Notiziario

DALLE RIFUGIATE FOULARD PER LE MALATE DI CANCRO (Lucia Giallorenzo)

6. FoulardLe donne per le donne. Le richiedenti asilo africane per le malate oncologiche. Perché chi meglio di una donna in difficoltà può aiutare altre donne in difficoltà?

Le donne migranti provenienti dai Paesi dell’Africa sub-sahariana beneficiarie del Progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Atena Lucana e Padula, in provincia di Salerno, hanno realizzato con le loro mani sessanta foulard per donne che in seguito a una patologia oncologica si ritrovano a dover vivere il trauma della perdita dei capelli. I copricapo sono stati donati all’Associazione ‘Noi per te-Volontariato oncologia e Cure palliative’ di Salerno. Il laboratorio di sartoria è il cuore del progetto ‘For your smile’, inserito nell’ambito delle attività formative dello Sprar nella diocesi di Teggiano-Policastro guidata dal vescovo mons. Antonio De Luca, e attivo negli Sprar di Padula ed Atena Lucana, gestiti dalle Cooperative ‘Il Sentiero’, ‘L’Opera di un Altro’ e ‘Tertium Millennium’.
Un lavoro a più mani, quelle dei migranti e delle operatrici impegnate da mesi a tagliare e cucire scampoli di tessuto, scelti per ogni donna e per i diversi momenti della giornata. Ogni copricapo ha una sua originalità, sia per il colore sia per il tessuto utilizzato: ce ne sono in pizzo e in raso, in seta per le occasioni speciali, in cotone o in lino per le giornata calde, quelli etnici e colorati ma anche altri semplici e sobri. Ognuno diverso dall’altro, cuciti da mani di donne con l’unica finalità di regalare un sorriso alla donna che lo indossa. Un circuito di bene collega così le donne migranti, beneficiarie dell’accoglienza, alle donne che percorrono l’arduo sentiero della sofferenza.        Migrantes on line – 20.03.18

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LA TOMBA VUOTA VUOLE INCORAGGIARCI A CREDERE CHE DIO “AVVIENE” DOVUNQUE (Papa Francesco)

1. Veglia pasqualeDi seguito l’omelia che papa Francesco ha pronunciato, nella Notte Santa di Sabato 31 marzo, durante la Veglia pasquale.

Questa celebrazione l’abbiamo cominciata all’esterno, immersi nell’oscurità della notte e nel freddo che l’accompagna. Sentiamo il peso del silenzio davanti alla morte del Signore, un silenzio in cui ognuno di noi può riconoscersi e che cala profondo nelle fenditure del cuore del discepolo che dinanzi alla croce rimane senza parole.

Sono le ore del discepolo ammutolito di fronte al dolore generato dalla morte di Gesù: che dire davanti a questa realtà? Il discepolo che rimane senza parole prendendo coscienza delle proprie reazioni durante le ore cruciali della vita del Signore: di fronte all’ingiustizia che ha condannato il Maestro, i discepoli hanno fatto silenzio; di fronte alle calunnie e alla falsa testimonianza subite dal Maestro, i discepoli hanno taciuto. Durante le ore difficili e dolorose della Passione, i discepoli hanno sperimentato in modo drammatico la loro incapacità di rischiare e di parlare in favore del Maestro; di più, lo hanno rinnegato, si sono nascosti, sono fuggiti, sono stati zitti (cfr Gv 18,25-27).    Continua nell’ ALLEGATO

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LA RISURREZIONE DI CRISTO È LA VERA SPERANZA DEL MONDO (Papa Francesco)

2. papa urbi et orbi 18Riportiamo il messaggio Urbi et Orbi che papa Francesco ha pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana al termine della Messa di Pasqua domenica 1° aprile.

Gesù è risorto dai morti.
Risuona nella Chiesa in tutto il mondo questo annuncio, insieme con il canto dell’Alleluia: Gesù è il Signore, il Padre lo ha risuscitato ed Egli è vivo per sempre in mezzo a noi.
Gesù stesso aveva preannunciato la sua morte e risurrezione con l’immagine del chicco di grano. Diceva: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). Ecco, proprio questo è accaduto: Gesù, il chicco di grano seminato da Dio nei solchi della terra, è morto ucciso dal peccato del mondo, è rimasto due giorni nel sepolcro; ma in quella sua morte era contenuta tutta la potenza dell’amore di Dio, che si è sprigionata e si è manifestata il terzo giorno, quello che oggi celebriamo: la Pasqua di Cristo Signore.     Continua nell’ ALLEGATO

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PER LA CROCE ALLA LUCE (+ Arturo Fajardo Bustamante)

3. slide_vigiliaCosì il Vescovo di San José de Mayo, Mons. Arturo Fajardo, ha intitolato il suo saluto pasquale di questo 2018 indirizzato ai fedeli della Diocesi di San José e Flores.

