SCHEGGE DI BENGALA – 208 (p. Franco Cagnasso)

4a. Schegge di BengalaBangladesh

Molti chiedono come va la faccenda Covid 19 in Bangladesh. A tutti rispondo che non si capisce, ma oggi – 27 giugno 2021 – credo di poter dire che stiamo peggiorando. Prendo alcuni titoli dal quotidiano ”The Daily Star” uscito questa mattina.
In prima pagina:
ICU Occupancy Gallopping. Aumenta rapidamente il numero di di letti (d’ospedale) occupati. Dal 1mo al 27 giugno 103, 78% in più per tutti i tipi di letti; 111,56% in più per i letti di Terapia Intensiva.
Work on own vaccine plant to start soon. Inizierà presto il lavoro per produrre il nostro vaccino. Il progetto, dice il ministro della salute, nasce dall’esperienza fatta: le promesse di vari paesi di fornire vaccini non sono state mantenute. Se tutto andrà bene potremo iniziare a produrre localmente tra due anni.          Continua nell’ ALLEGATO

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PROCESSO CONDOR, CONFERMATI GLI ERGASTOLI PER L’OMICIDIO DI 23 DESAPARECIDOS ITALIANI (Andrea Lanzetta)

5a. desaparecidosAmerica Latina – Il processo per il cosiddetto Piano Condor era iniziato a Roma nel 2016, arrivando alla sentenza di primo grado nel gennaio del 2017 e al verdetto d’appello nel 2019

La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato oggi gli ergastoli comminati per omicidio plurimo a 14 ex alti ufficiali, esponenti delle giunte militari e dei servizi di sicurezza di vari Paesi del Sudamerica, per il cosiddetto Plan Condor, con cui sono stati uccisi e fatti sparire decine di migliaia di oppositori politici, anche italiani.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DALL’UFFICIO MIGRANTES (La Redazione)

Da inizio anno sbarcate 20.854 persone sulle nostre coste

Secondo i dati del Viminale sono 20.854 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane. Di questi 3.332 sono di nazionalità bengalese (16%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Tunisia (2.974, 14%), Costa d’Avorio (1.618, 8%), Egitto (1.553, 7%), Eritrea (1.195, 6%), Sudan (1.153, 6%), Guinea (1.065, 5%), Marocco (924, 4%), Iran (821, 4%), Mali (661, 3%) a cui si aggiungono 5.558 persone (27%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Il dato è stato diffuso dal Ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di SCANNABUE

LA SPERANZA DI MAMME E BEBÈ HA QUATTRO RUOTE

In quasi nessun Paese africano esiste la possibilità, in caso di malore, di essere tra-sportati, e per di più gratuitamente, verso il più vicino ospedale e con l’aiuto di personale appositamente formato. Una situazione ancor più drammatica nelle zone rurali, distanti dai presidi sanitari e, in tempo di pandemia, quando le emergenze aumentano.

Durante il lockdown dello scorso anno, un aumento di vittime tra partorienti e bambini veniva segnalato in diverse zone del Kenya. Le restrizioni della polizia su coloro che sfidavano il coprifuoco notturno aveva portato le donne ad aver paura di richiedere assistenza medica.          Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa…

 LE TESTIMONIANZE DEI MISSIONARI SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

CONSIGLIAMO LA VISIONE
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Testimonianza di Ahmad

In questa breve intervista la Famiglia siriana Hamza racconta la sua odissea verso l’Italia.

Link al video:

https://drive.google.com/file/d/16gtrxU3ZH47feMjoZQPntSzUR9wZ6tFO/view?usp=sharing

Iscriviti al canale di youtube del “Centro Missionario Diocesi di Crema”, per essere avvisato ad ogni pubblicazione di un nuovo video. Link: https://www.youtube.com/channel/UCV1dJoWbFRA2sSAwpJTBpxg

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

è solo passata da una settimana dall’incontro UE dove si sarebbe dovuto parlare di migrazioni e del destino dei migranti, tanto più che pochi giorni prima era stata ricordata a livello internazionale la Giornata del Rifugiato, con spreco di belle parole e buone intenzioni. Cos’è rimasto di tutto questo?
Proponiamo queste due riflessioni, la prima del direttore di Avvenire Marco TARQUINIO e la seconda della Comunità di SANT’EGIDIO. Sono molto diverse tra di loro, ma hanno in comune la stessa triste conclusione: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!
Roma e Berlino sono d’accordo su parecchie cose: dalla lotta al Covid e alle sue conseguenze socioeconomiche a cruciali dettagli degli Europei di calcio. Mario Draghi e Angela Merkel lo hanno confermato ieri, al termine del loro vertice bilaterale in vista del prossimo Consiglio Ue. E questa è una buona notizia per i due Paesi fratelli, per l’Europa e per un bel pezzo di mondo.
Non per tutto il mondo e non per tutti. E questo può anche apparire scontato: Italia e Germania qualche avversario ce l’hanno, eccome. Ma c’è qualcosa che scontato non è nello scontento per le convergenze italo-tedesche. È un’assenza, il vuoto scavato dal dolore di tante persone che non hanno voce. Quel dolore non ha trovato eco, neppure piccola, nelle parole di due grandi e apprezzati leader dell’Unione.          Continua nell’ ALLEGATO

