Articles Tagged with Riflessioni

Notiziario – riflessioni

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

sono passati 10 mesi quando l’Italia divenne tutta intera e per la prima volta un’unica zona rossa. In quell’occasione la poetessa Mariangela GUALTIERI ci regalò la poesia “9 marzo duemilaventi” che terminava con queste parole:

“Adesso lo sappiamo quanto è triste
stare lontani un metro”.

E da questa stessa parola, Adesso” comincia il suo nuovo dono poetico per l’inizio dell’anno 2021
che la poetessa ha voluto regalare alle monache e ai monaci della Comunità di Bose, che sul loro sito hanno aperto una sezione dedicata a Lo spazio della cura. In occasione del nuovo anno, infatti, hanno chiesto ad alcune amiche e amici di scrivere delle parole per questo futuro. Un’iniziativa per aiutare ad aprire prospettive, allargare lo sguardo, costruire insieme.
Ora, partendo dal Monastero di Bose, questa poesia vuole raggiungere tutti, donne e uomini,
anziani e giovani, persone che continuano a soffrire per la crisi della pandemia e per tutte le situazioni difficili, per aiutare tutti a guardare con più fiducia ai giorni che verranno.       Continua nell’ ALLEGATO

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NEL MONDO POST-VACCINAZIONE: MODELLI ALTERNATIVI PER IL FUTURO DELLA MADRE TERRA. (Leonardo Boff)

2a. Nel mondo post vaccinazione...Pubblichiamo, in esclusiva per l’Italia, questa riflessione, del famoso teologo brasiliano Leonardo Boff, sul mondo “post-vaccinazione”. Ci offre pensieri intensi, e originali, sul futuro del nostro pianeta. Essendo molto lunga l’abbiamo divisa in tre parti. Ecco la prima parte.

Tutti si sono preoccupati per la scienza e per la ricerca sfrenata di vaccini sicuri ed efficaci. Alla fine sono apparsi. Pochi hanno parlato del contesto che ha dato origine al Covid-19. Ha significato il contrattacco della Madre Terra contro gli “umanoidi”, perché – come ha affermato chiaramente Papa Francesco nella Laudato Sì: “non abbiamo mai maltrattato e ferito la Casa Comune come negli ultimi due secoli” (n. 53). Il contesto del virus è nella voracità del nostro modo di produzione e consumo, nel modo attuale di abitare il pianeta Terra, aggredendolo e sfruttandolo eccessivamente per l’ultra neoliberismo. Il Covid-19 ha colpito come un fulmine questo sistema predatorio, uccidendo le vite della natura e dell’umanità. Ha smantellato i suoi principali mantra: il profitto prima di tutto, la concorrenza, l’individualismo, l’uso meramente utilitaristico della natura, la mancanza di cura che tutto esista e viva, la prevalenza del mercato sulla società, lo stato minimo e la privatizzazione dei beni comuni. Se avessimo seguito questi mantra, l’umanità sarebbe in grave pericolo.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                               viviamo una situazione davvero strana e non credo di dire una novità. Tuttavia la stranezza consiste anche nel fatto che ho prezzi da una pandemia che sequestra gran parte dei nostri pensieri e da fatti che normalmente verrebbero giudicati incredibili come una possibile crisi di governo in Italia o l’assalto al congresso degli Stati Uniti, molte notizie, anche interessanti, finiscono per sfuggirci.

È il caso della CONSULTA INTERCULTURA delle cittadine e dei cittadini sui temi dell’intercultura e dell’integrazione. Frutto di un lungo e articolato lavoro che ha visto all’opera prima diverse persone di cultura diversa, poi la Commissione delle politiche sociali e per ultimo il Consiglio comunale che ne ha votato il regolamento, la Consulta Intercultura non solo vede la luce, ma diventa operativa. Da lunedì 11 gennaio a giovedì 11 febbraio infatti verranno raccolte le adesioni così da giungere entro il mese di marzo alla prima convocazione. A pagina xxx troverete nel dettaglio il funzionamento della Consulta e le modalità di adesione. Qui ci preme fare qualche riflessione generale          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

dopo un anno dominato dal Covid-19 e dopo un’enciclica, Fratelli tutti, in molte parti davvero profetica, credo che Papa Francesco non abbia stupito nessuno quando ha proposto per la 54a Giornata Mondiale della Pace 2021, il tema della cura. Infatti il titolo del messaggio È proprio LA CULTURA DELLA CURA COME PERCORSO DI PACE e propone un cammino di riflessione molto ampio.
Si comincia infatti con la creazione dell’uomo, dove Dio stesso è modello e origine della vocazione umana alla cura in quanto non solo crea l’uomo a sua immagine e somiglianza, decretandone la sua dignità inviolabile, ma affida Il Giardino piantato nell’Eden proprio alle cure di Adamo. Dopo un rapido accenno al ministero di Gesù, la cui vita è tutta un esempio di cura verso chi soffre, e all’impegno che i suoi seguaci hanno sempre mantenuto nel corso dei secoli, Francesco si sofferma su quella che egli definisce la bussola dei princìpi sociali, ovvero alcuni princìpi della dottrina sociale della Chiesa dai quali declinare i più importanti aspetti della cura.
Il primo è la Promozione della dignità e dei diritti della persona umana. Ogni persona infatti è un fine in se stessa, mai solo uno strumento da utilizzare. Da qui l’attenzione al nostro prossimo.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

