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Notiziario – Buone notizie

CONFINDUSTRIA: GLI STRANIERI PRODUCONO L’8,7% DEL P.I.L.

un-operaio-immigrato Il lavoro degli stranieri in Italia ha superato nel 2015 il valore di 120 miliardi di euro, pari all’8,7% del Pil. La presenza di immigrati ha, negli anni di espansione (1998-2007), innalzato la crescita cumulata del Pil di 3,9 punti percentuali (dal 10,5% al 14,4%) e, negli anni della crisi (2008-2015), limitato la sua discesa di tre punti (da -10,3% a -7,3%). E’ quanto evidenzia il rapporto “Immigrati: da emergenza a opportunità”, realizzato dal Centro studi Confindustria. Le migrazioni internazionali, sottolinea il rapporto, sono una opportunità sia per chi lascia il proprio Paese in cerca di migliori condizioni di vita sia per le nazioni ospitanti, per lo più avanzate, dove l’invecchiamento demografico alimenta il conflitto di interessi intergenerazionale, minaccia la sostenibilità dei sistemi di welfare e rallenta il progresso economico. Dal 2000 ad oggi la popolazione italiana sarebbe diminuita senza l’apporto degli immigrati, il cui peso sui residenti è salito dal 3,7% al 9,7%. Anche per questa ragione, segnala Confindustria, “vanno combattuti i pregiudizi contro gli stranieri, sia con l’aiuto dei dati reali, che delineano un quadro diverso da quello che spesso appare sui media, sia con proposte concrete in grado di favorire l’integrazione”. Per il Rapporto raramente gli immigrati sottraggono lavoro agli autoctoni (come crede invece quasi il 40% degli italiani). Al contrario, aiutano a crearlo e a renderlo più produttivo.

Migrantes on line – 23.06.16

IN FUGA DALLE GUERRE, ORA CORRE PER VINCERE

Ahmed Tunij corre da sempre. Corre da quando era ragazzo, perché correre è stato il mezzo che gli ha permesso di salvarsi la vita. E continua a farlo. Questa volta, però, per ricostruirsi una vita. Un destino che qui in Italia, in Puglia, sta lentamente prendendo forma. Così domenica 12 giugno, per la prima volta da quando è in Italia, ha affrontato una gara ufficiale, il Trail delle 5 Querce, un percorso di 28 chilometri nel Canyon di Gravina in Puglia. La FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) ha infatti preso a cuore la sua storia iscrivendolo alla competizione.

Ahmed-500x666Per Ahmed è stato un esordio speciale perché il traguardo più importante l’ha già tagliato. Prima infatti di prendere confidenza con questa particolare disciplina sportiva, Ahmed ha dovuto percorrere un lungo viaggio. Iniziato 22 anni fa ad Ajah, il piccolo centro nel Sud Ovest della Nigeria, a pochi km dal Benin, dove è nato e vissuto con la sua famiglia. Poi le cose sono cambiate. La guerra e l’instabilità politica hanno spinto Ahmed a lasciare il suo Paese per trovare rifugio in Libia. Ma da lì sono fuggito presto per non finire arruolato in bande armate o essere vittima delle continue violenze inflitte dei miliziani dell’Isis». Ahmed, a questo punto, inizia a correre. E come tanti migranti, lo fa via mare, a bordo di un barcone: un viaggio durato 23 giorni. Giunto in Sicilia, viene poi trasferito in Puglia, presso il Centro di Accoglienza Straordinaria di Poggiorsini, un comune della Murgia barese

E’ qui in Puglia che comincia la seconda parte della vita di Ahmed. Ogni mattina prima di andare a lezione e studiare rispolvera una sua vecchia passione: la corsa. Lui per idolo ha l’atleta etiope Haile Gebrselassie, campione olimpico dei 10 mila metri piani ad Atlanta nel 1996 e Sydney 2000. Gli educatori del CAS lo vedono correre, qualcuno nota pure che il giovane sfodera un discreto stile nella corsa e le qualità di un vero atleta. Merito degli educatori, della FIDAL. Merito della comunità di Poggiorsini che ha assicurato al ragazzo il necessario per disputare la gara. Merito di Ahmed che al suo sogno ci ha sempre creduto.
@corrieresociale – 14.06.2016

