Notiziario

CHRISTIAN ALBINI, IL TEOLOGO DELLA PORTA ACCANTO

Un teologia “precaria”, la sua, nel senso di un lento camminare, nomade, sui passi della Chiesa del sorriso e della speranza. Nato a Crema, nel 1973, è morto il 9 gennaio. Lascia la moglie, tre figli e il ricordo commosso di chi l’ha conosciuto e ne ha apprezzato il lavoro.

1-4Il 4 gennaio, in uno degli ultimi post per il suo blog web, Sperare per tutti,  Christian Albini aveva scritto, pregando il Salmo “Nella pace mi corico e presto mi addormento solitario nella speranza mi fai riposare, Signore”: «la pace spesso non c’è. Vivere è anche lottare per conservare la speranza. Soli con la speranza, quando tutto ciò che hai. La battaglia della fede è anche perseverare a sperare, anche quando la speranza è un filo esile o manca del tutto».
L’articolo su Christian Albini continua nell’  ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

      ❶ Vanno e vengono

È ripartita per la “sua” Bolivia Maria BIANCHESSI, laica consacrata missionaria, originaria di Castelgabbiano e con una bellissima esperienza con e tra i popoli indigeni.
Rimane tra noi padre Renato RIBONI missionario della Consolata impegnato in  Colombia. Se qualcuno volesse organizzare un incontro per conoscere la sua esperienza in Colombia, può contattare L’Ufficio Missionario o il sottoscritto. Ricordo comunque che, quando necessario, possiamo avvalerci del contributo di diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.    CONTATTATECI!

       ❷ I missionari ci scrivono…

Continuano a pervenirci lettere di missionari. La prossima settimana contiamo di pubblicarne altre, sempre molto interessanti ed avvincenti. Un GRAZIE di cuore a tutti i missionari che ci hanno scritto o che si accingono a farlo! Devono sapere che il loro contributo è apprezzatissimo da tutti.

GIORNATA MONDIALE MIGRANTE E RIFUGIATO: IL 15 GENNAIO 2017 LE CELEBRAZIONI IN ITALIA

46-2Migranti minorenni, vulnerabili e senza Voce

Questo il tema scelto dal Papa per ricordare  la 103ª Giornata del M. e del R. che cade  domenica prossima 15 gennaio. La Giornata
sarà celebrata in vari modi in tutta la Diocesi. Per rendere più solenne questa celebrazione nella Parrocchia del Sacro Cuore in Crema
Nuova avrà luogo alle ore 10.30 la Messa Internazionale che sarà animata dalla Comunità Africana, presente per l’occasione, con il Coro Multietnico di Crema. Al termine seguirà un momento di fraternità per gustare insieme un aperitivo, anch’esso multietnico.
Ringraziamo il Parroco don Angelo FRASSI e l’intera Comunità per l’accoglienza e la disponibilità.

Essere figli in emigrazione
Il pensiero del Papa, espresso nel Messaggio per la Giornata del Mgrante e del Rifugiato, è stato molto chiaro nel ricordare come sia
indispensabile che la nostra attenzione sia sempre rivolta ai più deboli. E i migranti minorenni sono tre volte indifesi: in quanto minori, in quanto stranieri, in quanto inermi.
L’articolo sui Minori migranti segue nell’ ALLEGATO

Comunicato stampa della Migrantes Lombarda
Anche la Migrantes Lombarda, a nome di tutte le diocesi della nostra regione, ha voluto far sentire la sua voce in questa occasione così importante ed ha diramato un Comunicato Stampa nel quale si sottolinea il cammino che si sta facendo, come Chiesa, per venire incontro alla presenza di minori, trattandosi di un problema in continua espansione.
Il Comunicato stampa segue nell’  ALLEGATO

CREMA HA UN NUOVO VESCOVO

Don-Daniele-GianottiMolto prima del previsto e spiazzando il “totovescovo” che da mesi impazzava sui nostri quotidiani sia cartacei che on-line, è arrivata una buona notizia: don Daniele GIANOTTI, presbitero della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla è stato nominato vescovo di Crema. Un uomo di “multiforme ingegno” per fare una citazione colta: docente di Teologia presso la Facoltà Teologica di Bologna, ma anche Assistente Scout diocesano; attento liturgista, ma anche cultore di musica sacra; attento ai poveri e alla dimensione missionaria della Chiesa, ma anche sostenitore della formazione culturale di chi lavora in parrocchia; vicario per la pastorale, ma anche parroco amato di una Unità pastorale. Insomma un vescovo a tutto tondo.
Le informazioni raccolte da chi lo ha conosciuto e frequentato in terra emiliana sono eccellenti. Requisito fondamentale per poter affrontare le tante sfide che attendono la Chiesa di Crema, in primo luogo la riorganizzazione delle parrocchie, di giorno in giorno sempre più urgente a causa del costante calo del numero di sacerdoti in attività.
Un caloroso BENVENUTO e i migliori AUGURI di Buon Lavoro da parte delle commissioni Missionaria e Migrantes.

