Notiziario

Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

01mafia-beni-confiscati-scoutCarissime, Carissimi, questa volta parliamo di cose di casa nostra. Ne affrontiamo una che non ci fa onore e che molto spesso ci identifica di fronte agli stranieri: la mafia.
Partiamo dalle parole che Nicola GRATTERI, procuratore di Catanzaro, ha pronunciato a margine dell’arresto di 354 persone affiliate a vario titolo alla ‘ndrangheta.
“La cosa impressionante – ha detto tra l’altro – è la disinvoltura e il potere che la cosca Mancuso ha dimostrato di avere entrando in contatto con apparati della Stato che erano totalmente a disposizione: andavano dall’accesso elle banche dati delle forze dell’ordine, fino ad avere rapporti con logge massoniche di Scozia e Inghilterra (…). Le mafie oggi sono più ricche soprattutto perché noi magistrati, forze dell’ordine, storici, giornalisti e politici abbiamo sottovalutato la ‘ndrangheta, continuando a narrarla, nel corso dei decenni, come una mafia di pastori o al massimo di sequestratori di persona o di trafficanti di cocaina. Non abbiamo voluto renderci conto che dal momento che uno ‘ndranghetista può far parte di una loggia massonica deviata avremmo dovuto essere consequenziali a questo mutamento. Essere ‘ndranghetista e massone nello stesso tempo significa avere rapporti con i quadri della Pubblica Amministrazione e così decidere non chi deve vincere l’appalto, ma se l’opera può essere costruita o meno. Significa avere questo potere decisionale!”

Un discorso duro e lucido che commenta sia i fatti di Foggia, una città assediata dalle mafie che sta cercando di recuperare la propria identità e libertà, sia gli attacchi all’AGESCI siciliana, che ha avuto più sedi devastate proprio perché sta gestendo beni sequestrati alla mafia. E proprio dal responsabile siciliano degli scout viene la risposta più coraggiosa, perché più evangelica, con l’appello ai figli dei mafiosi: “Ragazzi, i nostri gruppi sono aperti. Vi aspettiamo a braccia aperte. Nessuno vi giudicherà per il cognome che portate”.
La mafia, si chiami camorra, sacra corona unita o soprattutto ‘ndrangheta, è presente anche tra noi e purtroppo da molto tempo. È giunto il momento in cui anche noi, come cristiani e credenti, facciamo sentire forte la nostra voce contro la mafia.   Anche questo è Missione!

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LASCIARCI NUOVAMENTE SORPRENDERE DALLA SCELTA DI DIO DI STARE DALLA NOSTRA PARTE (Angelus – 19.01.2020)

4Questa seconda domenica del Tempo Ordinario si pone in continuità con l’Epifania e con la festa del Battesimo di Gesù. Il brano evangelico (cfr Gv 1,29-34) ci parla ancora della manifestazione di Gesù. Infatti, dopo essere stato battezzato nel fiume Giordano, Egli fu consacrato dallo Spirito Santo che si posò su di Lui e venne proclamato Figlio di Dio dalla voce del Padre celeste (cfr Mt 3,16-17 e par.). L’Evangelista Giovanni, a differenza degli altri tre, non descrive l’avvenimento, ma ci propone la testimonianza di Giovanni Battista. Egli è stato il primo testimone di Cristo. Dio lo aveva chiamato e lo aveva preparato per questo.

Il Battista non può trattenere l’impellente desiderio di rendere testimonianza a Gesù e dichiara: «Io ho visto e ho testimoniato» (v. 34). Giovanni ha visto qualcosa di sconvolgente, cioè il Figlio amato di Dio solidale con i peccatori; e lo Spirito Santo gli ha fatto comprendere la novità inaudita, un vero ribaltamento. Infatti, mentre in tutte le religioni è l’uomo che offre e sacrifica qualcosa a Dio, nell’evento Gesù è Dio che offre il proprio Figlio per la salvezza dell’umanità. Giovanni manifesta il suo stupore e il suo consenso a questa novità portata da Gesù, mediante un’espressione pregnante che noi ripetiamo ogni volta nella Messa: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!» (v. 29).