                                      è davvero un Natale speciale quello che stimo vivendo quest’anno. Senz’altro difficile, ma ricco di sorprese. Per esempio non avrei mai pensato di ricevere biglietti di questo tenore:
In questo Natale così particolare è difficile, ho pensato di devolvere quanto avrei speso per i vostri regali al FONDO SAN GIUSEPPE perché le persone senza lavoro stanno vivendo un periodo ancora più duro del nostro…”
Questo sarà un Natale particolare, lo sentiamo dire ogni giorno… il Covid ci fa vivere nella paura della malattia e ha trascinato molte famiglie nell’incubo di difficoltà economiche sempre maggiori. Lo spirito del Natale è però uno spirito di speranza, di gioia, di pace e serenità ed è in nome di questo spirito che ho scelto di sostenere il FONDO SAN GIUSEPPE e la SAN VINCENZO del mio paese, donando loro quanto avevo destinato all’acquisto dei regali per parenti e amici…”          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

ci sono voluti giorni e giorni prima che un quotidiano di grande tiratura come il Corriere della Sera si decidesse a pubblicare nelle proprie pagine la fotografia che abbiamo usato come apertura. Per giorni e giorni ha fatto il giro del web, prima di essere presa in considerazione come l’altra faccia dell’Italia di oggi. Ci tranquillizza di più vedere gli assembramenti per gli acquisti che gli assembramenti per fame. In realtà è una fotografia che ci imbarazza, perché dimostra che la situazione è esplosa e ci sta sfuggendo di mano. Ci troviamo di fronte ad un modello di sviluppo che non è più sostenibile. In quelle file non ci sono soltanto stranieri, ma il numero degli italiani è aumentato enormemente in quest’ultimo anno. Spesso sono uomini espulsi dal mondo del lavoro, completamente senza risorse. Sono il simbolo di una società dell’eccesso che è cresciuta a dismisura lasciando indietro un numero di persone sempre maggiore. Arriva a casa nostra la stessa disuguaglianza che c’è nel mondo e che fatichiamo a capire ed accettare.

È giunto il momento di ripensare una società dove il consumo vale più del lavoro. Certamente i sussidi sono fondamentali in questo momento drammatico con tanta gente che non ha il necessario per arrivare alla fine del mese, ma vanno pensati e collocati in un quadro sociale diverso.          Continua nell’ ALLEGATO

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THE ECONOMY OF FRANCESCO: PARTE SECONDA (Andrea Mobiglia)

3a. The economy...Dopo aver analizzato, in un primo articolo, alcuni degli aspetti presentati al convegno The economy of Francesco, pare importante procedere nel ragionamento e considerare una delle figure teoriche ipotizzate negli studi economici e da cui nasce anche una mentalità distorta e non veritiera della natura umana: l’homo economicus. Per uno sviluppo umano integrale, occorre andare oltre l’homo economicus,

L’ homo economicus è presentato in sintesi come un individuo che agisce solo per un proprio tornaconto personale, calcolando i benefici e i costi del proprio agire e usando esclusivamente questi come criteri per la sua vita; esso è una caricatura estremamente imperfetta e che non spiega la complessità della natura umana. Per smentire il concetto di homo economicus è sufficiente osservare meglio la realtà e porre ad esempio attenzione sulla famiglia, dove al contrario le scelte non avvengono sulla base dell’efficienza economica o su quella di un proprio tornaconto personale (estremizzando, per rendere più chiaro il concetto, si può concludere che per una coppia sposata la scelta più efficiente di carattere economico non è quella di prendersi cura dei figli ma, al contrario, di non farne[1]).          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

credo che dobbiamo farcene una ragione, ma ancora una volta il papà ci stupisce. Ha appena dato alle stampe un’Enciclica poderosa, ha voluto, e praticamente guidato, un Convegno internazionale per rifondare l’economia, ed ecco che sforna una Lettera Apostolica sulla figura di San Giuseppe. E non una lettera qualsiasi, tipo commemorazione obbligata di un vecchio anniversario… È sufficiente l’inizio per darci il senso di una riflessione che accarezza le corde più profonde e forse più intime della nostra umanità.
“Tale desiderio (di condividere con voi alcune riflessioni personali su questa straordinaria figura) è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo.          Continua nell’ ALLEGATO

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THE ECONOMY OF FRANCESCO: ALCUNE CONSIDERAZIONI ANDREA MOBIGLIA

2a. economy-francescoAd Assisi si sono recentemente ritrovati (in modalità online) numerosi giovani per ripensare il paradigma economico: proviamo a svolgere alcune considerazioni, a partire dal terreno della dottrina sociale della Chiesa.

3 dicembre 2020

Con The economy of Francesco, l’evento voluto dal Papa ad Assisi (avvenuto a distanza a causa della pandemia), Francesco ha chiesto a giovani economisti di tutto il mondo di incontrarsi, dialogare, leggere la realtà e provare a porre le basi per una nuova visione dell’economia, si è concluso di recente.
L’invito del Papa è quello di sfruttare l’occasione per «avviare processi, tracciare percorsi, allargare orizzonti» per creare «una nuova mentalità culturale e, quindi, economica, politica e sociale»; per avere un’economia più umana, più al servizio delle persone e che non continui a sostenere la “cultura dello scarto”, come la definisce Francesco, è urgente porsi una domanda che precede la costruzione di un nuovo modello economico, che appare sempre più necessario dato l’aggravarsi delle disparità sociali (da questo punto di vista la pandemia ha aperto gli occhi, questo modello di sviluppo non è più sostenibile): come i cristiani possono essere presenti nell’economia? Come avere «lo sguardo di Gesù»[1]?          Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa…

LA PAROLA HA PRESO CASA
Proposte di riflessione per l’avvento

Microsoft Word - AAC_LOCANDINA Proposta Avvento e Natale.docx

…LUOGO DI NASCONDIMENTO… PER FARE EMERGERE

… quale prospettiva
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,6-8.19-28)
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti
a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo».
Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.
Che cosa dici di te stesso?».      Continua negli allegati  ( Alleg. 1)  – ( Alleg. 2)

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