Notiziario

02/04/2017. CARPI: NON FUGGIRE LA SOFFERENZA, MA NON FARSI IMPRIGIONARE DAL PESSIMISMO.

2 aprileLe Letture di oggi ci parlano del Dio della vita, che vince la morte. Soffermiamoci, in particolare, sull’ultimo dei segni miracolosi che Gesù compie prima della sua Pasqua, al sepolcro del suo amico Lazzaro.

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

Lì tutto sembra finito: la tomba è chiusa da una grande pietra; intorno, solo pianto e desolazione. Anche Gesù è scosso dal mistero drammatico della perdita di una persona cara: «Si commosse profondamente» e fu «molto turbato» (Gv 11,33). Poi «scoppiò in pianto» (v. 35) e si recò al sepolcro, dice il Vangelo, «ancora una volta commosso profondamente» (v. 38). È questo il cuore di Dio: lontano dal male ma vicino a chi soffre; non fa scomparire il male magicamente, ma con-patisce la sofferenza, la fa propria e la trasforma abitandola.                                                                                                                                        L’Omelia continua nell’ ALLEGATO

L’EUROPA BANDISCE DEFINITIVAMENTE I MINERALI INSANGUINATI (Africa)

13-5È stata definitivamente approvata la legge che impedisce l’importazione nell’Unione europea di tungsteno, stagno, tantalio e oro provenienti da zone di guerra. Dopo il sì del Parlamento di Strasburgo, anche il Consiglio europeo ha dato il via libera all’inizio della settimana. Il testo entrerà però in vigore solo a partire dal 2021. In questi quattro anni, gli importatori europei potranno adeguare la loro struttura commerciale alla direttive dettate dalla nuova normativa.                                                                     L’articolo continua nell’ ALLEGATO

IL VESCOVO DEVE OFFRIRE AMICIZIA A TUTTI, VICINI E LONTANI (mons. Daniele Gianotti)

13-4Il 2 aprile ha fatto il suo solenne ingresso in diocesi il nuovo vescovo, Daniele GIANOTTI. Riportiamo la sua prima omelia tenuta in Cattedrale: un vero programma pastorale.

Considero una grazia che le tappe più decisive del mio inizio di ministero episcopale siano state accompagnate dai grandi testi giovannei della     Quaresima: l’incontro di Gesù con la donna di Samaria, per la mia ordinazione; la guarigione del cieco nato, domenica scorsa, quando ho salutato le mie parrocchie; oggi, infine, giorno di inizio del mio ministero qui a Crema, ci è dato di contemplare Gesù che richiama alla vita l’amico Lazzaro.

Quando, mesi fa, ho pensato di scegliere come motto per il mio episcopato alcune parole tratte dalla prima conclusione del vangelo di Giovanni – dove l’evangelista spiega di aver scritto il suo Vangelo «perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché credendo abbiate la vita nel suo nome» (Gv 20,31) – non avevo ancora considerato il succedersi di queste letture, ciascuna delle quali illustra magnificamente ciò che il quarto evangelista si è proposto di fare.                                                                                                Il testo completo dell’omelia nell’ ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA… (Redazione)

❶ Vanno e vengono…
+ È sempre tra noi padre Renato RIBONI missionario della Consolata impegnato in Colombia.
+ È arrivato a Crema di Fr. Ivan CREMONESI, comboniano, originario della parrocchia di Crema Nuova, attualmente in servizio nella Repubblica Democratica del Congo. È a disposizione per incontri, testimonianze, riflessioni comunitarie al seguente numero di cellulare: 348.0968238. Quando ripartirà per l’Africa la sua  destinazione sarà Butembo, nella regione orientale del Kivu, colpita dalla guerra per il controllo delle miniere di coltan.
+ Attualmente ospitato dalle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, prosegue a pieno ritmo il percorso di riabilitazione cardiaca don Francesco RUINI presso l’ospedale di Rivolta d’Adda. Un ricordo e una preghiera speciali da parte di tutti noi.
+ Dobbiamo ancora di incontrare madre Amelia MARCHESINI, la missionaria canossiana, attualmente impegnata in Brasile, ad Imperatriz (Maranhão), rientrata da pochi giorni e momentaneamente ospite della Casa generalizia di Roma.
+  Sono infine in arrivo per il mese di maggio altri missionari: P. Salvatore FORNER, dal Mozambico; Sr. Elisabetta RIBONI, dal Pakistan; P. Giuseppe MIZZOTTI dal Perù. Avvisiamo tutte le Parrocchie interessate a rimanere in contatto per avere notizie sempre aggiornate!

