L’UOMO CHE NON CONOBBE LA PAURA

45-3Con la scomparsa del cardinale Arns abbiamo perso innanzi tutto un grande uomo che intese la vita come una vera missione, che non ebbe mai paura e che soprattutto si pose sempre dalle parte dei poveri. Un pastore nel senso più pieno della parola. Tutta la Chiesa, non solo quella del Brasile, ha perso un uomo di Fede che riuscì a coniugare il messaggio di liberazione del Vangelo con la vita di ogni giorno, senza perdere la speranza che la vita avrebbe comunque vinto sulla morte.
Pubblichiamo questo articolo del domenicano Frei Betto, dimi- nutivo di Carlos Alberto Libânio Christo, perché ha vissuto in prima persona l’esperienza del carcere, poi raccontata nel libro “Battesimo di sangue. I domenicani e la morte di Carlos Marighella” (Emi, 1983 ora rieditato da Sperling & Kupfer).

Il cardinale Paulo Evaristo Arns era uno degli uomini più coraggiosi che io abbia conosciuto

20 gennaio 1970. Mons. Arns ottenne alla fine il permesso di visitare i frati domenicani incarcerati nel Presidio Tiradentes, in S. Pauolo. Francescano, il vescovo ausiliare del cardinale Agnelo Rossi era responsabile della Pastorale Carceraria. In presenza del direttore del Presidio raccontammo al prelato i nostri arresti, le torture, gli interrogatori e le minacce ricevute.   L’articolo continua nell’ALLEGATO

CHIEVE: Il GRUPPO MISSIONARIO “TERZO MONDO” CESSA IL SERVIZIO RACCOLTA CARTA E CARTONE

(gruppo TERZO MONDO – Chieve)

45-2  È una notizia che adesso riportiamo così, nuda e cruda, ma che ci deve far riflettere. Nessuna apprensione, per carità, ma è importante pensarci su, con calma certo, ma con serietà.

 Con dicembre 2016, dopo circa 43 anni di attività, il  Gruppo Missionario “Terzo Mondo” di Chieve termina il servizio di raccolta “porta a porta” di carta e cartone, soprattutto a causa di motivi tecnico-burocratici connessi all’utilizzo di automezzi non propri.

Nei primi anni ’70 ebbero inizio le prime raccolte di carta e cartone, effettuate mediante l’ausilio di un carro trainato da cavallo, con cadenza trimestrale, che avevano lo scopo di re- cuperare la carta, sottraendola all’incenerimento domestico o allo smaltimento indifferenziato.     L’articolo continua nell’ ALLEGATO

LE CONTRADDIZIONI DEL GIGANTE NIGERIA

(Gad Lerner)

45-1 Un bambino nudo che si ripiega all’infuori dal bordo della palafitta per fare i suoi bisogni nella laguna già putrida e maleodorante, in cui vivono e pescano l’incalcolabile moltitudine di abitanti dello slum di Makoko, circondati dai grattacieli di Lagos.

Scusate se è greve, ma è la prima immagine che mi torna in mente da un viaggio in Nigeria – cioè dal paese più ricco, sovrappopolato, religioso, felice,feroce, corrotto, energico ma abituato ai blackout, di tutta l’Africa – portato a termine con una troupe di Raitre.                            L’articolo di Gad Lerner continua nell’ ALLEGATO

04/12/2016. II ANGELUS D’AVVENTO: IL REGNO DI DIO È IN MEZZO A VOI!

4 DICEMBRENel Vangelo di questa seconda domenica di Avvento risuona l’invito di Giovanni Battista: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!» (Mt 3,2). Con queste stesse parole Gesù darà inizio alla sua missione in Galilea (cfr Mt 4,17); e tale sarà anche l’annuncio che dovranno portare i discepoli nella loro prima esperienza missionaria (cfr Mt 10,7).