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ULTIM’ORA NOMINATO DAL PAPA IL NUOVO VESCOVO DI S. JOSÈ DE MAYO (la Redazione)

P.-Fabian-Antunez-SJ-750x563Si tratta del gesuita Padre Fabián Antúnez di 52 anni. Originario della città di Resistencia (provincia del Chaco, Argentina), è attualmente rettore del Collegio del Seminario di Montevideo.

Con un comunicato stampa di poche ore fa, l’organo di informazione della diocesi di S. José de Mayo ha reso noto che papa Francesco ha nominato il nuovo vescovo nella diocesi dove operano i nostri preti fidei donum don Federico Bragonzi e don Paolo Rocca.
Ordinato sacerdote a Montevideo il 29 luglio 2006, ha emesso la professione solenne di religioso gesuita il 12 marzo 2015.
Nel 1992 ha conseguito la laurea in giurisprudenza in Argentina. Ha studiato Filosofia nell’ambito della sua formazione religiosa presso la Facoltà di Filosofia del Colegio Máximo de San Miguel, provincia di Buenos Aires.          Continua nell’ ALLEGATO

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CERTE VOLTE PREGARE È GRIDARE A DIO (Angelus, 20-06-2021)

1a. angelus-papa_Nella liturgia di oggi si narra l’episodio della tempesta sedata da Gesù (Mc 4,35-41). La barca su cui i discepoli attraversano il lago è assalita dal vento e dalle onde ed essi temono di affondare. Gesù è con loro sulla barca, eppure se ne sta a poppa sul cuscino e dorme. I discepoli, pieni di paura, gli urlano: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» (v. 38).
E tante volte anche noi, assaliti dalle prove della vita, abbiamo gridato al Signore: “Perché resti in silenzio e non fai nulla per me?”. Soprattutto quando ci sembra di affondare, perché l’amore o il progetto nel quale avevamo riposto grandi speranze svanisce; o quando siamo in balìa delle onde insistenti dell’ansia; oppure quando ci sentiamo sommersi dai problemi o persi in mezzo al mare della vita, senza rotta e senza porto. O ancora, nei momenti in cui viene meno la forza di andare avanti, perché manca il lavoro oppure una diagnosi inaspettata ci fa temere per la salute nostra o di una persona cara. Sono tanti i momenti nei quali ci sentiamo in una tempesta, ci sentiamo quasi finiti.
In queste situazioni e in tante altre, anche noi ci sentiamo soffocare dalla paura e, come i discepoli, rischiamo di perdere di vista la cosa più importante. Sulla barca, infatti, anche se dorme, Gesù c’è, e condivide con i suoi tutto quello che sta succedendo. Il suo sonno, se da una parte ci stupisce, dall’altra ci mette alla prova. Il Signore è lì, presente; infatti, attende – per così dire – che siamo noi a coinvolgerlo, a invocarlo, a metterlo al centro di quello che viviamo. Il suo sonno provoca noi a svegliarci.          Continua nell’ ALLEGATO

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TIGRAY: UNA SITUAZIONE UMANITARIA CATASTROFICA. (Padre Mussie Zerai)

Etiopia

2b. Mappa TigrayUna guerra civile ignorata dal mondo, che ha già provocato migliaia di morti e centinaia di migliaia di rifugiati. È quella che insanguina il Tigray, la regione più a nord dell’Etiopia. Un conflitto che dal novembre 2020 oppone il partito regionale, TPLF, al governo federale del presidente Abiy Ahmed. La situazione umanitaria è catastrofica: a dirlo è p. Mussie Zerai Yosief, coordinatore europeo per i cattolici eritrei. Vi proponiamo la sua testimonianza.
 La situazione è gravissima sul piano umanitario, perché la gente sta soffrendo la fame. Tante infrastrutture sono state distrutte. I movimenti da una località all’altra non sono facili. Gli aiuti umanitari non riescono a raggiungere la popolazione. In più c’è il problema del covid, che colpisce anche qui nel Tigray. Ma gli ospedali sono stati danneggiati nei combattimenti e non ci sono medicinali: i malati non hanno la minima assistenza sanitaria.          Continua nell’ ALLEGATO

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