Notiziario

AFRICA/RD CONGO – MASSACRI E RIVOLTE NEL NORDEST: APPELLO DEL VESCOVO DI BUTEMBO-BENI

R.D.-Congo-mons.-SikulKinshasa (Agenzia Fides) – In una incursione di presunti ribelli ugandesi delle Forze Democratiche Alleate (ADF) contro la città congolese di Beni e nel municipio di Rwenzori e Beu, nordest della Repubblica Democratica del Congo (RDC), sono rimasti uccisi almeno 14 civili e 4 militari, mentre altre centinaia di persone sono rimaste ferite. Secondo informazioni pervenute a Fides, i ribelli hanno raggiunto la località, situata al confine con l’Uganda e vicina alla città di Beni, nord Kivu, la notte di sabato 22 settembre.
Mons. Sikuli Paluku Melchisedech, Vescovo della diocesi di Butembo-Beni, ha esortato le forze governative e la Mission de l’Organisation des Nations unies pour la stabilisation en République démocratique du Congo (MONUSCO), a rivedere la loro strategia contro l’ADF a Beni: “Esprimo soprattutto le mie condoglianze alle famiglie colpite che inaspettatamente hanno perso i loro cari in questa tragedia insopportabile e, nella fede in Gesù, che è la risurrezione e la vita, raccomando le anime di questi innocenti alla misericordia di Dio”, ha scritto nel messaggio inviato a Fides.
Il Vescovo ha invitato le autorità governative “ad adempiere meglio alle loro responsabilità per proteggere la popolazione, difendere il territorio e salvaguardare la sovranità nazionale”.
Si calcola che, dal 2014, il gruppo sia responsabile della morte di oltre 1.500 persone e 800 rapimenti. Si tratta di una formazione di matrice islamista che imperversa in una regione a stragrande maggioranza di religione cristiana, dove operano da anni i Missionari d’Africa (Padri Bianchi), impegnati a promuovere la dignità umana e l’apostolato evangelico in mezzo ai musulmani. Beni si trova anche al centro dell’attuale epidemia di Ebola nell’est del Congo, che ha già ucciso 99 persone e lasciato orfani quasi 200 bambini.  (AP) Agenzia Fides – 26/9/2018

————————————————————

HO VISTO IN CONGO COME SI MUOVONO ACQUIRENTI E “COMPRATI” (p. Eliseo TACCHELLA)

CONGOÈ il Paese più ricco d’Africa ed è anche il più povero. Il Congo è un giacimento di risorse minerarie che fa gola a tutto il mondo. Una terra straordinaria, grande otto volte l’Italia, che però soggiace allo sguardo vorace degli interessi internazionali. Perché qui si trovano – in enormi quantità – i metalli utilizzati per produrre le tecnologie più avanzate: dagli smartphone, i cellulari di ultima generazione, alle batterie per le auto elettriche. Coltan e cobalto sono le ricercatissime materie prime. Il nuovo oro del futuro.

In questi giorni a fare scalpore (ma neanche tanto, visto il tiepido impatto sull’opinione pubblica) è la Cina, scesa ufficialmente in campo per la conquista del continente africano. In Congo, tuttavia, questa presenza non è una novità: da anni i cinesi hanno iniziato a comprare miniere a tutto spiano. Pechino è in prima fila nella battaglia per accaparrarsi le risorse naturali, in una gara che vede coinvolte società minerarie statunitensi, russe e pure europee (con gli svizzeri in testa).      Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

ABITARE LA TRANSIZIONE SULLE ORME DI PAPA GIOVANNI XXIII (Mons. D. GIANOTTI)

2b. Mons. DanieleSessant’anni or sono – per la precisione il 28 ottobre 1958 – il bergamasco Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, veniva eletto vescovo di Roma e prendeva il nome di Giovanni XXIII. Nel ricordo di questo anniversario, la Chiesa di Bergamo ha organizzato tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno di quest’anno la Peregrinatio Giovanni XXIII, che ha visto la presenza dell’urna, contenente le spoglie mortali del papa canonizzato il 27 aprile 2014, dapprima a Bergamo e poi nel paese natale del santo, Sotto il Monte Giovanni XXIII. Ai vescovi che nel pomeriggio di domenica 3 giugno – nel cinquantacinquesimo anniversario della morte di san Giovanni XXIII – hanno partecipato all’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha fatto omaggio di una edizione speciale dell’allocuzione Gaudet Mater Ecclesia, il celebre discorso che papa Giovanni pronunciò l’11 ottobre 1962, inaugurando il Concilio Vaticano II. È una bella pubblicazione, che riproduce anche gli appunti manoscritti di quel testo, al quale il papa lavorò molto attentamente per mesi, e riporta la versione italiana che l’allora arcivescovo di Milano, Montini – il futuro papa Paolo VI – commissionò al teologo milanese Luigi Serenthà e fece diffondere nella sua diocesi alla fine del 1962.       Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

ATTENTI ALL’ANSIA DI ESSERE PRIMI (Papa Francesco – Angelus 23/09/18)

venerdiIl Libro della Sapienza, che abbiamo ascoltato nella prima Lettura, ci parla del giusto perseguitato, di colui la cui sola presenza dà fastidio agli empi. L’empio viene descritto come quello che opprime il povero, non ha compassione della vedova né rispetta l’anziano (cfr 2,17-20).