 

 CREMA: PISCINA PIÙ SICURA GRAZIE AI RAGAZZI DELLA CARITAS

piscina Questa mattina gli organi di stampa sono stati convocati in conferenza a palazzo comunale per l’illustrazione di un progetto al contemplo semplice ed efficace. Tre gli enti coinvolti: Comune di Crema, Caritas diocesana e Sport Management , la società che ha in gestione il centro natatorio di via Indipendenza. Due gli obiettivi perseguiti: prevenire alcuni episodi di criminalità e valorizzare le risorse sociali della comunità cremasca.
La sintesi è stata tracciata dal sindaco Stefania Bonaldi: “lunedì scorso è partito un progetto che vede 12 ragazzi ospitati alla Caritas impegnati nel servizio di custodia del parcheggio esterno e di sostegno nelle aree interne alla piscina. È una soluzione che permette ai ragazzi di svolgere un’attività socialmente utile, e al contempo consente di risolvere un problema per la città: quello dei furti di biciclette durante le gite col Grest. Si tratta di un bell’esempio di collaborazione e sinergia”.

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FELTRE: MIGRANTI ISLAMICI PORTANO IN SPALLA LA STATUA DI MARIA

Domenica, vigilia dell’inizio di Ramadan, otto profughi musulmani ospiti a Feltre prima hanno pregato per conto loro e poi hanno portato a spalla la Madonnafeltre dell’inutile, alternandosi lungo undici chilometri a piedi con i ragazzi di Villa San Francesco, la comunità che ha organizzato la processione (lo fa ogni 5 anni). E poi con i volontari dell’Unitalsi, gli alpini, altri giovani, alcune mamme, perfino i sindaci con tanto di fascia tricolore e alcune parlamentari. In un pomeriggio di sole e pioggia, i numerosi pellegrini hanno pregato, cantato e riflettuto. La statua della Madonna nasce una ventina d’anni fa da un’idea dell’allora arcivescovo Loris Capovilla, che a un amico scultore ha suggerito di confezionarla con rottami di ferro e altri rifiuti.
E Capovilla stesso l’ha donata alla comunità. Tra i minori assistiti, anche alcuni immigrati senza genitori. E sono stati proprio costoro ad invitare i profughi. «Penso agli 8 profughi musulmani che hanno portato la Madonna nel tratto iniziale e poi anche per una seconda tappa nel lungo cammino che ci ha portati qui alla meravigliosa Cooperativa Arcobaleno – ha detto Giuseppe Andrich, vescovo emerito di Belluno-Feltre –. Ora abbiamo un Papa che parla di “scarti”. Tutti noi siamo rappresentati da questa Madonna perché la vita è attraversata da sentimenti d’inutilità, di perdita di senso, magari anche solo per un attimo. Ciascuno di noi talvolta è “scarto”».
Il Rosario che Andrich ha sgranato era la corona che Giovanni XXIII recitava prima della morte. «Essere niente, eppure figli amati sempre – ha evidenziato Andrich – perché la misericordia di Dio non ha confini, non esclude nessuno, ama tutti».
                                                                                                           Avvenire       07.06.16

A TAVOLA IN 5 MILA CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI

Organizzare un pranzo per 5 mila persone senza comprare nulla?
Sì, è possibile.
E’ successo il 10 maggio a New York, dove un collettivo di attivisti e volontari ha allestito una cucina a cielo aperto nella centrale Union Square con l’obiettivo di dimostrare che, soltanto usando eccedenze alimentari, si potrebbero sfamare tantissime persone.
feeding 5000jpgL’iniziativa si chiama “Feeding 5.000” ed è partita in Europa, dall’organizzazione Feedback.
Come previsto, il pranzo ha attirato l’attenzione di newyorkesi e dei media, facendo il giro del mondo, rendendo impossibile ignorare il messaggio: sprechiamo troppo.
Un’iniziativa simile è quella di David Gross, cuoco e attivista che, partito dall’Austria, sta girando l’Europa con un furgoncino (la “wastemobile”, che funziona a olio vegetale), su cui è montata una cucina mobile.

