzazione e con costi da capogiro: 140.000 dollari al minuto per un totale di oltre 70 miliardi di dollari solo nel 2019. «Se si calcolano anche i costi indiretti – prosegue il documento della Tavola per la Pace di Cremona –  come i danni ad ambiente e salute o la difesa missilistica per proteggere le testate nucleari, il costo supera i 100 miliardi l’anno. Cifre enormi e in costante crescita. Insopportabili e vergognose di fronte all’emergenza sanitaria, economica e sociale dovute alla pandemia oltre che alle cifre attuali della povertà e del sottosviluppo.         Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

sono passati 10 mesi quando l’Italia divenne tutta intera e per la prima volta un’unica zona rossa. In quell’occasione la poetessa Mariangela GUALTIERI ci regalò la poesia “9 marzo duemilaventi” che terminava con queste parole:

“Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro”.

E da questa stessa parola, Adesso” comincia il suo nuovo dono poetico per l’inizio dell’anno 2021
che la poetessa ha voluto regalare alle monache e ai monaci della Comunità di Bose, che sul loro sito hanno aperto una sezione dedicata a Lo spazio della cura. In occasione del nuovo anno, infatti, hanno chiesto ad alcune amiche e amici di scrivere delle parole per questo futuro. Un’iniziativa per aiutare ad aprire prospettive, allargare lo sguardo, costruire insieme.
Ora, partendo dal Monastero di Bose, questa poesia vuole raggiungere tutti, donne e uomini,
anziani e giovani, persone che continuano a soffrire per la crisi della pandemia e per tutte le situazioni difficili, per aiutare tutti a guardare con più fiducia ai giorni che verranno.       Continua nell’ ALLEGATO

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NEL MONDO POST-VACCINAZIONE: MODELLI ALTERNATIVI PER IL FUTURO DELLA MADRE TERRA. (Leonardo Boff)

2a. Nel mondo post vaccinazione...Pubblichiamo, in esclusiva per l’Italia, questa riflessione, del famoso teologo brasiliano Leonardo Boff, sul mondo “post-vaccinazione”. Ci offre pensieri intensi, e originali, sul futuro del nostro pianeta. Essendo molto lunga l’abbiamo divisa in tre parti. Ecco la prima parte.

Tutti si sono preoccupati per la scienza e per la ricerca sfrenata di vaccini sicuri ed efficaci. Alla fine sono apparsi. Pochi hanno parlato del contesto che ha dato origine al Covid-19. Ha significato il contrattacco della Madre Terra contro gli “umanoidi”, perché – come ha affermato chiaramente Papa Francesco nella Laudato Sì: “non abbiamo mai maltrattato e ferito la Casa Comune come negli ultimi due secoli” (n. 53). Il contesto del virus è nella voracità del nostro modo di produzione e consumo, nel modo attuale di abitare il pianeta Terra, aggredendolo e sfruttandolo eccessivamente per l’ultra neoliberismo. Il Covid-19 ha colpito come un fulmine questo sistema predatorio, uccidendo le vite della natura e dell’umanità. Ha smantellato i suoi principali mantra: il profitto prima di tutto, la concorrenza, l’individualismo, l’uso meramente utilitaristico della natura, la mancanza di cura che tutto esista e viva, la prevalenza del mercato sulla società, lo stato minimo e la privatizzazione dei beni comuni. Se avessimo seguito questi mantra, l’umanità sarebbe in grave pericolo.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                               viviamo una situazione davvero strana e non credo di dire una novità. Tuttavia la stranezza consiste anche nel fatto che ho prezzi da una pandemia che sequestra gran parte dei nostri pensieri e da fatti che normalmente verrebbero giudicati incredibili come una possibile crisi di governo in Italia o l’assalto al congresso degli Stati Uniti, molte notizie, anche interessanti, finiscono per sfuggirci.

