IL NATALE NON È UNA CONSOLAZIONE

C.Albini
C.Albini

All’indomani del recente attentato di Berlino, mentre l’agonia di Aleppo rimane inascoltata, viene da mettere in discussione il Natale. Questo perché nelle nostre rappresentazioni ne abbiamo fatto una festa consolatoria, il simbolo di un momento di tregua dalle brutture del mondo. Ma dobbiamo ricordare come il Natale, nel racconto che ne fa Luca, sia collegato alle narrazioni pasquali dopo le quali è stato composto. Basti pensare a tutta la simbologia della luce. Il Natale ha valore di segno, di promessa: il Gesù che nasce sarà il crocifisso risorto, la risposta del Padre al dolore del mondo non “salta” la morte, dura realtà che fa parte della nostra vicenda umana.
Non consolazione, allora, ma perseveranza nella fede che ci chiede di esercitare la nostra responsabilità di fronte all’uomo sofferente. Nessuna sospensione della storia con le sue brutture: il vangelo di Natale è esortazione ad abitarla, è incoraggiamento a non cercare fughe o a perdere la speranza.
Christian ALBINI