CHARLES DE FOUCAULD: «IL MIO APOSTOLATO DEV’ESSERE LA BONTÀ» (F. Vayne)

4a. Charles_de_foucauld_1907_colorized_3101619La sua esistenza terrena ha spunti di grande attualità, sia nella prima parte, intrisa di edonismo, sia dopo la conversione che l’ha trasformato in uno dei più grandi cercatori di Dio del nostro tempo

 Il 15 maggio papa Francesco canonizza un ufficiale francese libertino, diventato eremita nel Sahara e “fratello universale”: Charles Eugène de Foucauld de Pontbriand. «Non appena ho creduto che ci fosse un Dio, ho capito che non potevo fare altrimenti che vivere per lui», scrive dopo essersi confessato all’abate Henri Huvelin, il 30 ottobre 1886, nella chiesa di Sant’Agostino a Parigi. Da allora volle imitare il Cristo occupando l’ultimo posto al fianco dei più poveri. «L’imitazione è inseparabile dall’amore. Chiunque ami vuole imitare,questo è il segreto della mia vita», spiega.            Continua nell’ ALLEGATO

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