COMPRA IL TERRENO PER LIBERARE IL CASTELLO DALL’ECOMOSTRO (Giulio Giallolombardo)

6a. Il-terreno-al-posto-della-villettaUn ex imprenditore in pensione ha fatto demolire a sue spese una villetta che da decenni deturpava la vista della fortezza di Mussomeli

Una guerra lampo nel cuore della Sicilia in difesa della bellezza. Un gesto quasi eroico di resilienza che vale più di mille parole. Quella villetta ecomostro che da quasi cinquant’anni faceva a pugni con la mole del castello manfredonico di Mussomeli, uno dei più belli dell’Isola, da qualche giorno non c’è più. Il merito è di un imprenditore in pensione che ha acquistato il terreno su cui sorgeva la casa e l’ha fatta demolire in mezza giornata. Un esempio virtuoso di amore per la propria terra, tradotto in azione silenziosa, con lucido pragmatismo, senza clamori o vetrine.
Campione di protagonismo civico è Sebastiano Misuraca, 75 anni, mussomelese doc, che non sopportava più la vista di quella villetta davanti alla fortezza chiaramontana fusa con la roccia. Così, decide di avviare una trattativa con i proprietari dell’edificio, solo per far sparire una volta per tutte quella ferita nel paesaggio. Dopo una lunga trafila burocratica, l’ex imprenditore acquista il terreno di oltre tremila metri quadrati alle pendici del castello e ottiene l’autorizzazione a demolire. Detto, fatto. Lunedì scorso è intervenuta un’impresa di Mussomeli e in poche ore della villetta non è rimasto che un cumulo di macerie.
La mia speranza è che questo gesto non resti isolato e possa essere da stimolo anche per gli altri, che possano fare molto più di quello che ho fatto io – dice Misuraca a Le Vie dei Tesori News Era uno scempio che stava sullo stomaco a tanti cittadini e a me in particolare. Da mussomelese mi vergognavo di questo edificio, che restava lì senza che nessuno facesse nulla. Così, mi sono deciso a intervenire nei limiti delle mie possibilità, cercando di dare il buon esempio anche ai miei cinque nipoti”.
Adesso al posto della villetta, che era comunque sanata anche se non abitata, nasceranno probabilmente tanti alberi. “Non so ancora cosa farò del terreno, non mi sono ancora posto il problema – confessa Misuraca – . Penso che pianteremo degli ulivi, ma l’importante è che il danno sia stato riparato e che la vista sul castello adesso sia libera da quella vergogna”.

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