NOTIZIE DALL’UFFICIO MIGRANTES (La Redazione)

Agro pontino: Dokita in campo per l’inclusione e contro sfruttamento e caporalato

Mediatori culturali all’interno di scuole e servizi pubblici, insegnamento in classe dell’educazione alla cittadinanza globale e, nei Paesi di origine, sportelli informativi su opportunità di lavoro, rischio sfruttamento e caporalato in Italia. Sono solo alcune delle proposte contenute nel “Manifesto per l’inclusione” elaborato dalle associazioni della società civile dell’Agro Pontino per ripensare lo sviluppo di un territorio diventato negli anni sinonimo di emarginazione e sfruttamento, soprattutto ai danni di una parte significativa della comunità immigrata, circa 55mila persone, composta in maggioranza da romeni e indiani Sikh. L’iniziativa è un tassello del progetto “Get Ap! Strategie per una cittadinanza globale dell’Agro Pontino”, promosso dall’associazione Dokita assieme a una rete di organizzazioni attive sul territorio e cofinanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di SCANNABUE

7a. donneartigianebangladesh LA MIA VITA PER LE DONNE DEL BANGLADESH

 Quando suor Filomena Alicandro arrivò in missione  55 anni fa, il Bangladesh non esisteva ancora, era il Pakistan orientale e c’era tanta povertà e arretratezza. I bambini dei villaggi non andavano a scuola, le donne in casa erano trattate come serve e nella società non contavano niente.
 Fu proprio la condizione femminile a colpire fin da subito la giovane suora originaria di Latina. Da ragazza aveva imparato a cucire e ricamare così ha pensato di usare questa sua abilità per provare a migliorare la vita delle ragazze, dando vita, con l’aiuto delle sorelle Missionarie dell’Immacolata, al “Women and Development Center” di Gopalpur. Questa sartoria, in oltre trent’anni, ha garantito un lavoro e un reddito a migliaia di donne.          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

Il Centro Missionario informa…

 LE TESTIMONIANZE DEI MISSIONARI SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

CONSIGLIAMO LA VISIONEdoc1-1
E LA VITA VINCERA’

il progetto per una centralina per riempire le bombole di ossigeno necessarie per curare i malati di Covid-19

Link al video:

https://www.youtube.com/watch?v=frlOsJMr5PQ

Iscriviti al canale di youtube del “Centro Missionario Diocesi di Crema”, per essere avvisato ad ogni pubblicazione di un nuovo video. Link: https://www.youtube.com/channel/UCV1dJoWbFRA2sSAwpJTBpxg

————————————————————

Enrico Fantoni con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
credo che lo sconcerto e l’orrore che hanno provocato le immagini registrate nel Carcere di Santa Maria Capa Vetere, meritino un po’ di approfondimento, anche per evitare sia strumentalizzazioni sia sterili quanto inutili divisione in opposte fazioni. Sulle carceri infatti si gioca la credibilità di una bella fetta della nostra Costituzione.
Per questo riportiamo la lettera, datata 3 luglio, scritta al quotidiano AVVENIRE da don Daniele Simonazzi, co-cappellano del Carcere di Reggio Emilia.

Gentile direttore,
le scrivo in merito agli articoli apparsi su “Avvenire” prima che prendesse spazio il caso del carcere di S. Maria Capua Vetere, che ha scosso tanti, quasi tutti. “Avvenire” è un giornale che sentiamo nostro e forse è l’unico – mi permetta – “da galera”. E quindi grazie! Sono cappellano in carcere da oltre trent’anni; prima lo sono stato in quello che era l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario e ora proseguo, con il mio confratello don Matteo, il ministero oltre che nelle sezioni dell’Articolazione della salute mentale (Asm) anche, di fatto, in altre due sezioni. Scrivo perché vorrei condividere con lei e con la ministra Marta Cartabia alcune considerazioni.         
Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

SOLO L’AMORE RISANA LA VITA, NON GIUDICARE GLI ALTRI (Angelus, 27-06-2021)

1a. AngelusOggi nel Vangelo (cfr Mc 5,21-43) Gesù si imbatte nelle nostre due situazioni più drammatiche, la morte e la malattia. Da esse libera due persone: una bambina, che muore proprio mentre il padre è andato a chiedere aiuto a Gesù; e una donna, che da molti anni ha perdite di sangue. Gesù si lascia toccare dal nostro dolore e dalla nostra morte, e opera due segni di guarigione per dirci che né il dolore né la morte hanno l’ultima parola. Ci dice che la morte non è la fine. Egli vince questo nemico, dal quale non possiamo liberarci da soli.
Concentriamoci, però, in questo periodo in cui la malattia è ancora al centro delle cronache, sull’altro segno, la guarigione della donna. Più che la sua salute, a essere compromessi erano i suoi affetti. Perché? Aveva perdite di sangue e perciò, secondo la mentalità di allora, era ritenuta impura. Era una donna emarginata, non poteva avere relazioni stabili, non poteva avere uno sposo, non poteva avere una famiglia e non poteva avere rapporti sociali normali perché era “impura”, una malattia che la rendeva “impura”.          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

SENZA APERTURE ALLE SORPRESE DI DIO, LA FEDE È SOLO ABITUDINE (Angelus, 04-07-2021)

2a. Papa AngelusIl Vangelo che leggiamo nella liturgia di questa domenica (Mc 6,1-6) ci racconta l’incredulità dei compaesani di Gesù. Egli, dopo aver predicato in altri villaggi della Galilea, ripassa da Nazaret, dove era cresciuto con Maria e Giuseppe; e, un sabato, si mette a insegnare nella sinagoga. Molti, ascoltandolo, si domandano: “Da dove gli viene tutta questa sapienza? Ma non è il figlio del falegname e di Maria, cioè dei nostri vicini di casa che conosciamo bene?” (cfr vv. 1-3). Davanti a questa reazione, Gesù afferma una verità che è entrata a far parte anche della sapienza popolare: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua» (v. 4). Lo diciamo tante volte.          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

TI RINGRAZIO PER IL TUO ZELO PASTORALE (Rete Sicomoro)

3. James-Martin-In una lettera scritta di proprio pugno e in lingua spagnola il pontefice chiede a padre James Martin, il gesuita che sta accanto alle persone LGBTQ, di continuare il suo apostolato,.

Padre James Martin sj ha pubblicato ieri sul suo profilo di Twitter, seguito da oltre trecentomila follower, la lettera che il pontefice gli ha inviato in occasione di una conferenza sul ministero cattolico nei confronti delle persone LGBTQ, tra le quali il gesuita statunitense svolge il suo apostolato. Queste le sue parole a commento della missiva: «Papa Francesco ha inviato una bellissima lettera in occasione del webinar Outreach LGBTQ catholic ministery, che si è svolto ieri, esprimendo il suo sostegno a questo ministero e incoraggiandoci a imitare lo “stile” di Dio di “vicinanza, compassione e tenerezza”…». In merito a un promemoria relativo all’appuntamento, il Papa scrive (in spagnolo nell’originale):          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————