7-6❷Riflessioni di Quaresima e non solo…
Ricordiamo che le scatolette di Quaresima, felice esempio di collaborazione tra Uffici di Pastorale e Associazioni, non si limitano alla Quaresima, ma proseguono, con brevi riflessioni giornaliere, fino alla loro naturale conclusione: la Festa di Pentecoste, il 4 giugno. Per questo sono tuttora valide e quindi disponibili all’eccezionale costo di 4 euro. Per richiedere la Scatoletta della Quaresima basta contattare la Pastorale Giovanile al seguente numero di telefono: 0373.250291 o alla seguente mail: info@pgcrema.it
Anche il Centro Missionario può fornire piccoli quantitativi di Scatolette della Quaresima. Contattateci!

L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA… (Redazione)

❶ Messe in lingua spagnola
Per la numerosa Comunità Ispano-americana è prevista la celebrazione di due messe nel mese di APRILE:
+ la prima avrà luogo domenica 16 – Pasqua – alle ore 15;
+ la seconda avrà luogo domenica 30,  sempre alle ore 15
Le Messe saranno celebrate nella chiesa di S. Giacomo a Crema con  l’intervento di don Roberto o di don Erminio, per molti anni missionari in   Guatemala.

❷ Messe in lingua portoghese
Per la Comunità Brasiliana, recentemente formatasi, la Messa viene celebrata una volta al mese, la seconda domenica. Nel mese di APRILE è stata celebrata il 9, Domingo de Ramos, come sempre alle ore 17 nella chiesa di S. Michele (appena dopo l’ospedale) con l’intervento di don Vito Groppelli, per molti anni missionario in Brasile. Il prossimo appuntamento sarà per domenica 14 maggio, alla stessa ora.
Sia le messe in lingua spagnola che quelle in lingua portoghese sono aperte a tutti.

11-1Tanti modi per far festa
Venerdì e sabato scorsi si è svolta presso la Scola Secondari di Primo Grado “G. Vailati” (Istituto Comprensivo CREMA UNO) l’iniziativa TANTI MODI PER FAR FESTA, l’evento che ha concluso una lunga attività didattica interculturale, sostenuta anche dall’Ufficio Migrantes diocesano, che ha visto coinvolte tutte le classi della scuola.
Dato il successo dell’importante iniziativa, riportiamo le riflessioni due studenti della Scuola: Filippo della 3D e Martina della 3E.

NO AL RAZZIZMO, SÌ ALLA    TOLLERANZA
Crema, venerdì 31 marzo 2017 e sabato 1 aprile 2017, presso l’Istituto Scolastico Scuola Media “G. Vailati” di Crema, si è svolto un evento interreligioso promosso dalla Dirigente dell’Istituto Dr.ssa Cristina Rabbaglio, per favorire il dialogo fra le religioni e le diverse tradizioni presenti nella scuola.
La riflessione di Filippo continua nell’ ALLEGATO

PUR DIVERSI, ERAVAMO SIMILI
Un’iniziativa proposta quest’anno dalla mia scuola, G. Vailati, è stata per me  un’esperienza fondamentale. Il dialogo interreligioso è l’unione di più persone appartenenti a religioni diverse che si confrontano con un unico obbiettivo: creare una società più tollerante, superando discriminazioni e pregiudizi. Tutto ciò è possibile solo attraverso il dialogo.
La riflessione di Martina continua nell’ ALLEGATO

LAVORARE SÌ, MA CON DIGNITÀ (La Scuola di pace)

13-2Conclusa la 12ª edizione della Scuola di Pace che anche quest’anno ha visto la partecipazione di oltre 100 studenti di sei Istituti superiori cittadini. Sei anche le Associazioni coinvolte: Caritas, Centro Missionario, Ipsia, La Siembra, Libera, Migrantes.

Si è conclusa giovedì scorso, 6 aprile, nella Sala Pietro da Cemmo, con l’intervento di Gabriele Nichetti, apicoltore cremasco, l’edizione 2017 della Scuola di Pace che quest’anno aveva come tema conduttore il lavoro, considerato non tanto come diritto in sé, ma come portatore di diritti nei confronti dei lavoratori, in primo luogo della loro dignità.
Anche quest’anno tre Uffici di Pastorale, Caritas, Centro Missionario e Migrantes, insieme a tre Associazioni, Ipsia (Acli), La Siembra e Libera, hanno condotto i 6 laboratori che hanno interessato altrettante classi di Istituti Superiori cittadini: Dante Alighieri, Itis, Marazzi, Pacioli, Racchetti (Scienze Umane), Sraffa.                                                                                                                                                                   L’articolo intero continua nell’ ALLEGATO

LA VIA CRUCIS DELLA SETTIMANA

10-1La Via Crucis è meditazione e preghiera sulla Passione di Gesù ma anche cammino di conversione per ciascuno di noi e per il mondo.
 Anche questa settimana vogliamo viverla facendo dialogare la Sua salita al Calvario con alcune storie che la cronaca di questi giorni ci ha posto davanti agli occhi con un attenzione particolare alla vita delle famiglie, specialmente quelle che fanno più fatica, e con lo sguardo già rivolto alla Luce della Veglia pasquale.