L’idea di Gross è simile a quella di Feeding 5000: creare un momento-evento in un luogo centrale di una città, coinvolgendo chef, attivisti e volontari del territorio, per attirare l’attenzione di più persone possibili, in modo divertente, ma sempre attento a veicolare un messaggio, cioè che sprecare è sbagliato e che troppo spesso gettiamo via il cibo senza riflettere.

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E ORA SI PARTE!… O NON ANCORA?

 LIMA
LIMA

Con l’ultimo incontro avvenuto il 1 maggio, si è conclusa l’edizione 2016 di DARE SENSO AL VIAGGIO, il Corso preparatorio per coloro che vogliono fare brevi esperienze in terra di missione. 16 sono stati i partecipanti ed alcuni già scaldano i motori pregustando un viaggio. Le mete prescelte sono Lima (Perù), ospiti di P. MIZZOTTI e Gulu (Uganda) ospiti delle SUORE COMBONIANE che lì operano.
Ma non c’è fretta: o tempo è nosso, il tempo è nostro, dicono in Brasile e ognuno deciderà con calma quando sarà il tempo migliore per partire. L’importante è aver avuto il coraggio di mettersi in gioco, anche solo pensando di poter pensare che nella propria vita ci potesse stare un viaggio che, come avviene nella maggior parte dei casi la vita la cambia davvero.

GULU
GULU

Per questo, come equipe organizzatrice, ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti i partecipanti per la costanza e l’impegno dimostrato. Se vorranno partire saremo sempre a disposizione e, se non partiranno, rimarremo sempre a disposizione, perché la missione si fa dovunque, anche e soprattutto qua.

VIVA GLI SPOSI

Tra la partenza e il traguardo in mezzo c’è tutto il resto. 3096-viaggi-di-nozze.s
E tutto il resto è giorno dopo giorno.
E giorno dopo giorno è silenziosamente: costruire”

Con queste parole tratte da una canzone del cantautore Niccolò Fabi, Anna TOSETTI, volontaria IPSIA e CARITAS, ma da sempre e per sempre SCOUT, ha annunciato le sue nozze con Daniele GARBETTA di Padova. La cerimonia si è svolta ieri, sabato 14 maggio, a Chieve, nella chiesa di S. Giorgio Martire. Il Centro Missionario che ha avuto modo di apprezzare in tante occasioni la disponibilità, la generosità verso tutti di Anna, si unisce a tutti coloro che in questi giorni hanno augurato ogni felicità alla coppia.

RIFUGIATA SIRIANA CORRERÀ CON LA TORCIA OLIMPICA A BRASILIA

staffettaHanan Dacka, rifugiata siriana di 12 anni che vive in Brasile dallo scorso anno, correrà oggi a Brasilia portando la torcia olimpica. A seguito di un’accordo con l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, il Comitato Organizzatore dei Giochi olimpici di Rio 2016 ha selezionato Hanan per partecipare alla prima giornata della staffetta della torcia sul territorio brasiliano. Porterà la torcia lungo la Esplanada dos Ministérios poco dopo che la Fiamma olimpica lascerà il Palazzo Presidenziale. In un momento in cui il numero di persone costrette a lasciare la propria casa a causa di conflitti e persecuzioni è il più alto dalla seconda guerra mondiale, il fatto che Hanan porterà la torcia Olimpica attraverso Brasilia – spiega una nota dell’agenzia Onu – rappresenta un gesto di solidarietà verso i rifugiati in tutto il mondo.  Il tratto brasiliano della staffetta della torcia, cominciato il 3 maggio, durerà per quasi 90 giorni, concludendosi con la cerimonia inaugurale prevista per il 5 agosto nello Stadio di Maracana, dove sarà accessa la pira olimpica.

