Notiziario

Il Centro Missioanario informa….

01a bis. Logo Siamo Casa ...A – #SIAMOCASASIAMOCHIESA

La Chiesa non finisce per il fatto che le attività pastorali abituali sono semiparalizzate dalla crisi CoViD-19. Nei primi secoli di storia cristiana, la vita della Chiesa avveniva nelle case. Oggi possiamo riscoprire qualcosa di questo. Dal 18 marzo gli uffici e le commissioni pastorali della Diocesi di Crema proporranno ogni giorno un breve video che vuole aiutare a “fare Chiesa” anche quando si deve rispettare l’impegno: “restate a casa”.    +Daniele

Il primo video, come tutti quelli che seguiranno, sono reperibili sul sito e sul canale Youtube de “Il Nuovo Torrazzo”.

————————————————————

Papa Francesco

0001. Andrà tutto bene

In questo momento, vorrei rivolgermi a tutti gli ammalati che hanno il virus e che soffrono la malattia, e ai tanti che soffrono incertezze sulle proprie malattie. Ringrazio di cuore il personale ospedaliero, i medici, le infermiere e gli infermieri, i volontari che in questo momento tanto difficile sono accanto alle persone che soffrono.             Papa Francesco

————————————————————

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissime,

pur con tutto l’ottimismo che ci contraddistingue, non possiamo negare che la situazione si fa più difficile, pericolosa e dolorosa. E facciamo fatica a trovare le parole giuste per parlare, senza dire banalità, di una realtà, la pandemia, che sta mettendo in crisi tutte le nostre certezze. Allora ci affidiamo alla testimonianza di un prete che ha fatto della sua vita un impegno totale con gli ultimi, nella persona dei migranti. Si tratta di don Fabio Corazzina, bresciano, parroco della ccomunità di S. Maria Nascente.

 «Siamo in zona rossa, chi l’avrebbe mai detto. Sono in zona rossa, imprigionato, separato, confinato. Dentro o fuori non ho capito, però sono responsabile e farò la mia parte perché la situazione non diventi ancora più difficile.
Il teologo Pierangelo Sequeri ha lasciato una traccia stimolante, illuminante per capire. In una delle sue opere, ad un certo punto dice che l’illusione di diventare signori assoluti della vita non significa affatto averne più cura. E ce ne siamo accorti perché ci siamo assuefatti a un dominio tecnico scientifico che ci ha portato nelle condizioni di immaginare che questo dominio potesse controllare la malattia e la morte. E tutto questo ci ha reso ogni giorno più vulnerabili. Non ci siamo più abituati al limite, non ci siamo più abituati alla morte. Vulnerabili dentro, vulnerabili fuori. Abbiamo quasi cancellato e comunque demoralizzato anche il principio solidarietà dentro le nostre comunità. Abbiamo esasperato, e lo abbiamo fatto in tutti i modi, il principio autonomia che ci ha condotto pian piano verso una soglia sottile che separa e ci separa dal passaggio verso l’indifferenza irresponsabile, rappresentata da tutti quelli che dicono, proprio in questi giorni: “tanto non è un mio problema, io faccio come prima”. Oppure ci ha portato alla paura e alle angosce e alle ansie incontrollabili, che ci hanno invitato a urlare: “si salvi chi può, l’importante è che prima mi salvi io”. Evidentemente. Il “prima noi”.     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

ESSERE TESTIMONI È UN DONO DELL’AMICIZIA DI DIO (Angelus 08-03-2020)

1a. AngelusÈ un po’ strana questa preghiera dell’Angelus di oggi, con il Papa “ingabbiato” nella biblioteca, ma io vi vedo, vi sono vicino. E vorrei incominciare anche ringraziando quel gruppo [presente in Piazza] che manifesta e lotta “Per i dimenticati di Idlib”. Grazie! Grazie per quello che fate. Ma questo modo di oggi di pregare l’Angelus lo facciamo per compiere le disposizioni preventive, così da evitare piccoli affollamenti di gente, che possono favorire la trasmissione del virus.