Al culmine di questi giorni santi che giunga a tutti coloro che vivono nella nostra Diocesi di San José e Flores un saluto colmo di affetto: Buona Pasqua!
Voglio inoltre ringraziare la comunità cristiana per la fede condivisa e per l’impegno di evangelizzazione che con tanto sforzo realizzano in tutta questa Diocesi.
La Pasqua è il tempo in cui tutto torna a cominciare, e dopo questa settimana tutti possiamo riproporci di ricominciare in qualche cosa della nostra vita. Chi ha partecipato al ritiro della Settimana Santa è stato invitato a ricominciare partendo da Cristo, in modo che, con entusiasmo e gioia, ci vediamo rinnovati nell’annuncio, nella celebrazione e nel servizio.
Siamo parte di una società frammentata, con dubbi, conflitti e incertezze, dove la vita è minacciata e molte volte ci sentiamo insicuri. In mezzo a questa realtà vogliamo essere sale e luce, testimoni della vita che vince la morte.
Nella Chiesa, nei Sacramenti, nella Sacra Scrittura e specialmente nella celebrazione dell’Eucaristia tocchiamo la Luce. Lasciamoci illuminare dal Signore Risuscitato. Da Lui abbiamo ricevuto la missione di essere oggi, in mezzo alle nostre realtà, testimoni che la luce esiste. Siamo portatori della luce e della gioia del Signore Risorto.

Per la Croce alla Luce
Col mio saluto e la mia benedizione

+ Arturo Fajardo Bustamante  – Vescovo di San José de Mayo, URUGUAY

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IL SAMARITANO SOTTO PROCESSO (Riccardo Bonacina)

4. Il Buon Samaritano sotto processoL’editoriale di Riccardo Bonacina che apre il nuovo numero del magazine in distribuzione nel fine settimana. Una cronaca degli ultimi avvenimenti, da Bardonecchia al caso Benoit Ducos fino ad Open Arms, che dimostra come «dare una mano a chi è a rischio di vita o è in palese difficoltà oggi è vietato, è reato». Di fronte a tutto questo il presidente di VITA non ha dubbi: «Disobbedisco, l’obbedienza, in questi casi, non è una virtù»

La XVIII legislatura ha i suoi primi progetti di legge annunziati. Dal 23 marzo, data di inizio della legislatura, al 29 marzo sono già 377 i progetti di legge annunciati alla Camera dai nuovi parlamentari eletti il 4 marzo. La nostra Sara De Carli è andata a spulciarli per capire l’ordine di priorità espresse da un Parlamento fortemente rinnovato.
La “povertà” ha zero ricorrenze in questi primi 377 progetti di legge, mentre gli “animali” compaiono 27 volte: fra tutte, Michela Vittoria Brambilla ha proposto il riconoscimento dei conigli quali animali di affezione nonché divieto della vendita e del consumo delle loro carni. La parola famiglia compare una sola volta, l’infanzia appare quattro volte.     Continua nell’ ALLEGATO 

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PASQUA SENEGALESE… IN ITALIA (Simona Cella)

5. Pasqua senegaleseOgni anno a Pasqua, migliaia di immigrati senegalesi provenienti da ogni parte d’Europa si radunano in provincia di Treviso per la più solenne ricorrenza della confraternita islamica Tijaniyya. Non potevamo mancare a un evento così importante…

Da più di vent’anni, durante il week-end di Pasqua, i discepoli della confraternita sufi senegalese della Tijaniyya emigrati in Italia ed Europa si danno appuntamento in Veneto per celebrare il Gamou, grande evento religioso in onore di Serigne Babacar Sy (1885-1957), uomo di grande saggezza e mistico insigne. Un appuntamento importante per la diaspora senegalese, che celebra anche la nascita del Profeta Muhammad e per un giorno e una notte sovrappone Tivaouane, capitale spirituale, in Senegal, della Tijaniyya, a Conegliano, cittadina del Veneto profondo, generando un cortocircuito geografico assolutamente spiazzante.    Continua nell’ ALLEGATO

