DOPO NIZZA URGE UNA RIFLESSIONE CONDIVISA

I fatti di Nizza, dopo la doverosa testimonianza di affetto e di solidarietà verso le vittime e i loro parenti, hanno riacceso la discussione su chi, dove e come combatte o deve combat-tere l’Isis e la sua strategia del terrore. Lasciando perdere gli più superficiali e banali, uno per tutti “Islamexit” pubblicato dal quotidiano Libero, ci siamo soffermati su altri decisamente più seri e che rispecchiano il pensiero e i discorsi che spesso ascoltiamo nelle conversazioni.

Ecco allora due articoli comparsi quasi contemporaneamente, anche perché si richiamano a vicenda, pur presentando due modi diversi di affrontare il problema. Il primo è di Massimo GRAMELLINI, noto editorialista della Stampa, che, con il suo “Buongiorno” fotografa le contraddizioni della nostra società. Questa volta però ha trovato pane per i suoi denti in una giornalista musulmana, Sabika Shah POVIA, che dalle colonne del The Post Internazionale, ribatte, parola per parola, alle tesi di Gramellini.
Leggiamoli e giudichiamo.


Massimo GRAMELLINI
Massimo GRAMELLINI

CARO MUSULMANO I TUOI FRATELLI ADESSO SIAMO NOI

Caro musulmano non integralista che vivi in Occidente, esci fuori. Lo so che esisti, ti ho conosciuto. In privato mi hai confidato tante volte il tuo sgomento per l’eresia wahabita che ha deformato il Corano, trasformando il suicidio in un atto eroico, e la tua rabbia verso la corte saudita che si atteggia a nostra alleata e invece finanzia quell’eresia dai tempi di Bin Laden.
L’articolo completo nell’ ALLEGATO