SINODO: QUALE GESTIONE DEL POTERE NELLA CHIESA? (1) (Gilberto Borghi)

2a. Gesù dà a Pietro le chiavi - PERUGINOIn molte diocesi del mondo stanno partendo la progettazione e le prime realizzazioni dei percorsi del sinodo, dal titolo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Un sinodo sul sinodo: come camminare insieme per imparare a camminare insieme.

Tema che porta sul tavolo la gestione del potere all’interno della Chiesa.
Nei punti 3, 6 e 8, delle dieci tracce contenutistiche su cui il sinodo dovrebbe muoversi, si chiede proprio di parlare di questo. La chiesa è guidata dallo Spirito Santo, certo (Chiesa popolo di Dio), ma essendo il Cristo oggi incarnato nell’umanità (Chiesa corpo di Cristo) una forma umana della gestione del potere, la Chiesa la deve avere! Perciò, per aiutare una riflessione seria, è bene chiedersi: storicamente, come ha vissuto, la Chiesa, le forme concrete di gestione del potere interno?
Agli albori, la Chiesa, nel suo complesso, si vive quasi come una democrazia della fede che richiede e fonda una oligarchia illuminata: “Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e Noi…” (At, 15,28). Dove il noi non è solo dei dodici, ma della comunità di Gerusalemme tutta (15, 4 e 22-23). In essa certamente i dodici hanno una preminenza, che però è fondata e riconosciuta dal resto dei fedeli, i quali non si sentono esclusi dalle prese di decisione e possono portare le loro esperienze e riflessioni affinché l’”oligarchia” sia maggiormente illuminata (At, 9,32; 10, 45; 1 Pt 5,12).          Continua nell’ ALLEGATO

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