0001a. Ikram Nazih                                                          «Ikram Nazih è stata liberata oggi in Marocco» 23/08/2021

La ragazza italo-marocchina era stata condannata per offese contro la religione
per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019.
Ecco le sue prime parole:

«Sono felice, mi sento liberata da un grande peso, non vedo l’ora di andare ad abbracciare mia nonna qui in Marocco, per tutto questo tempo è stata in apprensione e ha sofferto molto per questa vicenda. Dopo voglio tornare ai miei studi».
Ikram Nazih era stata arresta il 19 giugno scorso al suo arrivo a Marrakech,
sulla base di una denuncia per blasfemia,
di cui ignorava assolutamente l’esistenza,
presentata da un’associazione religiosa marocchina.
Il motivo? Un post condiviso sul suo profilo Facebook, e subito dopo rimosso,
in cui veniva fatta una parodia del versetto 108 del Corano (L’Abbondanza)
che nel post diventava quella del whisky.
Il 28 giugno è stata condannata in primo grado a 3 anni e 6 mesi di carcere e a una multa di 50mila dirham (poco meno di 5mila euro).
Ikram è una cittadina italiana nata Vimercate (Monza-Brianza) il 6 maggio 1988 da una famiglia immigrata, conservando la nazionalità marocchina.
Si è diplomata al Liceo Falcone di Bergamo nel 2018;
le sue insegnanti la ricordano come una ragazza che portava il velo e rispettosa del digiuno.
Si è poi trasferita in Francia per continuare gli studi presso l’Università di Marsiglia e, prima dell’arresto, risiedeva ad Avignone.

La speranza ora è che le Istituzioni italiane siano solerti anche nell’impresa diplomatica di far uscire dalle prigioni egiziane lo studente presso l’Università di Bologna Patrick Zaki, arrestato al suo arrivo al Cairo nel febbraio del 2020.

da NIGRIZIA – 23.08.21

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