La testimonianza di Giovanni Battista ci invita a ripartire sempre di nuovo nel nostro cammino di fede: ripartire da Gesù Cristo, Agnello pieno di misericordia che il Padre ha dato per noi. Lasciarci nuovamente sorprendere dalla scelta di Dio di stare dalla nostra parte, di farsi solidale con noi peccatori, e di salvare il mondo dal male facendosene carico totalmente.
Impariamo da Giovanni Battista a non presumere di conoscere già Gesù, di sapere già tutto di Lui (cfr v. 31). Non è così. Fermiamoci sul Vangelo, magari anche contemplando un’icona di Cristo, un “Volto santo”. Contempliamo con gli occhi e più ancora col cuore; e lasciamoci istruire dallo Spirito Santo, che dentro ci dice: È Lui! È il Figlio di Dio fattosi agnello, immolato per amore. Lui, Lui solo ha portato, Lui solo ha sofferto, ha espiato il peccato di ognuno di noi, il peccato del mondo, e anche i miei peccati. Tutti. Li ha portati tutti su di sé e li ha tolti da noi, perché noi fossimo finalmente liberi, non più schiavi del male. Sì, ancora poveri peccatori siamo, ma non schiavi, no, non schiavi: figli, figli di Dio!
La Vergine Maria ci ottenga la forza di rendere testimonianza al suo Figlio Gesù; di annunciarlo con gioia con una vita liberata dal male e una parola piena di fede meravigliata e riconoscente.       papa FRANCESCO

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IL BUON DISCEPOLO È UMILE, MITE… Battesimo di Gesù – Angelus

1b. Papa-Francesco-1140x757Ancora una volta ho avuto la gioia di battezzare alcuni bambini, nell’odierna festa del Battesimo del Signore. Oggi erano trentadue. Preghiamo per loro e per le loro famiglie.

La liturgia di quest’anno ci propone l’evento del battesimo di Gesù secondo il racconto del Vangelo di Matteo (cfr 3,13-17). L’evangelista descrive il dialogo fra Gesù, che chiede il battesimo, e Giovanni Battista, che vuole rifiutarsi e osserva: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» (v. 14). Questa decisione di Gesù sorprende il Battista: infatti, il Messia non ha bisogno di essere purificato; è Lui invece che purifica. Ma Dio è il Santo, le sue vie non sono le nostre, e Gesù è la Via di Dio, una via imprevedibile. Ricordiamo che Dio è il Dio delle sorprese.
Giovanni aveva dichiarato che fra lui e Gesù esisteva una distanza abissale, incolmabile. «Non sono degno di portargli i sandali» (Mt 3,11), aveva detto. Ma il Figlio di Dio è venuto proprio per colmare questa distanza fra l’uomo e Dio. Se Gesù è tutto dalla parte di Dio, è anche tutto dalla parte dell’uomo, e riunisce ciò che era diviso. Per questo Egli replica a Giovanni: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia» (v. 15).      Continua nell’ ALLEGATO

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UN MONDO MEDIO DA INVENTARE. LETTERE DI BAMBINI AL SAHEL (Mauro Armanini)

2. Il mondo medio da inventareLa letterina era assieme a quelle dei suoi compagni di classe. Fanno le elementari alla periferia di Chiavari, in Liguria e si preparano alla prima comunione. E’ Cinzia, la loro giovane catechista, che ha parlato loro del Niger, del Sahel e dell’Africa perché sia aprano all’altro mondo.

C’è lo scritto di Andrea col disegno di un grande cuore colorato di rosso che si chiede come aiutare i bambini poveri dell’Africa. Segue la letterina di Lorenzo che si domanda come sono mai le case dei poveri e disegna in alto i grattacieli dell’America e sotto, separate da una frontiera, tre piccole case allineate dell’Africa, america e africa sono da lui scritte in lettere minuscole. Termina la sua lettera domandandosi dove mai troveranno il cibo da mangiare. Quanto a Noemi, dello stesso gruppo di bimbi, chiede come stanno i bambini bisognosi. Ricorda che, nel corso della lezione, avevano ascoltato le beatitudini e che una di queste affermava che i poveri sono beati.       Continua nell’ ALLEGATO

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LA GENTE DI SAN RAFAEL FERMA LA MINIERA CHE FA MORIRE DI SETE (Lucia Capuzzi)

Dal3b. gua 2017 i giudici hanno ordinato la sospensione dei lavori a El Escobal, il secondo giacimento mondiale d’argento. Da 939 giorni, i contadini vigilano, in staffetta, che lo stop sia rispettato.