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

 L’evangelista Matteo vuole così presentare Giovanni come colui che prepara la strada al Cristo che viene, e i discepoli come i continuatori della predicazione di Gesù. Si tratta dello stesso gioioso annuncio: viene il regno di Dio, anzi, è vicino, è in mezzo a noi! Questa parola è molto importante: “Il regno di Dio è in mezzo a voi”, dice Gesù. E Giovanni annuncia quello che Gesù dopo dirà: “Il regno di Dio è venuto, è arrivato, è in mezzo a voi”. Questo è il messaggio centrale di ogni missione cristiana. Quando un missionario va, un cristiano va ad annunciare Gesù, non va a fare proselitismo, come se fosse un tifoso che cerca per la sua squadra più aderenti. No, va semplicemente ad annunciare: “Il regno di Dio è in mezzo a voi!”. E così il missionario prepara la strada a Gesù, che incontra il suo popolo.              L’Angelus continua nell’ ALLEGATO

IL POPOLO E LA DEMOCRAZIA. SERVE UNA RIFLESSIONE

Microsoft Word - 44All’indomani del risultato del referendum rilanciamo un passaggio del discorso di papa FRANCESCO al III Incontro dei movimenti popolari. Per una riflessione vera su rischi e possibilità della fase che si apre per l’Italia.
Parlando infatti ai movimenti popolari il 5 novembre scorso Bergoglio si soffermava sulla crisi del rapporto tra il popolo e la democrazia, indicando ai movimenti popolari una prospettiva precisa: quella della rivitalizzare le democrazie a partire dalla voce degli esclusi; insieme, però, metteva anche in guardia da alcuni rischi dai quali guardarsi. Forse è da qui che – smaltita (secondo i punti vista) l’euforia della vittoria o la delusione per la sconfitta – varrebbe la pena di provare a ripartire.
La riflessione di Vino Nuovo continua nell’  ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

         ❶ Vanno e vengono
La Giornata Missionaria è terminata, ma loro rimangono!
Stiamo parlando dei Missionari e delle Missionarie che ci onorano della loro presenza. Quest’anno infatti contrariamente a quanto avviene di solito, quest’anno abbiamo la fortuna di averne tra noi alcuni:

  • padre Renato RIBONI consolata in Colombia
  • A questi si aggiungono diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.

         CONTATTATECI!

          ❷ Don Federico è tornato in Uruguay
Microsoft Word - 44Dopo una permanenza forzatain Italia per motivi di salute che è andata ben oltre il mese preventivato, don Federico Bragonzi, da quattro anni prestato come fidei donum alla diocesi di San José de Mayo in Uruguay, ritemprato nello spirito e nel corpo, è ritornato nel   Paese latinoamericano. lo attende un progetto del tutto nuovo nella parrocchia di S.      Eugenio nel Delta del Tigre, costituita da quattro barrios (quartieri) situati alla periferia della capitale Montevideo. 20 000 persone di cui prendersi cura insieme a don Francesco RUINI, l’altro sacerdote diocesano che dal mese di maggio si sta   inserendo in questa composita realtà umana, sociale e religiosa. Ci piace salutarlo con le parole lasciate al settimanale diocesano Il Nuovo Torrazzo.
         “Sono sempre più convinto che la cooperazione fra Chiese, che si manifesta in   questa forma di preti e laici Fidei donum, è un arricchimento reciproco ancora necessario che prima di tutto serve alle persone che vivono l’esperienza, perché la fatica dello sradicamento e dell’inserimento in un’altra realtà culturale obbliga a una revisione profonda di sé, della propria fede e del proprio stile pastorale. Normalmente l’esperienza Fidei donum lascia alla persona che la vive maggiore convinzione ed entusiasmo. Sul versante delle Chiese locali è un modo di vivere la cattolicità della fede che può aiutare a non chiudersi, ad avere più ossigeno, più confronti, orizzonti più aperti. 
         Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone, sacerdoti e laici, e tutte le     comunità che mi sono state vicine in questo periodo di permanenza in Italia. Voglio          ricordare a tutta la Chiesa di Crema che, per testimonianza di gruppi, di parrocchie e di esperienze, ha una grande ricchezza di fede che va coltivata e stimolata verso  l’apertura missionaria locale”.              Auguri e sosteniamoci gli uni gli altri con la preghiera!
         (Nella fotografia: il benvenuto, veramente uruguayo, del Vescovo Arturo all’aeroporto di Montevideo: un sorso di mate)

