Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
quello che presentiamo è un numero straordinario, pressoché interamente dedicato all’Afghanistan. Gli eventi che lo hanno travolto, materializzando in pochi giorni i fantasmi che inutilmente per vent’anni si era cercato di tenere lontani, ci impongono un percorso di riflessione che, con questo numero, intendiamo iniziare.
Per cultura e per fede siamo da sempre contrari alla guerra, a qualsiasi tipo di guerra. Ma quella portata in Afghanistan, all’indomani dell’attentato alle Torri gemelle, ci è sembrata la più sciagurata di tutte per i modi, i tempi e soprattutto per il dispendio di vite umane e di risorse. Noi piangiamo i nostri 53 morti, ma ad essi vanno aggiunti, per essere onesti, le centinaia di migliaia di vittime che la guerra ha fatto, compresi quelli che si stanno aggiungendo in questi giorni.
L’evacuazione improvvisa e disordinata di Kabul ha fatto riemergere da un passato, che credevamo lontano, lo spettro del Vietnam. Ma la situazione di oggi, rispetto a quella di 46 anni fa, è molto peggiore per almeno tre motivi.          Continua nell’ ALLEGATO

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