Il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima (cfr Mt 17,1-9) ci presenta il racconto della Trasfigurazione di Gesù. Egli prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e sale su un monte alto, simbolo della vicinanza con Dio, per aprirli ad una comprensione più piena del mistero della sua persona, che dovrà soffrire, morire e poi risorgere. Infatti, Gesù aveva iniziato a parlare loro delle sofferenze, della morte e della risurrezione che lo attendevano, ma essi non potevano accettare quella prospettiva. Per questo, giunti in cima al monte, Gesù si immerge in preghiera e si trasfigura davanti ai tre discepoli: «il suo volto – dice il Vangelo – brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce» (v. 2).     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

ECCO COSA CI STA SPIEGANDO IL VIRUS (Francesca Morelli)

2a. Ecco cosa ci sta spiegando il virusLa riflessione della psicologa: “Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro. Sappiamo ancora cosa farcene? Smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo. Per esempio…

Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…
In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira…     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

IL GRIDO DIVENTI DOMANDA E LA DOMANDA PREGHIERA (Anna De Matthaeis)

3a. il grido diventi preghieraÈ l’accorata richiesta di un medico dell’ospedale di Crema. Una dei tanti che non solo nel nostro ospedale, ma in tutta Italia stanno spendendo tutte le loro energie per strappare alla morte quanti più pazienti possibile. Può sembrare strano, ma la parola che più ricorre nel suo scritto è “preghiera”, come fonte di forza, di fede, di speranza. Questa la sua toccante quanto sincera lettera scritta al nostro Vescovo.

Eccellenza,
mi chiamo Anna De Matthaeis, ci siamo visti stamattina (8 marzo n.d.r.) e mi ha chiesto di scriverLe. Sono un medico dell’ospedale di Crema, in queste settimane ahimè chiamato in prima linea nell’affronto dell’epidemia da Coronavirus. Ti scrivo rapidamente, perché il tempo è davvero poco, ma ci tengo a farlo.
La situazione è drammatica, nessuno di noi immaginava tanto, è anche difficile se non impossibile rendere l’idea. Stiamo lavorando 7 giorni su 7 12 ore al giorno o oltre e purtroppo non riuscendo a limitare le complicanze e la morte nemmeno nei giovani ed anche fare compagnia al malato è difficile, perché il tempo è davvero poco. È dura, molto dura. Si finisce la giornata spesso piangendo, con un senso di inadeguatezza e a tratti di inutilità. La mattina la recita delle Lodi mi aiuta molto, per esempio ieri mattina c’era l’antifona che diceva:”Udii la voce del Signore chi manderò? Ed io risposi: eccomi manda me” e poi anche “attendendo la salvezza con timore e tremore, secondo i Suoi disegni benevoli”. Ogni giorno c’è un pezzo delle Lodi che parla a noi.       Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

VIVERE ISOLATI O MORIRE ASSIEME: IL CORONA VISTO DA NIAMEY (Mauro Armanino)

L’amico K4a. Vivere isolati o morire assiemeaka Daouda di Alternativa Cittadina si trova ancora in stato di arresto presso la polizia giudiziaria della capitale. Aveva fatto circolare un messaggio sui media che si sarebbe trovato un italiano ospite nell’Ospedale di Referenza di Niamey. A causa della temuta infezione, l’Ospedale in questione avrebbe sospeso i servizi. La notizia, subito smentita dall’istituzione, era poi stata fatta circolare dallo stesso Kaka. Troppo tardi, perché nel frattempo la voce era corsa. I primi allarmi avevano lasciato credere il peggio persino nel Niger dove il sole, la sabbia e la giovane età della popolazione tengono a bada il virus. D’altra parte, da questa parte del mondo, la cosa di cui si parla non è l’epidemia del coronavirus quanto l’epidemia da corruzione che non risparmia nessuno e nulla. E’ di questi giorni a Niamey, lo scandalo di false fatturazioni e acquisti di materiale inadatto o scadente per le forze armate che, proprio in questi ultimi mesi, hanno perso decine di militari per attacchi rivendicati dallo Stati Islamico nel Sahel. La contaminazione della società avviene per trasmissione del virus da corruzione che non è altro che il tradimento della democrazia e del bene comune che dovrebbe attraversarla. Qui la morte non ci spaventa perché non abbiamo paura di vivere.      Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

Carissime, Carissimi,

incomincio questa lettera cedendo la parola ai Vescovi lombardi che oggi, 6 marzo, si sono incontrati ed stilato il seguente messaggio intitolato “Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra”.