LA GIOIA DI UNA SCELTA

1-1Suor Gemine Marchesini di Ombriano si è spenta il 28 dicembre 2016, dopo una lunga vita spesa in gran parte come suora missionaria. La ricordiamo così.

La scelta missionaria di suor Gemine (al secolo Nella Marchesini), e il progetto di vita che ne è derivato, sembrano fatti apposta per smentire tanti luoghi comuni sulle suore, e sulle missionarie in particolare. La vocazione infatti viene da Dio, ma la decisione di diventare missionaria a tutti i costi è stata una volontà precisa ed irrevocabile di suor Gemine. Una volta individuato l’ordine più adatto al suo progetto (Notre Dame des Apotres, una congregazione missionaria di origine francese), intraprese un viaggio avventuroso, e decisamente ardito per i tempi (l’immediato dopoguerra), pur di realizzare un sogno, o forse un destino.

Il ricordo di suor Gemine prosegue nell’ ALLEGATO

IL CASO DI ANIS AMRI: PIÙ FRONTIERE PIÙ SICUREZZA. MA È PROPRIO VERO?

STRAGELa vicenda del terrorista tunisino che ha travolto con un Tir il mercatino di Berlino facendo dodici morti rischia di diventare controproducente per tutte le vicende legate alla questione immigrazione.

Media, politici, analisti adesso criticano, protestano, si indignano per il fatto che Amis Amri abbia potuto colpire Berlino, fuggire per tutta la Germania, attraversare il confine con la Francia e poi quello con l’Italia senza essere riconosciuto e catturato.
C’è già chi strilla per chiedere maggiori controlli, chiusura delle frontiere, abolizione o sospensione di Shengen. Se costoro verranno ascoltati l’Europa di fatto farà un passo indietro e la vita dei migranti si farà più difficile. Si sa che molti di loro, costretti a restare in Italia dopo il loro arrivo, vorrebbero raggiungere altri paesi europei, cioè vorrebbero muoversi. Non potranno. Inoltre quei paesi, come l’Ungheria e l’Austria, che hanno adottato politiche di chiusura totale delle loro frontiere con barriere, muri e reticolati finiranno per vedere tollerate o addirittura approvate le loro decisioni.   L’Articolo di Masto continua nell’ ALLEGATO

25/12/2016. OMELIA DI NATALE: LASCIAMOCI INTERPELLARE DA QUEL BAMBINO…

25 dicembre«È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini» (Tt 2,11). Le parole dell’apostolo Paolo rivelano il mistero di questa notte santa: è apparsa la grazia di Dio, il suo regalo gratuito; nel Bambino che ci è donato si fa concreto l’amore di Dio per noi.

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

 È una notte di gloria, quella gloria proclamata dagli angeli a Betlemme e anche da noi in tutto il mondo. È una notte di gioia, perché da oggi e per sempre Dio, l’Eterno, l’Infinito, è Dio con noi: non è lontano, non dobbiamo cercarlo nelle orbite celesti o in qualche mistica idea; è vicino, si è fatto uomo e non si staccherà mai dalla nostra umanità, che ha fatto sua. È una notte di luce: quella luce, profetizzata da Isaia (cfr 9,1), che avrebbe illuminato chi cammina in terra tenebrosa, è apparsa e ha avvolto i pastori di Betlemme (cfr Lc 2,9).            L’Omelia continua nell’  ALLEGATO

IL PRINCIPE DELLA PACE, IL PRINCIPE DELL’AMORE

47-3Il tradizionale Messaggio “Urbi et orbi” (alla Città e al Mondo) che il Papa ha rivolto poco dopo mezzogiorno è stato un inno al desiderio di pace che nasce dal  cuore di tutti gli “uomini di buona volontà”, un grido per dire “basta” alla violenza  dilagante nel mondo.