Hanan, che è arrivata in Brasile nel febbraio del 2015, vive con la sua famiglia a San Paolo. Prima viveva nella città di Idlib, nel nord-est della Siria. Quando è scoppiata la guerra, sono fuggiti dal paese e hanno cercato protezione in Giordania, dove hanno vissuto per due anni e mezzo nel campo per rifugiati di Za’atari. La famiglia ha deciso di lasciare la Giordania ed è arrivata in Brasile nell’ambito del programma di visti umanitari speciali che consente ai sopravvissuti ai conflitti di viaggiare verso il più grande paese dell’America Latina e presen- tare lì richiesta di asilo. Ad oggi, circa 8.700 sono i visti speciali rilasciati dalle autorità brasiliane, e di questi oltre 2.000 vengono dalla Siria.                Migrantes on line – 03.05.16

ANCHE I RIFUGIATI POSSONO FARE SQUADRA

calcioDa alcuni decenni nell’unità pastorale delle tre parrocchie di Villacidro (diocesi di Ales-Terralba – Medio Campidano in Sardegna) opera una  frequentata quotidianamente da una quarantina tra bambini e ragazzini impegnati in diverse discipline sportive. Sotto la guida di Mario Sardu, pensionato 67enne, chi non può permettersi di pagare la quota delle società sportive presenti in paese trova spazio e tempo per giocare a costo zero a pallamano, basket e calcetto.

Da qualche mese si è aggiunto anche un gruppo di rifugiati destinati alla zona del Medio Campidano, con i quali è stata formata una squadra inserita nel campionato Open del Csi. Prima di poterli iscrivere sono state fatte tutte le visite del caso, grazie alla disponibilità dei medici e, come sempre accade, la generosità delle persone e il sostegno della parrocchia hanno permesso di portare avanti l’attività, anche se per accompagnare i ragazzi dall’oratorio ai campi di gioco sarebbe urgente riuscire ad avere un minibus. La pratica sportiva ha così permesso di aiutare i rifugiati a trascorrere il tempo in maniera diversa, anche se la loro fuga verso l’Italia in condizioni tutt’altro che favorevoli ha indebolito alcune parti del corpo come le ginocchia, zona spesso interessata da infortuni. L’attività di questi anni ha consentito a molti di praticare una disciplina sportiva e ad alcuni anche di accedere a società locali blasonate. Il fine resta però quello aggregativo per tutti, anche per chi è in attesa di lasciare l’Italia verso altre mete in cerca di un futuro meno precario.        Migrantes on line – 14.04.2016

PROGETTO CASA DO SOL BRASILE

Anche quest’anno, prima in tante scuole poi per tre settimane in altrettanti Grest, sarà con noi il percussionista brasiliano NOMINHO. Non è una novità, perché è il sesto anno che viene in Italia, tuttavia è altamente significativa la sua presenza sia per la singolarità della sua presenza che per l’importanza del progetto che intende sostenere. casa do sol

La singolarità dell’esperienza consiste nel fatto che non siamo noi ad andare in Brasile per conoscere, ma è il Brasile, cioè Nominho, che viene da noi e si fa conoscere. Nominho infatti, affermato percussionista, dedica il suo tempo all’educazione e alla formazione di tantissimi ragazzi di Salvador de Bahia che, senza il suo lavoro, sarebbero risucchiati senza scampo dalla strada. Nello stesso tempo si fa portavoce del Progetto “Giovani: diritto alla vita ed alla felicità”, promosso e gestito, nei quartieri periferici della grande città brasiliana, da CASA DO SOL, un’Associazione brasiliana da oltre vent’anni impegnata in ambito educativo. A sostegno di questo ambizioso progetto, la Siembra e il Centro Missionario, la sera di sabato 16 aprile, organizzano presso la Cascina Arcobaleno (Capergnanica) una cena brasiliana.                           Casa do sol vedi  ALLEGATO

    Cena vedi LOCANDINA