I Vescovi della Lombardia, in comunione con i Vescovi del Veneto e dell’Emilia-Romagna, a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, confermano che nelle loro Diocesi per la domenica 8 marzo e per i giorni feriali successivi e fino a nuova comunicazione è sospesa l’Eucarestia con la presenza dei fedeli, mentre i Vescovi e i sacerdoti celebreranno senza il popolo.
La decisione, assunta in accordo con la Conferenza Episcopale Italiana, si è resa necessaria dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto del Consiglio dei Ministri con il quale si vuol definire il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
La situazione di disagio e di sofferenza del Paese è anche la sofferenza di tutta la Chiesa. Per questo motivo, noi Vescovi, invitiamo i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici a continuare a tessere con passione i rapporti con la Comunità Civile e ad assicurare la vicinanza nella preghiera a tutti coloro che sono colpiti.      Continua nell’  ALLEGATO

————————————————————

CON IL DIAVOLO NON SI DIALOGA MAI (Angelus 01-03-2020)

Papa Francesco durante l'Angelus a San PietroIn questa prima domenica di Quaresima, il Vangelo (cfr Mt 4,1-11) racconta che Gesù, dopo il battesimo nel fiume del Giordano, «fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo» (v. 1). Egli si prepara a cominciare la sua missione di annunciatore del Regno dei cieli e, come già Mosè ed Elia (cfr Es 24,18; 1 Re 19,8), nell’Antico Testamento, lo fa con un digiuno di quaranta giorni. Entra in “quaresima”.

Al termine di questo periodo di digiuno, irrompe il tentatore, il diavolo, che cerca per tre volte di mettere in difficoltà Gesù. La prima tentazione prende spunto dal fatto che Gesù ha fame; il diavolo gli suggerisce: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane» (v. 3). Una sfida. Ma la risposta di Gesù è netta: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”» (4,4). Egli si richiama a Mosè, quando ricorda al popolo il lungo cammino compiuto nel deserto, in cui ha imparato che la sua vita dipende dalla Parola di Dio (cfr Dt 8,3).     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE! (Mario Delpini)

2a. delpini2A Milano la Quaresima inizia senza l’Eucarestia e il rito delle Ceneri. Ma l’arcivescovo Mario Delpini, nell’omelia pronunciata durante la Messa su Rai3, invita a vedere in questi giorni di disorientamento “il momento favorevole” per cercare Dio e ricostruire legami buoni.

1. La parola inopportuna.
Ci viene rivolta oggi una parola che suona inopportuna. Risuona una di quelle parole che possono mettere di malumore, come un intervento maldestro, come di un richiamo che sconcerta. Una parola inopportuna mette a disagio, sembra venire da chi non comprende la situazione. E la parola inopportuna è quella di Paolo: ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
È inopportuna questa parola, ma non possiamo tacerla. Suona come maldestra e sconcertante, ma non possiamo rifiutarla.
Questo inizio di Quaresima, così strano, senza messa, senza ceneri, senza prediche, questo è il momento favorevole.
Questo momento di allarme e di malumore, di strade quasi deserte e di attività rallentate proprio nella città frenetica, questo è il momento favorevole.
È una parola inopportuna, ma è stata proclamata. Non possiamo lasciarla cadere come un seme che vada perduto. Risuoni dunque ancora, illumini questo nostro momento, chiami a conversione, se è una parola che viene da Dio.     Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————