Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                               quando la settimana scorsa sono stati arrestati 7 (un ottavo si è consegnato il giorno dopo) dei 10 terroristi che durante gli anni di piombo hanno ucciso e che tuttavia avevano trovato rifugio in Francia per una mal interpretata legge garantista, credo che a molti di noi, quelli cioè che hanno una certa età, sia venuta la pelle d’oca. È come se all’improvviso fossimo tornati indietro di 40 – 50 anni e, come allora, i ricordi si riaffacciassero nella loro concreta drammaticità. E allora si rende conto che per certe cose i ricordi non passano e non vanno nel dimenticatoio, ma sono lì presenti. Certo i contorni sono più sfumati, ma l’essenziale cioè il dolore, la paura, il senso di impotenza, anche la rabbia sono lì, di fronte a noi se non dentro di noi.

Spesso si sente parlare della necessità di FARE I CONTI CON LA STORIA e questo avviene al termine di grandi rivolgimenti storici, soprattutto se questi hanno coinvolto e diviso le coscienze delle donne e degli uomini che vi hanno preso parte e che in un modo o nell’altro ne sono stati toccati.          Continua nell’ ALLEGATO

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GESÙ BUON PASTORE AMA TUTTI, ANCHE CHI FREQUENTA POCO LE NOSTRE COMUNITÀ (Regina Coeli, 25-04-2021)

1a. Regina Coeli 25.04.21In questa quarta domenica di Pasqua, detta domenica del Buon Pastore, il Vangelo (Gv 10,11-18) presenta Gesù come il vero pastore, che difendeconosce e ama le sue pecore.
A Lui, Buon Pastore, si contrappone il “mercenario”, al quale non importano le pecore, perché non sono sue. Fa questo mestiere solo per la paga, e non si preoccupa di difenderle: quando arriva il lupo fugge e le abbandona (cfr vv. 12-13). Gesù, invece, pastore vero, ci difende sempre, ci salva in tante situazioni difficili, situazioni pericolose, mediante la luce della sua parola e la forza della sua presenza, che noi sperimentiamo sempre e, se vogliamo ascoltare, tutti i giorni.
Il secondo aspetto è che Gesù, pastore buono, conosce – il primo aspetto: difende, il secondo: conosce – le sue pecore e le pecore conoscono Lui (v. 14). Come è bello e consolante sapere che Gesù ci conosce ad uno ad uno, che non siamo degli anonimi per Lui, che il nostro nome gli è noto! Per Lui non siamo “massa”, “moltitudine”, no. Siamo persone uniche, ciascuno con la propria storia, [e Lui] ci conosce ciascuno con la propria storia, ciascuno con il proprio valore, sia in quanto creatura sia in quanto redento da Cristo. Ognuno di noi può dire: Gesù mi conosce! È vero, è così: Lui ci conosce come nessun altro. Solo Lui sa che cosa c’è nel nostro cuore, le intenzioni, i sentimenti più nascosti.          Continua nell’ ALLEGATO

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MESSA PER LA BEATIFICAZIONE DEI MARTIRI DEL QUICHÉ (La Redazione)

2a. Messa di beatificazioneVenerdì 23 aprile 2021, a Santa Cruz del Quiché, la diocesi del Guatemala di cui è vescovo il cremasco mons. Rosolino Bianchetti, sono stati beatificati dieci martiri, uccisi durante la repressione militare fra gli anni 1980 e 1991.
Nello stesso momento, alle ore 18, il vescovo Daniele ha presieduto una Messa nella basilica di S. Maria della Croce, in segno di comunione con la Diocesi del Quiché e con tutte le Chiese del Guatemala, con le quali la Diocesi di Crema ha collaborato negli anni passati attraverso il ministero di diversi preti “fidei donum”. Due di loro, don Erminio Nichetti e don Roberto Sangiovanni, hanno concelebrato con il Vescovo Daniele, mentre don Federico Bragonzi ha inviato una testimonianza che è stata ascoltata alla fine della Messa. Hanno concelebrato, con altri preti, anche p. Angelo Riboli, missionario della Consolata, e p. Gigi Maccalli della Società delle Missioni Africane.
Riportiamo di seguito il saluto iniziale del vescovo e parte della testimonianza di don Federico.              Continua nell’ ALLEGATO

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“NON POSSIAMO PIÙ TACERE”! (La Redazione)

3a. Mappa CongoDa padre Elio FARRONATO, missionario comboniano in Congo, riceviamo un forte grido di denuncia. Una denuncia basata su fatti chiari e documentati che portano al vicino Rwanda…

 “Tutti in Italia – scrive padre Elio – avete saputo della morte del nostro ambasciatore Luca Attanasio: una persona squisita, altruista e capace; sapeva accogliere e mettere ciascuno a proprio agio.
Era anche lui un “missionario”: viveva tra noi qui in Congo non come un asettico funzionario burocrate, ma da vero cristiano con una “missione”, un servizio da compiere qui per questi suoi fratelli africani e non. La moglie Zakia Seddiki ha dichiarato che era stato tradito, e ci credo.
Stava infatti indagando su una tragedia nascosta dall’informazione mondiale ma che dura da oltre vent’anni: gente, proveniente soprattutto dal Rwanda e dai paesi vicini, continua impunemente a sgozzare, mutilare e seminare il terrore sulle contrade nell’est del Congo … perché la gente lasci spazio all’infiltrazione rwandese e allo sfruttamento anarchico di coltan e cobalto, elementi ormai essenziali all’informatica. … Non possiamo più tacere, il silenzio diventa complicità con questi seminatori di morte e terrore …”          Continua nell’ ALLEGATO

