Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                               il 12 giugno scorso è stata ricordata la GIORNATA MONDIALE  CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO MINORILE e, al di là dei bei discorsi di principio, è stata l’occasione per fare il punto su una reltà sempre molto scottante che spesso, dall’Africa all’India, dal Bangladesh all’America Latina, passando dall’Europa, occupa le prime pagine dei giornali.
Purtroppo i dati che ci vengono forniti dall’UNICEF e dall’ILO-OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) sono allarmanti. 160 milioni è la cifra assoluta, a livello mondiale, di bambini che lavorano e, per la prima volta, negli ultimi vent’anni, il loro numero torna a crescere, al punto che, dopo 18 mesi di isolamento e di chiusure più o meno totali, il loro numero è aumentato del 10%. Un’altra conseguenza della pandemia?
In primo luogo va chiarito che quando si parla di lavoro minorile non si tratta di far bagnare l’orto o di accudire gli animali domestici che possediamo. Si parla di Minori, spesso con poco più di 6 anni, che svolgono lavori pesanti e logoranti. Si tratta di bambini che saltano tutte le tappe del loro normale sviluppo fisico e psicologico per essere proiettati in un mondo che non è il loro, è popolato da adulti e in più è pericoloso.          Continua nell’ ALLEGATO

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