L’EREDITÀ DI CHARLIE (Vino Nuovo)

25-1Proprio per raccogliere fino in fondo ciò che questa storia lascia dietro di sé ci sembra importante rilanciare per intero il comunicato che l’Ospedale Bambino Gesù – l’istituzione che per volontà della Santa Sede ha seguito in prima persona questa vicenda non a parole ma con la disponibilità concreta a farsene carico – ha diffuso da Roma nel pomeriggio del 28 luglio. Un testo che adesso ci invita a guardare avanti…

Abbiamo fatto tutto quello che potevamo per rispondere all’appello della famiglia e cercare di dare un’opportunità ulteriore di cura al piccolo Charlie.

Confermiamo, alla luce delle evidenze scientifiche richiamate nel documento firmato dai ricercatori internazionali, che la terapia sperimentale con deossinucleotidi poteva essere un’opportunità per Charlie e potrà esserlo in futuro per tutti i malati rari con la stessa patologia o patologie simili.

Purtroppo, alla luce della valutazione clinica congiunta effettuata sul posto dal nostro ricercatore e medico – prof. Enrico Silvio Bertini, primario di Malattie Muscolari e Neurodegenerative – insieme con il professore di Neurologia della Columbia University, Michio Hirano, è emersa l’impossibilità di avviare il piano terapeutico sperimentale, a causa delle condizioni gravemente compromesse del tessuto muscolare del piccolo Charlie.                                                   La dichiarazione continua  nell’ ALLEGATO