GIORNATA MONDIALE MIGRANTE E RIFUGIATO: IL 15 GENNAIO 2017 LE CELEBRAZIONI IN ITALIA

46-2Migranti minorenni, vulnerabili e senza Voce

Questo il tema scelto dal Papa per ricordare  la 103ª Giornata del M. e del R. che cade  domenica prossima 15 gennaio. La Giornata
sarà celebrata in vari modi in tutta la Diocesi. Per rendere più solenne questa celebrazione nella Parrocchia del Sacro Cuore in Crema
Nuova avrà luogo alle ore 10.30 la Messa Internazionale che sarà animata dalla Comunità Africana, presente per l’occasione, con il Coro Multietnico di Crema. Al termine seguirà un momento di fraternità per gustare insieme un aperitivo, anch’esso multietnico.
Ringraziamo il Parroco don Angelo FRASSI e l’intera Comunità per l’accoglienza e la disponibilità.

Essere figli in emigrazione
Il pensiero del Papa, espresso nel Messaggio per la Giornata del Mgrante e del Rifugiato, è stato molto chiaro nel ricordare come sia
indispensabile che la nostra attenzione sia sempre rivolta ai più deboli. E i migranti minorenni sono tre volte indifesi: in quanto minori, in quanto stranieri, in quanto inermi.
L’articolo sui Minori migranti segue nell’ ALLEGATO

Comunicato stampa della Migrantes Lombarda
Anche la Migrantes Lombarda, a nome di tutte le diocesi della nostra regione, ha voluto far sentire la sua voce in questa occasione così importante ed ha diramato un Comunicato Stampa nel quale si sottolinea il cammino che si sta facendo, come Chiesa, per venire incontro alla presenza di minori, trattandosi di un problema in continua espansione.
Il Comunicato stampa segue nell’  ALLEGATO

CREMA HA UN NUOVO VESCOVO

Don-Daniele-GianottiMolto prima del previsto e spiazzando il “totovescovo” che da mesi impazzava sui nostri quotidiani sia cartacei che on-line, è arrivata una buona notizia: don Daniele GIANOTTI, presbitero della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla è stato nominato vescovo di Crema. Un uomo di “multiforme ingegno” per fare una citazione colta: docente di Teologia presso la Facoltà Teologica di Bologna, ma anche Assistente Scout diocesano; attento liturgista, ma anche cultore di musica sacra; attento ai poveri e alla dimensione missionaria della Chiesa, ma anche sostenitore della formazione culturale di chi lavora in parrocchia; vicario per la pastorale, ma anche parroco amato di una Unità pastorale. Insomma un vescovo a tutto tondo.
Le informazioni raccolte da chi lo ha conosciuto e frequentato in terra emiliana sono eccellenti. Requisito fondamentale per poter affrontare le tante sfide che attendono la Chiesa di Crema, in primo luogo la riorganizzazione delle parrocchie, di giorno in giorno sempre più urgente a causa del costante calo del numero di sacerdoti in attività.
Un caloroso BENVENUTO e i migliori AUGURI di Buon Lavoro da parte delle commissioni Missionaria e Migrantes.

LA GIOIA DI UNA SCELTA

1-1Suor Gemine Marchesini di Ombriano si è spenta il 28 dicembre 2016, dopo una lunga vita spesa in gran parte come suora missionaria. La ricordiamo così.

La scelta missionaria di suor Gemine (al secolo Nella Marchesini), e il progetto di vita che ne è derivato, sembrano fatti apposta per smentire tanti luoghi comuni sulle suore, e sulle missionarie in particolare. La vocazione infatti viene da Dio, ma la decisione di diventare missionaria a tutti i costi è stata una volontà precisa ed irrevocabile di suor Gemine. Una volta individuato l’ordine più adatto al suo progetto (Notre Dame des Apotres, una congregazione missionaria di origine francese), intraprese un viaggio avventuroso, e decisamente ardito per i tempi (l’immediato dopoguerra), pur di realizzare un sogno, o forse un destino.

Il ricordo di suor Gemine prosegue nell’ ALLEGATO

IL CASO DI ANIS AMRI: PIÙ FRONTIERE PIÙ SICUREZZA. MA È PROPRIO VERO?

STRAGELa vicenda del terrorista tunisino che ha travolto con un Tir il mercatino di Berlino facendo dodici morti rischia di diventare controproducente per tutte le vicende legate alla questione immigrazione.

Media, politici, analisti adesso criticano, protestano, si indignano per il fatto che Amis Amri abbia potuto colpire Berlino, fuggire per tutta la Germania, attraversare il confine con la Francia e poi quello con l’Italia senza essere riconosciuto e catturato.
C’è già chi strilla per chiedere maggiori controlli, chiusura delle frontiere, abolizione o sospensione di Shengen. Se costoro verranno ascoltati l’Europa di fatto farà un passo indietro e la vita dei migranti si farà più difficile. Si sa che molti di loro, costretti a restare in Italia dopo il loro arrivo, vorrebbero raggiungere altri paesi europei, cioè vorrebbero muoversi. Non potranno. Inoltre quei paesi, come l’Ungheria e l’Austria, che hanno adottato politiche di chiusura totale delle loro frontiere con barriere, muri e reticolati finiranno per vedere tollerate o addirittura approvate le loro decisioni.   L’Articolo di Masto continua nell’ ALLEGATO