Notiziario
PRESENTATO L’INCONTRO DEL MEDITERRANEO (Migrantes on line)
Si svolgerà nel segno del Sindaco Santo, Giorgio La Pira, l’Incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo in programma a Firenze, dal 23 al 27 febbraio.
L’evento – che si concluderà con la visita di Papa Francesco, vedrà la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (il 27 febbraio) e del Presidente del Consiglio, Mario Draghi (il 23 febbraio). “L’intuizione di ritrovarsi dopo la prima esperienza di Bari nel 2020, è maturata proprio a partire da La Pira che, in piena guerra fredda, avviò un percorso politico per favorire l’incontro tra gli uomini e promuovere la pace. Anche oggi c’è un bene comune del Mediterraneo costruendo il quale si pone un tassello imprescindibile per l’intera famiglia umana. I Vescovi e i Sindaci matureranno insieme proposte di vita e di serenità spirituale per tutti”, ha sottolineato il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Continua nell’ ALLEGATO
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NOTIZIE FLASH DAL MONDO
a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di Scannabue
LE MALATTIE “NEGLETTE”
Si chiama Sindrome del Dondolamento ed è una delle tante, troppe malattie di cui si fa fatica ad aver notizie, pur coinvolgendo ogni anno migliaia di bambini nel Sud del mondo.
Non a caso le chiamano malattie tropicale “neglette”, termine che, alla “dimenticanza”, aggiunge purtroppo anche la trascuratezza, anche negli ospedali, e l’abbandono. In forme diverse colpiscono oltre un miliardo di persone in 149 Paesi del mondo.
A Maridi, cittadina del Sud Sudan in cui l’Org Amref è attiva da una ventina d’anni, questa Sindrome è in preoccupante aumento, con sintomi sempre più allarmanti nei bambini: si va dall’arresto della crescita alla perdita di coordinazione degli arti, dal dondolamento della testa fino all’incremento del tasso di mortalità. Continua nell’ ALLEGATO
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Il Centro Missionario informa… (La Redazione)
Il Centro Missionario informa… (La Redazione)
Untitled
Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes
Carissime, carissimi,
è difficile ricordare una persona, soprattutto quando se ne va all’improvviso, senza darci il tempo di riflettere, di abituarci a quella che, a tutti gli effetti è, o ci sembra, una perdita.
Ed è quello che sta succedendo con fratel Ivan CREMONESI, la cui scomparsa ci ha colto di sorpresa ed è difficile tenere a bada i ricordi che si affollano alla rinfusa insieme ha tante emozioni.
Sapevamo che fratel Ivan non stava bene e non a caso la morte lo ha sorpreso a Goma, nel corso del viaggio che aveva intrapreso, in compagnia di un confratello, per raggiungere l’Italia dove avrebbe iniziato le cure. Tuttavia non ci aspettavamo la fine In tempi così rapidi, tenendo conto della vivacità intellettuale e della vitalità che ha contraddistinto tutta la sua vita. Ho ancora nelle orecchie, ma soprattutto nel cuore, le sue telefonate, improvvise negli orari quanto imprevedibili nei contenuti, che variavano dalla disperazione per le violenze che le bande armate che infestavano la regione di Butembo-Beni causavano alla gente inerme, alla soddisfazione per un obiettivo raggiunto o alla richiesta di un parere per un articolo che mi aveva appena mandato. Continua nell’ ALLEGATO
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DIO VUOL SALIRE SULLA BARCA DELLA NOSTRA VITA, ANCHE SE NON ABBIAMO NULLA DA OFFRIRGLI (Angelus, 06-02-2022)
Il Vangelo della Liturgia odierna ci porta sulle rive del lago di Galilea. La folla fa ressa attorno a Gesù, mentre alcuni pescatori delusi, tra cui Simon Pietro, lavano le reti dopo una notte di pesca andata male. Ed ecco che Gesù sale proprio sulla barca di Simone; poi lo invita a prendere il largo e a gettare ancora le reti (cfr Lc 5,1-4). Fermiamoci su queste due azioni di Gesù: dapprima sale sulla barca e poi, la seconda, invita a prendere il largo. È stata una notte andata male, senza pesci, ma Pietro si fida e prende il largo.
Anzitutto, Gesù sale sulla barca di Simone. Per fare cosa? Per insegnare. Chiede proprio quella barca, che non è piena di pesci ma è tornata a riva vuota, dopo una notte di fatiche e delusioni. È una bella immagine anche per noi. Ogni giorno la barca della nostra vita lascia le rive di casa per inoltrarsi nel mare delle attività quotidiane; ogni giorno cerchiamo di “pescare al largo”, di coltivare sogni, di portare avanti progetti, di vivere l’amore nelle nostre relazioni. Continua nell’ ALLEGATO
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MYANMAR UN ANNO DOPO
Riportiamo integralmente questa testimonianza che un missionario ci ha inviato dal Myanmar, a un anno dal colpo di stato che ha abbattuto le libertà democratiche, ma non lo spirito del popolo. Una parte del testo è stata utilizzata durante la Veglia che lunedì scorso ha preceduto la Messa in ricordo del beato Alfredo Cremonesi. Lo riproponiamo integralmente, nonostante la lunghezza, per la ricchezza delle informazioni e l’amore che traspare per il popolo del Myanmar.
Un frutto di giustizia viene seminato nella pace
per coloro che fanno opera di pace
(Gc 3,18)
Il 31 Gennaio del 2021 c’era un grande senso di attesa ed eccitazione in strada e nelle case, come la sensazione che quanto avevamo vissuto negli ultimi cinque anni non fosse stato un sogno o un’illusione, ma vita vera. Il giorno dopo, il 1 Febbraio, il nuovo governo si sarebbe insediato, il secondo governo eletto democraticamente nella storia moderna del Myanmar. Continua nell’ ALLEGATO
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UCRAINA: A CHE PUNTO SIAMO (AGGIORNATO) (Raffaele Crocco)
Sul tavolo da gioco europeo continua la partita tra Mosca e Washington, Londra, gli attori Ue e Nato. Con un occhio alla Cina. Gli Usa spingono i concittadini a lasciare il Paese che i russi potrebbero invadere.
Gli americani devono lasciare l’Ucraina subito perché una guerra potrebbe cominciare in qualsiasi momento e i marine non arriveranno a Kiev per evacuare i civili: «Se cominciassimo a spararci con i russi – dice Joe Biden – sarebbe una guerra mondiale». Lo spettro di un conflitto continua dunque ad agitarsi sullo scacchiere europeo e i segnali non sono incoraggianti. Come se non bastasse, Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente Usa, ha dichiarato venerdì in una conferenza stampa alla Casa Bianca che quanto osservato dagli Stati Uniti mostra che la Russia ha tutti gli elementi militari necessari per un’invasione dell’Ucraina. Continua nell’ ALLEGATO
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