Oggi la Chiesa rivive lo stupore della Vergine Maria, di san Giuseppe e dei pastori di Betlemme contemplando il Bambino che è nato e che giace in una mangiatoia: Gesù, il Salvatore.
Il potere di questo Bambino, Figlio di Dio e di Maria, non è il potere di questo mondo, basato sulla forza e sulla ricchezza; è il potere dell’amore. È il potere che ha creato il cielo e la terra, che dà vita ad ogni creatura: ai minerali, alle piante, agli animali; è la forza che attrae l’uomo e la donna e fa’ di loro una sola carne, una sola esistenza; è il potere che rigenera la vita, che perdona le colpe, riconcilia i nemici, trasforma il male in bene. E’ il potere di Dio. Questo potere dell’amore ha portato Gesù Cristo a spogliarsi della sua gloria e a farsi uomo; e lo condurrà a dare la vita sulla croce e a risorgere dai morti.     Il Messaggio del Papa “Urbi et orbi” continua nell’ ALLEGATO

MALI: IL TERRORISMO CHE NON È MAI STATO SCONFITTO

R.Masto
R.Masto

Quattro militanti jihadisti hanno attaccato il carcere della città di Niono, nel Mali centrale, liberando decine di detenuti. Lo ha fatto sapere il ministero maliano della Difesa precisando che l’esercito è riuscito a riprenderne alcuni e sta dando la caccia ai restanti.
Nell’attacco una guardia carceraria è stata uccisa e un’altra gravemente ferita. Il commando che ha sferrato l’attacco si sarebbe poi diretto verso Mologo, località a sette chilometri da Niono. L’attacco non è ancora stato rivendicato ma quasi certamente si è trattato degli uomini del Fronte di liberazione di Macina” del predicatore islamista Amadou Kufa. Si tratta di una formazione jihadista vicina ad Al Qaeda per il Maghreb Islamico e al gruppo al Mourabitun dell’imprendibile terrorista Moktar Belmoktar.
Fonti ufficiali del Mali parlano dell’evasione di diverse decine di detenuti, oltre cento. Sempre secondo fonti ufficiali si tratterebbe di prigionieri comuni, come ladri di bestiame. Ma è risaputo che nelle carceri maliane sono detenuti molti disertori dell’esercito, cioè giovani che hanno rifiutato di andare a combattere i terroristi nel deserto del nord, dunque giovani che potrebbero andare ad ingrossare le fila delle formazioni jihadiste.
C’è da aggiungere che nelle carceri delle regioni centrali del Mali sono detenuti tutti quei prigionieri che i soldati maliani e le truppe francesi catturano nelle operazioni che si svolgono nel nord, intorno alle città di Timbouktou, Kidal e Gao che nonostante l’offensiva anti-terrorismo continuano ad essere bersaglio di attacchi e attentati.
Insomma la guerra nel nord del Mali non è riuscita a cancellare il terrorismo che continua a considerare quei territori strategici per le proprie attività. E a volte le formazioni jihadiste riescono a mettere a segno operazioni anche oltre i confini di quel “nord” che è il loro territorio. L’attacco al carcere di Niono ne è una dimostrazione.

Raffaele MASTO – buongiornoafrica.it – 6.12.2016

18/12/2016. IV ANGELUS D’AVVENTO: LASCIARE CHE DIO SI AVVICINI A NOI

La liturgia di oggi, che è la quarta e ultima domenica di Avvento, è caratterizzata dal tema della vicinanza, la vicinanza di Dio all’umanità. Il brano del Vangelo (cfr Mt 1,18-24) ci mostra due persone, le due persone che più di ogni altra sono state coinvolte in questo mistero d’amore: la Vergine Maria e il suo sposo Giuseppe. Mistero di amore, mistero di vicinanza di Dio con l’umanità.

Papa-Angelus 18 dicembreCarissimi Fratelli e Sorelle,

 Maria è presentata alla luce della profezia che dice: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio» (v. 23). L’evangelista Matteo riconosce che ciò è avvenuto in Maria, la quale ha concepito Gesù per opera dello Spirito Santo (cfr v. 18). Il Figlio di Dio “viene” nel suo seno per diventare uomo e Lei lo accoglie. Così, in modo unico, Dio si è avvicinato all’essere umano prendendo la carne da una donna: Dio si avvicinò a noi e ha preso la carne da una donna. Anche a noi, in modo diverso, Dio si avvicina con la sua grazia per entrare nella nostra vita e per offrirci in dono il suo Figlio. E noi che cosa facciamo?
 L’Angelus continua nell’ ALLEGATO