     ❸ Misericordiosa Carità
Microsoft Word - 44Sabato 3 dicembre si è svolto, come previsto, il consueto Ritiro di Avvento, che quest’anno è stato guidato da don Marco D’AGOSTINO,  sacerdote cremonese, rettore del Seminario  diocesano e da molti anni impegnato con gli adolescenti e i giovani. Il tema è stato:  LA MISERICORDIOSA CARITÀ
Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù  attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi (…)  Ma Gesù osservò:“Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo    straniero?” E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!” (Luca 17,11-19)
Il brano del Vangelo dal quale siamo partiti ci colloca in una situazione di povertà e di esclusione e quindi nella necessità di chiedere aiuto.
Chi sono i poveri? Io come mi considero? Chi aspetto? E per che cosa lo aspetto?    La riflessione continua nell’ ALLEGATO

     Avvento di Fraternità 2016
         L’Avvento è sempre un momento, oltre che riflessione, anche di condivisione con tutti: con i vicini e i lontani. A volte chi ha bisogno si trova a pochi passi da noi ed ecco la proposta della CARITAS:

  • In questo periodo di difficoltà la Casa di Accoglienza funge anche da mensa per i poveri accogliendo quotidianamente gli ospiti del Rifugio S. Martino e altre persone povere o di passaggio. Ogni giorno si accolgono circa 20 persone oltre ai regolari ospiti (27) della struttura. Ogni pasto costa 5 euro.

          Pensando ai Lontani il CENTRO MISSIONARIO si fa portavoce di due richieste:

  • Perù – ristrutturazione dell’ambulatorio parrocchiale e della farmacia del Centro Comunitario della Parrocchia della Visitazione a Lima. Referente Padre Giuseppe MIZZOTTI
  • Argentina – acquisto poltrone nuove per il servizio di emodialisi presso l’Ospedale Italiano di La Plata. Referente Madre Felicita RIBOLI

                        Nell’  ALLEGATO   la presentazione del progetto in Argentina

Life is joy. Una storia vera
Penso che molti di noi conoscano Cinzia CARIONI, giovane naturopata di Izano che, dopo aver vissuto due brevi, ma intense esperienze missionarie, la prima in Africa in Cameroun e la seconda in India, nel lebbrosario di Nalgonda, ha deciso che non un attimo di quella esperienza, non una parola di quanto udito doveva andare perso. Così ha scritto un libro.
Niente di ponderoso, supera appena le 100 pagine, ma contiene tanta vita. Non solo la vita della protagonista, ma soprattutto di tutte le persone che Cinzia ha potuto     incontrare, a partire dagli indimenticabili Padre Luigi PEZZONI e suor Stefania CARIONI fino ad arrivare agli innumerevoli bambini che ad ogni pagina fanno  capolino con quella loro ingenuità e semplicità che alla fine ci spiazzano sempre. Questo è quello che succede a noi, ma non a Cinzia, che coi bambini non solo va d’accordo, ma soprattutto li sa ascoltare.
Perché non proviamo ad ascoltarli anche noi?
In un periodo di frenetica ricerca di regali, come quello che stiamo vivendo, Life is joy è un valido e intelligente suggerimento, perché fa bene tre volte:
primo al portafoglio, perché costa solo 10 euro;
secondo a chi lo riceve, perché aiuta a guardare con occhi diversi la propria vita;
terzo alle due missioni in Cameroun e in India, perché il ricavato della vendita sarà devoluto proprio a loro.
Il libro è reperibile presso l’Ufficio Missionario Diocesano in via Vescovato, 10.
Ci vuole proprio poco perché la vita sia gioia!

INAUGURARE UNA FONTANELLA CON TANTO… RISO

Microsoft Word - 44Sofia Marconi, cremasca di Ombriano, da diversi anni collabora con il Movimento Lotta Fame nel Mondo (MLFM), Organizzazione Non Governativa con sede a Lodi e progetti di cooperazione in Africa. L’estate scorsa è stata in Ruanda, il Paese delle Mille Colline, per conoscere da vicino il lavoro dell’ONG e verificare come sono stati utilizzati i soldi raccolti (a Crema oltre 3.200 euro) durante la campagna “Abbiamo RISO per una cosa seria”.