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LULA ORA PUÒ ESSERE ARRESTATO: SI CONCLUDE COSÌ IL GOLPE ANTI DILMA (Claudia Fanti)

6. LulaBrasile. Via libera della Corte suprema: dovrà scontare 12 anni in carcere. Il partito dei lavoratori: «Giornata tragica per la democrazia»

Che Lula finisse dietro le sbarre: questo volevano i responsabili del processo golpista iniziato nel 2016 con la destituzione della presidente Dilma Rousseff. E questo otterranno. Così ha disposto il plenario del Supremo tribunale federale (Stf), che mercoledì ha respinto, con 6 voti contro 5, la richiesta di habeas corpus presentata dai legali di Lula affinché potesse attendere in libertà l’esito dei ricorsi presso le istanze superiori contro la condanna in secondo grado a 12 anni e 1 mese di carcere per corruzione passiva e riciclaggio di denaro.     Continua nell’ ALLEGATO

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IL ROSARIO DI ASIA E DELLE SUE SORELLE (Rosanna Virgili)

7. asia bibiIn uno dei tanti e affettuosi auguri che papa Francesco ha fatto per l’8 marzo alle donne, c’era anche questo: «Vi auguro di non desiderare di essere grandi, perché siete già grandi».

Voleva alludere, probabilmente, alla “grandezza” della donna riguardo le sue capacità di intelligenza e di sapienza, la sua cordialità naturale, la sua tenerezza, bellezza, armonia. Per il mare d’amore in cui essa fa navigare figli, mariti, fratelli e padri spesso del tutto gratuitamente. Per quella cura con cui la donna abbraccia il mondo, lo custodisce e lo rigenera – per vocazione quasi istintiva – pervicacemente al futuro. Della Madonna, Francesco ha detto: Lei è più grande di tutto il collegio apostolico, perché è la Madre del Signore e della Chiesa e il Cenacolo di Pentecoste cosa sarebbe senza di lei?                  Continua nell’ ALLEGATO

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KINABUTI: IL SOGNO DI UNA MODA DIVERSA (Massimo Ghielmi)

9. Kinabuti-1Kinabuti è un’etichetta di moda afro-urban che unisce etica e qualità. Utilizza solo materie prime africane e punta a formare i giovani creativi locali.

Anche se suona africano, il nome viene dal Friuli: era il soprannome della fondatrice, Caterina Bortolussi, 39 anni. «Kinabuti è il sogno di una bimba cresciuta con i valori contadini. Volevo disegnare vestiti. Ci ho messo trent’anni, e proprio i nigeriani mi hanno insegnato che tutto è possibile».
Nel 2007 Caterina sbarca a Lagos per la prima volta. «Lavoravo per una banca inglese. Al rientro a Londra mi sono accorta che volevo un’altra vita».    Continua nell’ ALLEGATO

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PER FAVORE, DECIDETEVI, PRIMA CHE GRIDINO LE PIETRE (Papa Francesco)

1b. papa-francesco-domencia-delle-palme-e1458471656844Nella celebrazione della Domenica delle Palme Gesù entra in Gerusalemme. La liturgia ci ha invitato a intervenire e partecipare alla gioia e alla festa del popolo che è capace di gridare e lodare il suo Signore; gioia che si appanna e lascia un sapore amaro e doloroso dopo aver finito di ascoltare il racconto della Passione. In questa celebrazione sembrano incrociarsi storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano come discepoli, perché riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare molto… e anche di odiare – e molto –; capaci di sacrifici valorosi e anche di saper “lavarcene le mani” al momento opportuno; capaci di fedeltà ma anche di grandi abbandoni e tradimenti.
E si vede chiaramente in tutta la narrazione evangelica che la gioia suscitata da Gesù è per alcuni motivo di fastidio e di irritazione.

Gesù entra in città circondato dalla sua gente, circondato da canti e grida chiassose. Possiamo immaginare che è la voce del figlio perdonato, quella del lebbroso guarito, o il belare della pecora smarrita che risuonano forti in questo ingresso, tutti insieme.   Continua nell’ ALLEGATO

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