VI SETTIMANA
(P. e A. Geminiani, M. T. e F. Pederiva)
Il dramma dei bambini vittime di conflitti, delle crisi umanitarie e delle catastrofi ambientali, il dolore innocente dei più piccoli e le malattie degenerative degli anziani, il mancato accesso ai farmaci e alle cure di troppi, lo sfruttamento delle braccianti agricole, ma anche l’accoglienza dei migranti da parte di comunità fraterne e solidali.                                                          La Via Crucis completa nell’ ALLEGATO

2016 UN ANNO RICCO DI SODDISFAZIONI PER IL GRUPPO CIAD (Massimo Forti)

13-1Carissimi amici e benefattori,

un altro anno è trascorso e rieccomi a voi per tirare le fila dell‛attività svolta durante questo 2016. Dando uno sguardo veloce, ad ampio raggio, si può definire un anno “normale” senza nessuna richiesta particolare arrivata dalle missioni. Tranne quella dall’India per il trapianto ad un rene di Abraham, per il quale un benefattore ha garantito l‛intervento andato a buon fine. La cosa più difficile ormai da gestire, sono le spedizioni per il SUDAN, tramite valigia diplomatica.       Il bilancio completo del Gruppo CIAD nell’ ALLEGATO

26/03/2017. ANGELUS: CAMMINARE NELLA LUCE

26 MARZOAl centro del Vangelo di questa quarta domenica di Quaresima si trovano Gesù e un uomo cieco dalla nascita (cfr Gv 9,1-41). Cristo gli restituisce la vista e opera questo miracolo con una specie di rito simbolico: prima mescola la terra alla saliva e la spalma sugli occhi del cieco; poi gli ordina di andare a lavarsi nella piscina di Siloe. Quell’uomo va, si lava, e riacquista la vista. Era un cieco dalla nascita.

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

Con questo miracolo Gesù si manifesta e si manifesta a noi come luce del mondo; e il cieco dalla nascita rappresenta ognuno di noi, che siamo stati creati per conoscere Dio, ma a causa del peccato siamo come ciechi, abbiamo bisogno di una luce nuova; tutti abbiamo bisogno di una luce nuova: quella della fede, che Gesù ci ha donato. Infatti quel cieco del Vangelo riacquistando la vista si apre al mistero di Cristo. Gesù gli domanda: «Tu credi nel Figlio dell’uomo?» (v. 35). «E chi è, Signore, perché io creda in lui?», risponde il cieco guarito (v. 36). «Lo hai visto: è colui che parla con te» (v. 37). «Credo, Signore!» e si prostra dinanzi a Gesù.                         L’Angelus continua nell’  ALLEGATO

LA FEDE MISERICORDIOSA DI CARLO URBANI, IL MEDICO CHE SCONFISSE LA SARS (Redazione)

12-3Il 29 marzo di 14 anni fa moriva a Bangkok il dottor Carlo URBANI. Un bel libro di Lucia Bellaspiga, inviata del quotidiano Avvenire, racconta l’uomo che si sacrificò in Vietnam per fermare un virus a rischio pandemia. Partendo da un aspetto unico della sua vita: il rapporto con Dio.

I primi mesi del 2003 rimarranno, per chi ha memoria, i giorni della paura della Sars (sindrome acuta respiratoria severa), del rischio pandemia, del terrore che un piccolo virus potesse mettere in ginocchio tutto il mondo. Divenne famoso così il nome di Carlo Urbani, l’unica vittima italiana lasciata da questa polmonite atipica. Era stato il primo ad individuare e classificare l’infezione. Coordinatore delle politiche sanitarie del sud-est asiatico per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, smise le sue vesti di dirigente per vestire il camice del medico e impegnarsi, da solo, nell’ospedale francese ad Hanoi dove era ricoverato il primo paziente, di fatto organizzando di persona tutte le difese per fermare la pandemia.                                              L’articolo continua nell’ ALLEGATO