 In due settimane abbiamo girato in lungo e in largo il Ruanda, alla scoperta dei luoghi e delle persone del piccolo paese africano, poco più esteso della Lombardia.
Siamo stati ospiti qualche giorno all’interno dell’orfanotrofio Casa San Giuseppe di Muhura; la struttura è situata in una zona poverissima ed è diventata la casa per 65 bimbi tra i pochi mesi e i 16 anni che vivono lì, seguiti dalle Suore Angeliche di San Paolo, e supportati da MLFM tramite il Sostegno A Distanza.    L’articolo continua nell’ ALLEGATO

ALEPPO: UCCISO IL CLOWN DELLA CITTÀ-MARTIRE SIRIANA

Microsoft Word - 44Nel grigio polveroso di Aleppo spuntava questa macchia di colore. Quando il cielo – pulito dalla bombe – lo consentiva, Anas AL – BASHA si sistemava sulla testa una parrucca arancione, poi il cappello giallo, si dipingeva di rosso naso e bocca e andava nelle scuole, nei centri sociali (quel che resta delle scuole e dei centri sociali), nelle strade dei quartieri est a far sorridere i bambini. Ci riusciva. Nonostante i massacri, nonostante il sangue, nonostante i traumi e il niente di una città-cimitero. Ci riusciva e ci ha provato fino all’ultimo. Fino a martedì, quando un raid – presumibilmente delle forze governative – sulla zona di Mashhad, ha ucciso anche lui. Anas, 24 anni, era un attivista di Space for Hope, un’organizzazione siriana che fornisce sostegno ai bambini di Aleppo con attività collettive e di supporto psicologico, stanziando fondi per mantenere quasi 400 piccoli rimasti senza genitori. Voleva solo provare a fermare la guerra, almeno per qualche ora. La guerra ha fermato lui. Aveva scelto di rimanere anche quando quest’estate la maggior parte dei residenti erano stati costretti a fuggire dall’avanzata delle truppe di Assad, che hanno cinto d’assedio la zona. Anche i suoi genitori avevano dovuto andar via. Lui no. E due mesi fa aveva sposato la sua compagna, che ora resta intrappolata nel quartiere senza vie di fuga. «Non era un terrorista. Era un civile, che lavorava giorno e notte per portare un sorriso ai bambini siriani. Che viveva per far ridere i bambini e renderli felici nel più oscuro e pericoloso posto del mondo»: questo il post su Facebook di Mahmoud al-Basha, fratello di Anas, che non ha esitato a puntare il dito contro «i russi e il regime di Assad che lo hanno ucciso». «Sono orgoglioso di te, fratello mio – ha scritto Mahmoud –. Arrivederci caro. Riposa in pace, hai portato gentilezza in un mondo crudele».  Migrantes on line – 02.12.2016

ISRAELE – MARCIA DELLE MADRI: CRISTIANE, EBREE E MUSULMANE INSIEME

Microsoft Word - 44Nel 2014 in Israele è nato il movimento delle “donne per la pace”, Women Wage Peace, che nell’ottobre 2016 ha raccolto in una marcia per la pace dal nord di Israele a Gerusalemme circa 4mila donne coraggiose di diverse religioni.
In quell’occasione si è creata un’alleanza fra cantanti folk sia israeliane sia palestinesi che hanno composto e cantato la Preghiera delle Madri e ne hanno fatto un video.

https://www.avvenire.it/multimedia/pagine/la-preghiera-delle-madri
http://kabbaland.com/MLH/la-preghiera-delle-madri-ebree-musulmane-cristiane/

Le riprese sono state fatte nel deserto che si trova a nord del Mar Morto, richiamando il lungo cammino biblico degli ebrei nel deserto per passare dalla schiavitù egiziana alla libertà. La cantante israeliana Yael Deckelbaum canta la canzone Prayer of the Mothers, la preghiera delle madri, insieme a donne e madri di tutte le religioni. Nel deserto, un gruppo di donne si ritrovano insieme a cantare, ognuna secondo la sua tradizione e cultura, ma unite dal desiderio di costruire insieme una convivenza possibile.  L’articolo continua nell’ ALLEGATO