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La pandemia di Covid-19 ci ha ricordato
ciò che è veramente importante nelle nostre vite:
la nostra salute,
il nostro rapporto con la natura,
le nostre relazioni con gli altri esseri umani,
la reciproca solidarietà e la collaborazione.

Essa ha sollevato degli interrogativi
sul modo in cui viviamo le nostre vite.
Ha mostrato i punti di forza dell’integrazione europea,
così come le sue debolezze.

Di tutto ciò è necessario parlare.

Dalla Lettera ai cittadini europei firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme ad altri Capi di Stato, per la “Giornata dell’Europa”.

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

domenica scorsa è stato beatificato nel Duomo di Agrigento il giudice Rosario LIVATINO, assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990. Riportiamo alcune parti del Messaggio che i Vescovi di Sicilia hanno diffuso per l’occasione. Sono parole significative per la presa di coscienza del problema mafioso che quella Chiesa ha maturato e importanti per noi perché ci indicano quale comportamento dobbiamo mantenere. Purtroppo il problema mafioso non è più una questione regionale, ma nazionale e mondiale, essendosi è lentamente insinuato anche nel nostro tessuto sociale.
«Amati figli e figlie delle Chiese di Sicilia, il Signore ha benedetto ancora questa nostra terra!
L’ha benedetta in uno di noi, cresciuto in una comunissima famiglia delle nostre e in una delle nostre città, dove ha respirato il profumo della dignità e dove ha appreso il senso del dovere, il valore dell’onestà e l’audacia della responsabilità.
L’ha benedetta nella sua giovinezza, che la forza della fede e gli ideali del Vangelo hanno trasfigurato di una bellezza straordinaria, impregnandola di amore per il bene comune, di passione per la verità e di sete della giustizia.             Continua nell’ ALLEGATO 

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RIMANERE IN GESÙ, CON LUI POSSIAMO TUTTO (Regina Coeli, 02-05-2021)

1a. Regina coeliNel Vangelo di questa quinta Domenica di Pasqua (Gv 15,1-8), il Signore si presenta come la vera vite e parla di noi come i tralci che non possono vivere senza rimanere uniti a Lui. Dice così: «Io sono la vite, voi i tralci» (v. 5). Non c’è vite senza tralci, e viceversa. I tralci non sono autosufficienti, ma dipendono totalmente dalla vite, che è la sorgente della loro esistenza.
Gesù insiste sul verbo “rimanere”. Lo ripete ben sette volte nel brano evangelico odierno. Prima di lasciare questo mondo e andare al Padre, Gesù vuole rassicurare i suoi discepoli che possono continuare ad essere uniti a Lui. Dice: «Rimanete in me e io in voi» (v. 4). Questo rimanere non è un rimanere passivo, un “addormentarsi” nel Signore, lasciandosi cullare dalla vita. No, non è questo. Il rimanere in Lui, il rimanere in Gesù che Lui ci propone è un rimanere attivo, e anche reciproco. Perché? Perché i tralci senza la vite non possono fare nulla, hanno bisogno della linfa per crescere e per dare frutto; ma anche la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non spuntano sul tronco dell’albero.          Continua nell’ ALLEGATO

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MINERALI IN CAMBIO DI KALACHNIKOV (La Redazione)

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

2a. Bambino minatore 1Proseguiamo con questo secondo articolo l’analisi della situazione delle regioni nordorientali del Congo. Chi vive nella zona del Kivu sa bene come funziona: più regna il caos e meglio si ruba. Sono quasi novanta le multinazionali coinvolte nell’estrazione di cobalto, coltan, oro, diamanti, stagno, gas.
Innumerevoli tuttavia sono i siti informali dove scavano con le mani tantissimi minori.
Il rapporto di Amnesty International «This is what we die for (Ecco per che cosa moriamo)» ricostruisce il percorso del cobalto estratto nel Congo: “Attraverso la Congo Dongfang Mining (Cdm), interamente controllata dal gigante minerario cinese Zheijang Huayou Cobalt Ltd (Huayou Cobalt), il cobalto lavorato viene venduto a tre aziende che producono batterie per smartphone e automobili: Ningbo Shanshan e Tianjin Bamo in Cina e L&F Materials in Corea del Sud. Queste ultime riforniscono a livello mondiale le aziende che vendono prodotti elettronici e automobili ”.                Continua nell’ ALLEGATO

