PERCHÉ MI È CARA BOSE (Lidia Maggi)

2a. bose-2Cosa vuol dire Bose per me, pastora evangelica? E, insieme a me, per chi vive la fede in una chiesa protestante? Il faticoso momento attuale mi ha sollecitato a pormi queste domande.

La comunità di Bose non ha rappresentato per me l’incontro con l’esotico (con quella dimensione monastica che le chiese della Riforma hanno perlopiù espulso dal loro orizzonte) o con una risorsa utile per coltivare lo spirito ecumenico. Più radicalmente, la forma delle fede vissuta a Bose mi ha interpellata nella mia identità più profonda, a proposito di quel marcatore identitario che caratterizza il cristianesimo riformato, ovvero la centralità della Parola. Su quell’aspetto a proposito del quale ad un protestante verrebbe spontaneo dire: su questo non ho bisogno di sollecitazioni esterne, mi basta la mia tradizione. E invece quante volte ho sperimentato lo stupore di apprendere dalle sorelle e dai fratelli di Bose l’arte dell’ascolto della Parola attestata nelle Scritture. Sono grata a Bose per avermi illuminata ed educata alla ricchezza della Parola. Se c’è un merito che mi sento di riconoscere a questa comunità è quello di aver creato un ambiente che fa da cassa di risonanza alla voce plurale delle Scritture e alla loro infinita interpretazione. A Bose ho sperimentato una buona acustica, in grado di far risuonare la Parola nei tanti linguaggi di cui è capace lo Spirito. Ho udito il suono spesso dimenticato della radice ebraica delle Scritture. Penso con ammirazione e gratitudine al prezioso lavoro di scavo operato da Alberto Mello. Come anche al contributo di Sabino Chialà per la comprensione dell’ebraismo apocalittico. Ho gustato il tono profetico e l’intelligenza spirituale dell’insegnamento di Enzo Bianchi. Mi ha incantata la ricca lettura esistenziale delle Scritture offerta da Luciano Manicardi. Per non parlare della sapienza di Daniel Attinger, capace di ricomporre la comunione infranta tra l’interpretazione biblica protestante e quella cattolica. Parlando della mia esperienza, non posso che ricordare solo alcuni nomi.      Continua nell’ ALLEGATO

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