«Sono qui perché è mio dovere esserci. Quando mi chiedono se ho paura, rispondo che tutti dobbiamo morire. Tanto vale farlo lottando». Mentre parla, Adriana rimescola i fagioli che cuociono nella grossa pentola di rame. Nessuna variazione di menù per Capodanno: legumi e tortillas (spianate di mais). «Ci abbiamo fatto anche la cena di San Silvestro», racconta la donna, visibilmente stanca dopo aver trascorso la notte a Casillas.

Il “presidio” è una specie di gazebo di legno, sotto il cui tetto di lamiera si notano un divano scassato, qualche sedia di plastica e un fornelletto da campo. «Non abbiamo molti mezzi. Siamo volontari. Anzi, come contadini, ci rimettiamo perché per venire qua dobbiamo saltare il lavoro nei campi. E trovare i soldi per la benzina o per il biglietto del bus. Ma lo facciamo con il cuore. Senza acqua non c’è agricoltura. È in gioco il nostro presente e il nostro futuro». A “minacciarli” – sostiene Adriana – è il progetto El Escobal, la seconda miniera d’argento più grande del mondo, di proprietà, prima, di Thoe Sources e, ora, del colosso canadese Pan American Silver. Situata a cavallo dei dipartimenti di Santa Rosa e Jalapa, l’impresa ha lavorato a pieno ritmo tra il 2013 e il 2017.       Continua nell’ ALLEGATO

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SOLSOEIMANI, TRUMP E LA VERA RESILIENZA DI BEIRUT E BAGHDAD (Riccardo Cristiano)

4b. Solemaini -TrumpÈ la vendetta la via d’uscita per il Medio Oriente? Non ripartire da quei cristiani del Medio Oriente in piazza con quei sunniti e quegli sciiti che hanno voltato le spalle ai rispettivi pifferai magici oggi sarebbe da pazzi

Nel bellissimo libro di recente pubblicazione, “Il naufragio delle civiltà“, il grande intellettuale arabo Amin Maalouf, libanese e accademico di Francia, pone una domanda terribile: perché gli arabi si odiano così tanto? Perché non hanno mai considerato la possibilità di riprendersi da una disfatta militare, come quella del ’67, non per via militare, ma per via civile, come ha fatto la Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale? Questa domanda si accompagna a una riflessione dolorosissima, formulata attraverso tante tappe: a cosa si è ridotta la civiltà levantina? Seppe accettare in sé ogni Altro soltanto pochi decenni fa, quando Amin Maalouf era un ragazzo, mentre oggi è solo barriere, odi, risentimenti. Perché?

La risposta di Amin Maalouf riguarda gli arabi, ma la sua domanda non riguarda anche noi? Non comincia a essere diffuso un sentimento di odio per noi stessi, cioè per i nostri valori, anche qui? Ed eccoci al caso Soleimani. Chiunque ha una certa familiarità con il Medio Oriente sa di quali crimini efferati si sia macchiato, anche nel sostegno a disegni che hanno fatto emergere nel campo a lui avverso, quello dei sunniti, il morbo dell’Isis. Di questo ha scritto ancora in queste ore Thomas Friedman.        Continua nell’ ALLEGATO

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MISSIONE ORATORIO ovvero ORATORIO IN MISSIONE

Bb. Convegno-Oratori-2020-webÈ possibile andare oltre i nostri spazi? Oltre le nostre comunità e così permettere ai Ragazzi che vivono l’Oratorio di sentirsi parte di un cammino che è di tutta l’umanità?
È vero che già molti Oratori hanno contatti e relazioni con i Missionari della propria Comunità o legati a profonde amicizie tra Sacerdoti, ma è bello far conoscere anche altri Missionari, invitando i nostri Oratori a mettersi in relazione con loro, promuovendo una ricca corrispondenza e uno scambio di esperienze e di vita che fanno molto bene al cuore e a tutti noi.
In collaborazione con l’Ufficio Missionario diocesano abbiamo individuato alcuni missionari che per vari motivi possono interagire facilmente e condividere la loro esperienza di vita e di Chiesa. Ad ogni Oratorio della nostra Diocesi è affidato un Missionario o una Missionaria con i quali chiediamo di vivere uno scambio epistolare. All’interno degli Oratori, coinvolgendo i vari gruppi, potranno essere prodotti filmati, book fotografici, lettere, condividere domande e curiosità, per comprendere che in tutte le parti del mondo, donne e uomini, sono al lavoro come buoni seminatori di bene e di pace. I missionari a loro volta potranno condividere la loro vita e la vita della loro gente. Molti sono anche i progetti che nelle missioni si stanno realizzando: nulla vieta che i ragazzi e tutto l’Oratorio possano sostenere alcune di queste opere. Questa proposta dona grande ricchezza alla vita dei ragazzi e non solo, permette di aprire mente e cuore alla vita di altri nostri fratelli e sorelle per condividere gioie e fatiche, sogni e speranze.        Continua nell’ ALLEGATO