L’empio ha la pretesa di pensare che la sua forza è la norma della giustizia. Sottomettere i più fragili, usare la forza in una qualsiasi forma, imporre un modo di pensare, un’ideologia, un discorso dominante, usare la violenza o la repressione per piegare quanti semplicemente, con il loro quotidiano agire onesto, semplice, operoso e solidale, manifestano che un altro mondo, un’altra società è possibile. All’empio non basta fare quello che gli pare, lasciarsi guidare dai suoi capricci; non vuole che gli altri, facendo il bene, mettano in risalto questo suo modo di fare. Nell’empio, il male cerca sempre di annientare il bene.      Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

INSICUREZZA E CONFUSIONE SULLA SORTE DI PADRE MACCALLI (Agenzia Fides)

imagesNiamey (Agenzia Fides) – “Al momento non sappiamo ancora nulla sulla condizione né sul possibile rilascio di padre Pierluigi Maccalli. Nessuna richiesta è stata fatta”, dichiarato a Fides una fonte della Chiesa locale a Niamey, mentre si attendono con ansia notizie del missionario italiano rapito il 17 settembre. “In questi ultimi giorni – continua la fonte di Fides descrivendo la situazione locale – nella zona Bomoanga Makalondi, vi sono tanti gruppi di giovani armati che continuano a fuggire a bordo di moto dal vicino Burkina Faso, dove subiscono bombardamenti con elicotteri e droni. Alcuni sono scappati in Niger e si stanno sparpagliando in tutta la zona”.
“Ieri mattina, domenica 23 settembre – prosegue la fonte – un sacerdote del Benin si è recato a Makalondi per celebrare la Messa. Al termine della celebrazione è dovuto ritornare a Niamey. La polizia ha detto che c’erano pericoli per la sua sicurezza: quindi la situazione è sempre più confusa. Secondo alcune indiscrezioni p. Maccalli potrebbe essere ancora in Niger, prigioniero e usato come scudo umano per proteggersi da possibili interventi aerei. Ma non abbiamo garanzie sulla veridicità di queste voci. Continuiamo a sperare e pregare e ringraziamo tutti i battezzati che nel mondo si uniscono alla nostra preghiera per la liberazione di p. Pierluigi”.      (AP) Agenzia Fides – 24/9/2018

————————————————————

NIGER, CORTEO CONTRO LE MISSIONI MILITARI STRANIERE (Agenzia DIRE)

“Non siamo al corrente dell’avvio della missione militare italiana in Niger. Il governo non ha diffuso comunicazioni ufficiali sul tema”. Lo riferiscono all’agenzia ‘Dire’ fonti del Fronte dell’Opposizione Indipendente (FOI), un movimento che si batte contro la presenza di basi militari straniere sul suolo nigerino. Proprio su tale questione il FOI ed altri movimenti politici e della società civile hanno organizzato ieri, domenica 23 settembre, nella capitale Niamey, una manifestazione di protesta. Nei mesi scorsi si sono tenute varie marce di questo genere, spesso culminate – o addirittura precedute – dall’arresto di leader o esponenti dei movimenti che esprimono il loro dissenso alle politiche di governo.
L’altro ieri, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, sul suo account Facebook ha scritto: “Ce l’abbiamo fatta: dopo otto mesi di impasse abbiamo sbloccato la missione in Niger per il controllo dei flussi migratori. L’Italia entrerà in pieno supporto del governo nigerino e assisterà le autorità locali attraverso delle unità di addestratori, uomini e donne delle Forze armate con alte specialità e professionalità, articolati in Mobile Training Teams che formeranno le forze nigerine al fine di rafforzare il controllo sul territorio. Tutto questo, seguendo ovviamente le esigenze, le richieste e le necessità di Niamey”.
Nello specifico, ha scritto ancora il ministro, “l’obiettivo sarà arginare, insieme, la tratta di esseri umani e il traffico di migranti che attraversano il Paese, per poi dirigersi verso la Libia e in definitiva imbarcarsi verso le nostre coste”. La missione militare italiana in Niger era stata proposta dal precedente governo Gentiloni, a gennaio, ma poi era stata di fatto bloccata, anche a causa di polemiche e incomprensioni sull’asse Roma-Niamey.      Agenzia DIRE – 22 settembre 2018