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LA PRESA DI COSCIENZA DI UN MARTIRIO

Testimonianza di don Federico Bragonzi (seconda parte)

3a. don FedericoQuesta testimonianza, già pubblicata nella Comunicazione scorsa, a causa di un refuso, è risultata poco leggibile. Data però la sua importanza ed unicità, ci sembra doveroso ripresentarla unitamente alla nostre scuse.
Vorrei ricordare velocemente alcuni passaggi di questo cammino guidato con delicatezza dallo Spirito verso la presa di coscienza del martirio e verso la resurrezione.
In primo luogo l’arrivo nell’87 di Mons. Julio Cabrera come vescovo del Quiché. Un grande Vescovo e realmente un amico e un fratello. Egli orientò la presenza di noi, pochi agenti di pastorale che stavamo nel Quiché, con il suo motto episcopale: “Consola il mio popolo”. Quello è stato il nostro impegno: stare vicino alla gente, consolare, accompagnare, con un profilo basso e molta prudenza, pregare, celebrare, sostenere la fede, riorganizzare le comunità e camminare un poco alla volta verso la vita che riprende.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)

Dedichiamo questo spazio alle Missionarie e ai Missionari che pur inviando brevi scritti, ci lasciano comunque una preziosa testimonianza.
 
4b. Bambini con gli aquiloniUna festa di Pasqua del tutto speciale a Imperatriz (Brasile)
Madre Amelia non si ferma mai! Questa volta, grazie ad un cospicuo contributo dell’Associazione Etiopia e oltre, ha pensato di fare della Pasqua una festa del tutto speciale sia per le mamme che per i loro figli. Questo il programma che ci presenta. «Mamme e bambini entrano insieme. Prima mi rivolgo alle mamme, parlo loro dell’importanza dell’igiene da mantenere in questo momento particolarmente difficile. Tuttavia bisogna dare anche un segno di speranza e così consegnerò a ciascuna una cesta básica, contenente mascherine e gel igienizzante, ma insieme tanti generi di prima necessità compreso un bel pollo. Poi sarà la volta dei bambini.      Continua nellALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di SCANNABUE

RINUNCIARE AL COTONE, SE FRUTTO DEL LAVORO FORZATO DEGLI UIGURI

5a. lavori forzatiIndottrinamento, rieducazione, torture, violenze, sterilizzazione forzata, vera e propria schiavitù, sono alcune delle pratiche utilizzate per opprimere la popolazione uigura (etnia turcofona che vive nel Nord-Ovest della Cina) e sfruttarla illecitamente come forza lavoro gratuita.
Da mesi le organizzazioni di difesa dei diritti umani chiedono alle aziende di impegnarsi pubblicamente e disinvestire nella regione autonoma uigura dello Xinjiang.
Per la prima volta in 30 anni, il 22 marzo scorso anche l’Unione europea ha imposto sanzioni economiche a causa del trattamento inumano riservato agli Uiguri, documentato anche  da Human Rights Watch e Amnesty International.          Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa…

 LE TESTIMONIANZE DEI MISSIONARI SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

CONSIGLIAMO L’ASCOLTO

PASQUA 2021 – Una festa di Pasqua del tutto speciale a Imperatriz (Brasile)

Madre Amelia non si ferma mai! Questa volta, grazie ad un cospicuo contributo dell’Associazione Etiopia e oltre, ha pensato di fare della Pasqua una festa del tutto speciale sia per le mamme che per i loro figli.

Link al video:
https://drive.google.com/file/d/1e_Pwj3u5IaSh4GpJffXsc_zsnD7gzUjK/view?usp=sharing

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