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PELLEGRINAGGIO IN GUATEMALA

Aa. poster_guatemala1-16 agosto 2020
Durante la prossima estate viene proposta ai giovani, in collaborazione con AzioneCattolica, Caritas e Centro Missionario, l’esperienza missionaria in Guatemala doveincontreranno il nostro conterraneo Mons. Rosolino Bianchetti, Vescovo del Quiché.
Insieme al Vescovo Daniele i giovani sperimenteranno l’impegno dei laici e dei giovaninelle comunità guatemalteche, il cammino di molti testimoni che hanno dato la loro vita finoal martirio e l’attenzione al creato e a molti temi sociali. Ricordiamo infatti che nel prossimo mese di ottobre 2020 ben dieci martiri saranno beatificati, come riconoscimento del
sacrificio di un intero popolo.
L’itinerario prevede la visita a Santa Cruz del Quiché, Cʼumarkaj, Joyabaj, Zacualpa,Chajul, Nebaj, Chichicastenango, il lago Atlitlán, Città di Antigua Guatemala. Il pellegrinaggio terminerà a San Salvador incontrando i segni lasciati da Mons. Oscar
Romero, un uomo per il popolo che ha donato tutta la vita come Gesù sull’altare.       Continua nell’ ALLEGATO
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MIGRAZIONI: SOCCORSI, RESPINGIMENTI E ALTRO ANCORA… (Daniela Fassini)

5b. MigrazioniSono oltre 250 le persone intercettate nel Mediterraneo, intente a fare la pericolosa traversata verso l’Europa, nella sola giornata di ieri. Fra queste, 150, informa l’OIM, che erano a bordo di due gommoni, sono stati riportate in Libia dalla cosiddetta guardia costiera libica. Per altre 60 il destino è stato più fortunato: i migranti sono stati soccorsi dalla Ong Sea Watch e ora si trovano al sicuro a bordo della nave. C’è invece preoccupazione per un gommone in avaria con a bordo 41 persone che ha lanciato l’Sos in acque maltesi, ieri pomeriggio. “Circa 150 migranti saranno riportati in Libia dalla guardia costiera. Mentre un team dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni è sul terreno pronto a fornire assistenza, sottolineando che la Libia non è un porto sicuro – scrive l’Organizzazione in un tweet – I migranti intercettati o salvati in mare non dovrebbero essere riportati in un’area di conflitto in corso”. Dopo giorni di maltempo e la guerra civile libica che si fa sempre più drammatica, ripartono quindi i viaggi della speranza nel Mediterraneo.      Continua nell’ ALLEGATO

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L’EPERIENZA DI DIO CI LIBERA Solennità dell’Epifania (papa Francesco)

papa_francesco_epifania_messa_lapresse_2020Celebriamo la solennità dell’Epifania, nel ricordo dei Magi venuti dall’Oriente a Betlemme, seguendo la stella, per far visita al neonato Messia. Alla fine del racconto evangelico, si dice che i Magi «avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese» (v. 12). Per un’altra strada.

Questi sapienti, provenienti da regioni lontane, dopo aver viaggiato molto, trovano colui che desideravano conoscere, dopo averlo a lungo cercato, sicuramente anche con fatiche e peripezie. E quando finalmente giungono alla loro meta, si prostrano davanti al Bambino, lo adorano, gli offrono i loro doni preziosi. Dopo di che si rimettono in cammino senza indugio per tornare nella loro terra. Ma quell’incontro con il Bambino li ha cambiati.
L’ incontro con Gesù non trattiene i Magi, anzi, infonde in loro una nuova spinta per ritornare al loro paese, per raccontare ciò che hanno visto e la gioia che hanno provato. In questo c’è una dimostrazione dello stile di Dio, del suo modo di manifestarsi nella storia.      Continua nell’ ALLEGATO

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