————————————————————

“LIBERATE PADRE MACCALLI”: APPELLO DEI LEADER MUSULMANI DEL NIGER

Microsoft Word - 4. Appello laeder musulmaniGenova (Agenzia Fides) – I leader musulmani del Niger esprimono ferma condanna del rapimento di p. Pierluigi Maccalli e ne chiedono l’immediata liberazione, come afferma un appello rilanciato dal Comitato interreligioso del Niger in favore del missionario rapito. E’ quanto riferisce all’Agenzia Fides la Curia della Società per le Missioni Africane (SMA) a Genova, parlando di informazioni giunte dai confratelli SMA in Niger.
L’appello pervenuto a Fides riporta quanto segue: “Il Comitato Nazionale del Dialogo Inter- e Intra-religioso (CDIR) del Niger condanna con forza il rapimento ingiusto e criminale del prete italiano di Bomoanga. Questo rapimento barbaro non risponde ad alcuna esigenza della religione musulmana. Non ha altro scopo che quello di offuscare e rovinare il clima di pace e di coesistenza pacifica che ha sempre prevalso tra le religioni nel seno della nostra società nigerina”. Il testo prosegue: “P. Pier Luigi Maccalli è un uomo di pace, un grande uomo di Dio a servizio del Niger da più di 10 anni. È stato rapito nella sua Chiesa da sconosciuti venuti in moto la notte tra lunedi 17 e martedì’ 18 settembre a Bomoanga, vicino alla frontiera tra Niger e Burkina Faso. Che Dio Onnipotente lo assista in questa terribile prova”.      (MP/AP) Agenzia Fides  24/09/2018

————————————————————

OSTAGGIO DELLA MISSIONE. PIERLUIGI IN MANO AI RAPITORI DI SPERANZA NEL NIGER (Mauro ARMANINO)

Era tornato da una settimana dall’Italia. Pierluigi Maccalli era da tempo ostaggio del popolo gourmanché di questa porzione del Niger. Il villaggio dove operava dal 2007, Bomoanga, non è menzionato dalla cartine geografiche della regione. ‘Case sparse’, così possono essere definiti i pochi cortili di case di terra che osservano la missione dove abitava fino a lunedì scorso, il 17 settembre fino alle 22 ora locale.

Ostaggio della missione  che ha vissuto prima in Costa d’Avorio, in Italia per la ‘ri-animazione’ missionaria e poi nel Niger fino ad oggi. I contadini, invisibili ai più, di origine frontaliera, in parte aperti all’annuncio evangelico, sono i fattori che lo hanno legato a questa terra di sabbia. Lo diceva fin dall’inizio: in questa missione bisogna ‘durare’, se si vogliono cogliere frutti un giorno.     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

PERCHÉ IN NIGER CI SONO MILITARI DA TUTTO IL MONDO (Craig BAILIE)

niger2-1Il Niger è uno dei paesi più militarizzati dell’Africa. Nell’ottobre del 2017 questo dato è salito all’attenzione di tutti quando quattro soldati delle forze speciali statunitensi e almeno quattro militari nigerini sono rimasti uccisi in un’imboscata. Da allora la presenza militare straniera non ha fatto che intensificarsi. Cosa fanno in Niger tutte queste forze armate? Che interessi hanno? Stanno raggiungendo i loro obiettivi?

Gli Stati Uniti non sono l’unico paese presente ad avere truppe in Niger: ci sono anche i soldati di Francia, Germania, Canada e Italia.
Nell’aprile di quest’anno il Niger ha ospitato le esercitazioni militari congiunte Flintlock, che hanno coinvolto 1.900 soldati di una ventina di paesi. L’obiettivo delle esercitazioni, patrocinate dagli Stati Uniti, era rafforzare la collaborazione tra le forze di sicurezza africane per proteggere i civili dalle violenze legate all’estremismo religioso.
La presenza militare straniera in Niger viene generalmente motivata in tre modi: lottare contro il terrorismo, prevenire le migrazioni degli africani in Europa e proteggere gli investimenti stranieri.     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

IL NIGER NELLA FUMOSA GALASSIA JIHADISTA (Silvia C. Turrin)

NIGER-1Lunedì 17 settembre Pier Luigi Maccalli, prete missionario della SMA, è stato rapito di sera, presso il suo domicilio, a pochi passi dalla chiesa di Bamoanga, villaggio della prefettura di Makalondi nella zona sud-occidentale del Niger. Mentre attendiamo con trepidazione di avere notizie certe e attendibili in merito a dove possa essere stato condotto, cerchiamo di tracciare qui di seguito alcuni punti di natura politico-sociale per comprendere come questa nazione sia diventata territorio di vari gruppi armati.

Osservando la cartina geografica del continente africano si può già capire perché il Niger sia divenuto ormai da anni un territorio instabile. Il Paese confina a est con il Ciad, a sud con Nigeria e Benin, a nord con Algeria e Libia, e a ovest con Burkina Faso e Mali. Il Niger si trova in un’area estremamente complessa, caratterizzata da una serie di problemi a livello ecologico  (desertificazione e carenza d’acqua), economico (alti i tassi di povertà), politico (governi precari e colpi di Stato), demografico (la popolazione con il più alto tasso di fecondità al mondo), strategico e geopolitico (presenza della Francia in tutta la zona del Sahel per difendere i suoi interessi, protrattasi anche dopo la decolonizzazione).     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————