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TRASFORMARE QUESTA VIOLENZA IN UN ATTO DI FRATERNITÀ (La Redazione)

SUD SUDAN

4a. Trasformare questa violenza...È l’impegno di padre Carlassare, missionario e futuro vescovo di Rumbek, ferito in un attentato. In cura all’ospedale di Nairobi gestito da medici del CUAMM, sta migliorando in fretta. Sempre molto lucido e sereno, ha dichiarato fin dall’inizio di perdonare gli aggressori e ha chiesto di pregare per le persone di Rumbek che soffrono più di lui. All’origine della violenza quasi  sicuramente una questione tribale non risolta.

Nonostante padre Christian vivesse in un’altra regione e con un’altra etnia, quando l’8 marzo scorso il Papa lo ha nominato come vescovo di Rumbek, la gente ha reagito con grande gioia, anche perché la sede della diocesi era vacante dal 2011 quando morì l’allora vescovo Cesare Mazzolari, anch’egli  missionario comboniano. Da tempo aspettavano di ricevere il pastore e quando poi è arrivato il 16 aprile, lo hanno accolto con grande gioia anche per il fatto che padre Christian ha un grande talento per il contatto umano. Non solo, ma in questi giorni ci sono stati molti incontri con diversi gruppi, con il clero, con tutte le persone che sono attive intorno alla città di Rumbek e nella diocesi. Quindi i preparativi per la sua consacrazione stavano andando per il meglio. Poi purtroppo c’è stato questo atto di violenza. Un atto di violenza immediatamente stigmatizzato dal presidente del Paese, Salva Kiir, che si è fatto presente, chiedendo indagini chiare e nel più breve tempo possibile.                  Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)

NOTIZIE DALLE MISSIONI

Dedichiamo questo spazio alle Missionarie e ai Missionari che pur inviando brevi scritti, ci lasciano comunque una preziosa testimonianza.

Grazie da parte di suor Anna Maria FUSAR BASSINI

Buon giorno Amici delle Missioni,
vengo a ringraziare di cuore per quanto ricevo da voi!
Non sono molto premurosa nello scrivere e nel ringraziarvi, ma vi assicuro del mio ricordo e delle preghiere mie e delle mie consorelle. Siamo state tutte in terra di Missione e il nostro cuore ritorna spesso indietro nel tempo, a volte con tanta nostalgia, a volte per offrire … aiuto, con la preghiera a chi ancora è all’opera. Ho letto anche la lettera del nostro Vescovo e amo sentire le testimonianze dei nostri Missionari. Di nuovo il mio sentito grazie e, auguri di fervorosa continuazione, del periodo Pasquale.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di SCANNABUE

LA VIA CRUCIS DEI ‘PICCOLI’ PARLA AL MONDO DEI GRANDI

Ci siamo sicuramente chiesti se con una pandemia in corso, e migliaia di morti ogni giorno, è stato logico dedicare la Via Crucis del Venerdì Santo ad una recita scolastica mancata e ad una partita di pallone andata male.
Abituati a giudicare, dimentichiamo che proprio sui piccoli-grandi dispiaceri dei bambini spesso si costruisce l’impalcatura del malessere adulto. Il loro linguaggio va accolto e ascoltandolo scopriamo che anche i bambini hanno delle croci che non sono né più leggere né più pesanti di quelle dei grandi e pesano anche di notte, impedendo di dare respiro ai loro sogni.
Le loro riflessioni parlano di bullismo, di solitudine, di nostalgia per gli amici, il dolore per la perdita di un nonno e i disegni che hanno illustrato la Via Crucis sono stati realizzati da bambini con alle spalle storie di abbandono e di paura.
I piccoli ci insegnano che correggere un fratello, anche se necessario, costa fatica, che donare dà più gioia che ricevere, che si sta male quando vieni preso in giro e non ti invitano alle feste.          Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa

IL PATRIARCA DEL POPOLO 

8a. Il-patriarca-del-popolo

Michel Sabbah si racconta è un incontro online che propone la prima visione italiana del film The People’s Patriarch, che documenta le vicende di un popolo sotto occupazione militare narrate dalla voce profetica del primo patriarca latino di Gerusalemme di origine palestinese.
Monsignor Michel Sabbah parteciperà al webinar promosso dalla campagna “Ponti e non muri” di Pax Christi Italia insieme alla produttrice del film Lily Habash, a Violette Khoury e a Omar Harami di Sabeel (Centro ecumenico della teologia della liberazione).
Abbiamo voluto sperimentare questa nuova modalità, un webinar trasmesso sulla piattaforma di EMI, più stabile e semplice da usare.

Online 15 maggio, ore 18

Basta iscriversi collegandosi a questo link:
https://www.emi.it/prodotto/il-patriarca-del-popolo/
Riceverete via mail la conferma di iscrizione ed in prossimità del webinar riceverete il link per collegarvi.

Vi aspettiamo.         (Rossana per lo Staff della Campagna Ponti e non Muri di Pax Christi Italia)

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