RICORDANDO SREBRENICA, L’ULTIMO GENOCIDIO D’EUROPA (Giorgio Fruscione)

SONY DSCSono solo 8 quest’anno i feretri verdi che vengono seppelliti al memoriale di Potocari, che accoglie le vittime del genocidio di Srebrenica, dove 25 anni fa, nel luglio del 1995, vennero uccisi oltre 8mila bosniaci musulmani dalle truppe serbo-bosniache del generale Ratko Mladic.
Ogni anno si lavora per riesumare i resti sparsi tra più fosse comuni della Bosnia orientale, dove si concentravano le zone protette dell’ONU, che 25 anni fa decise di abbandonare l’enclave di Srebrenica al suo destino. Ed è anche per questo che si tratta di un genocidio che pesa sulla memoria europea: le truppe olandesi non fecero nulla, lasciando carta bianca a Mladic, che oggi all’Aja attende il verdetto dell’appello, che dovrebbe confermare la sentenza a vita. Le responsabilità del contingente dei Paesi Bassi sono state confermate anche l’anno scorso, a ridosso dell’anniversario, da una sentenza di una corte nazionale che definisce “la responsabilità parziale” sulla sorte di almeno 350 uomini.
Quello di oggi è un anniversario giubilare che però deve fare a meno delle cerimonie inizialmente previste per via dell’emergenza sanitaria: non potranno partecipare le decine di migliaia di persone che ogni anno arrivano da tutta la Bosnia e non solo. Sarà una cerimonia più contenuta e surreale, mentre la Bosnia-Erzegovina resta nel limbo istituzionale che privilegia ancora quelle retoriche nazionaliste che portarono il paese alla guerra e che sui fatti di Srebrenica dà il peggio del revisionismo, o addirittura negazionismo.        Continua nell’ ALLEGATO

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