È il caso della CONSULTA INTERCULTURA delle cittadine e dei cittadini sui temi dell’intercultura e dell’integrazione. Frutto di un lungo e articolato lavoro che ha visto all’opera prima diverse persone di cultura diversa, poi la Commissione delle politiche sociali e per ultimo il Consiglio comunale che ne ha votato il regolamento, la Consulta Intercultura non solo vede la luce, ma diventa operativa. Da lunedì 11 gennaio a giovedì 11 febbraio infatti verranno raccolte le adesioni così da giungere entro il mese di marzo alla prima convocazione. A pagina xxx troverete nel dettaglio il funzionamento della Consulta e le modalità di adesione. Qui ci preme fare qualche riflessione generale          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

dopo un anno dominato dal Covid-19 e dopo un’enciclica, Fratelli tutti, in molte parti davvero profetica, credo che Papa Francesco non abbia stupito nessuno quando ha proposto per la 54a Giornata Mondiale della Pace 2021, il tema della cura. Infatti il titolo del messaggio È proprio LA CULTURA DELLA CURA COME PERCORSO DI PACE e propone un cammino di riflessione molto ampio.
Si comincia infatti con la creazione dell’uomo, dove Dio stesso è modello e origine della vocazione umana alla cura in quanto non solo crea l’uomo a sua immagine e somiglianza, decretandone la sua dignità inviolabile, ma affida Il Giardino piantato nell’Eden proprio alle cure di Adamo. Dopo un rapido accenno al ministero di Gesù, la cui vita è tutta un esempio di cura verso chi soffre, e all’impegno che i suoi seguaci hanno sempre mantenuto nel corso dei secoli, Francesco si sofferma su quella che egli definisce la bussola dei princìpi sociali, ovvero alcuni princìpi della dottrina sociale della Chiesa dai quali declinare i più importanti aspetti della cura.
Il primo è la Promozione della dignità e dei diritti della persona umana. Ogni persona infatti è un fine in se stessa, mai solo uno strumento da utilizzare. Da qui l’attenzione al nostro prossimo.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

                                      è davvero un Natale speciale quello che stimo vivendo quest’anno. Senz’altro difficile, ma ricco di sorprese. Per esempio non avrei mai pensato di ricevere biglietti di questo tenore:
In questo Natale così particolare è difficile, ho pensato di devolvere quanto avrei speso per i vostri regali al FONDO SAN GIUSEPPE perché le persone senza lavoro stanno vivendo un periodo ancora più duro del nostro…”
Questo sarà un Natale particolare, lo sentiamo dire ogni giorno… il Covid ci fa vivere nella paura della malattia e ha trascinato molte famiglie nell’incubo di difficoltà economiche sempre maggiori. Lo spirito del Natale è però uno spirito di speranza, di gioia, di pace e serenità ed è in nome di questo spirito che ho scelto di sostenere il FONDO SAN GIUSEPPE e la SAN VINCENZO del mio paese, donando loro quanto avevo destinato all’acquisto dei regali per parenti e amici…”          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

ci sono voluti giorni e giorni prima che un quotidiano di grande tiratura come il Corriere della Sera si decidesse a pubblicare nelle proprie pagine la fotografia che abbiamo usato come apertura. Per giorni e giorni ha fatto il giro del web, prima di essere presa in considerazione come l’altra faccia dell’Italia di oggi. Ci tranquillizza di più vedere gli assembramenti per gli acquisti che gli assembramenti per fame. In realtà è una fotografia che ci imbarazza, perché dimostra che la situazione è esplosa e ci sta sfuggendo di mano. Ci troviamo di fronte ad un modello di sviluppo che non è più sostenibile. In quelle file non ci sono soltanto stranieri, ma il numero degli italiani è aumentato enormemente in quest’ultimo anno. Spesso sono uomini espulsi dal mondo del lavoro, completamente senza risorse. Sono il simbolo di una società dell’eccesso che è cresciuta a dismisura lasciando indietro un numero di persone sempre maggiore. Arriva a casa nostra la stessa disuguaglianza che c’è nel mondo e che fatichiamo a capire ed accettare.

È giunto il momento di ripensare una società dove il consumo vale più del lavoro. Certamente i sussidi sono fondamentali in questo momento drammatico con tanta gente che non ha il necessario per arrivare alla fine del mese, ma vanno pensati e collocati in un quadro sociale diverso.          Continua nell’ ALLEGATO

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