Notiziario

OGGI LA SOMALIA RIPROVA A VOTARE, MA CHI COMANDA NON SI CANDIDA (P. M. Alfieri)

6.1a. mappa_-_somalia3Più che le intese poté il denaro. Il rischio di perdere un pacchetto di aiuti da 380 milioni di euro del Fondo monetario internazionale ha portato i politici somali – divisi in appartenenze di clan e sottoclan in lotta tra loro da almeno tre decenni – ad accordarsi in fretta e furia per la convocazione delle elezioni presidenziali, più volte rimandate tra accuse e controaccuse.
Oggi, quindi, la Somalia torna ad eleggere il suo capo di Stato, un’elezione indiretta perché verrà decisa dai soli parlamentari e che consentirà quindi al Paese di accedere ai fondi del Fmi, e ai suoi politici di continuare a gestirli e a distribuirli in varie forme.          Continua nell’ ALLEGATO

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TRA UN GOLPE E L’ALTRO DEL MALI VEGLIANO I «PRETORIANI» DELLO ZAR (M. Fraschini Koffi)

6.2a. MaliLa giunta militare maliana non intende lasciare il potere. Da quando è stato compiuto il primo golpe il 18 agosto del 2020, il Mali sta vivendo uno dei periodi più fragili della sua storia: 637 giorni di scontri armati, alleanze dissolte, e dure sanzioni economiche.
«Oggi i militari sono la nostra unica speranza – si leggeva sui cartelli branditi da centinaia di manifestanti radunati dalla giunta in piazza dell’indipendenza sabato nella capitale, Bamako –. Abbasso la Francia, abbasso la Minusma, abbasso l’Ecowas».          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di Scannabue

L’AFGHANISTAN OLTRE LA GUERRA
Dici “Afghanistan” e immediatamente, quasi come un riflesso condizionato, ti scorrono davanti agli occhi immagini di guerre, attentati, donne velate, burqa, distruzioni, monumenti abbattuti … il luogo più desolato e sfortunato del mondo.
Da oltre 40 anni, purtroppo, è la triste realtà.
Ma è sempre stato così?
Reperti e testimonianze provenienti da un passato neppure troppo lontano hanno coinvolto studiosi ed esperti  riunitisi lo scorso 18 giugno presso il PIME di Milano, proprio con l’obiettivo di dare una risposta.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)

8.1a. vivere_per_dono_fdm_2022IL FESTIVAL DELLA MISSIONE

Dal 29 settembre al 2 ottobre di questo 2022 l’Arcidiocesi di Milano accoglierà il 2° Festival della Missione, promosso da Fondazione Missio – organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana – e dalla Conferenza degli Istituti Missionari presenti in Italia (CIMI).

RIPARARE PER GUARDARE IN FACCIA IL FUTURO (M. Bova)
Si apre una fessura e una speranza, anche nel gelo del carcere. Il “progetto carcere” del Festival della Missione è un progetto di giustizia riparativa. «Nulla è perso per sempre»: è un percorso tutt’altro che facile, ma “riparare” diventa meno impossibile.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)

I cinque studenti del Myanmar con P. Criveller
I cinque studenti del Myanmar con P. Criveller

Seguendo le orme del beato Cremonesi

SOLIDARIETÀ E FRATELLANZA AI SEMINARISTI DEL MYANMR

Cinque giovani provenienti dal Myanmar si trovano da tre mesi a Monza, presso la comunità del Seminario missionario del PIME. Impossibilitati a proseguire gli studi, a causa del conflitto provocato dal colpo di Stato dei militari, inizieranno qui il cammino filosofico e teologico che li porterà a realizzare il loro progetto di servire la Chiesa come presbiteri. L’aiuto della Diocesi di Crema.          Continua nell’ ALLEGATO

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Untitled

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“La riforma della cittadinanza con lo Ius scholae
va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando.

Spero che le ragioni e la realtà
prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici
per il bene non solo di chi aspetta questa legge,
ma anche dell’Italia che è uno dei Paesi più vecchi.

Ne parliamo da almeno quindici anni,
contrapporre il caro-bollette non ha senso”.

Mons. Giancarlo PEREGO – presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della CEI e Presidente della Fondazione Migrantes

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

             non sono stati tanti i commenti alla morte di Federico CARBONI (Mario) che ha ha scelto volontariamente di porre fine alla sua vita e alle sue sofferenze. Merito sicuramente delle belle parole con le quali, vero e proprio testamento spirituale, ha preso commiato dalla vita e dagli amici. Poche parole, che tuttavia non lasciano l’amaro in bocca, ma al contrario esaltano la vita e quanto di buono c’è in essa. Altrettanto bello, rispettoso e delicato è il commento scritto da un nostro caro amico, don Franco MANENTI, vescovo di Senigallia. Nessuna condanna, ma tanta comprensione e misericordia per chi è stato meno fortunato ed ha sofferto di più.          Continua nell’ ALLEGATO

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CON L’EUCARESTIA GESÙ CI SAZIA, DEI BENI NECESSARI E DI SENSO DI VITA (Angelus, 19-06-2022)

foto-1In Italia e in altri Paesi oggi si celebra la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. L’Eucaristia, istituita nell’Ultima Cena, fu come il punto di arrivo di un percorso, lungo il quale Gesù l’aveva prefigurata mediante alcuni segni, soprattutto la moltiplicazione dei pani, raccontata nel Vangelo della Liturgia odierna (cfr Lc 9,11b-17). Gesù si prende cura della grande folla che lo ha seguito per ascoltare la sua parola ed essere liberata da vari mali. Benedice cinque pani e due pesci, li spezza, i discepoli distribuiscono, e «tutti mangiarono a sazietà» (Lc 9,17), dice il Vangelo. Nell’Eucaristia ognuno può fare esperienza di questa amorosa e concreta attenzione del Signore. Chi riceve con fede il Corpo e il Sangue di Cristo non solo mangia, ma viene saziato. Mangiare ed essere saziati: si tratta di due fondamentali necessità, che nell’Eucaristia vengono appagate.          Continua nell’ ALLEGATO

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SILENZIO E AVANTI: LA PAZIENZA DI GESÙ (Angelus, 26-06-2022)

2a. AngelusIl Vangelo della Liturgia di questa Domenica ci parla di una svolta. Dice così: «Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (Lc 9,51). Così inizia il “grande viaggio” verso la città santa, che richiede una speciale decisione perché è l’ultimo. I discepoli, pieni di entusiasmo ancora troppo mondano, sognano che il Maestro vada incontro al trionfo; Gesù invece sa che a Gerusalemme lo attendono il rifiuto e la morte (cfr Lc 9,22.43b 45); sa che dovrà soffrire molto; e ciò esige una ferma decisione. Così Gesù va con passo deciso verso Gerusalemme. È la stessa decisione che noi dobbiamo prendere, se vogliamo essere discepoli di Gesù. In che cosa consiste questa decisione? Perché noi dobbiamo essere discepoli di Gesù sul serio, con vera decisione, non – come diceva una vecchietta che ho conosciuto – “cristiani all’acqua di rose”. No! Cristiani decisi. E ci aiuta a capirlo l’episodio che l’Evangelista Luca racconta subito dopo.          Continua nell’ ALLEGATO

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